Dossier: "Previdenza razionale" Ignorare l'invecchiamento è umano
La pensione, si sa, richiede una pianificazione finanziaria a lungo termine. Tuttavia, ciò non viene sempre messo in pratica.

Non è mai troppo presto per iniziare a occuparsi della previdenza privata, se si vuole mantenere il livello di vita abituale anche durante la pensione. Tuttavia, un terzo degli occupati in Svizzera non possiede il pilastro 3a e non tutti quelli che ne hanno aperto uno approfittano regolarmente dell'importo massimo annuo consentito. Soprattutto nei primi anni, molte persone prestano troppo poca attenzione alla pianificazione pensionistica volontaria. In questa parte del dossier "Previdenza razionale" indaghiamo sulle ragioni e mostriamo cosa fare al riguardo.
Molti lavoratori dipendenti dispongono di una certa quota di fondi liberi che potrebbero essere investiti nella previdenza per la vecchiaia volontaria, ma ciononostante non lo fanno. Questo dipende in parte dal fatto che preferiamo occuparci dell'immediato futuro piuttosto che di quello lontano, che ci appare molto più incerto e ci impone di riflettere sul periodo finale dell'esistenza. Quando il piacere del consumo presente viene prima degli obiettivi di risparmio futuri, gli economisti parlano di una mancanza di autocontrollo (self control bias).
Sapevate quale dei tre pilastri è possibile accumulare da sé?
Uno dei motivi per cui a volte la pianificazione della previdenza viene trascurata è dovuto al fatto che è lo Stato ad occuparsi di una parte della previdenza finanziaria, il che rende in apparenza la responsabilità individuale meno importante. Non bisogna però trascurare un dato: il sistema pensionistico e il suo contesto sono cambiati profondamente dall'introduzione dell'AVS (1° pilastro) nel 1948 e dall'ideazione, all'inizio degli anni '70, della previdenza professionale (2° pilastro) e di quella privata (3° pilastro).
Il conservatorismo frena il cambiamento
Il conservatorismo frena il cambiamento
Il cambiamento demografico della nostra società, che vede la quota di pensionati rispetto alla popolazione generale in costante crescita, esercita pressione sui primi due pilastri del nostro sistema previdenziale. Per assicurare la stabilità a lungo termine dell'AVS e delle casse pensioni c'è bisogno di riforme. Tuttavia, introdurre cambiamenti è difficile perché gli individui, a prescindere dalle loro preferenze politiche, sono inclini al conservatorismo (conservatism bias) e tendono a preferire ciò a cui sono abituati. Questo impedisce a molti di tenere debitamente conto delle statistiche demografiche, delle relative conseguenze nel proprio comportamento di voto e persino negli investimenti privati.
Vicina al conservatorismo è la tendenza comportamentale a restare attaccati allo status quo (status quo bias) e a considerare più importante ciò che è stato raggiunto rispetto a ciò che si può ancora raggiungere. Inoltre, tale tendenza ci impedisce di adattare il nostro piano (di investimenti) strategico, ovvero la direzione di movimento, al contesto che muta.