Pagamenti contactless: 4 falsi miti
Illustrazione: Till Lauer

Falso mito 1

Pagamenti involontari

Saldare senza volerlo il conto di un altro cliente o effettuare più pagamenti di fila: stando alle voci che circolano sarebbe possibile. «No, è consentito un solo pagamento alla volta e non appena è effettuato, il sistema del terminale di pagamento chiude automaticamente l’operazione.» Non si rischia nemmeno di pagare il conto di un altro cliente: l’operazione deve prima essere iniziata sul terminale. «Il mio consiglio? Prima di pagare, verificare sempre l’importo dell’acquisto sul display. Inoltre, raccomando di controllare i conteggi mensili e di notificare immediatamente alla banca eventuali discrepanze per iscritto.»

Falso mito 2

Sottrarre denaro avvicinandosi

Avvicinandosi alla carta, un truffatore potrebbe sottrarre denaro dal conto con la tecnologia NFC (near-field communication). Non è vero: «Un’operazione del genere è impossibile. Serve un sistema di pagamento registrato presso le aziende che emettono carte.» E poi una transazione è possibile solo da distanza molto ravvicinata. Quando si passa accanto a qualcuno, di solito la distanza è troppo grande e il tempo d’incrocio troppo breve. Inoltre, le altre carte o le monete nel portafoglio interferiscono, anche da molto vicino.

Falso mito 3

Abuso di una carta rubata

Secondo alcune leggende urbane, con una carta rubata si potrebbero effettuare infiniti pagamenti NFC senza che nessuno se ne accorga. «Beh, non direi proprio.» Diversi meccanismi di protezione tutelano le carte di credito da simili scenari. Ad esempio, la richiesta di inserimento di un codice PIN quando è stato raggiunto il numero di transazioni NFC definite dall’istituto emittente. Per motivi di sicurezza è possibile, senza che il cliente se ne renda conto, che in background avvenga una richiesta di autorizzazione online anche per importi inferiori, temporaneamente, a 80 franchi. Ricordiamo che in caso di smarrimento o furto bisognerebbe bloccare immediatamente la carta e non attendere confidando di ritrovarla. Il blocco è attivabile subito tramite UBS ebanking e UBS Mobile Banking oppure telefonicamente.

Falso mito 4

L’app per i dati

C’è chi teme che i criminali possano leggere i dati della propria carta usando un’apposita app: basterebbe stare abbastanza vicino alla vittima ed è fatta! «Sì, in linea di massima è possibile leggere la data di scadenza e il numero della carta. Ma soltanto con questi dati non è possibile compiere abusi.» Anche in questo caso, monete e altre carte rendono difficile il collegamento allo smartphone. Inoltre, non è possibile leggere il nome, il codice CVV e le transazioni precedenti delle carte UBS.

Marcel Drescher

Esperti nella lotta alle frodi

Marcel Drescher è responsabile dei Fraud Services dell'UBS Card Center e si intende di tentativi di abuso delle carte. Inoltre, è anche esperto in tema di sicurezza delle carte di credito, in quanto l'UBS Card Center elabora il 25% di tutte le transazioni effettuate con le carte di credito in Svizzera.