Un esperto installa l’isolamento di una casa unifamiliare.
Immagine: Getty Images

Signor Brenner, qual è l’obiettivo della Confederazione e dei Cantoni per quanto riguarda il consumo energetico del parco immobiliare svizzero?

Purtroppo, gran parte del riscaldamento degli ambienti e dell’acqua calda nel parco immobiliare svizzero si basa ancora sui combustibili fossili. Nel 2020, gli edifici in Svizzera hanno emesso 10,4 milioni di tonnellate di CO2 pari a una quota di poco inferiore al 24 percento delle emissioni di gas serra del Paese. Sia la Confederazione che i Cantoni desiderano ridurre il consumo energetico e le emissioni di CO2 del parco immobiliare. Ad esempio, il consumo di calore per il riscaldamento degli ambienti deve essere ridotto di circa un terzo, passando da circa 65 TWh a 45 TWh entro il 2050. Ciò nonostante la crescita della popolazione e l’aumento della superficie dell’edificio riscaldata. Le emissioni di CO2 devono essere ridotte del 54 percento entro il 2030 e azzerate entro il 2050. La produzione di energia elettrica mediante impianti fotovoltaici deve essere aumentata a 15 TWh entro il 2035 e a 34 TWh entro il 2050.

Come si possono riassumere i requisiti del parco immobiliare svizzero fino al 2050?

I requisiti possono essere suddivisi in tre elementi. Bisogna, in primo luogo, convertire la generazione di calore a fonti di energia rinnovabili. Poi, si deve procedere al risanamento energetico per gli edifici esistenti inefficienti e infine, tutti gli edifici devono generare autonomamente una parte del proprio consumo di energia elettrica dentro, sul e fuori dall’edificio.

Molti proprietari di immobili pensano che il loro bene sia in buone condizioni e che non sia necessario alcun intervento di risanamento, cosa che spesso si rivela falsa.

Chi dovrebbe avviare un risanamento energico della proprietà posseduta?

I risanamenti devono tener conto della durata di vita dei componenti dell’edificio, in quanto una manutenzione negligente ha solitamente un effetto negativo sulla durata di vita dei singoli componenti. Ad esempio, le finestre in legno necessitano ripetute riverniciature degli infissi e, nel caso di tetti piani, è necessario rimuovere la vegetazione. Poiché i componenti esterni hanno di solito una vita utile di 35-40 anni e i sistemi di riscaldamento di 15-25 anni, i proprietari di immobili dovrebbero considerare le opportunità e la necessità di risanamenti energetici prima del termine di questi periodi.  

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Quali sono i maggiori ostacoli al risanamento energico del parco immobiliare svizzero e come possiamo eliminarli?

Molti proprietari di immobili pensano che il loro bene sia in buone condizioni e che non sia necessario alcun intervento di risanamento, cosa che spesso si rivela falsa. Tuttavia, gli edifici costruiti o sottoposti a risanamento energetico prima del 1980 non sono più in linea con i requisiti attuali. Molti proprietari e proprietarie hanno più di 60 anni e di solito non organizzano lavori di ristrutturazione che non siano evidentemente urgenti. Dal 2010, la Confederazione e i Cantoni promuovono risanamenti energetici con contributi finanziari attraverso il Programma Edifici. Nel 2021, i Cantoni hanno investito 490 milioni di franchi. Essi continuano ad aumentare questi mezzi e ad assicurare lo svolgimento del programma a lungo termine.

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Come valuta gli ulteriori sviluppi giuridici, in particolare in termini di imposte aggiuntive e sovvenzioni energetiche per i proprietari e le proprietarie di immobili?

Per il momento, la tassa sul CO2 sembra essere congelata a 120 franchi per tonnellata di CO2 fino al 2030. Stando a quanto conosciuto al momento, non sono previsti aumenti in questa finestra temporale. È sempre più evidente che nel prossimo futuro, al momento della sostituzione delle caldaie, si dovrà passare a sistemi che utilizzano esclusivamente energie rinnovabili.

Gli edifici più inefficienti dovrebbero implementare miglioramenti energetici almeno per le finestre e il tetto.

Gli edifici più inefficienti dovrebbero implementare miglioramenti energetici almeno per le finestre e il tetto. Già ora gli edifici di nuova costruzione necessitano di un proprio impianto di generazione di energia per coprire parte del proprio consumo. Per gli edifici esistenti, si potrebbe introdurre un requisito che preveda l’obbligo di equipaggiare in caso di risanamento del tetto.

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Che cos’altro vorrebbe dire a chi sta pensando a un risanamento sostenibile?

Ogni edificio deve essere considerato come un caso individuale e quindi deve essere valutato da uno specialista adatto. Può trattarsi, ad esempio, di un esperto o di un’esperta CECE. Le dichiarazioni generiche non rendono giustizia ai singoli casi.

Portrait of Olivier Brenner

L’intervistato

Olivier Brenner, ing. dipl. STS/RVC, è il vicesegretario generale della Conferenza dei direttori cantonali dell’energia (EnDK). È membro del Consiglio per l’energia della SIA e di diverse commissioni per gli standard SIA, di gruppi di lavoro intercantonali della Conferenza dei servizi cantonali dell’energia nonché di un’autorità comunale per le licenze di costruzione e della Commissione per l’energia.

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