Facciata delle case Risparmiare energia grazie all’intonaco

Niente è impossibile: gli ultimissimi trend della tecnologia per le facciate.

di Jürg Zulliger 10 nov 2015
Materiale riciclato, celle solari, legno: nella tecnologia per le facciate è richiesta la multifunzionalità. Foto: Luca Schenardi.

Blu mare, verde rana o arancione al posto di grigio, beige e bianco: da alcuni anni in architettura va di moda puntare sul colore. La nuova voglia di colori è iniziata con porte e finestre, per poi diffondersi presto a intere facciate. Ma Benedikt Loderer, architetto e fondatore della rivista «Hochparterre», è critico a riguardo. Il successo dell’architettura non è determinato da «tanti smarties colorati», bensì da tonalità cromatiche che creano armonia. Non esiste una paletta di colori contemporanea, bensì soltanto colori alla moda «utilizzati da cattivi architetti per praticità creativa.»

Effettivamente una facciata non deve essere soltanto estetica: deve svolgere anche delle funzioni come resistere alle intemperie e proteggere da condensa, muffa e alghe. Oggi è sempre più importante il suo effetto energetico, in primis l’isolamento termico e l’energia solare. Gli architetti orientano le facciate verso il sole e aggiungono pannelli e collettori, che producono direttamente energia (pannelli fotovoltaici) o riscaldano l’acqua (collettori per il solare termico).

Novità mondiale a Brütten

Ora a Brütten è in fase di realizzazione un progetto che unisce design e funzionalità. La committenza è stata assegnata alla Umwelt Arena dell’imprenditore edile Walter Schmid. Si tratta della prima casa plurifamiliare al mondo energeticamente autonoma. La nuova costruzione risalta per la straordinaria facciata. L’intera superficie della facciata e del tetto è coperta di piastre fotovoltaiche non riflettenti di primissima qualità. Le piastre scure vengono visivamente interrotte dalle finestre in legno. Il contrasto rispetto alla facciata viene invece creato con il legno di cedro del loggiato e degli stipiti delle finestre.

La facciata converte la luce solare in corrente elettrica, che grazie a una tecnica modernissima viene accumulata direttamente nella casa e poi riutilizzata. «Dà forma alla struttura dell’edificio, offre una protezione dalle intemperie e fornisce anche energia», spiega l’architetto René Schmid. Un’ora di luce solare al giorno dovrebbe essere sufficiente per garantire l’intero fabbisogno energetico dell’edificio per 24 ore. La casa per 9 famiglie se la cava senza approvvigionamento energetico esterno. Non necessita né di corrente né di altri vettori energetici esterni. Si potrà prendere possesso delle abitazioni all’inizio dell’estate 2016.

Collettori solari colorati

Tali progressi sono possibili soltanto perché i pannelli fotovoltaici, grazie alla ricerca e alla produzione industriale in serie, sono sempre più efficienti e convenienti. Nel frattempo i pannelli derivanti da produzioni in serie costano poco più dei moderni vetri stratificati spesso usati in edilizia. Ma la tecnica non limita la creatività degli architetti? Anche questo appartiene al passato. I collettori solari colorati di Doma Solartechnik, un’affiliata della Ernst Schweizer AG di Hedingen, offrono nuove prospettive. Infatti, i collettori hanno vetri colorati, in quattro colori di base. Questo consente l’applicazione su grandi superfici artisticamente convincente. L’edificio aziendale della Doma, nella città austriaca di Satteins, copre tutto il proprio fabbisogno energetico con energia rinnovabile, generata autonomamente, e si è aggiudicata il premio solare europeo.

I collettori Doma hanno forme e dimensioni variabili. Così, già da tempo, facciate e tetti non sono più la causa di perdite di calore in inverno, bensì contribuiscono in modo sostanziale a ottenere energia solare. «Più grande è la superficie di un edificio, migliori sono l’efficienza e l’economicità», spiega Xavier Breitenmoser, manager dei prodotti per le facciate solari della Ernst Schweizer AG. Negli ultimi anni il settore industriale ha fatto notevoli progressi per poter fornire anche pannelli fotovoltaici colorati. I committenti e gli architetti devono quindi soppesare costi, efficienza ed estetica.

Neuchâtel – roccaforte del fotovoltaico

In generale vale il principio che i pannelli dalle tonalità più chiare sono tendenzialmente più costosi rispetto ai prodotti standard e rendono meno in termini energetici rispetto ai colori scuri. «Finché la differenza è di pochi punti percentuali, la maggior parte degli architetti considera giustificabile tale scelta», afferma Breitenmoser. Gli esperti parlano di pannelli integrati negli edifici – un ambito su cui attualmente la ricerca è molto attiva. Una roccaforte in questo ambito è rappresentata da Neuchâtel: qui si trova il laboratorio fotovoltaico del Politecnico federale di Losanna (EPFL) e il Centre Suisse d’Electronique et de Microtechnique (CSEM). Entrambi si contendono il primato.

I cristalli regolano il bilancio energetico

Un’innovazione dell’architetto Dietrich Schwarz sembra musica del futuro: nella tecnica GLASSX, in larga misura da lui avviata, sostanze simili a cristalli vengono integrate in facciate o vetri, con un impatto molto positivo sul bilancio energetico dell’edificio. In base alla temperatura diurna o notturna, i cristalli si fondono o si solidificano, assorbendo o rilasciando calore con questi passaggi di stato. Questa tecnologia consente ai progettisti di gestire notevolmente meglio che in passato il problema del riscaldamento eccessivo, tipico delle moderne case in vetro. Ad esempio nel complesso residenziale di Neugrün, in Argovia, il più grande insediamento di case in legno della Svizzera, è stata usata la tecnologia GLASSX: in inverno i cristalli della facciata fanno risparmiare tra il 10 e il 15 % circa di energia per il riscaldamento.

Questa innovazione svizzera è passata dalla ricerca alla pratica. «Da un punto di vista estetico, le parti di edifici usate hanno lo stesso aspetto degli elementi in vetro trasparenti. Sono adatte sia negli edifici grandi che piccoli», spiega Martin Schröcker di GLASSX. Con i prodotti solari oggi si possono fare tante cose, che fino a poco tempo fa sembravano fantascienza. Ad esempio si sta studiando una nuova tecnica che consenta di coprire con impianti fotovoltaici strade, parcheggi o piazze pubbliche. Questo andrebbe non solo a vantaggio della sostenibilità e dell’efficienza energetica: in tanti casi potrebbe anche rappresentare un contributo per l’ombreggiatura – ad esempio nei parcheggi.

Grazie alla flessibilità nel frattempo raggiunta rispetto ai colori, i collettori possono essere inseriti armoniosamente nel paesaggio che li circonda. Ad esempio i collettori verdi sono quasi irriconoscibili come tali in un parco pubblico. Quindi, uno sviluppo dinamico non è imminente soltanto per il settore solare: ne deriva un nuovo margine d’azione anche nella progettazione della propria casa.

Un quinto dell’edificio

La facciata di un edificio ne determina l’aspetto e assicura una protezione contro gli agenti atmosferici e la perdita di calore. Per i nuovi edifici e le ristrutturazioni di facciate devono essere rispettati i valori soglia ai sensi di legge per l’isolamento termico. Consiglio: spesso vale la pena optare per costruzioni più costose, a patto che si lavori con cura sulla struttura. Poiché una cosiddetta «facciata retroventilata» prevede una separazione tra isolamento termico e rivestimento esterno. Così si risparmia energia. Per una casa unifamiliare, la costruzione delle pareti insieme al rivestimento esterno incide per circa il 20-25 % sulle spese complessive dell’edificio.

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