Holger Frey
Senior portfolio manager, Thematic Equities

Messaggi chiave:

  • Il concetto di capitale naturale (risorse rinnovabili, risorse non rinnovabili o limitate e benefici forniti dagli ecosistemi, come la purificazione dell'aria e dell'acqua) sottolinea l'interdipendenza tra ambiente, società e prosperità economica.
  • Il costo diretto della gestione delle catastrofi naturali è in aumento; tuttavia, si presume che il danno reale possa essere molto maggiore, in quanto le perdite commerciali, la perdita di gettito fiscale o i gas serra rilasciati nell'atmosfera non sono inclusi nei dati attuali. Le risorse naturali e gli ecosistemi non possono più essere dati per scontati.
  • I progressi tecnologici, compreso l'utilizzo dell'intelligenza artificiale, possono migliorare significativamente la diagnosi precoce, la risposta e l'allocazione delle risorse nella lotta ai disastri naturali acuti, il che a sua volta contribuisce a preservare il capitale naturale, il nostro bene più prezioso.

Il 7 giugno, il cielo sopra New York si è tinto di un arancione apocalittico, a causa della stagione degli incendi più distruttiva mai registrata in Canada che, bruciando vaste aree di foreste, ha ricoperto di dense nubi di fumo gli Stati Uniti e persino l’Europa.1,2 Gli indici di qualità dell’aria di diverse città come Chicago, Detroit e Minneapolis hanno raggiunto i livelli peggiori a livello mondiale, inoltre gli incendi boschivi hanno rilasciato nell’atmosfera una quantità record di 160 milioni di tonnellate di emissioni di carbonio.3 La crescente frequenza e intensità delle catastrofi naturali pone un interrogativo: il valore del capitale naturale trova sufficiente spazio nella pianificazione economica attuale?

Il capitale naturale viene gestito in modo inefficiente

I modelli economici convenzionali non tengono adeguatamente conto del ruolo indispensabile della natura nell’economia e talvolta non considerano neanche il fatto che l’economia si fonda sulla natura. I modelli agricoli, ecologici ed economici sviluppati dalla Banca Mondiale e dal Natural Capital Project mostrano che la maggior parte dei Paesi utilizza in modo inefficiente il proprio capitale naturale a causa di fattori come l’inadeguata allocazione dei finanziamenti, la scarsa sicurezza dei diritti di proprietà e la protezione inadeguata delle aree critiche. La sottovalutazione del capitale naturale e l’assenza di adeguati meccanismi di determinazione dei prezzi aggravano ulteriormente il problema. Un enorme potenziale deriva da azioni volte a porre rimedio a queste inefficienze e a colmare le lacune esistenti.4 Inoltre, dato che gli ecosistemi funzionano come pozzi naturali di assorbimento del carbonio, i Paesi potrebbero sequestrare 78 miliardi di tonnellate di carbonio, pari a quasi due anni di emissioni globali, se riuscissero a colmare le lacune in termini di efficienza (si veda Grafico 1, aumento dello stoccaggio di CO2 da 429 a 507 miliardi di tonnellate di CO2 equivalenti). Ciò farebbe guadagnare tempo prezioso per gli sforzi di decarbonizzazione senza pregiudicare la crescita economica o la produzione alimentare.5 Lo sviluppo di nuovi quadri di riferimento, come il “Sistema di Contabilità Economico Ambientale” (System of Environmental-Economic Accounting, SEEA) delle Nazioni Unite6 indica il cammino da percorrere per riconoscere il capitale naturale come asset economico.

Grafico 1: la frontiera dell’efficienza globale: ciò che il mondo può realizzare

Immagine: Frontiera dell'efficienza globale: produzione economica (in miliardi di dollari) a vari livelli di stoccaggio di CO2
Fonti: World Bank Blogs (2023). Basato su “The global efficiency frontier: What the world can achieve”. Nature’s Frontiers, Achieving Sustainability, Efficiency, and Prosperity with Natural Capital. Pubblicato il 27 giugno 2023, link, consultato il 24 luglio 2023.

Frontiera dell'efficienza globale: produzione economica (in miliardi di dollari) a vari livelli di stoccaggio di CO2.

Che cos’è il capitale naturale?

Il capitale naturale si riferisce allo stock di risorse naturali ed ecosistemi e può essere suddiviso in tre categorie principali:

  1. risorse rinnovabili che possono rigenerarsi naturalmente, come foreste, fauna ittica e fonti di acqua pulita;
  2. risorse non rinnovabili o limitate, come combustibili fossili (carbone, petrolio e gas naturale) e minerali;
  3. servizi ecosistemici, che sono i benefici forniti dagli ecosistemi, come la purificazione dell’aria e dell’acqua, la regolazione del clima, l’impollinazione, la fertilità del suolo e la protezione dalle inondazioni. 

Il concetto di capitale naturale riconosce il valore della natura al di là del suo valore intrinseco e sottolinea l’interdipendenza tra ambiente, società e prosperità economica.

Il valore economico della natura

Con una generazione di valore economico, in qualche modo dipendente dalla natura, pari circa USD 44 000 miliardi, ovvero oltre la metà del prodotto interno lordo (PIL) mondiale, l’importanza commerciale della natura è molto superiore a quanto spesso ipotizzato. Più precisamente, il 15% del PIL globale (USD 13 000 miliardi) risentirebbe fortemente di una perdita di servizi naturali, mentre i settori meno dipendenti generano il 37% (USD 31 000 miliardi) del PIL globale. In cima a questo elenco figurano il settore edile (USD 4000 miliardi), agricolo (USD 2500 miliardi) e l’industria alimentare e delle bevande (USD 1400 miliardi).7

Capitale naturale:

44 trilioni USD di valore economico7

ltre il 50% del PIL mondiale dipende dalla natura7

Il valore economico dei settori fortemente dipendenti dalla natura8 è pari al doppio dell’economia tedesca

Il prezzo sempre più alto delle catastrofi naturali

Gestire il crescente numero di catastrofi naturali diventa sempre più costoso. I dati relativi alle perdite assicurate causate da catastrofi naturali evidenziano una tendenza al rialzo negli ultimi decenni, con una crescita media annua che oscilla tra il 5% e il 7%.9 Nel 2022 le catastrofi naturali hanno prodotto una perdita economica complessiva a livello mondiale pari a USD 275 miliardi, e il 45% del totale, ossia USD 125 miliardi, era assicurato (si veda il Grafico. 2).10

Gragico 2: crescita delle perdite assicurate per catastrofi naturali globali (prezzi 2022)

Grafico: crescita delle perdite assicurate da catastrofi naturali globali da circa 50 miliardi di dollari nel 1992 a circa 124 miliardi di dollari nel 2022 (prezzi 2022)
Fonti: Basato su Swiss Re Institute (2023): in 5 grafici: perdite da catastrofi naturali costantemente elevate nel 2022; pubblicato il 29 marzo 2023; link; consultato il 24 luglio 2023.

Crescita delle perdite assicurate da catastrofi naturali globali da circa 50 miliardi di dollari nel 1992 a circa 124 miliardi di dollari nel 2022 (prezzi 2022)

Il costo diretto della gestione delle catastrofi naturali è in aumento in molte aree come dimostra, ad esempio, la spesa federale annua per la soppressione degli incendi negli Stati Uniti, che dagli anni ‘80 aumenta dell’8% all’anno.11 Tuttavia, si presume che il danno reale possa essere molto maggiore, in quanto le perdite commerciali, la perdita di gettito fiscale e il deprezzamento nel tempo dei valori immobiliari non sono sufficientemente contabilizzati.12 Anche i gas a effetto serra (GHG) rilasciati nell’atmosfera non sono inclusi nei dati attuali. Il rilascio di carbonio immagazzinato dagli alberi in fiamme aumenta ulteriormente i già elevati livelli di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera. Considerato che le stime indicano un aumento significativo degli incendi nelle foreste canadesi e statunitensi, le emissioni di carbonio derivanti da questi eventi stanno mettono a rischio i bilanci globali del carbonio. In base all’esempio dei 160 milioni di tonnellate di carbonio liberate dagli incendi canadesi nel giugno 2023, ciò equivale a USD 4.7 miliardi con riferimento al prezzo dei crediti di carbonio della California (USD 29.30 per tonnellata) oppure a USD 15.8 miliardi con riferimento al prezzo del carbonio in Europa (EUR 88.24, pari a USD 98.82, per tonnellata).13

L’effetto moltiplicatore del cambiamento climatico

La serie di forti ondate di caldo e siccità, incendi da record, inondazioni devastanti e altre catastrofi naturali di quest’anno sembra la sceneggiatura di un film catastrofico di fantascienza, e l’anno è tutt’altro che terminato. L’esempio degli incendi mostra che il cambiamento climatico ha creato condizioni favorevoli per eventi come l’aumento della siccità o la desertificazione, che hanno reso l’atmosfera più «assetata» di acqua, drenando l’umidità dagli alberi e aumentandone la vulnerabilità agli incendi.
Uno studio condotto sugli incendi boschivi della California evidenzia il legame tra cambiamento climatico e l’aumento dell’estensione dell’area bruciata e conclude che senza le emissioni di gas a effetto serra causate dall’uomo, tale area sarebbe stata notevolmente ridotta. Questi risultati rafforzano l’urgenza di affrontare il cambiamento climatico per mitigare l’impatto devastante degli incendi. Di fatto, una nuova ricerca evidenzia che circa il 40% della superficie forestale bruciata dagli incendi nella parte occidentale degli Stati Uniti e nel Canada sud-occidentale negli ultimi 40 anni può essere attribuita alle emissioni di carbonio associate agli 88 maggiori produttori di combustibili fossili e cemento del mondo.14

Tecnologie per un’economia attenta alla natura

Mentre i proprietari di abitazioni valutano misure per la riduzione del rischio di incendio, ad esempio con materiali ignifughi sui tetti,15 la domanda chiave è: quali prodotti possono contribuire a gestire il capitale naturale in modo più efficiente?

Nel corso della storia, la tecnologia ha dato impulso alla trasformazione economica, incrementando la produttività e la crescita. I progressi tecnologici ampliano le frontiere, in quanto consentono una maggiore produzione di servizi economici e ambientali a parità di risorse.16 L’impiego della tecnologia può spianare la strada a un’economia attenta alla natura principalmente in due modi. In primo luogo, migliora in modo significativo la raccolta e l’interpretazione dei dati che, con l’ausilio dell’intelligenza artificiale (IA), trovano applicazione in nuovi settori. Grazie all’enorme aumento della disponibilità dei dati, è possibile utilizzare nuovi metodi per valutare gli effetti dei cambiamenti del paesaggio sull’economia e sulla salute. Iniziative come FireAId dimostrano come l’intelligenza artificiale possa apportare un contributo significativo in termini di previsione e prevenzione degli incendi. Utilizzando oltre 400 variabili da 14 diversi set di dati, i modelli basati sull’IA assicurano un tasso di accuratezza dell’80% nella previsione degli incendi boschivi 24 ore prima che si sviluppin.17

In secondo luogo, le tecnologie innovative possono intervenire sull’utilizzo delle risorse nei settori più rilevanti. L’agricoltura, le vendite al dettaglio e i servizi, nonché il settore energetico, contribuiscono in misura significativa all’esaurimento del capitale naturale. Per mitigare questo fenomeno, è fondamentale adottare alternative vegetali, tecnologie delle sementi avanzate e ridurre le perdite alimentari. Secondo McKinsey, impiegare pratiche di agricoltura rigenerativa può generare valore per un totale di USD 65 miliardi all’anno. Inoltre, il passaggio all’energia solare ed eolica, oltre a ridurre il consumo di fonti energetiche limitate, consente anche di risparmiare acqua e di ridurre l’inquinamento da nutrienti, con un valore annuo stimato di USD 95 miliardi. La gestione dei rifiuti plastici attraverso modelli di riduzione, riciclaggio e conferimento alternativi va a vantaggio del settore retail. Tutte queste strategie promuovono la sostenibilità e, al contempo, tengono conto dei fattori economici.18

Occorrono sforzi concertati per preservare il capitale naturale

L’impatto rivoluzionario del cambiamento climatico sullo stato delle risorse naturali e degli ecosistemi rende necessario un ripensamento dei servizi naturali, storicamente dati per scontati. Nelle economie locali e globali, il servizio offerto dalla natura è ancora ampiamente sottovalutato, se non del tutto ignorato.

Il caso degli incendi boschivi evidenzia l’urgente necessità di intervenire sulle cause profonde, attraverso azioni concertate per ridurre le emissioni di gas a effetto serra, preservare gli ecosistemi e adottare pratiche sostenibili. La tecnologia svolgerà un ruolo importante in questo fondamentale riposizionamento dell’economia globale. Le nuove tecnologie, come l’IA, possono migliorare in modo significativo il rilevamento tempestivo, la risposta e l’allocazione delle risorse nella lotta contro le catastrofi naturali più gravi e, di conseguenza, contribuire alla conservazione del capitale naturale. Anche gli investitori svolgono un ruolo importante nella conservazione del capitale naturale. Allocando capitale a società che offrono tecnologie a supporto della protezione delle risorse naturali e che promuovono la divulgazione di dati relativi alla natura, contribuiscono a sensibilizzare in merito alla necessità di integrare il capitale naturale nella pianificazione economica.

Ove questi materiali contengano affermazioni relative al futuro, queste hanno natura previsionale, sono soggette a rischi e incertezze e non sono garanzia di risultati/performance futuri.

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Sull’autore
  • Holger Frey

    CAIA, Senior portfolio manager, Thematic Equities

    Holger Frey (FH, BSc, CAIA), Director, è il Lead Portfolio Manager per la strategia Environmental Impact Equity. È entrato a far parte del team Thematic Equity nel 2021. Dal 2016 al 2021 ha lavorato presso RobecoSAM a Zurigo come lead portfolio manager per una strategia di economia circolare. Holger ha iniziato la sua carriera nel 2004 come consulente finanziario. Nel 2006 è passato a Deutsche Asset and Wealth Management, dove nel 2008 ha iniziato a concentrarsi su nutrizione, acqua e tecnologie ambientali, diventando il principale gestore di portafoglio per la strategia idrica dell'azienda. Holger ha un Dipl.-Inf. (FH) laurea in Informatica e Media presso l'Università di Scienze Applicate di Fulda e una laurea in Musicologia presso l'Università Goethe di Francoforte. È titolare della certificazione CAIA.

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