Evoluzione energetica: transizione dal grigio al verde
L'energia rinnovabile è attualmente il modo più economico per mitigare il cambiamento climatico e garantire la sicurezza energetica.
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L'energia rinnovabile è attualmente il modo più economico per mitigare il cambiamento climatico e garantire la sicurezza energetica.
L'energia rinnovabile è attualmente il modo più economico per mitigare il cambiamento climatico e garantire la sicurezza energetica. L'elettrificazione, le reti e i minerali critici per la transizione energetica beneficeranno probabilmente di un aumento della spesa.
La transizione energetica globale si trova ad un punto di svolta. Gli investimenti in energia pulita, affidabile e accessibile sono destinati a crescere in misura significativa in quanto, oltre ai consumatori e produttori, che desiderano comportarsi in modo più responsabile, anche i governi stanno adottando misure per combattere il cambiamento climatico e garantire la sicurezza energetica. Prevediamo investimenti significativi
Una storia di transizioni energetiche
Nel corso della storia, l’umanità ha vissuto diverse transizioni energetiche. Nei secoli, le società e le economie sono passate dal bruciare combustibili pesanti per produrre calore, energia e luce, al bruciare varie iterazioni di combustibili più leggeri per riscaldare le case, cucinare, alimentare le fabbriche e i mezzi di trasporto.1 Oggi, il mix energetico è costituito da carbone, petrolio e gas naturale; l’energia nucleare e quella idroelettrica forniscono un carico di base stabile di energia elettrica e le energie rinnovabili come l’eolico e il solare crescono rapidamente, pur partendo da una base ridotta.
Dopo la crisi petrolifera del 1973, il termine “transizione energetica” è stato sposato da politici e media, ma è stato solo quando Jimmy Carter, nel suo discorso alla nazione sull’energia del 1977, parlò di “una transizione nel modo in cui la gente usa l’energia”2 che il termine è diventato popolare e sempre più diffuso.
Oggigiorno usiamo il termine “evoluzione energetica” per descrivere ciò che presumiamo sarà una transizione (per l’appunto, un’evoluzione) molto graduale da un sistema basato sui combustibili fossili a modalità più pulite di produzione, stoccaggio, fornitura e consumo di energia.
L’evoluzione energetica ad un punto di svolta
L’evoluzione energetica si trova oggi ad un punto di svolta e crediamo che le energie rinnovabili siano il modo più economico per raggiungere il duplice obiettivo di mitigare il cambiamento climatico e garantire la sicurezza energetica. Il sistema energetico globale, così come lo conosciamo, si trova ad affrontare diversi problemi:
L’azione politica sta effettivamente portando a una nuova ondata di investimenti nelle energie rinnovabili, nelle tecnologie pulite, nella mobilità sostenibile e nelle relative infrastrutture energetiche, come dimostra l’approvazione dell’Inflation Reduction Act statunitense,7 che prevede significativi crediti d’imposta per gli investimenti nelle nuove tecnologie e per il rimpatrio delle catene di valore dell’energia. Anche l’Unione Europea sta lavorando a una legge simile per attrarre investimenti.
Tecnologia e diffusione delle energie rinnovabili come fattori di sviluppo
Come già detto, la transizione globale verso l’energia sostenibile è sempre più trainata dalla consapevolezza di dover ridurre a zero le emissioni globali di gas serra se si vuole combattere il cambiamento climatico. Poiché i combustibili fossili sono la più grande fonte di emissioni di carbonio8, il loro uso è limitato dall’Accordo di Parigi del 2015,9 il quale fissa come obiettivo il mantenimento del riscaldamento globale al di sotto di 1,5° C.
L’evoluzione energetica da sistemi ad alto contenuto di carbonio a sistemi più puliti e leggeri è sostenuta dal continuo miglioramento tecnologico e dall’aumento delle nuove tecnologie disponibili. Come si evince dal grafico seguente, l’energia elettrica tradizionale a carbone e a gas non ha mostrato praticamente alcun miglioramento in termini di costo livellato dell’energia (LCOE).10
Inoltre, si stima che il costo dell’eolico e del solare calerà ulteriormente con l’aumento della loro diffusione, vale a dire che viene utilizzata una maggiore capacità in quella che viene definita la curva di apprendimento della capacità, ovvero la riduzione dei costi per un raddoppio della capacità installata.11
Decarbonizzazione attraverso l’elettrificazione
L’energia rinnovabile competitiva in termini di costi facilita l’elettrificazione dei sistemi energetici. Ciò significa essenzialmente che il modo in cui consumiamo la nostra energia cambierà: invece di guidare auto a benzina, guideremo veicoli elettrici,12 invece di scaldare le nostre case con il gas o di cucinare su stufe a gas, lo sviluppo delle pompe di calore aumenterà e cucineremo usando l’energia elettrica. Si stima che entro il 2050 circa la metà dell’energia consumata sarà energia elettrica.13
Per soddisfare l’aumento della domanda di energia elettrica si ricorrerà sempre di più all’energia pulita, il che significa che saranno necessari investimenti significativi nelle energie rinnovabili per soddisfare un aumento di 20 volte della produzione di energia a basse emissioni di carbonio.
Decentralizzazione delle reti elettriche
Con l’immissione in rete di una maggiore quantità di energia rinnovabile intermittente, saranno necessari investimenti nella capacità di stoccaggio delle batterie, al fine di immagazzinare l’elettricità generata dall’energia eolica e solare. Dopo tutto, il sole splende di giorno, ma noi potremmo voler utilizzare l’energia solare quando torniamo a casa dal lavoro e accendiamo la TV o la lavatrice, carichiamo il nostro veicolo elettrico. ecc.14 Inoltre, saranno necessari investimenti nelle reti bidirezionali, compreso il software per gestire i flussi di elettricità al fine di mantenere la rete in equilibrio. La rete elettrica come l’abbiamo conosciuta finora, in cui un grande impianto distribuisce energia a molte famiglie, cederà il passo ad una rete decentralizzata che consente la generazione distribuita15 da parte di piccoli operatori a essa collegati.
Secondo lo stesso scenario dell’Agenzia internazionale per l’energia (AIE), in cui il consumo di energia elettrica è più che raddoppiato e la domanda incrementale di elettricità è soddisfatta dalle fonti rinnovabili, nel periodo 2020-2040 gli investimenti nella rete dovrebbero triplicare per poi rimanere a livelli elevati.
Problemi legati ai materiali critici
L’evoluzione energetica è una transizione fisica, ovvero sarà necessario costruire un nuovo sistema energetico adatto al futuro. Ciò significa che serviranno elementi di base: dovremo investire in materiali critici come i prodotti metallici o chimici per le batterie, il rame per il cablaggio elettrico e il trasporto dell’energia elettrificata, l’alluminio per i dispositivi di mobilità leggeri, i metalli delle terre rare per produrre magneti permanenti per i veicoli elettrici e le turbine eoliche offshore.
A causa della scarsità di investimenti effettuati negli ultimi anni in molti di questi elementi che favoriscono la transizione energetica, si stima che l’offerta non sarà sufficiente a soddisfare la domanda, con conseguenti deficit di mercato e aumenti dei prezzi. Lo abbiamo già visto nei mercati del rame, ma anche i prezzi del litio sono aumentati in modo significativo negli ultimi anni.
Si prevede che la domanda totale di minerali triplicherà entro il 2040, poiché sarà necessario portare in superficie i materiali critici che consentono la transizione energetica.16 La domanda di minerali utilizzati nei veicoli elettrici e nei sistemi di stoccaggio delle batterie dovrebbe addirittura aumentare di oltre 28 volte nello stesso arco di tempo.
Va evidenziato che non tutta la domanda sarà soddisfatta dalla quantità (finita) di risorse presenti nella crosta terrestre, ma che anche il riciclaggio assumerà un ruolo chiave nell’aumento dell’offerta: nello stesso scenario, la percentuale di materiali riciclati nell’offerta per soddisfare la domanda totale di rame, litio, cobalto e nichel dovrebbe aumentare dall’attuale livello inferiore all’1% all’8% entro il 2040.
In sintesi, per passare dal grigio al verde occorrono investimenti significativi
Come si può vedere di seguito, ci troviamo davvero ad un punto di svolta nell’evoluzione energetica, poiché gli investimenti nella transizione energetica sono saliti a oltre USD 1000 miliardi nel 2022, con un aumento del 31% su base annua. Detto questo, se vogliamo raggiungere un sistema energetico a zero emissioni nette, gli investimenti per la transizione dovranno comunque triplicare nel resto di questo decennio.
Opportunità nell'evoluzione energetica
Sebbene gli investimenti globali nella transizione energetica a basse emissioni di carbonio ammontino a USD 1100 miliardi, la spesa dovrà almeno triplicare per raggiungere gli obiettivi simultanei di combattere il cambiamento climatico, garantire la sicurezza energetica e soddisfare la crescente domanda di energia a prezzi accessibili, determinata dall’aumento demografico. Ciò offre ampie opportunità agli investitori che desiderano generare rendimenti a lungo termine, beneficiando al contempo dell’esposizione all’evoluzione energetica.
Ove questi materiali contengano affermazioni relative al futuro, queste hanno natura previsionale, sono soggette a rischi e incertezze e non sono garanzia di risultati futuri.
Le società sopra menzionate sono state indicate soltanto a titolo illustrativo e non costituiscono una sollecitazione o un’offerta di acquisto o vendita di un investimento. Le persone sopra indicate svolgono esclusivamente attività regolamentate nella/e giurisdizione/i in cui sono titolari di adeguata licenza, ove applicabile.
CFA, Senior portfolio manager, Thematische Aktien
Dirk Hoozemans ist Lead Portfolio Manager der Energy-Evolution-Strategie bei UBS Asset Management. Er trat 2022 der Credit Suisse Asset Management bei, heute ein Teil der UBS Group. Zuvor war er bei Triodos Investment Management Fondsmanager einer globalen, thematischen Impact-Strategie mit Fokus auf Small und Mid Caps. Er war auch für die Entwicklung eines neuen impact-orientierten Anlageprozesses mit ESG-Integration und Active Ownership zuständig. Davor hatte er verschiedene Positionen im Portfoliomanagement von Robeco Asset Management inne. Er schloss sein Studium an der Universität Tilburg, Niederlande, mit einem Master in Ökonometrie ab, ist Chartered Financial Analyst (CFA) und Inhaber eines Zertifikats für ESG-Investment des CFA Institutes.