Autori
Brendan Naeve Ryan Kuker Edoardo Rulli

Messaggi chiave

  • I governi e le imprese in generale vogliono arrivare allo stesso punto, ma il percorso non sarà lineare.
  • Il solare e l'eolico sono stati un elemento chiave della transizione verso le energie rinnovabili.
  • Ci sono molti ostacoli lungo la strada. Ci sono i combustibili ponte, le bollette dell'energia. Tutto questo rende le cose più complicate.
  • Un fattore importante nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio è il contesto normativo molto favorevole e attivo.
  • Abbiamo osservato un'evoluzione della preferenza dei consumatori per la sostenibilità in generale, con la generazione più giovane, in particolare, molto ricettiva nei confronti dell'agenda sul clima.
  • L'attenzione all'efficienza energetica è uno dei mezzi più economici per ridurre le emissioni e dovrebbe essere una parte essenziale di qualsiasi scenario a zero emissioni nette.

Edoardo

Oggi vogliamo parlare di investimenti long/short in un mondo in transizione verso lo zero netto, e più precisamente di strategie di investimento in cui la sostenibilità incontra la generazione di alfa dal punto di vista del rendimento assoluto.
È chiaro che il mondo ha raggiunto un punto di inflessione importante, dove il costo della transizione energetica sarà avvertito non solo dall’intero settore industriale, ma anche dai consumatori.
Vivo nel Regno Unito e il costo dell'energia, dell'elettricità e del riscaldamento ha quasi raggiunto il 10% del reddito disponibile di una famiglia media, circa il triplo rispetto a solo un anno fa, quindi è una tassa incredibile sui consumatori e una sfida enorme per i governi, non solo nel Regno Unito ma in tutto il mondo. Si è acceso quindi il dibattito sulla transizione verso un mondo a basse emissioni di carbonio.
Per iniziare il nostro panel, come vedete evolversi il percorso verso lo zero netto da qui in avanti?

Brendan

I governi e le imprese in generale vogliono arrivare allo stesso punto, ma il percorso non sarà lineare. Alcuni dei combustibili fossili che gran parte del mercato vuole dismettere dovranno rimanere in circolazione più a lungo del previsto. Quello a cui stiamo assistendo, con la guerra tra Ucraina e Russia, è una sorta di esacerbazione di questo circuito.
In Germania, in occasione delle elezioni dello scorso anno, si è parlato di un'eliminazione progressiva del carbone ancora più rapida rispetto al piano originale del 2038, si puntava al 2030. Adesso il discorso è cambiato: "Abbiamo bisogno di energia, come possiamo continuare a tenere queste centrali? E come facciamo a mantenere i prezzi più bassi?".
Questo vale anche per l'Italia, dove è stata prolungata la vita utile di alcune centrali, e anche negli Stati Uniti la situazione è la stessa, c’è la necessità di prolungare la vita utile delle centrali a carbone.
Stiamo quindi ripensando il processo, ma ci muoviamo sempre verso lo stesso obiettivo.
Gli Stati Uniti, un fornitore predominante, e altri attori in tutto il mondo stanno cercando di accelerare l'esportazione di gas naturale liquefatto (GNL) per aiutare luoghi come l'Europa a non dipendere più dal gas russo. Queste sono opportunità di investimento.
I vari governi stanno adottando misure diverse per far fronte ai prezzi elevati dell'energia. In Francia sono stati imposti dei limiti ai prezzi dell'energia al consumo, ma credo che alla fine la prospettiva sia la stessa del Net Zero. E penso che la guerra tra Russia e Ucraina rafforzi ancora di più questo punto. Tutti questi aspetti creano molta dispersione e numerose opportunità nel mercato azionario.
Il solare e l'eolico sono stati un elemento chiave della transizione verso le energie rinnovabili, e anche in questo caso abbiamo assistito a passi falsi, basti pensare che il sud-est asiatico fornisce circa il 97% dei pannelli solari. Negli Stati Uniti, le questioni di politica commerciale relative ai dazi antidumping e compensativi provenienti da quella regione hanno di fatto bloccato tutte le importazioni di pannelli solari. Quindi gli Stati Uniti stanno cercando di andare avanti con il solare, ma la gente non riesce a procurarsi i pannelli. Tutto questo si aggiunge ai normali problemi logistici di approvvigionamento che abbiamo riscontrato negli ultimi diciotto mesi.
Ci sono molti ostacoli lungo la strada. Ci sono i combustibili ponte, le bollette dell'energia. Tutto questo rende le cose più complicate. E crea opportunità dal punto di vista degli investimenti long/short.

Edoardo

Abbiamo parlato del ritmo della transizione e del fatto che raggiungeremo più o meno lo stesso punto in cui vogliamo essere. Passiamo adesso all’altro fattore che contribuisce maggiormente allo zero netto, i veicoli elettrici: quali ostacoli stanno rallentando il loro ritmo di penetrazione?

Ryan

Il potenziale di inflazione delle materie prime è un aspetto che abbiamo segnalato sin dall'inizio della strategia nel 2020. Gli squilibri tra domanda e offerta sono particolarmente acuti e pensiamo che questo inizi a pesare su molti settori, ma in particolare su quello dell’automotive. Fin dall'inizio, quindi, siamo stati molto positivi su questo mosaico di penetrazione dei veicoli elettrici nel lungo periodo, basandoci principalmente su quattro fattori.
Il primo e più importante è il contesto normativo molto favorevole e attivo: in Europa stiamo assistendo al divieto assoluto di circolazione delle auto diesel in determinati orari e in Cina sono previsti sussidi per i veicoli elettrici. Negli Stati Uniti abbiamo visto un po’ di indecisione, ma un filo conduttore è stato lo slancio costante da parte dell'EPA e del California Air Resources Board, che in genere vanno nella stessa direzione per quanto riguarda gli standard di risparmio di carburante.
Il secondo motivo per cui siamo positivi sulla penetrazione dei veicoli elettrici a lungo termine è l'abbondanza di nuovi veicoli, prodotti non solo dalle case automobilistiche più affermate, ma anche da molti nuovi produttori di veicoli elettrici davvero innovativi.
Prevediamo inoltre uno sviluppo molto aggressivo dell'infrastruttura per i veicoli elettrici, sostenuto dai fondi infrastrutturali che verranno stanziati nei prossimi 1-2 anni, in particolare negli Stati Uniti, ma anche in Europa e in Cina.
Infine, abbiamo osservato un'evoluzione della preferenza dei consumatori per la sostenibilità in generale, con la generazione più giovane, in particolare, molto ricettiva nei confronti dell'agenda sul clima. Crediamo quindi che saranno molto interessati all'acquisto di veicoli elettrici come modo per votare col portafoglio.
Pur essendo molto ottimisti sulla penetrazione dei veicoli elettrici nel lungo periodo, siamo sempre più preoccupati per due dinamiche che potrebbero creare revisioni negative sui livelli di penetrazione nel breve periodo.
La prima è l'andamento dei prezzi di alcune materie prime, in particolare gli input delle batterie come il nichel. Siamo molto preoccupati per la carenza di batterie. C'è un'enorme domanda di batterie in molte applicazioni diverse e il settore automobilistico dovrà contendersele.
La seconda preoccupazione a breve termine è rappresentata dai prezzi elevati dei veicoli elettrici. Siamo molto positivi sui livelli di penetrazione nel lungo periodo, ma siamo anche consapevoli che questo percorso non sarà lineare e crediamo che, per ottimizzare i rendimenti per gli investitori nella nostra strategia, sia estremamente prudente gestire un portafoglio sia long che short.
E facendo un passo indietro, pensiamo che il settore automobilistico sia un fantastico esempio di un'area che sta vivendo il massimo cambiamento da molti decenni a questa parte, con l'emergere di nuovi vincitori e perdenti e un set di opportunità molto ricco sia sul lato long che su quello short.

Edoardo

Pensate che l'attuale infrastruttura per i punti di ricarica e tutto il resto sia sufficiente a sostenere il ritmo di penetrazione dei veicoli elettrici?

Brendan

Se pensiamo al modo in cui la rete è stata impostata in origine, c'erano enormi stazioni di dispacciamento centrali per il flusso di elettroni verso i centri di carico, ma ora l'intero sistema è stato ripensato.
Se in un'abitazione su tre c’è un veicolo elettrico che assorbe più elettroni, o anche li reimmette nella rete, o se c'è un impianto solare sul tetto, è necessario ripensare il funzionamento della rete. E in molti luoghi la rete è piuttosto vecchia e non è economico ripararla.
Un altro fattore è che questa transizione energetica ha molto a che fare con il clima. Abbiamo visto le inondazioni in Germania e gli incendi in California, per esempio. Quindi sarà necessario riadattare tutte le reti a queste condizioni. Nel nord della California si sta pensando di interrare 10.000 miglia di linee, un'impresa enorme e una grande opportunità per alcuni dei fondi infrastrutturali che ci interessano. L'orizzonte d'investimento è molto ampio e comprende servizi di pubblica utilità, industriali, ingegneristici e molti altri settori in cui le aziende intendono trarre vantaggio da questi investimenti necessari.
Tutto questo si ricollega a ciò che hai detto all'inizio, ovvero le bollette, giusto? E quando guardiamo alla bolletta dei consumatori e a chi paga effettivamente il conto, vediamo che sta diventando una fetta più grande del loro portafoglio, una percentuale maggiore del loro reddito disponibile.
Tutti vogliono agire e vogliono farlo il più velocemente possibile per la transizione energetica, ma c'è un costo piuttosto significativo. La maggior parte delle materie prime di cui abbiamo parlato va direttamente ai consumatori, e ciò rappresenta una fetta ancora più grande della bolletta. Questo si ricollega alla nostra tesi del "non lineare".

Edoardo

Pensando alle possibilità di investimento, dove trovate le migliori opportunità che possono coniugare, se vogliamo, sicurezza e sostenibilità allo stesso tempo? Quali altre aree dobbiamo considerare?

Brendan

Dopo Fukushima [il disastro provocato dal terremoto del 2011 alla centrale nucleare giapponese di Fukushima] tutti hanno detto "no al nucleare". A circa 50 miglia da New York è stata avviata la dismissione della centrale nucleare di Indian Point, che probabilmente sostiene il 50% del carico della città di New York. Ma oggi il nucleare sta tornando in primo piano.
Abbiamo visto manifestazioni di sostegno per i piccoli reattori modulari, che esistono da molto tempo e possono essere installati in aree rurali per fornire energia pulita, economica e a lungo termine a luoghi che non sono necessariamente collegati alla rete. Stiamo assistendo a una rinascita dell'interesse per l'energia nucleare in tutto il mondo.

Edoardo

È una scelta sensata. Cambiando argomento per un attimo, parliamo dell’aumento dell’inflazione e dell'impatto della deglobalizzazione e del re-shoring delle catene di approvvigionamento, un processo iniziato in realtà un po' di tempo fa e che ha avuto un'accelerazione con i lockdown dovuti al COVID-19. E ora le tensioni geopolitiche stanno accelerando questo processo. Pensi che questa possa essere un'opportunità unica, per questa generazione, di decarbonizzare le catene di approvvigionamento e quindi avere un impatto importante sulla velocità con cui si raggiungerà lo zero netto, almeno dal punto di vista della produzione industriale?

Ryan

Riteniamo che decenni di investimenti insufficienti nelle infrastrutture e nei costi di produzione a livello aziendale abbiano contribuito agli attuali problemi della catena di approvvigionamento. E le politiche di decarbonizzazione in tutto il mondo non hanno fatto altro che amplificare la necessità di una quantità significativa di spesa in conto capitale per molti anni.
Ma soprattutto, c'è un interesse a evitare che alcuni Paesi controllino i fattori di produzione o i prodotti chiave. La produzione di batterie è un chiaro esempio: oggi è controllata dall'Asia, ma sia l'Europa che gli Stati Uniti sono fortemente intenzionati a delocalizzarla.
Una delle osservazioni più importanti è la facilità con cui si sottovalutano le spese in conto capitale associate alla produzione di batterie, se si considerano non solo le fabbriche di batterie, ma anche l'estrazione a monte, la raffinazione, il necessario ammodernamento della rete elettrica, come ha sottolineato Brendan, l'infrastruttura richiesta per i veicoli elettrici e gli impianti di riciclaggio delle batterie, anch'essi necessari nell'intero ecosistema. Siamo fermamente convinti di trovarci alle soglie di un superciclo del CapEx per le batterie, inoltre pensiamo che ci sarà un aumento incrementale delle spese in conto capitale dell’ordine di trilioni di dollari associato a questa confluenza di reshoring, decarbonizzazione e riparazione/miglioramento delle catene di fornitura a cui hai accennato.
Nella nostra strategia, in genere cerchiamo modi meno ovvi per esprimere queste view. Un'area che al momento ci entusiasma molto è il gruppo di aziende che opera in prima linea e che rende possibile questo CapEx “verde”. Riteniamo che le aziende profondamente coinvolte nell'ingegneria, nella concessione di permessi ambientali e nella consulenza per il “green CapEx” siano pronte a registrare una crescita organica molto forte, un aumento dei margini con una variazione limitata dell'intensità di capitale che porterà a una significativa generazione di free cash flow per molti, moltissimi anni. Si tratta inoltre di un gruppo poco coperto da Wall Street. Credo sia una questione di confluenza di reshoring, decarbonizzazione e catene di fornitura, e abbiamo modi molto creativi per esprimere questa view nella nostra strategia.

Edoardo

L'ultimo argomento riguarda il focus della vostra ricerca. A proposito di tecniche di produzione industriale e innovazione, puoi fare qualche esempio sui progressi più interessanti che vedi oggi?

Ryan

Un pilastro fondamentale della nostra strategia è l'attenzione all'efficienza energetica, che è uno dei mezzi più economici per ridurre le emissioni e dovrebbe essere una parte essenziale di qualsiasi scenario a zero emissioni nette. Un buon caso di studio è il settore HVAC (riscaldamento, ventilazione e condizionamento), le cui apparecchiature richiedono nel complesso il maggiore consumo di energia in un edificio commerciale, e gli edifici commerciali rappresentano una percentuale enorme delle emissioni globali. Le innovazioni in questo settore possono spesso portare a un miglioramento significativo nel perseguimento dell'obiettivo Net Zero. Vediamo molte innovazioni davvero interessanti nel settore HVAC, come i nuovi refrigeranti, le nuove pompe di calore ad alta efficienza e le soluzioni digitali per il controllo dell'edificio, che possono portare a un miglioramento complessivo dell'efficienza energetica degli edifici commerciali.
Nel settore manifatturiero, storicamente ci si è concentrati molto sull'automazione come driver dell'efficienza energetica. Nella maggior parte dei casi, questo ha significato automatizzare una o due linee di una fabbrica.
Riteniamo che la prossima fase consisterà nell'automatizzare più linee in uno stabilimento, collegandole tra loro e quindi collegando le fabbriche. Tutto ciò è facilitato da soluzioni digitali che includono sensori, connettori e software, favorite dai rapidi progressi della connettività, come il 5G, la raccolta dei dati, l'elaborazione dei dati in tempo reale, i supercomputer e il cloud computing. L'efficienza energetica è un pilastro di investimento fondamentale nella nostra strategia e sono numerosi i modi in cui possiamo esprimerla nel portafoglio.

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