Autori
Adam Gustafsson Ellis Eckland

Messaggi chiave:

  • Gli sforzi dei fornitori di soluzioni per il clima, come le società di energie rinnovabili, sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi climatici.
  • Per raggiungere la neutralità climatica (Net Zero), i settori tradizionali più inquinanti devono decarbonizzarsi o avviare la transizione.
  • Un approccio d'investimento in quest’ambito è per natura orientato al valore (“value investing”), in parte per effetto di anni di sell-off dovuti alle preoccupazioni climatiche.

Esiste un punto d’incontro tra gli investimenti legati al clima e quelli orientati al valore?

Secondo noi, la risposta è una via di mezzo tra sì e dipende. “Dipende" perché anche se gli investitori concordano in linea di massima sulle modalità di definizione del valore, esistono molteplici approcci agli investimenti legati al clima, ognuno con i propri pregi. Nell'ambito degli investimenti sistematici, i “tilt” consentono di combinare il popolare approccio a emissioni ridotte di carbonio con quello value, se si è disposti a sovrappesare il settore finanziario. Per quanto riguarda gli investimenti attivi, le sole emissioni ridotte di carbonio non sono più ritenute sufficienti per definire una significativa strategia climatica. Molti investitori attivi si concentrano invece sui leader climatici e sui fornitori di soluzioni pure play. Queste società sono spesso definite "green darling" e, pur trattandosi di investimenti popolari, raramente sono in grado di offrire valore.
Il Grafico 1 mostra la relazione positiva tra valore e intensità delle emissioni. Nel complesso, l'esposizione a un valore più elevato avviene a spese di una maggiore intensità di emissioni. Non c'è da sorprendersi: i settori più inquinanti sono tutti deep value, in parte per effetto di anni di sell-off dovuti alle preoccupazioni climatiche.

Grafico 1: Intensità delle emissioni e valore fondamentale a confronto

Il grafico mostra un paragone tra l'intensità delle emissioni e il valore fondamentale
Fonte: UBS Asset Management 2022, Credit Suisse HOLT 2022, S&P Trucost Limited® Trucost 2022.

Questo grafico traccia l'intensità media delle emissioni rispetto all'intensità delle emissioni e riflette la relazione positiva tra i due. Basato su 10.000 società a livello globale in tutti i settori escluso quello finanziario. Il punteggio di valutazione di Credit Suisse HOLT è costruito come un composito di fattori value comuni. Le emissioni di gas a effetto serra sono classificate in tre “scope” dallo strumento di contabilizzazione internazionale maggiormente utilizzato, il Greenhouse Gas (GHG) Protocol. Lo Scope 1 si riferisce alle emissioni dirette derivanti da fonti di proprietà o controllate. Lo Scope 2 si riferisce alle emissioni indirette derivanti dalla generazione di elettricità, vapore, riscaldamento e raffreddamento acquistati e consumati dalla società dichiarante. Lo Scope 3 si riferisce a tutte le altre emissioni indirette che si verificano nella catena del valore di una società.

L'ascesa degli investimenti nella transizione climatica

Gli sforzi dei fornitori di soluzioni per il clima, come le società di energie rinnovabili, sono fondamentali per raggiungere gli obiettivi climatici. Ma sono solo un pezzo del puzzle. Per raggiungere la neutralità climatica (Net Zero), i settori tradizionali più inquinanti devono decarbonizzarsi o avviare la transizione. Oggi gli investimenti nella transizione non sono affatto mainstream, anche se stanno prendendo rapidamente piede. In questo caso l'attenzione si concentra sul tasso di variazione delle emissioni piuttosto che sul livello attuale. Dato che le transizioni sono rilevanti solo per le società con emissioni significative, per natura gli investimenti nella transizione sono intrinsecamente investimenti value.

Un altro approccio correlato è la ricerca di "asset nascosti" nei business tradizionali. Molte società hanno business significativi in settori critici per la lotta ai cambiamenti climatici ma non sono comunemente considerate fornitori di soluzioni per il clima. Spesso questi business con "soluzioni nascoste" possono essere acquistati a prezzi impliciti nettamente inferiori rispetto a quelli dei business a emissioni ridotte di carbonio e di soluzioni "pure play", che sono il fulcro di molte strategie di investimento sostenibili. Spesso queste società fanno crescere il proprio business di soluzioni climatiche con i flussi di cassa del business tradizionale, che funge da mucca da mungere per finanziare questo percorso di transizione.

È il caso di una società della carta o di un produttore di energie rinnovabili?

Molte società di cellulosa e carta producono energia da biomassa con i residui e/o i sottoprodotti delle attività di produzione della cellulosa. Alcune di queste società hanno persino aggiunto la generazione di energia eolica e solare per sfruttare la natura stabile e dispacciabile dell'energia da biomassa e creare un'offerta integrata di energie rinnovabili. Generalmente queste società sono più concentrate sulle loro attività nell’ambito delle nuove energie che su quella più tradizionale della cellulosa, che ha una crescita ridotta o nulla. Riteniamo che l'investimento in queste società permetta di avere esposizione ad asset sostenibili a un prezzo fortemente scontato.

Inoltre, questo tipo di investimento potrebbe offrire un ritorno finanziario superiore rispetto all'acquisto di una società consolidata nell’ambito delle energie rinnovabili. È probabile che le società ibride:

  • facciano crescere il proprio business nell’ambito delle energie rinnovabili fino al punto da essere ritenute società perlopiù dedicate allo sviluppo delle energie rinnovabili, facendo potenzialmente salire la propria valutazione
  • scorporino il proprio business tradizionale, facendo salire di conseguenza la valutazione
  • ricorrano in maniera creativa alle operazioni straordinarie (M&A) al fine di fare arbitraggio sul differenziale di valutazione.

In tutti questi casi, l'investitore può ottenere un ritorno finanziario superiore. Ravvisiamo opportunità simili di "asset nascosti" in altri settori.

L’engagement è fondamentale per una strategia di transizione significativa

Le transizioni possono avvenire in due modi diversi:

  • decarbonizzazione del modello di business esistente
  • spostamento del business mix, dal business tradizionale inquinante a uno orientato alla sostenibilità.

In entrambi i casi, un engagement efficace da parte degli investitori può accelerare gli sforzi delle imprese in ambito climatico. Per i business inquinanti, quando riteniamo vi siano le condizioni per arrivare a uno stato finale potenzialmente a zero emissioni, consideriamo la società un obiettivo di transizione. Ma l’engagement dovrebbe concentrarsi sulla promozione di azioni tangibili; tra le decisioni aziendali concrete potrebbe figurare l'allocazione di risorse alle tecnologie di riduzione delle emissioni e ai business sostenibili.

Quando pensiamo agli investimenti legati al clima, dobbiamo smettere di trascurare i tradizionali settori inquinanti che sono fondamentali per raggiungere i nostri obiettivi climatici condivisi. Crediamo che un engagement efficace possa trasformare gli investimenti nella transizione in una strategia ad impatto climatico davvero verde.

Guardare al di là di ciò che è già verde

Inoltre, gli investitori sostenibili che guardano al di là di ciò che è già verde potrebbero riuscire a ottenere un'esposizione a sconto ad asset nascosti di soluzioni per il clima. Con la loro evoluzione, riteniamo che questi business torneranno ad essere classificati nella categoria “green" e vedranno salire le rispettive valutazioni.

Una strategia di transizione credibile deve prevedere un engagement efficace. Questo è ciò che la rende non solo una strategia value, ma anche un approccio di investimento che affronta i cambiamenti climatici in maniera decisa. Ci aspettiamo che la corsa alla neutralità climatica subisca un’accelerazione e diventi il principale fattore di differenziazione delle performance nei settori a elevata intensità di emissioni. L’engagement che accelera la decarbonizzazione non fa bene solo al clima, ma è anche in grado di far crescere i rendimenti degli investimenti. Un approccio vincente per la “double bottom line”, sia a livello di impatto che di ritorno finanziario.

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