Il 2023 sarà un anno molto diverso per la Cina

Raymond Gui: Riteniamo che l'economia si riprenderà d’ora in avanti e l'attività economica tornerà gradualmente alla normalità grazie a ulteriori stimoli fiscali e a un rimbalzo dei consumi rispetto al basso livello di partenza. La crescita del PIL potrebbe attestarsi al 5% e oltre nel 2023. Dai primi di novembre, sul mercato obbligazionario offshore in dollari, il credito cinese ha iniziato a scontare questa prospettiva mettendo a segno forti performance, soprattutto nel settore immobiliare, mentre sul mercato onshore i rendimenti dei titoli governativi cinesi hanno registrato un sell-off nello stesso periodo. Sostenuto dalla ripresa, il credito cinese potrebbe continuare a sovraperformare il resto dell’Asia quest’anno, in quanto le valutazioni sono ancora relativamente ampie, soprattutto per l'high yield. Come sempre, confermiamo il nostro approccio prudente in termini di selezione del credito, sulla base della nostra analisi bottom-up del credito e dell'analisi del valore relativo.

Bin Shi: Crediamo che il PIL sarà sicuramente più alto rispetto al 2022, ma l’entità di questa crescita dipenderà dalla portata delle politiche di stimolo. In questo momento il governo punta al 5%, ma se lo stimolo sarà maggiore e il mercato risponderà con più forza potremmo avere una crescita più elevata. Per quanto riguarda le azioni cinesi, ripresa e normalizzazione sono i temi del 2023. Molte delle misure introdotte dal secondo semestre 2021 alla fine del 2022 potrebbero essere revocate, come nel caso della politica anti-COVID che è stata annullata nel giro di un paio di mesi.

Vediamo forti segnali di un’inversione positiva per l'economia e per le azioni cinesi nel 2023. Anche dopo la forte ripresa a novembre e dicembre, i titoli azionari cinesi continuano a scontare una qualche crisi. Molte società, per esempio, offrono ancora un rendimento da dividendi superiore al 10%, ben oltre il normale intervallo del 5-6% per le società stabili. Se il governo attuerà nuove politiche a lungo termine capaci di rafforzare la fiducia degli investitori e degli imprenditori, dovremmo assistere a un ulteriore rialzo. Nonostante le difficoltà dello scorso anno, le azioni cinesi hanno sovraperformato alcuni mercati sviluppati, tra cui quello statunitense, e il 2023 si presenta come una continuazione di questo trend.

Jia Tan (TJ): Quest'anno la domanda interna dovrà svolgere un ruolo più importante rispetto agli ultimi anni. Dopo il Congresso nazionale del Partito di ottobre e la Conferenza di programmazione economica di dicembre, la Cina sembra avere superato il punto di svolta per le politiche anti-COVID e il mercato immobiliare. Entrambe le aree hanno messo sotto pressione la crescita economica negli ultimi 18-24 mesi. Se si concretizzeranno politiche più adatte a stimolare la domanda interna, il nostro outlook diventerà più positivo.

Nel ridisegnare i nostri portafogli per il nuovo anno, puntiamo sulle aree pro-crescita come internet e il settore immobiliare, che dovrebbero rappresentare le principali aree di attenzione dei policymaker cinesi per stimolare l'economia nel 2023.

Raymond Gui: La Cina ha bisogno di un mercato dell’edilizia abitativa che sia stabile e accessibile. Ultimamente il mercato immobiliare ha ricevuto maggiore sostegno dalle politiche, compreso l’impegno a migliorare i canali di finanziamento per gli sviluppatori immobiliari e promuovere la domanda di alloggi. Riteniamo che il mercato immobiliare si riprenderà gradualmente quest’anno e che in futuro le società immobiliari opereranno con maggiore prudenza, adottando una leva finanziaria più bassa.

Nel mercato obbligazionario offshore in dollari, il real estate cinese era un settore rilevante per il mercato high yield asiatico, ma nell'ultimo anno e mezzo ha subito una netta correzione. Dalla fine di novembre, il settore ha reagito positivamente al recente sostegno delle politiche, registrando una solida performance. Continuiamo a privilegiare alcune società di sviluppo immobiliare cinesi che potrebbero beneficiare della ripresa del mercato fisico e figurare tra le aziende sopravvissute a lungo termine, continuando quindi a rappresentare una buona fonte di generazione di alfa per l'high yield asiatico.

Bin Shi: L’intento di alcune norme erano positivo, ovvero cercare di controllare il potere monopolistico delle società piattaforma. Il problema è stata l'esecuzione, che ha creato un sentiment negativo. Il contesto di politiche più favorevoli non rappresenta necessariamente un capovolgimento delle norme, bensì un ragionevole allentamento che risulta positivo per le società piattaforma, per il settore e per l'economia nel lungo periodo. Non ci aspettiamo un ritorno alle prassi più severe adottate in passato.

Bin Shi: L'industria dei semiconduttori è la più debole tra i settori high-tech in Cina. Le principali aziende di produzione e progettazione e le fonderie non sono cinesi. La Cina importa più semiconduttori che forniture energetiche come il petrolio ed è particolarmente dipendente dalle aziende di semiconduttori esterne al Paese: il rapporto di autosufficienza non è aumentato negli ultimi cinque-dieci anni, sebbene l'industria cinese dei semiconduttori sia cresciuta notevolmente.

La Cina continuerà a investire nella propria industria dei semiconduttori, ma avrà bisogno di tempo per raggiungere le aziende leader a livello globale e sviluppare queste competenze. E non è un problema che si possa risolvere semplicemente stanziando fondi. Il governo statunitense sta limitando le esportazioni verso la Cina della maggior parte dei componenti per semiconduttori, anche se non tutti, bloccando in particolare le tecnologie più recenti in modo da mantenere una certa distanza tra sé e i cinesi. Ma per quanto le aziende cinesi possano essere indietro di un paio di generazioni, non sono tagliate fuori del tutto. Crediamo che ci vorranno molti anni prima che la Cina si affermi nelle tecnologie di punta, ed è per questo che le relazioni tra Stati Uniti e Cina devono stabilizzarsi.

Jia Tan: Le condizioni sono migliorate negli ultimi anni. Volendo incrementare le posizioni offshore si possono trovare sufficienti posizioni short, ma siamo ancora in attesa di una policy che aspettiamo ormai da tre anni: le nuove norme QFII.

Annunciate nel quarto trimestre del 2019, le nuove regole consentirebbero agli investitori stranieri di condurre attività di vendita allo scoperto sul mercato onshore. Se attuate, riteniamo che nel tempo miglioreranno la nostra capacità di vendita allo scoperto di un fattore da tre a cinque volte. Purtroppo ci sono voluti quasi tre anni, dopo l’annuncio, per la fase preparatoria e ancora oggi questa porta non è stata aperta a tutti i gestori di hedge fund. Se la Cina si impegna ad aprire il settore dei servizi finanziari, questo sarà un aspetto chiave da considerare. Dopo la Conferenza di programmazione economica, ci auguriamo che quest'anno ci saranno delle politiche favorevoli.

Raymond Gui: Nell'ambito dell'attuale regime di cambio del renminbi, il tasso di cambio USD/CNY sarà determinato dalla forza o dalla debolezza complessiva del dollaro USA e risentirà inoltre dell'andamento relativo delle economie cinese e statunitense. Questo spiega in gran parte l'apprezzamento del renminbi nel 2020 e il suo deprezzamento dello scorso anno rispetto al dollaro USA.

Nel 2023, la Cina sembra essere in una posizione migliore rispetto al resto del mondo. L'economia cinese ha buone potenzialità di ripresa quest'anno, mentre il resto del mondo, Stati Uniti ed Europa in particolare, rischia la recessione. Pertanto, il renminbi ha buone potenzialità per rafforzarsi ulteriormente d’ora in avanti, anche se probabilmente ci sarà volatilità lungo il percorso. È compito nostro aiutare gli investitori a gestire la volatilità e a cogliere le opportunità di investimento.

Raymond Gui: Dall'anno scorso, quando coprivamo il dollaro USA in renminbi, siamo passati da un utile di copertura a un costo di copertura. Il motivo principale è che il differenziale dei tassi di interesse tra USD e CNY si è invertito quando gli Stati Uniti sono entrati in un ciclo di rialzo dei tassi. Ancora oggi, il costo di copertura a 12 mesi da USD a CNY è superiore al 2%. La situazione continuerà a cambiare con i diversi cicli dei tassi di interesse negli Stati Uniti e in Cina.

Jia Tan: Prevediamo che la green economy sarà un'opportunità entusiasmante per noi nei prossimi anni. La Cina è seriamente intenzionata a rendere le sue province “carbon neutral” entro il 2060 e il governo ha destinato molte risorse al raggiungimento di questo obiettivo. Troviamo opportunità ricorrenti non solo nei veicoli elettrici o nel solare, ma anche nell'energia tradizionale e nei produttori indipendenti di energia (IPP), che potrebbero svolgere un ruolo importante.

In qualità di investitori relative value, possiamo costruire i portafogli in base alle nostre view strutturate all'interno dei diversi sottosettori. In selezionati settori, dato che il capex continua ad aumentare e le dinamiche di domanda e offerta sono state meno favorevoli nell'ultimo anno, stiamo trovando opportunità short. Allo stesso tempo, per quanto riguarda le opportunità long, ci sono aziende all'avanguardia e campioni in settori di nicchia destinati a realizzare una forte crescita nei prossimi anni.

Bin Shi: Ogni settore, nel lungo periodo, è soggetto alle dinamiche della domanda e dell'offerta. L'energia rinnovabile è un trend secolare che risente anche delle politiche di stimolo. Con l'annuncio di politiche forti, sia in Cina che negli altri Paesi, i prezzi di alcune materie prime sono aumentati di 10 volte dal minimo al massimo. Man mano che l'offerta recupera terreno e ci si rende conto dei costi associati all'implementazione delle energie rinnovabili, la domanda inizia ad attenuarsi. Un caso emblematico: il ritmo di installazione delle rinnovabili in Cina è rallentato e per i produttori di energia elettrica è difficile assorbire l'aumento dei costi.

Vediamo inoltre un rallentamento della domanda in Europa e negli Stati Uniti a causa delle tensioni tra Stati Uniti e Cina. Molte materie prime non possono essere spedite al mercato statunitense, quindi si verificano interruzioni nelle consegne. La linea di tendenza è ancora ascendente, ma prevediamo un drastico cambiamento nel 2023 e di conseguenza non abbiamo una grande esposizione verso il settore in questo momento. Prima o poi saremo più interessati, ma non adesso.