Investimenti long/short in Cina – in 60 secondi

  • I mercati cinesi stanno diventando una fonte importante di alpha e la transizione della Cina dal beta all’alpha rappresenta uno dei nostri “mega-trend” attuali negli investimenti relative value.
  • La Cina è attivamente impegnata nella riforma del settore finanziario e riteniamo che ciò stia creando opportunità per il trading su strategie relative value, non disponibili per gli investitori in passato.
  • Le riforme QFII e RQFII traineranno un significativo aumento della liquidità nei mercati cinesi dei titoli azionari di classe A e offriranno l’opportunità, agli investitori long/short come noi, di sfruttare le inefficienze del mercato.
  • L’elevata partecipazione del segmento retail, l’incremento della liquidità, le riforme per consentire la marginazione e lo short selling, nonché la bassa copertura degli analisti, sono tutti elementi che, a nostro avviso, si combineranno per creare una “età dell’oro” degli investimenti relative value.

La Cina rappresenta attualmente il 19% del PIL globale1 e la sua economia non può essere sottovalutata.

I mercati cinesi stanno diventando una fonte importante di alpha e la transizione della Cina dal beta all’alpha rappresenta uno dei nostri “mega-trend” attuali negli investimenti relative value.

Tre fonti di alfa

Suddividiamo l’alpha in tre componenti.

In primo luogo, l’“alpha dell’acume finanziario” che dipende dall’abilità del gestore di portafoglio rispetto ai suoi pari; in secondo luogo, l’“alpha ciclico” che attribuiamo alle dislocazioni di mercato dovute a errori politici o eventi esterni; in terzo luogo, l’“alpha strutturale” inteso come gli impedimenti o i progressi in materia normativa che creano opportunità di lungo periodo e di natura strutturale.

A nostro avviso la Cina rappresenta una grande opportunità per l’alpha strutturale.

Storicamente, l’investimento in strategie relative value in Cina era limitato all’esposizione su società con doppia quotazione o a singoli titoli nel mercato delle A-share coperte con indici o prodotti ETF, in cui gran parte della performance era trainata dal beta da posizioni direzionali piuttosto che dall’alpha.

Oggi la Cina è attivamente impegnata nella riforma del settore finanziario e riteniamo che ciò stia creando opportunità per il trading su strategie relative value, non disponibili per gli investitori in passato.

Le riforme hanno cambiato le regole del gioco per gli investitori di hedge fund in Cina

Nel 2020 sui mercati finanziari sono state attuate alcune riforme essenziali, tra cui delle modifiche ai programmi per gli investitori istituzionali esteri qualificati (QFII e RQFII) operate dal governo cinese.

Tali riforme cambiano radicalmente le caratteristiche operative del mercato cinese delle azioni di classe A, consentendo agli investitori di hedge fund di vendere allo scoperto con i broker nazionali e garantirsi un margine su tutta una gamma di titoli non disponibili in passato.

Le riforme QFII e RQFII determineranno un significativo aumento della liquidità nei mercati cinesi di azioni di classe A e offriranno l’opportunità, agli investitori long/short come noi, di sfruttare le inefficienze del mercato - una proposta convincente in quanto riteniamo che il mercato cinese delle A-share sia guidato da dinamiche finanziarie interessanti

Le riforme QFII e RQFII determineranno un significativo aumento della liquidità nei mercati cinesi delle azioni di classe A e offriranno l’opportunità, agli investitori long/short come noi, di sfruttare le inefficienze del mercato

Cina: un mercato azionario poco affollato e trainato dal segmento retail

Storicamente i mercati delle A-share in Cina hanno avuto relativamente pochi partecipanti di hedge fund rispetto a mercati di dimensioni analoghe e molti hedge fund negoziano strategie più ampie sull’Asia, ad esempio Giappone e Hong Kong, all’opposto del focus specifico sulle azioni di classe A cinesi.

A-share cinesi: capitalizzazione di mercato a flottante libero per tipo d’investitore

Fonte: dati sulle partecipazioni degli investitori aggiornati a dicembre 2020. Fonte: Stime Wind, CSRC, NSSF, UBS Securities.

Fino a poco tempo fa era difficile per gli hedge fund negoziare titoli azionari sottostanti di classe A, se non per semplici posizioni lunghe. Il numero di partecipanti che copre e vende allo scoperto su titoli specifici è quindi relativamente modesto.

Inoltre, il mercato cinese delle A-share è dominato dagli investitori retail con circa 165 milioni di conti d’investitori individuali registrati2 e stimiamo che circa 55 milioni di essi siano attivamente scambiati ogni giorno.

Il predominio degli investitori retail crea drastiche oscillazioni del momentum e distorsioni nelle valorizzazioni che possono presentare opportunità di alpha uniche per gli investitori in strategie relative value, sia sul lato lungo che su quello corto dei portafogli.

Il fatturato del mercato onshore è elevato e in aumento. Uno degli obiettivi delle recenti riforme è quello di aumentare il fatturato sulle borse cinesi, un parametro di misura importante che dovrebbe consentire ai mercati cinesi di attrarre i flussi degli investitori istituzionali.

Negli ultimi trimestri in Cina il fatturato è aumentato costantemente, in misura tale che già si attesta a livelli superiori sia al resto della regione Asia-Pacifico che all’Europa.

Fatturato medio mensile (mld USD), 1°T 2019-3°T 2020

Fonte: UBS, CBOE, Bloomberg, settembre 2020; i dati europei comprendono tutta la liquidità visualizzata e non visualizzata, comprese le aste periodiche, gli internalizzatori sistematici, i volumi fuori borsa; i dati statunitensi includono la liquidità del Tape A/B/C su tutte le borse statunitensi.

Simili volumi di fatturato sono dovuti al gran numero d’investitori retail; ciò fornisce agli investitori di hedge fund volatilità e dispersione, fattori che possono tradursi in buoni punti d’ingresso e di uscita, nonché la capacità di negoziare intorno al fatturato stesso.

I mercati cinesi sono poco studiati

Il mercato cinese delle A-share non è molto studiato dagli analisti, in particolare per ciò che concerne le società a media/piccola capitalizzazione. Secondo Reuters, quasi il 70% delle aziende è studiato da tre analisti o meno.

Inoltre, solo circa 300-400 aziende sono state oggetto di ricerche condotte in lingua inglese, solo una piccola percentuale del mercato complessivo. Ciò significa che le opportunità portate all’attenzione degli investitori globali restano esigue.

Quindi, presi insieme, riteniamo che questi quattro fattori - elevata partecipazione retail, incremento della liquidità, riforme per consentire la marginazione e la vendita allo scoperto, nonché la bassa copertura degli analisti - si combinino per creare una “età dell’oro” per gli investitori in strategie relative value come O’Connor.

A nostro avviso queste dinamiche saranno prevalenti nel lungo periodo e prevediamo pochissimi cambiamenti sostanziali nei prossimi tre-cinque anni.

Un buon esempio è la posizione predominante del segmento retail sul mercato: anche se l’influenza dei capitali d’investimento istituzionali è in crescita, probabilmente ci vorranno anni prima che i volumi superino quelli degli investitori retail come motore del mercato. Riteniamo che, nel lungo periodo, esista una finestra di opportunità convincente per sfruttare tale squilibrio.

Gli insight onshore faranno la differenza

Sia O’Connor che UBS vantano una presenza di lunga data in Cina e la nostra presenza in loco fa un’enorme differenza nella capacità di generare alpha.

Volgendo lo sguardo indietro, a quando i fondi long/short hanno aperto in Giappone, molti gestori di portafoglio sono rimasti basati a Londra o New York. Ritenevamo che quei manager fossero in svantaggio - soprattutto in termini di comprensione del segmento small e mid cap- perché mancavano di relazioni reali con i team di gestione e i leader del settore nei mercati locali.

O’Connor sta creando un team a Shanghai che dovrebbe catturare preziosi insight sui mercati locali e UBS Asset Management ha una rete e un’ampia presenza autonoma in Cina che possono essere sfruttate per supportare la nostra strategia relative value.

La nostra strategia China L/S investe long e short nel mercato cinese delle azioni di classe A e nelle aziende cinesi quotate offshore, concentrandosi sui settori in cui riteniamo siano presenti le opportunità maggiori. Attualmente questi settori sono i servizi finanziari, la salute, i consumi e il TMT. Intendiamo espanderci anche in altre aree con il progressivo sviluppo delle opportunità.

Posizionamento per l’età dell’oro negli investimenti relative value in Cina

Riteniamo che l’attuale evoluzione del mercato cinese costituisca una delle migliori opportunità d’investimento degli ultimi anni e ci spingiamo fino a dire che rappresenterà una “età dell’oro” per gli investitori in strategie relative value.

A nostro avviso, grazie alle recenti riforme delle iniziative QFII e RQFII, gli hedge fund possono catturare in modo più efficace l’alpha long e short e gestire dinamicamente il rischio beta, settoriale, fattoriale, tematico e idiosincratico in Cina.
Il nostro approccio offre un approccio altamente differenziato alle attuali strategie long-only cinesi che riteniamo saranno convincenti in un mercato attualmente privo di opzioni d’investimento azionario long/short.

La nostra expertise globale, unita al nostro team di esperti locali, offre quello che riteniamo essere un forte vantaggio competitivo per cogliere una delle migliori opportunità di alpha relative value nel mondo di oggi.

Potrebbe interessarti anche

Contattaci

Compila il modulo di richiesta e lascia i tuoi dati per essere ricontattato.

Presentazione del nostro team di leadership

Incontra i membri del team responsabile della direzione strategica di UBS Asset Management.

Trova i nostri uffici

Siamo più vicini di quanto pensi, scoprilo qui