Premio Nobel 1997 | Come possiamo ristabilire la fiducia nel settore finanziario?

Robert Merton aveva otto anni quando diede avvio alle sue attività imprenditoriali, raccogliendo fondi da parenti e amici per creare la società immaginaria RCM Savings of Dollars and Cents. Due anni dopo comprò la sua prima quota di azioni. Un bambino davvero speciale. Non sorprende che in seguito sia diventato uno dei ricercatori più influenti nell’economia finanziaria contribuendo, con la generalizzazione della formula di Black-Scholes, al rapido sviluppo di nuovi prodotti finanziari e a una gestione più efficiente del rischio. Oggi Merton è convinto che i mercati finanziari abbiano migliorato la nostra società e pensa sia necessario ristabilire la fiducia nel settore dei servizi finanziari.

In breve

Data e luogo di nascita: 1964, New York, USA

Studi: Economia finanziaria

Vincitore premio Nobel per: la definizione di un nuovo metodo per la valutazione dei derivati; la generalizzazione della formula di Black-Scholes

Prime esperienze: a dieci anni acquistò la sua prima quota di azioni

Interessi da giovane: “La matematica e i soldi, le ragazze e le macchine”

Motto: “Nella vita tutto ha un prezzo”

Quanto conta la fortuna

Quando era studente PhD in matematica applicata al Caltech, tutte le mattine alle 6:30 Merton si recava presso la società di intermediazione locale per seguire l’apertura della Borsa di New York. Prima ancora di scrivere la tesi, si rese conto che le cose dovevano cambiare e presentò la domanda di ammissione al MIT. Come riuscì a entrare senza avere mai neanche frequentato un corso di economia? “Ho un mio motto”, afferma con un sorriso. “È sempre meglio essere fortunati che intelligenti”.

Gestire efficacemente il rischio

Nei primi anni ‘70 avrebbe lasciato il segno nel campo, contribuendo a una formula pioneristica per la valutazione delle stock option. In generale, le opzioni conferiscono il diritto, ma non l’obbligo, di comprare o vendere in futuro un’attività finanziaria a un prezzo concordato. “Ti danno flessibilità, e la flessibilità è il valore più grande nei momenti di incertezza”, spiega Merton. Ma per consentire un livello adeguato di rischio nelle operazioni di mercato, le opzioni devono essere valutate in modo corretto. È esattamente questo il problema su cui stavano lavorando Merton e i suoi colleghi Myron Scholes e Fischer Black, gli studiosi che hanno dato il nome al modello originario.

“A un certo punto, Myron mi rivelò la sua idea di base. Di primo acchito pensai che non fosse corretta”. Merton si portò a casa gli appunti dei suoi colleghi. “Dopo il weekend gli dissi ‘Credo che la tua idea sia giusta, ma la questione è molto più generale di come la vedi tu”. Merton aveva capito quale fosse la reale portata della formula e la possibilità di applicarla ad altri strumenti finanziari quali i mutui ipotecari e i prestiti agli studenti.

“Era una teoria sulla produzione. Come produciamo tutti i prodotti finanziari esistenti, come gli assegniamo un prezzo e come ne definiamo il rischio”. La metodologia si è ampiamente diffusa tra i trader e gli investitori, gettando le basi per uno sviluppo assai più vasto e più rapido dei mercati dei derivati. “Potevi prendere in considerazione qualcosa che non avevi mai visto prima e finalmente avevi un modo per affrontarlo”, ricorda Merton.

I derivati minacciano la stabilità dei mercati finanziari?

Merton sa che alcuni ritengono superflui, se non pericolosi, i tanti prodotti derivati presenti oggi sul mercato.

I derivati ci hanno resi più sicuri? La domanda non è questa. La domanda giusta è hanno migliorato la nostra vita? E la risposta è sì.

“Molti pensano che abbiamo solo bisogno di un sistema semplice”, sostiene Merton. “Ma non conoscono il mondo, perché questo non è vero. Abbiamo bisogno di questi strumenti. Grazie a loro possiamo gestire i sistemi in modo molto più efficiente ed efficace”.

Alcuni strumenti finanziari sono effettivamente adatti solo a investitori sofisticati, ma per Merton questo non è un buon argomento contro l’innovazione. “Se qualcuno dice che è troppo difficile da capire, io rispondo ‘se farlo è utile alla società, allora hai due opzioni: puoi cercare di capire, oppure trovare qualcuno che sia in grado di farlo’”.

Merton sottolinea come la crisi finanziaria del 2008 non si sia verificata in un’area “esotica” del mercato, ma piuttosto in quella maggiormente regolamentata. “Il mercato dei mutui ipotecari esisteva da circa trent’anni, era ed è ancora l’unico modo in cui lo si potesse realizzare. Ma nessun dato indica che l’innovazione sia stata la causa di tutto”.

Di cosa ha bisogno il settore finanziario: fiducia e competenza

Merton specifica che sia la fiducia che la competenza sono indispensabili nei mercati finanziari, dove è probabile incontrare situazioni rischiose e dove la trasparenza di alcuni servizi, l’investimento attivo per esempio, è possibile solo fino a un certo punto. “Dove mettere i propri soldi, quanto investire, con che frequenza eseguire le operazioni, sono tutte decisioni che contengono un giudizio intrinseco, pertanto sono intrinsecamente opache”.

“Sto cercando un buon chirurgo ma voglio che abbia un approccio trasparente”, spiega con un’analogia. “Allora il chirurgo mi dice ‘Ok signor Merton, ecco tutti gli studi scientifici, un elenco di tutti gli strumenti presenti in sala operatoria’. Completa trasparenza. Peccato che non sia trasparente per me, perché io non sono in grado di dire quanto sia rischioso, se questa persona farà un buon lavoro. Quindi decido di trovare un dottore di cui mi fido”.

Ecco il motivo per cui Merton ritiene che creare fiducia dovrebbe essere una questione strategica. “Se riesci a creare fiducia, puoi creare enorme valore” afferma il premio Nobel. Una possibile strategia, nel settore finanziario, è quella dei consulenti fee-only. “Qualsiasi cifra mi paghi, quelli sono gli unici soldi che prendo. Nessuna commissione, nessun regalo o viaggio, neanche uno stecchino. È un preciso modello di business”.

Merton sa che ci sono dei modi per istituzionalizzare la fiducia, sia a livello pubblico che nel settore privato. “Penso che per uscire dalla crisi abbiamo bisogno proprio di questo: finché non ristabiliremo la fiducia, non troveremo mai una soluzione”, afferma.

FinTech: una minaccia per le istituzioni tradizionali?

Gli enormi sviluppi tecnologici dei nostri tempi hanno avuto un impatto anche sui servizi finanziari. Con la nuova tecnologia finanziaria, nota come FinTech, stanno cambiando anche le società, i processi e i prodotti. “L’elaborazione dei processi è qualcosa che la Silicon Valley sa fare molto bene”, afferma Merton. “Ma i servizi finanziari? Si parla di computer che lavoreranno al posto nostro. Lo faresti anche con le medicine? Non ti faresti prescrivere una medicina da qualcuno che non conosci, anche se te la mandassero sul cellulare, con la massima efficienza, 24 ore al giorno, premendo un semplice tasto”.

Merton spiega che c’è un’importante differenza tra la consulenza medica e quella finanziaria o di altro tipo. “Dopo dieci minuti so già che un film non mi piace, ma non posso sapere se mi hanno dato un consiglio finanziario sbagliato finché non è troppo tardi. Ecco perché il FinTech, da solo, non sostituirà i consulenti finanziari”.

Pianificare la pensione

Padre di tre figli, Merton sa che i tempi cambiano in fretta. Dalla sua cattedra di professore di finanza al MIT segue non solo gli sviluppi finanziari, ma anche i progressi dei suoi studenti, e ha un consiglio da condividere quando si parla di risparmiare per la pensione. “Se hai il vantaggio di vivere più a lungo dei tuoi genitori, e vuoi avere il loro stesso tenore di vita, devi lavorare più a lungo”, afferma Merton. Ma questo non significa che i giovani debbano preoccuparsi troppo. “Devono capire che questi limiti esistono. E che ci sono tanti modi efficaci per risparmiare meglio in vista della pensione”.

Merton pensa che i giovani dovrebbero apprezzare le innovazioni finanziarie e utilizzarle a proprio vantaggio. Per questo ritiene così importante che chi lavora nei servizi finanziari sia competente e affidabile. “Non dovrebbe essere necessario avere una formazione per cercare di capire come gestire il proprio portafoglio”, afferma il premio Nobel, “Dovresti piuttosto avere una formazione che ti consenta di trovare qualcuno di cui fidarti per farlo”.

Nella vita tutto ha un prezzo. Se una cosa sembra troppo bella per essere vera, probabilmente non lo sarà. Se hai imparato questo, potrà capitarti di perdere qualche opportunità occasionale, ma eviterai un sacco di guai.


Portrait of Robert C. Merton

Robert C. Merton

Premio della Banca di Svezia per le Scienze Economiche in memoria di Alfred Nobel (condiviso), 1997

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