Autori
Evan Brown Lucas Kawa

Messaggi chiave

  • Secondo la nostra view, la recente avanzata delle azioni globali rappresenta un rally del mercato ribassista, non l’inizio di una nuova corsa al rialzo.
  • Le aspettative di utili non rispecchiano la contrazione dell’attività nel settore dei beni o la riduzione del potere di spesa delle famiglie.
  • Riteniamo che la Federal Reserve non passerà dall’inasprimento all’allentamento senza che l’economia ne risenta pesantemente.
  • Le valutazioni sono ancora elevate, e i rischi di recessione sono superiori alla media.
  • Confermiamo la nostra posizione sottopesata sull’azionario e sfruttiamo i sell-off delle obbligazioni come opportunità per aumentare l’esposizione verso il reddito fisso sovrano.

A luglio le azioni globali hanno messo a segno un notevole rimbalzo, sostenute dalla tenuta degli utili aziendali e dalla speranza che fosse ormai superato il punto di massima tensione causato dalle banche centrali, dai prezzi elevati dei carburanti e dall’aumento dei tassi ipotecari.

A nostro avviso, il lieve miglioramento delle condizioni è sufficiente a innescare un “relief rally”, ma non una svolta duratura nel ciclo economico e del rischio. Rimaniamo sottopesati sulle azioni globali, in quanto prevediamo ulteriori revisioni negative degli utili, la continuazione delle campagne di inasprimento delle banche centrali e la mancanza di sostegno alle valutazioni.

Maggiore pressione sugli utili

Gli utili sono a rischio di ribasso anche se l’economia statunitense eviterà la recessione. A livello globale è in corso una flessione del settore dei beni, verso il quale le azioni sono molto più esposte rispetto all’attività economica complessiva, più orientata ai servizi.

Una riduzione dell’attività manifatturiera nell’ambito della rotazione dai beni ai servizi era un evento altamente probabile per il 2022, ma questa rotazione è ostacolata da significativi shock negativi dell’offerta che hanno inciso negativamente sui redditi reali, provocando una stretta monetaria aggressiva per rallentare ulteriormente la domanda. Il rallentamento della crescita della spesa, l’aumento delle scorte, l’ampliamento degli spread e i tassi risk-free più elevati sono tutti fattori che lasciano presagire un indebolimento degli investimenti in futuro.

In questo contesto, le aspettative degli analisti di una crescita degli utili del 6,6% nel 2023 per l’azionario globale, dopo che la crescita di quest’anno ha sfiorato la doppia cifra, sono eccessivamente ottimistiche a nostro avviso. Le revisioni al ribasso degli utili sono in genere un presupposto perché le azioni possano segnare il minimo, sarebbe quindi insolito se il ribasso di giugno rappresentasse il picco negativo di questo mercato ribassista, visto che il processo dei tagli alle stime degli utili aggregati non era ancora iniziato.

Figura 1: La debolezza del settore manifatturiero implica un’ulteriore diminuzione delle aspettative di utili

UBS-AM, Bloomberg, al 31 luglio 2022.

Il grafico 1 mostra che la debolezza del settore manifatturiero implica a sua volta la diminuzione delle aspettative di utili.

Figura 2: Andamento delle stime sugli utili dell’S&P 500 un mese prima/dopo i recenti minimi dei principali mercati azionari

UBS-AM, Bloomberg, Macrobond, dati al 16 giugno 2022.

Il grafico 2 mostra l’andamento delle stime sugli utili dell’S&P 500 un mese prima/dopo i recenti minimi dei principali mercati azionari.

Il rimbalzo azionario dell’ultimo mese non rappresenta, a nostro avviso, un segnale di maggiore fiducia nelle prospettive dell’economia: il movimento dei prezzi ha piuttosto le caratteristiche di un rally di breve durata e di un’inversione di tendenza, con i leader del mercato che si trasformano in ritardatari (e viceversa). I fattori che hanno registrato le migliori performance nell’azionario statunitense sono la crescita, la variabilità degli utili e la volatilità, mentre le due performance peggiori sono state riportate dai fattori value e momentum. Queste violente inversioni sono un pericolo nei rally dei mercati ribassisti, specialmente quando il sentiment e il posizionamento sono depressi.

La svolta non sarà indolore

Per tutto il 2022, i toni sempre più “hawkish” della Federal Reserve sono stati un potente catalizzatore negativo per gli asset di rischio, che hanno quindi registrato un’impennata quando il presidente Powell ha parlato di un rallentamento del ritmo della stretta in futuro. Attenzione, però, a non dedurre che una Fed un po’ meno restrittiva sia una Fed accomodante.

L’inasprimento della Federal Reserve mira a rallentare l’inflazione con una crescita inferiore al trend e moderando gli aumenti del reddito aggregato. Si tratta di una caratteristica, non di un difetto, della politica, destinata a proseguire alla luce della continua forza del mercato del lavoro e in particolare dei salari. Riteniamo che la banca centrale sia disposta a tollerare, o addirittura a infliggere, una grave sofferenza all’economia per allentare le pressioni sui prezzi, prima di prendere in considerazione un qualsiasi allentamento. Dopo aver tardato a rimuovere gli stimoli in presenza di un’inflazione elevata durante una rapida espansione, crediamo che la Fed rimarrà dietro la curva anche nel rispondere al deterioramento dell’economia.

Figura 3: Il premio al rischio azionario globale implica che le azioni sono ancora costose rispetto alle obbligazioni.

UBS-AM, Bloomberg, Macrobond, al 25 luglio 2022.

Il grafico 3 mostra che il premio al rischio azionario globale implica che le azioni sono ancora costose rispetto alle obbligazioni..

I mercati azionari sembrano avere abbracciato l’idea che la Fed taglierà i tassi nel 2023, trascurando però il danno economico necessario per una simile inversione di rotta. A nostro parere la svolta non sarà affatto indolore. Basti pensare che la banca centrale ha aumentato i tassi di 150 punti base nelle ultime due riunioni, eppure si è verificato un allentamento delle condizioni finanziarie compatibile con circa 50 punti base di tagli1. Ci aspettiamo che la Fed appoggi attivamente la presenza di condizioni finanziarie più favorevoli alla crescita, per non alimentare la fiducia nell’attenuazione delle pressioni inflazionistiche sottostanti.

La Fed ha formalmente abbandonato la forward guidance ufficiale e c'è un forte divario tra la banca centrale e i mercati per quanto riguarda la direzione dei tassi ufficiali nel prossimo anno. Questa divergenza di opinioni è una sicura ricetta per una volatilità dei tassi che continui a rimanere elevata, anziché diminuire.

Valutazioni ancora prive di supporto

Nonostante le sfide indotte dagli utili e dalla Fed per gli asset di rischio, ci sarebbe ancora un’argomentazione per sovrappesare le azioni se ci fosse un'ampia evidenza che questi rischi sono già scontati dai prezzi. Ma a nostro avviso non è così. Le azioni globali possono aver subito ondate di vendite fino a oggi, ma non sono in svendita. Il premio al rischio azionario, ovvero il rendimento forward atteso degli utili per l'indice MSCI All Country World meno il rendimento del Treasury statunitensi a 10 anni, dimostra che le azioni sono costose rispetto alle obbligazioni.

Questo carry ex ante extra delle azioni rispetto alle obbligazioni si è attestato almeno al 5% in corrispondenza di tutti i maggiori picchi negativi del mercato dalla crisi finanziaria del 2008. Mantenendo costanti gli utili attesi e i rendimenti correnti, l'MSCI ACWI dovrebbe essere inferiore di oltre il 10% per soddisfare questo criterio di valutazione.
A nostro avviso, anche la capacità dei rendimenti obbligazionari più bassi di aumentare l’attrattività relativa delle azioni sarà limitata d’ora in avanti. Riteniamo che le probabilità di recessione, e di conseguenza i rischi di ribasso degli utili, dovrebbero essere molto più elevati perché i rendimenti obbligazionari possano scendere ben al di sotto del tasso neutrale stimato dalla Fed (circa il 2,5%).

Implicazioni per l’asset allocation

A nostro avviso, la recente inversione della derivata seconda – la dinamica dell'inflazione che diventa meno negativa – non deve distogliere l'attenzione dalla caratteristica principale dell’outlook: l'attività è destinata a indebolirsi da qui in avanti. Gli asset di rischio non hanno ancora scontato la portata di questa decelerazione economica. Alcuni dei recenti segnali positivi per le azioni, come il calo dei prezzi dei carburanti, potrebbero rivelarsi una breve tregua, mentre nuove sfaccettature del rischio geopolitico tra Stati Uniti e Cina hanno il potenziale per agitare i mercati.

Il nostro posizionamento è improntato alla cautela: rimaniamo sottopesati sulle azioni globali e privilegiamo le allocazioni regionali, settoriali e fattoriali difensive. Sfruttiamo i sell-off sui titoli governativi come opportunità per aumentare l’esposizione in previsione di un ulteriore rallentamento dell’economia. Siamo inoltre consapevoli che i mercati azionari possono recuperare su una leadership ristretta, anche quando la crescita degli utili vacilla più in generale, di conseguenza abbiamo aumentato l’esposizione ai titoli tecnologici statunitensi in alcuni portafogli selezionati.

Attrattività delle asset class (ACA)

Il grafico seguente illustra le view del nostro team di asset allocation sull’attrattività delle asset class al 3 agosto 2022. I riquadri colorati a sinistra indicano il nostro segnale complessivo per le azioni, i tassi e il credito a livello globale. Gli altri rating si riferiscono all’attrattività relativa di alcune regioni nell’ambito dei segmenti azioni, tassi, credito e valute. Poiché il grafico non comprende tutte le asset class, il segnale complessivo netto può essere parzialmente negativo o positivo.

Asset Class

Asset Class

Segnale complessivo/relativo

Segnale complessivo/relativo

La view di UBS Asset Management

La view di UBS Asset Management

Asset Class

Azionario globale

Segnale complessivo/relativo

Rosso chiaro

La view di UBS Asset Management

  • Secondo la nostra view, a livello di indice i titoli azionari globali sono poco interessanti in termini tattici. Il premio al rischio azionario implica che le azioni sono ancora costose. Le valutazioni azionarie subiranno probabilmente pressioni a causa dell’inasprimento delle banche centrali, mentre il rallentamento della crescita contribuisce ad aumentare i rischi di ribasso per le stime degli utili.
  • Il mercato sconterà probabilmente un rischio maggiore di recessione a causa di fattori quali l’inasprimento delle condizioni finanziarie, i rialzi aggressivi dei tassi, l’attenuazione della spesa relativa ai beni e l’inflazione elevata. I bilanci del settore privato rimangono comunque solidi, la spesa al consumo sta ruotando, non diminuendo, e le pressioni sull’inflazione core dovrebbero raffreddarsi. Un atterraggio morbido dell’economia rimane possibile, tuttavia è troppo presto per orientarsi in base a questa view.
  • In ambito azionario manteniamo un posizionamento prudente, con una preferenza per settori quali l’healthcare e regioni come il Regno Unito, che ha una composizione più difensiva. Abbiamo inoltre selezionate posizioni long sulla ciclicità attraverso titoli azionari legati alle materie prime.

Asset Class

Azionario USA

Segnale complessivo/relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • Le azioni statunitensi sono diventate relativamente più interessanti data la nostra cautela sull’azionario globale.
  • I titoli americani sono più aciclici e tendono a sovraperformare quando gli indici dei direttori d’acquisto del settore manifatturiero sono in calo.
  • Rispetto agli altri principali mercati sviluppati, negli Stati Uniti la crescita dovrebbe evidenziare una migliore tenuta.
  • Le azioni statunitensi continuano tuttavia a presentare valutazioni a premio, il che potrebbe penalizzare la performance relativa qualora aumentassero ulteriormente le aspettative circa il tasso terminale della Fed per questo ciclo o diminuissero i rischi geopolitici.

Asset Class

Azionario dei mercati sviluppati (escl. USA)

Segnale complessivo/relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  •  Le azioni dei mercati sviluppati non statunitensi presentano valutazioni interessanti ma sono anche altamente cicliche, inoltre tendono a sottoperfomare in un contesto di continua decelerazione degli indici dei direttori d’acquisto del settore manifatturiero.
  • Ai titoli giapponesi mancano i catalizzatori che contribuirebbero a ridurre questo divario di valutazione.
  • Le azioni europee sono ancora vulnerabili per il protrarsi della guerra russa all’Ucraina e per i rischi relativi all’accesso al gas naturale e all’attività industriale, anche se questi aspetti sono già parzialmente scontati dai mercati.

Asset Class

Azionario dei mercati emergenti (ME) (escl. Cina)

Segnale complessivo/relativo

Grigio

 

La view di UBS Asset Management

  • Preferiamo i mercati emergenti più strettamente legati alle materie prime, in quanto ci aspettiamo che la stabilizzazione della crescita in Cina stimolerà la domanda di materie prime.
  • Le azioni dei mercati emergenti hanno resistito bene alle sfide emerse nel 2022, tra le quali revisioni degli utili meno eccezionali e maggiori restrizioni alla mobilità rispetto ai mercati sviluppati, l’aumento dei tassi reali a lungo termine e la forza del dollaro USA rispetto alle valute degli altri Paesi sviluppati.

Asset Class

Azionario cinese

Segnale complessivo/relativo

Verde

 

La view di UBS Asset Management

  • L’orientamento delle politiche cinesi è cambiato, sia sul fronte monetario che su quello fiscale. La PBOC ha tagliato i tassi, il picco della contrazione creditizia e della stretta normativa sulle società tecnologiche è stato superato, a nostro parere, e le autorità sottolineano l’urgenza di fornire sostegno fiscale.
  • Secondo la nostra view, gli investitori stanno scontando un rischio di ribasso eccessivo associato alle politiche anti-COVID e al mercato immobiliare della Cina, non assegnando una sufficiente probabilità a un rimbalzo dell’economia che è già in atto.
  • In una prospettiva di stagionalità, le azioni cinesi hanno mostrato la tendenza a sovraperformare in vista del Congresso del Partito comunista cinese.
  • Stiamo monitorando attentamente le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina, che comportano rischi di coda sinistra sia per la performance operativa, sia per le valutazioni.

Asset Class

Duration globale

Segnale complessivo/relativo

Verde

La view di UBS Asset Management

  • I rendimenti obbligazionari a lungo termine dovrebbero tendere al ribasso, alla luce dei crescenti rischi di recessione e delle pressioni inflazionistiche in diminuzione. L’impegno delle banche centrali verso l’inasprimento dovrebbe condurre a un appiattimento delle curve e indurre gli investitori a scontare un allentamento, in prospettiva, per contrastare la conseguente debolezza economica.
  • I titoli governativi continuano a svolgere un ruolo di diversificazione nella costruzione del portafoglio, proteggendo dai ribassi le posizioni cicliche.

Asset Class

Obbligazionario USA

Segnale complessivo/relativo

Verde

La view di UBS Asset Management

  • I Treasury USA rimangono il principale bene rifugio a livello mondiale e la prima fonte di rendimento risk-free. La Federal Reserve è pronta a portare i tassi in territorio restrittivo per sedare le pressioni inflazionistiche, anche se questo danneggia il mercato del lavoro e mette a rischio l’espansione. La stretta quantitativa non rappresenta, a nostro avviso, un catalizzatore molto potente per il segmento obbligazionario.
  • Gli investitori, tuttavia, hanno agito prima del tempo nel prezzare possibili tagli dei tassi di interesse nel 2023. Un inasprimento ancora più pronunciato sul tratto a breve potrebbe aumentare il rischio percepito di recessione e fornire un bid per il tratto a lungo, mentre segnali di resilienza economica, in particolare nel mercato del lavoro, potrebbero portare a un nuovo aumento delle aspettative sul tasso terminale.

Asset Class

Obbligazionario dei mercati sviluppati (escl. USA)

Segnale complessivo/relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • Vediamo rischi bilanciati per i rendimenti sovrani dei mercati sviluppati al di fuori degli Stati Uniti, in quanto la minaccia di stagflazione è più pronunciata. La Banca centrale europea è uscita dalla politica dei tassi di interesse negativi con un rialzo di 50 pb e ha annunciato un ulteriore inasprimento nonostante la possibilità di una severa contrazione dell’attività il prossimo inverno. Il nuovo strumento di protezione della trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument) mira a comprimere l’ampliamento ingiustificato degli spread periferici rispetto a quelli dei Paesi core attraverso acquisti di asset per aumentare la portata degli aumenti dei tassi.
  • La mancanza di volatilità nelle obbligazioni governative giapponesi, risultato delle immense partecipazioni della Bank of Japan e della sua politica di controllo della curva dei rendimenti, compromette l’utilità di buona parte di questo mercato dal punto di vista dell’asset allocation. Le scadenze oltre i 10 anni potrebbero essere vulnerabili se i timori per la persistenza dell’inflazione dovessero determinare un nuovo repricing della duration globale.

Asset Class

Debito corporate investment grade (IG) USA

Segnale complessivo/relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • I rendimenti complessivi del debito IG USA sono diventati molto più interessanti, dato l’aumento da inizio anno dei tassi risk-free e l’ampliamento degli spread.
  • Tuttavia, la performance convessa tipicamente negativa del credito all’aumentare dei rischi di recessione scontati dal mercato giustifica una certa cautela a breve termine.

Asset Class

Debito corporate high yield USA

Segnale complessivo/relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • Gli spread high yield si sono nettamente ampliati e implicano una maggiore preoccupazione per le prospettive di crescita rispetta alle azioni, tuttavia non sono ancora ai livelli osservati al picco dei timori per la crescita nel 2011 e all’inizio del 2016.

Asset Class

Debito Mercati emergenti

Dollaro USA

Valuta locale

Segnale complessivo/relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • Abbiamo una view neutrale sulle obbligazioni dei mercati emergenti denominate in dollari, riconducibile all’equilibrio tra opportunità di carry e rischio di duration, fattori controbilanciati dai rischi di ribasso per la crescita.
  • Un contesto più positivo del carry per le obbligazioni dei mercati emergenti in valuta locale, a seguito dei rialzi dei tassi realizzati nel 2021, ha aumentato la resilienza di questa asset class anche mentre si manifesta l’inasprimento aggressivo della Fed.

Asset Class

Titoli sovrani cinesi

Segnale complessivo/relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • L’attrattività dei titoli governativi cinesi è in parte diminuita con la compressione dei differenziali dei tassi nominali rispetto al resto del mondo, ma il loro appeal è sostenuto dalle caratteristiche difensive, non condivise da buona parte dell’universo ME, nonché dal loro basso beta rispetto agli indici obbligazionari globali. Riteniamo che la combinazione di allentamento monetario e possibile stabilizzazione dell’attività interna dovrebbe evitare forti pressioni al rialzo sui rendimenti nei prossimi 3-12 mesi.

Asset Class

Valuta

Segnale complessivo/relativo

-

La view di UBS Asset Management

  • Il dollaro USA è ben posizionato per rimanere elevato, se non rafforzarsi ulteriormente. I differenziali di crescita reale rispetto alle altre economie sviluppate rimarranno probabilmente sostanziali perché gli Stati Uniti sono meglio protetti dallo shock negativo dell’offerta di energia. I rischi geopolitici elevati e le prospettive di diffusi timori di un rallentamento costituiscono inoltre un solido floor per il dollaro. Vi è inoltre la possibilità che eventuali tagli dei tassi di interesse non siano scontati dalla curva dei tassi a breve termine.
  • Alcune valute dei mercati emergenti, quali COP e BRL, sono destinate a sovraperformare le valute asiatiche cicliche e selezionati esportatori di materie prime del G10, dato il carry interessante

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