Temi in focus

  • Gli insight dei dirigenti aziendali durante la stagione degli utili offrono un punto di vista diverso, particolarmente utile a una migliore comprensione delle prospettive economiche.
  • Gli imprenditori sono molto più ottimisti sul trend futuro della crescita nominale rispetto a quanto emerge dall’andamento del mercato obbligazionario.
  • Il miglior punto di partenza dei bilanci delle famiglie e le prospettive della spesa per investimenti rappresentano fattori di differenziazione chiave che riteniamo favoriranno il conseguimento di risultati macroeconomici superiori in questa ripresa rispetto a quanto accaduto dopo la recessione del 2008-09.
  • I commenti delle società confermano ulteriormente la nostra opinione che i rendimenti obbligazionari sovrastimino i rischi per l’attività e sostengono al contempo le posizioni azionarie procicliche su base regionale e settoriale.

La stagione degli utili – quel periodo in cui i dirigenti aziendali condividono le proprie valutazioni del contesto economico e di come stanno affrontando sfide e opportunità operative – è ormai agli sgoccioli. Aggregandone le opinioni micro bottom-up, otteniamo dati particolarmente utili per potenziare la nostra analisi top-down.

Nel complesso, le strategie adottate dalle imprese giocheranno un ruolo chiave non solo nel riflettere ma anche nel plasmare i risultati macroeconomici in futuro. L’analisi dei piani aziendali è particolarmente importante in questo frangente: con la progressiva riduzione del sostegno a livello fiscale, è necessario che la crescita pubblica ceda il passo a quella privata affinché l'attività resti a questi ottimi livelli.

Mentre l’andamento del mercato obbligazionario sembra prospettare il ritorno a un contesto di ridotta crescita nominale, i discorsi dei leader del settore privato ci inducono a scorgere prospettive molto più ottimistiche. Dall’analisi delle call sugli utili trimestrali statunitensi ed europei è emerso che i dirigenti si aspettano una crescita superiore al tasso tendenziale per un periodo più lungo – sia in termini di aumento della produzione reale che di inflazione.

Le imprese sono ottimiste sulla solidità finanziaria dei propri clienti. Le società non sembrano in genere dubitare della propria capacità di trasferire ai clienti gli aumenti dei prezzi, anche considerando l'eccesso di risparmio delle famiglie. La pipeline della domanda B2B è sostenuta dagli elevati livelli di attività correnti, dalla necessità di ricostituire le scorte utilizzate durante la fase iniziale della ripresa e dall'impossibilità di farlo in alcuni casi a causa di limitazioni sul fronte dell’offerta. Pur essendo ritenuta un rischio al ribasso, attualmente la variante Delta non sta incidendo sull'attività nei mercati sviluppati, né sta inducendo una revisione al ribasso delle guidance aziendali.

Il miglior punto di partenza dei bilanci delle famiglie, che dovrebbe sostenere i consumi, e gli ingenti investimenti delle imprese rappresentano a nostro avviso fattori di differenziazione chiave che miglioreranno i risultati macroeconomici di questo ciclo rispetto alla crescita stagnante che ha seguito la recessione del 2008-09.

Figura 1: La qualità del credito è ottima: la debole crescita dei prestiti è correlata alla solidità dei bilanci privati

Figura 1

La qualità del credito è ottima e la debole crescita dei prestiti è correlata alla solidità dei bilanci privati. Il grafico mostra l’andamento delle emissioni di credito delle banche statunitensi riferite a due categorie: prestiti e leasing commerciali e industriali, e prestiti e leasing ai privati dal 2006 a giugno 2021; inoltre sono indicati i tassi di charge-off riferiti allo stesso periodo.

Una situazione patrimoniale migliore

Considerando l’attuale situazione patrimoniale dei privati, riteniamo che questa espansione abbia basi molto più solide rispetto a quelle in essere dopo la recessione del 2008-09.

Stando ai report degli istituti finanziari, l’entità del sostegno al reddito fiscale offerto durante la crisi si sta rivelando un’arma a doppio taglio per le banche in questa fase di ripresa. La cosa più importante è che sono state evitate le insolvenze di massa ed è stata preservata la qualità del credito. La quota di prestiti e leasing che, secondo le banche, non saranno rimborsati è inferiore ai livelli prepandemici. Questo ha a sua volta permesso alle banche di ridurre gli accantonamenti a copertura delle sofferenze – una dinamica che ha contribuito alla realizzazione di utili nettamente superiori al previsto nel periodo di riferimento. D'altra parte, però, i bilanci delle famiglie e delle imprese sono in una posizione talmente solida da incidere negativamente sulla crescita dei prestiti.

Mentre nel 2009 la lenta crescita del credito era imputabile al persistente danno al sistema finanziario che ha impedito l’intermediazione, ora è una conseguenza della solidità finanziaria generale.

La capacità di resistenza dell’inflazione

Stando ai commenti dei vertici aziendali, l'inflazione è destinata a mantenere la funzione di driver macro, anche se i mercati obbligazionari restano fiduciosi riguardo alle elevate pressioni sui prezzi. All'interno del mercato azionario, il potere di determinazione dei prezzi continuerà inoltre a fungere da fattore di differenziatore chiave tra vincitori e perdenti. Le diverse capacità delle società di trasferire l’aumento dei costi di materiali e manodopera rafforza la nostra idea che questo contesto sia più interessante per la gestione attiva che per il beta del mercato azionario generale.

Alcune imprese sono in grado di trasferire l’aumento dei prezzi senza incidere in alcun modo sulla domanda. Altre non sono disposte a trasferire del tutto l’aumento dei costi di produzione sui clienti, quindi i margini ne soffrono. A causa di contratti preesistenti, alcune imprese non sono in grado di applicare subito gli aumenti di prezzo, ma prevedono di farlo successivamente. Altre ancora utilizzano una strategia per far progressivamente assorbire l'inflazione senza problemi.

È importante sottolineare che, nel complesso, le società statunitensi stanno superando le aspettative più in termini di utili che di ricavi. Per ora, i timori di pressioni sui margini paiono quindi sopravvalutati. Tuttavia in caso di pressioni sui prezzi più persistenti, la redditività potrebbe essere a rischio, come pure la sostenibilità delle politiche estremamente accomodanti adottate dalle banche centrali. L'inflazione potrebbe restare ancora a lungo a questi livelli preoccupanti oppure potrebbe verificarsi una compressione dei margini.

La grande ricostruzione delle scorte

Le carenze sono la conseguenza di una ripresa economica sorprendentemente rapida e anche uno dei motivi per cui la crescita può mantenere questo trend molto positivo. A fronte degli elevati livelli dell’attuale domanda da soddisfare e dell’espressa intenzione di ricostituire le scorte, gli attriti sul fronte dell'offerta – in particolare nei semiconduttori – potrebbero persistere per qualche tempo in diversi settori, pur riducendosi progressivamente di intensità. Per parafrasare le parole del CEO di una società di semiconduttori, gli ingorghi stradali si creano in 15 minuti ma si risolvono in un’ora. L’aumento delle spese in conto capitale per sbloccare la produzione aggiuntiva a valle è un processo virtuoso che permette alla domanda repressa di essere ritardata, poi realizzata, invece che distrutta.

Le società hanno inoltre deciso di sfruttare eventuali fasi di debolezza a breve termine della domanda, stagionale o di altra natura, per ricostituire le scorte invece di rallentare la produzione. Le imprese che sono state in grado di ricostruire le scorte ritengono di poter disporre di un vantaggio competitivo in grado di favorire la crescita di ricavi e quote di mercato. Le conglomerate stanno concedendo un maggior margine di manovra alle business unit per orientare il capitale circolante verso le scorte, mentre il fatto che non si registri alcun accumulo di scorte a valle è un segnale della solidità della domanda degli utenti finali. Allo stesso modo, i rivenditori sono già preoccupati per il livello di prodotti in magazzino in vista della stagione natalizia.

Stando alle indicazioni delle società, le metodologie più semplici per aumentare la produzione senza intervenire sugli attuali livelli di immobilizzazioni materiali sono già state ampiamente sfruttate. Soddisfare livelli più elevati di domanda richiede ulteriori spese in conto capitale. Nei trasporti e nei semiconduttori, due settori molto sensibili all’andamento di attività e scambi commerciali globali, i dirigenti segnalano che gli investimenti aziendali dovranno restare elevati fino al 2022 – un importante catalizzatore per l'economia globale.

Figura 2: L’ostacolo delle scorte potrebbe presto trasformarsi in un fattore di slancio

Figura 2

L’ostacolo delle scorte dovrebbe presto trasformarsi in un fattore di slancio. Il grafico mostra il contributo medio delle scorte alla crescita del PIL degli Stati Uniti nel secondo trimestre e la Quota netta degli intervistati ISM secondo cui le scorte dei clienti sono troppo basse, dal 2001 al 30 giugno 2021.

Figura 3: Ottime prospettive per gli investimenti delle imprese

Previsioni a sei mesi per le spese in conto capitale rispetto alla relativa media quinquennale

Figura 3

Ottime prospettive per gli investimenti delle imprese. Previsioni a sei mesi per le spese in conto capitale rispetto alla relativa media quinquennale. Grafici del Punto Z dal 2011 al luglio 2021. I dati del Punto Z sono basati sui sondaggi sulle imprese dei settori manifatturiero e terziario delle banche regionali della Federal Reserve di New York, Dallas, Philadelphia, Richmond e Kansas City.

Delta

Il calo dei rendimenti obbligazionari e la sovraperformance dei titoli difensivi rispetto ai ciclici registrata nelle ultime settimane sono un effetto della sempre maggiore preoccupazione per il rallentamento della crescita, in parte acuita dalla diffusione della variante Delta. Tuttavia, il messaggio che arriva dalle imprese è che la Delta non è un ostacolo ma un rischio.

L’industria dei trasporti aerei, che è stata tra le più colpite dalla diffusione della pandemia nel 2020, è particolarmente sensibile alle variazioni del sentiment legate al quadro della salute pubblica. Finora la variante non ha inciso negativamente su prenotazioni o stime. I vettori europei prevedono, sulla scia dell’esempio degli Stati Uniti, un continuo aumento dei voli a corto raggio e si aspettano numerose prenotazioni per agosto e settembre. I vertici delle imprese hanno notato una correlazione tra la campagna vaccinale e l'aumento dell'attività delle compagnie aeree; inoltre i vaccini si confermano in gran parte efficaci contro le varianti. Il CEO di una compagnia aerea ha rilevato di recente un indebolimento dell’abituale rapporto tra l’aumento delle notizie negative relative al COVID-19 e i no show/le cancellazioni di voli, lasciando intendere di avere clienti già vaccinati o sufficientemente immuni da brutte notizie su questo fronte.

Figura 4: I rendimenti obbligazionari e i fattori interni ai mercati azionari indicano un calo dell'ottimismo sulle prospettive economiche

I rendimenti obbligazionari e i fattori interni ai mercati azionari indicano un calo dell'ottimismo sulle prospettive economiche. Il grafico mostra l’andamento di azioni delle large cap USA cicliche/difensive e rendimenti dei Treasury USA a 10 anni da luglio 2020 a luglio 2021.

Conclusioni

I mercati obbligazionari e le dinamiche interne ai mercati azionari paiono segnalare un ritorno al ciclo di crescita economica poco brillante che ha seguito la crisi finanziaria. Ma i dirigenti aziendali sembrano prepararsi e lavorare a un futuro più luminoso, caratterizzato da bilanci solidi delle famiglie, carenze e bassi livelli di scorte in tutti i settori, oltre a spese in conto capitale adeguate a soddisfare questa crescente domanda dei consumatori e delle imprese.

A nostro avviso, i rendimenti obbligazionari stanno gonfiando i rischi a medio termine sia per l'attività che per l'inflazione e sono destinati a salire. Allo stesso modo, siamo convinti che settori, come servizi finanziari ed energia, e regioni azionarie sensibili al ciclo economico, come l’Europa, siano in una posizione ideale per sovraperformare in questo contesto di sostenuta espansione economica.

Attrattività delle asset class

Il grafico di cui sotto illustra le view del nostro team di Asset Allocation sull’attrattività complessiva delle asset class, oltre che sull’attrattività relativa nell’ambito dei segmenti azionario, obbligazionario e valutario, al 30 luglio 2021.

Il grafico dell’Attrattività delle asset class mostra le view del nostro team di Asset Allocation sull’attrattività complessiva delle asset class, oltre che sull’attrattività relativa nell’ambito dei segmenti azionario, obbligazionario e valutario, al 25 maggio 2021.

Asset Class

Asset Class

Segnale complessivo

Segnale complessivo

View di UBS Asset Management

View di UBS Asset Management

Asset Class

Azionario globale

Segnale complessivo

Verde chiaro

View di UBS Asset Management

  • Il nostro outlook per l’azionario nei prossimi 12 mesi rimane positivo. La ripresa economica dovrebbe continuare quest’anno sulla scorta di un quadro globale di stimoli fiscali aggiuntivi, condizioni finanziarie ancora accomodanti e progressi nella somministrazione di massa degli efficaci vaccini anti-COVID.
  • Nel breve termine ci aspettiamo tuttavia una maggiore instabilità generale per l’azionario, scenario che tende a verificarsi nel secondo anno di un nuovo mercato rialzista. Il premio al rischio azionario è prossimo al floor del ciclo precedente, pertanto il potenziale di rialzo potrebbe essere limitato ora che i rischi legati alle politiche cominciano a diventare più bilaterali e il momentum della crescita sta raggiungendo il picco.
  • Considerata la portata del rally azionario degli ultimi mesi, ravvisiamo maggiori possibilità di rialzo nelle opportunità di relative value che offrono un’esposizione a prezzi interessanti verso un contesto di crescita globale che sarà ancora molto robusto rispetto alle esposizioni beta.

Asset Class

Azionario USA

Segnale complessivo

Neutrale

View di UBS Asset Management

  • Le azioni statunitensi continuano a presentare valutazioni a premio. A determinare questa dinamica è la composizione settoriale, con una maggiore ponderazione della tecnologia difensiva aciclica rispetto ad altri mercati. Questa caratteristica potrebbe rivelarsi tutt’altro che vantaggiosa nel caso in cui gli investitori mirino ad ampliare l’esposizione ciclica, di conseguenza preferiamo gli indici statunitensi a ponderazione equa rispetto a quelli basati sulla capitalizzazione di mercato.
  • La continua forza degli utili, i bilanci robusti e un supporto senza precedenti dalla Federal Reserve dovrebbero continuare a sostenere le azioni statunitensi, ma i rischi legati alla politica fiscale/tributaria stanno diventando più bilaterali.

Asset Class

Azionario dei mercati sviluppati (escl. USA)

Segnale complessivo

Verde chiaro

View di UBS Asset Management

  • Le azioni dei mercati sviluppati non statunitensi presentano valutazioni interessanti e hanno un’esposizione significativa verso la ripresa economica globale.
  • La crescita degli utili in Europa e Giappone è destinata a nostro avviso a superare quella degli Stati Uniti, e questo non si riflette pienamente nella recente performance relativa di queste regioni.
  • Nei mercati azionari sviluppati, esclusi gli Stati Uniti, sia gli utili che le valutazioni dovrebbero avere più margine di crescita.
  • Europa e Giappone hanno accumulato ritardi nella somministrazione dei vaccini ma stanno recuperando terreno, e questo dovrebbe migliorare il sentiment degli investitori.

Asset Class

Azionario dei mercati emergenti (ME) (escl. Cina)

Segnale complessivo

Neutrale

View di UBS Asset Management

  • La robusta crescita della Cina nonostante la diminuzione degli stimoli, uno dei nostri quattro temi macroeconomici, è un fattore positivo per questa asset class, specialmente per i Paesi con i legami economici e finanziari più stretti. La resilienza dei metalli industriali, persino durante un rally delle obbligazioni sovrane, è un altro indicatore anticipatore che preannuncia solide basi per l’attività reale.
  • Le azioni dei mercati emergenti continuano tuttavia ad affrontare sfide a breve termine quali una svolta negativa nella crescita futura degli utili rispetto ai mercati sviluppati e un minore accesso ai vaccini più efficaci.

Asset Class

Azionario cinese

Segnale complessivo

Neutrale

View di UBS Asset Management

  • Ci aspettiamo rialzi per le azioni cinesi, purché non si verifichi un brusco ritiro degli incentivi, tuttavia preferiamo le azioni internazionali dove la ripresa è meno matura.
  • Le misure politiche volte a limitare il potere delle grandi major di internet possono rappresentare un ostacolo per questa importante area del mercato azionario.
  • La riduzione ampiamente annunciata dell’impulso al credito in Cina richiede un attento monitoraggio, in quanto costituisce un importante rischio al ribasso per i prezzi delle materie prime e le posizioni procicliche nelle diverse asset class.
  • Il recente taglio del coefficiente di riserva obbligatoria (RRR) da parte della People’s Bank of China potrebbe indicare che il picco della contrazione del credito è stato superato.
  • La nuova amministrazione USA sarà più prevedibile nei rapporti con la Cina, mentre porterà avanti il processo di decoupling economico in aree di importanza strategica.

Asset Class

Duration globale

Segnale complessivo

Rosso chiaro

View di UBS Asset Management

  • I rendimenti delle obbligazioni a lungo termine hanno ritracciato in maniera aggressiva in vista della svolta del momentum di crescita globale e a fronte dei toni sempre più restrittivi della Federal Reserve. D’altro canto, i rischi di inflazione rimangono orientati al rialzo e l’attività economica globale è destinata a rimanere robusta anche nel 2022.
  • Ci aspettiamo quindi che gli aumenti dei tassi reali e delle misure di compensazione dell’inflazione basate sul mercato contribuiscano a ulteriori rialzi dei rendimenti.
  • Il reddito fisso sovrano continua comunque a svolgere un importante ruolo di diversificazione nella costruzione del portafoglio e si conferma particolarmente efficace in termini di copertura al ribasso nelle posizioni azionarie di relative value procicliche.

Asset Class

Obbligazionario USA

Segnale complessivo

Rosso chiaro

View di UBS Asset Management

  • I Treasury USA si confermano il principale bene rifugio a livello mondiale e la prima fonte di rendimento risk-free. La reattività della Fed ai rischi di inflazione ha minato l’appeal degli steepener (obbligazioni che scommettono su un aumento dello spread tra rendimenti a lungo e breve termine) finché le pressioni sui prezzi non recederanno e l’attività economica rimarrà elevata.
  • L’imminente picco della crescita globale, i timori circa un potenziale errore politico delle Fed, la forte domanda estera e la lunga estensione del posizionamento short hanno contribuito a un netto calo dei rendimenti dei Treasury USA e all’appiattimento delle curve dei rendimenti.
  • Ci aspettiamo che andando avanti questa situazione si inverta, con una combinazione di forte crescita e inflazione che determinerà l’aumento dei rendimenti dei Treasury lungo la curva.
  • Probabilmente la Fed definirà un piano ufficiale per la riduzione degli acquisti di titoli entro la fine dell’anno, mentre l’entità della decelerazione delle pressioni sui prezzi durante il quarto trimestre sarà determinante per stabilire se il rinvio degli stimoli dovrà essere anticipato oppure rinviato.

Asset Class

Obbligazionario dei mercati sviluppati (escl. USA)

Segnale complessivo

Rosso chiaro

View di UBS Asset Management

  • Continuiamo a ritenere poco interessanti i rendimenti sovrani dei mercati sviluppati non statunitensi. Il dominio della Bank of Japan sul mercato del debito governativo giapponese e il suo successo nel controllare la curva dei rendimenti riducono l’uso di questa asset class al di fuori delle posizioni di relative value. La potenziale integrazione fiscale europea e il solido impegno a sostenere le economie durante la pandemia sono fattori che possono comprimere gli spread periferici, forse però anche a spese di un aumento dei costi di finanziamento nei Paesi core.

Asset Class

Debito corporate investment grade (IG) USA

Segnale complessivo

Rosso chiaro

View di UBS Asset Management

  • Gli spread hanno interamente ritracciato grazie al supporto delle politiche e al miglioramento delle prospettive economiche, mentre i costi di finanziamento complessivi sono ben al di sotto dei livelli prepandemici. L’asset class IG USA è una delle poche fonti di rendimenti positivi di qualità disponibili e quindi un probabile destinatario di ingenti risparmi globali. Tuttavia, il rischio di duration insito nel debito high-grade in fase di ripresa dell’economia e il potenziale ampliamento degli spread se l’espansione risulterà minacciata rappresentano concreti rischi bilaterali che pesano sulle aspettative di rendimento totale per questa asset class.

Asset Class

Obbligazionario ad alto rendimento (High yield) USA

Segnale complessivo

Verde chiaro

View di UBS Asset Management

  • Ci aspettiamo che andando avanti i rendimenti complessivi dell’HY dipendano più dal carry che dalla compressione degli spread. Le cedole disponibili continueranno ad attrarre acquirenti in un contesto caratterizzato da rendimenti ridotti.
  • L’asset class presenta valutazioni più interessanti e una minore sensibilità all’aumento dei tassi di interesse rispetto alle obbligazioni IG.

Asset Class

Debito dei mercati emergenti Dollaro USA Valuta locale

Segnale complessivo

Verde chiaro / Neutrale

View di UBS Asset Management

  • Abbiamo una view positiva sulle obbligazioni dei mercati emergenti denominate in dollari dovuta all’equilibrio tra opportunità di carry e rischio di duration. Il credito asiatico presenta valutazioni molto interessanti ed è destinato a realizzare buone performance in contesti di miglioramento o stabilizzazione delle aspettative di crescita, purché non si verifichino esiti economici altamente avversi.
  • Il range di negoziazione più delimitato del dollaro USA elimina una delle precedenti condizioni favorevoli per l’outlook dei rendimenti totali delle obbligazioni dei mercati emergenti in valuta locale.

Asset Class

Obbligazionario cinese

Segnale complessivo

Verde scuro

View di UBS Asset Management

  • Tra i dieci principali mercati del reddito fisso a livello mondiale, le obbligazioni governative cinesi offrono i rendimenti nominali più elevati e proprietà difensive che non si ritrovano in buona parte dell’universo dei mercati emergenti. Il raffreddamento della crescita economica interna e l’inclusione negli indici obbligazionari globali dovrebbero esercitare una pressione al ribasso sui rendimenti nei prossimi 3-12 mesi.

Asset Class

Valute

Segnale complessivo

-

View di UBS Asset Management

  • I segnali di preoccupazione della Federal Reserve circa i rischi di inflazione, testimoniati dall’aumento del valore mediano per il 2023 sul grafico dot plot, stabiliscono un floor più elevato per il dollaro e riducono sensibilmente la possibilità che a breve termine vengano nuovamente testati i minimi di fine maggio.
  • Le valute dei mercati emergenti quali RUB e BRL, sostenute dal continuo inasprimento monetario, sono ben posizionate per sovraperformare anche con il dollaro confinato in un range delimitato, mentre le valute asiatiche cicliche e selezionati esportatori di materie prime del G10 andranno incontro a maggiori difficoltà.

Fonte: UBS Asset Management. Al 30 luglio 2021. Le opinioni illustrate sono fornite sulla base di un orizzonte degli investimenti di 3-12 mesi, non riflettono necessariamente il posizionamento del portafoglio reale e sono soggette a variazione.

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