Autori
Michele Gambera Alexander Eisele Ryan F. Primmer

A prima vista gli ETF ESG sembrano forse tutti uguali, ma in realtà possono differire notevolmente tra loro, con variazioni significative a livello di criteri di selezione, tracking error e performance.

L’industria dell'asset management è spesso accusata di essersi standardizzata, in quanto offre una scarsa differenziazione tra i prodotti d’investimento. Pur respingendo l'accusa, è una conclusione comprensibile visto il proliferare di prodotti negli ultimi anni, soprattutto nell’ambito degli investimenti passivi.

In questa prospettiva, abbiamo deciso di esaminare più da vicino i principali ETF per vedere come si differenziano dalle loro controparti di riferimento tradizionali in termini di esposizione, tracking error e – per inferenza – performance. Mentre i fondi indicizzati replicano esattamente il proprio benchmark, molti fondi attivi utilizzano un portafoglio indicizzato di riferimento per identificare l'universo d’investimento. Questa analisi è quindi rilevante sia per gli investitori attivi che per quelli passivi, poiché i fondi attivi sono spesso solo sottoinsiemi dell'indice.

Tracciare gli scostamenti

La prima tabella rivela che molti indici utilizzati dagli ETF più popolari tendono a presentare un'elevata diversificazione e una stretta relazione con le rispettive versioni tradizionali.

Anche nei turbolenti dodici mesi terminati a marzo 2023, per esempio, l'indice MSCI USA ESG Select ha avuto un beta di 1,02 e una correlazione del 100% con l'indice MSCI USA tradizionale, mentre il suo tracking error è stato anch’esso inferiore al 2,29%.

L'MSCI USA Select prevede esclusioni limitate (ad esempio, i produttori di armi a grappolo) e una certa sovraponderazione dei titoli ad alto rating ESG, ma con l'obiettivo di ottenere una performance in linea con quella dell'indice tradizionale. Questo lo rende quello che noi chiamiamo un "indice ESG convenzionale"; tali indici sembrano maggiormente rilevanti per gli investitori che preferiscono evitare le esclusioni più comuni basate sulle attività e avere un profilo di portafoglio con un rating ESG leggermente più elevato.

Possiamo inoltre notare che l'indice MSCI USA Leaders ha un beta lievemente inferiore, una correlazione lievemente inferiore e un tracking error vicino al 3%, rispetto al 2% dell'indice Select. Ciò conferma la descrizione dell'indice di MSCI, infatti l’indice sovrappesa le società con rating ESG elevati ed esclude la maggior parte dei ritardatari.

Uno screening più negativo (esclusione) e uno screening più positivo (sovrappeso di titoli con rating elevato) determinano un tracking error superiore e un maggiore divario di performance tra l'indice ESG e l'indice tradizionale. L'indice Leaders sembra quindi più rilevante per gli investitori che preferiscono avere un portafoglio con un rating ESG significativamente migliore.

Calcolare le esposizioni ESG

Per gli investitori con forti preferenze ESG è ragionevole chiedersi quale sia l’entità dell'esposizione ESG che si ottiene replicando alcuni degli indici ESG più popolari. Per le diverse dimensioni ESG, MSCI fornisce punteggi su una scala da 0 a 10, dove 0 è il peggiore e 10 il migliore punteggio possibile.1

Nel grafico seguente calcoliamo i miglioramenti del punteggio ESG dei diversi indici in confronto al rispettivo benchmark tradizionale, disaggregando le dimensioni E, S e G.

Il maggiore orientamento verso un punteggio ESG più elevato si ottiene con l'indice MSCI USA ESG Select (un miglioramento del 23% rispetto al suo benchmark tradizionale). È interessante notare che, secondo la metodologia MSCI, il passaggio dall'indice FTSE US alla versione FTSE US ESG non ha un impatto positivo sul punteggio ESG complessivo.2

Nome dell’indice ESG

Nome dell’indice ESG

Benchmark tradizionale

 

Benchmark tradizionale

 

Beta
rispetto al benchmark

 

Beta
rispetto al benchmark

 

Correlazionecon il benchmark

Correlazionecon il benchmark

Tracking Error

Tracking Error

Punteggio ESG MSCI

Punteggio ESG MSCI

Punteggio
E MSCI

Punteggio
E MSCI

Punteggio G MSCI

Punteggio G MSCI

Punteggio
S MSCI

Punteggio
S MSCI

Nome dell’indice ESG

MSCI USA ESG Select

Benchmark tradizionale

 

MSCI USA

Beta
rispetto al benchmark

 

1,02

Correlazionecon il benchmark

100%

Tracking Error

2,29%

Punteggio ESG MSCI

8,31

Punteggio
E MSCI

7,08

Punteggio G MSCI

6,04

Punteggio
S MSCI

6,02

Nome dell’indice ESG

MSCI USA ESG Leaders

Benchmark tradizionale

 

MSCI USA

Beta
rispetto al benchmark

 

1,00

Correlazionecon il benchmark

99%

Tracking Error

3,10%

Punteggio ESG MSCI

7,52

Punteggio
E MSCI

7,27

Punteggio G MSCI

5,69

Punteggio
S MSCI

5,13

Nome dell’indice ESG

MSCI KLD 400 Social

Benchmark tradizionale

 

MSCI USA

Beta
rispetto al benchmark

 

1,03

Correlazionecon il benchmark

99%

Tracking Error

3,15%

Punteggio ESG MSCI

7,49

Punteggio
E MSCI

7,22

Punteggio G MSCI

5,7

Punteggio
S MSCI

5,46

Nome dell’indice ESG

FTSE US All Cap ESG

Benchmark tradizionale

 

FTSE US All Cap

Beta
rispetto al benchmark

 

1,05

Correlazionecon il benchmark

100%

Tracking Error

2,46%

Punteggio ESG MSCI

6,63

Punteggio
E MSCI

6,82

Punteggio G MSCI

5,53

Punteggio
S MSCI

5,08

Nome dell’indice ESG

NASDAQ Clean Edge Green Energy

Benchmark tradizionale

 

NASDAQ 100 / MSCI USA

Beta
rispetto al benchmark

 

1,28 / 1,35

Correlazionecon il benchmark

93% / 90%

Tracking Error

13,39% / 16,82%

Punteggio ESG MSCI

6,3

Punteggio
E MSCI

6,42

Punteggio G MSCI

5,71

Punteggio
S MSCI

4,74

Nome dell’indice ESG

MSCI USA

Benchmark tradizionale

 

ND

Beta
rispetto al benchmark

 

ND

Correlazionecon il benchmark

ND

Tracking Error

ND

Punteggio ESG MSCI

6,62

Punteggio
E MSCI

6,72

Punteggio G MSCI

5,51

Punteggio
S MSCI

5,13

Nome dell’indice ESG

FTSE US

Benchmark tradizionale

 

ND

Beta
rispetto al benchmark

 

ND

Correlazionecon il benchmark

ND

Tracking Error

ND

Punteggio ESG MSCI

6,62

Punteggio
E MSCI

6,74

Punteggio G MSCI

5,5

Punteggio
S MSCI

5,12

Nome dell’indice ESG

NASDAQ

Benchmark tradizionale

 

ND

Beta
rispetto al benchmark

 

ND

Correlazionecon il benchmark

ND

Tracking Error

ND

Punteggio ESG MSCI

6,66

Punteggio
E MSCI

6,66

Punteggio G MSCI

5,16

Punteggio
S MSCI

5,27

Fonte: MSCI, FTSE, NASDAQ; UBS Asset Management. Solo a scopo illustrativo. Non è possibile investire direttamente negli indici. Dati a marzo 2023.

Miglioramenti del Punteggio MSCI ESG rispetto ai benchmark tradizionali

Un risultato sorprendente evidenziato dal grafico seguente è la sottoperformance ESG del NASDAQ Clean EDGE Green Energy rispetto al NASDAQ. Sono esclusi i titoli dell'indice NASDAQ con forti ponderazioni nei settori IT e servizi di comunicazione, società che, nello specifico, hanno in media punteggi ESG molto elevati. Microsoft, ad esempio, ha un punteggio ESG di 9,8 su 10. Ne consegue che, relativamente alla dimensione ESG, il NASDAQ è un benchmark difficile.

This bar chart depicting MSCI ESG score improvements compared to traditional benchmarks

Questo grafico a barre evidenzia la sottoperformance del NASDAQ Clean EDGE Green Energy rispetto al NASDAQ.

Vi sono inoltre discrepanze tra le diverse dimensioni ESG se si considerano le differenze percentuali.

Nella dimensione ambientale, il miglioramento maggiore si ottiene passando da un'allocazione azionaria MSCI USA a un'allocazione MSCI USA ESG Leaders. Per quanto riguarda il pilastro della governance, l'MSCI USA ESG Select offre il miglioramento maggiore rispetto all'MSCI USA.

Infine, la valutazione della dimensione sociale richiede una serie diversa di domande e analisi. L'indice MSCI USA Select presenta il miglioramento maggiore in questo caso.

Tutti i principali indici ESG offrono miglioramenti sostanziali del rating di sostenibilità in confronto ai rispettivi benchmark tradizionali su almeno una delle dimensioni principali.

 Gli investitori in benchmark ESG devono chiaramente studiare i dettagli prima di passare all’acquisto.

In considerazione dell'ampia correlazione tra gli indici ESG e quelli tradizionali, nonché delle limitate implicazioni di tracking error del passaggio a uno dei principali indici ESG, i benefici del passaggio a un indice ESG convenzionale sembrano effettivamente superare i costi. Inoltre, nessuna delle nostre conclusioni cambia utilizzando UBS Global Wealth Management (GWM) o Sustainalytics, anche se i punteggi sono in media leggermente inferiori.

Il diavolo è nei dettagli

I benchmark di sostenibilità possono differire in modo sostanziale, oppure in misura minima, dalle loro controparti tradizionali. In base alle proprie preferenze e ai propri obiettivi, gli investitori dovrebbero effettuare una due diligence per comprendere le implicazioni del benchmark per qualsiasi prodotto d'investimento scelto.

In definitiva, una maggiore aderenza ai principi di sostenibilità comporterà probabilmente un aumento del tracking error dovuto sia allo screening negativo (esclusione di asset con un basso rating) sia allo screening positivo (sovraponderazione di asset con un rating elevato). Tuttavia, il tracking error non è l'unico parametro che gli investitori devono considerare: anche l'esposizione ai fattori, le distorsioni per Paese e settore, il turnover per i costi di attrito e così via sono considerazioni importanti.

I principi di sostenibilità sono inoltre diversi per i vari investitori e non equivalgono necessariamente a un semplice orientamento sulla base dei punteggi forniti dai provider che, come punto di partenza, sono scarsamente correlati.

La decisione del fornitore di indici riguarda la quantità di tracking error (divario di performance tra l'indice ESG e quello tradizionale) da consentire nella produzione di un benchmark.

Gli investitori in benchmark ESG devono chiaramente studiare i dettagli prima di passare all’acquisto.

Sugli autori
  • Michele Gambera

    Co-Head of Strategic Asset Allocation Modeling

    Michele è Co-Head of Strategic Asset Allocation Modeling in UBS AM. Prima di entrare in UBS AM nel 2010 è stato Senior Research Consultant e Chief Economist presso Ibbotson Associates. Ha ricoperto anche i ruoli di Senior Quantitative Analyst e Chief Economist per Morningstar Associates ULC e ha lavorato per la Federal Reserve Bank di Chicago. Michele è anche docente in un Master in finanza quantitativa presso l'Università dell'Illinois e membro della Chicago Quantitative Alliance e della CFA Society di Chicago.

  • Ryan Primmer

    Head of Investment Solutions

    Ryan è Head of Investment Solutions di UBS, che include i team di Asset Allocation, Portfolio Management, Implementation, Analytics e Modelling. Nel 2018 è tornato in UBS dopo essere stato Head of Quantitative and Systematic Trading e Head of Global Quantitative Strategies da KCG Holdings. Dal 1991 al 2013, in UBS ha ricoperto diversi ruoli dirigenziali, tra cui quello di Global Head of Equities Trading, Global Head of Equities Proprietary Trading e Head of SNB StabFund Investment Management nella gestione di asset ipotecari in difficoltà.

  • Alexander Eisele

    Quant Analyst - Investment Solutions

    Alexander Eisele ha conseguito una laurea in economia presso l'Università di Augsburg e un master presso la Ludwig-Maximilians-Universitat Munchen. Ha sviluppato capacità analitiche utilizzando Bloomberg e Datastream presso Unicredit prima di conseguire un dottorato in Finanza presso l'Università della Svizzera italiana. Ha trascorso 5 anni presso lo Swiss Finance Institute come ricercatore, concentrandosi sul pricing degli asset e sugli investimenti alternativi. In UBS AM Alexander è specializzato in analisi e modelli quantitativi.

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