• Gli anni ’80 sono un decennio da studiare con attenzione, visti gli sviluppi e le analogie con i nostri giorni. Dal punto di vista macroeconomico, ad esempio, i livelli inflattivi degli USA toccarono il picco di circa il 9% nel 1981, per poi riscendere a circa il 2% intorno a metà anni ’80, grazie al robusto intervento della Fed. Ebbe così inizio il periodo di «Great Moderation» che oggi tuttavia sembra giunto al termine.
  • L’aumento dei tassi lanciato dalle autorità monetarie per contrastare l’inflazione sta avendo un impatto importante sugli investitori istituzionali. Ad aver sofferto di particolari perdite nel corso del 2022 sono state soprattutto banche centrali e fondi sovrani con una notevole esposizione al reddito fisso.
  • L’aumento repentino dei tassi ha inflitto perdite a molti investitori, ma ha anche aperto nuove opportunità in questa asset class. Lo stock di obbligazioni con tassi negativi è diminuito in maniera considerevole dal 2020 e il mercato obbligazionario è diventato più asimmetrico in termini di rendimento, tale che ulteriori aumenti dei tassi possono infliggere perdite più contenute. Inoltre, un’eventuale diminuzione dei tassi una volta che l’inflazione è sotto controllo, può generare interessanti guadagni in conto capitale, come accaduto negli anni ‘80 con Volcker alla guida della Federal Reserve.

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