Angus Muirhead
Head of Thematic Equities
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La finanza è ricca di dati e numeri, il che rende allettante costruire modelli quantitativi complessi per identificare opportunità di investimento. Tuttavia, l’analisi fondamentale richiede sempre una combinazione di scienza e arte, sostiene Angus Muirhead.

Comprendere i bilanci aziendali e calcolare le valutazioni azionarie, insieme all’analisi fondamentale di settori, aziende, tecnologie e modelli di business, sono alcuni dei requisiti per la selezione dei titoli nella gestione del portafoglio. Per analisi fondamentale, si intende la valutazione intrinseca di un’attività, come un’azione, esaminando i fattori economici, finanziari e aziendali sottostanti.

A prima vista, queste discipline sembrano essere interamente matematiche e basate su regole; sicuramente l’applicazione più coerente e precisa della logica dovrebbe fornire le migliori stime del valore relativo tra le azioni e risultare nel portafoglio ottimale, non è vero?

Non proprio. Questa descrizione è limitata e semplifica eccessivamente il compito. Sebbene la storia possa insegnarci lezioni preziose per il futuro, non è una bussola accurata per navigare.

La “scienza” dell’investimento ha anche un lato “morbido”, un’arte o “logica sfocata” talvolta attribuita a “sensazioni” o intuizioni, che richiede un set di competenze molto diverso. Il pensiero creativo e la comprensione della psicologia umana sono necessari per comprendere come le persone si comportano nel mondo reale e per valutare ogni possibile scenario e le sue implicazioni per l’investitore. Comprendere entrambe le dimensioni – la matematica e l’arte – e la loro relazione simbiotica è un mestiere.

Immaginare ogni possibile eventualità

All’interno di ogni previsione per un’azienda e la valutazione del suo capitale sociale ci sono una varietà di stime e assunzioni sul futuro. Quanto può crescere un’azienda, quanta quota di mercato può conquistare, quanto spazio c’è per migliorare l’efficienza operativa e la struttura del capitale? Fino a che punto un’azienda gode di economie di scala e di ambito? Ha potere di determinare i prezzi e potere sui suoi fornitori?

Elaborare tutte le possibili opportunità per una crescita aziendale insieme ai potenziali ostacoli richiede immaginazione. Anticipare cambiamenti tecnologici dirompenti, spostamenti nel panorama competitivo, normative e comprendere la natura dei rischi sistemici così come quelli aziendali specifici richiede creatività e una profonda comprensione di settori, tecnologie, modelli di business e strategie.

Combinare abilità logiche con la creatività necessaria per produrre una stima equilibrata dei ritorni futuri, e poi costruire un portafoglio equilibrato con abbastanza diversificazione per evitare picchi di volatilità (indice della variazione percentuale dei prezzi nel tempo), ma con abbastanza posizioni convincenti per ottenere ritorni superiori al mercato nel lungo periodo, questa è la vera arte dell’investimento tematico a lungo termine.

Sfida alla Teoria dell’Ipotesi del Mercato Efficiente

La teoria dell’Ipotesi del Mercato Efficiente (Efficient-market hypothesis, EMH) afferma che i prezzi degli asset (o attività) riflettono tutte le informazioni pubblicamente disponibili e, poiché questo processo è dinamico, costante e immediato, non dovrebbe essere possibile trarre profitto da decisioni di investimento basate su informazioni.

Questa ipotesi può essere vera fino a un certo punto e si adatta bene all’idea che l’investimento sia logico, scientifico e basato sulla matematica. Tuttavia, ci sono una serie di falle nella teoria. Per esempio, ci sono circa 50.000 titoli azionari quotati nelle borse mondiali1. Il gestore di portafoglio, per quanto dotato di acume analitico, che cerca di analizzare così tanti titoli, si trova di fronte a un compito impossibilmente grande e probabilmente si scontrerà con la mancanza di tempo per sviluppare una conoscenza approfondita di ogni singolo titolo, o semplicemente per il sovraccarico di lavoro, o entrambi. Come sappiamo, un po’ di conoscenza può essere pericolosa.

Preferiamo conoscere a fondo pochi titoli piuttosto che avere poca conoscenza di molti. Di conseguenza, ridurre l’universo degli investimenti a un sottoinsieme più ristretto di titoli, in particolare titoli che condividono caratteristiche simili, come settore, tecnologia, modello di business o tema, consente di avere più tempo per un’analisi approfondita e un giudizio ponderato. Un campo di visione abbastanza ristretto potrebbe consentire al gestore del portafoglio, aiutato da esperti del settore e accademici, di diventare un esperto del tema trattato.

Un approccio “pure-play”2 all’investimento tematico quindi non solo consente di costruire portafogli con una forte esposizione a dei temi in particolare, ma restringe anche l’universo degli investimenti a una dimensione che consente di ottenere un vantaggio informativo.

Conoscenza specialistica

Un esempio semplice dell’importanza dell’expertise in un settore o tecnologia è la capacità di comprendere il contesto e il linguaggio tecnico. Molte informazioni sono talmente codificate che importanti notizie nel mondo della biotecnologia, dei semiconduttori, del software aziendale e di molti altri settori richiedono una conoscenza settoriale specifica per essere comprese. Notizie che rappresentano informazioni di investimento sconvolgenti e di valore per alcuni partecipanti al mercato potrebbero non essere nemmeno percepite come significative da altri.

Pertanto, anche se l’EMH è corretta nel suo presupposto che tutte le informazioni siano disponibili per tutti gli investitori contemporaneamente, è innegabile che alcuni investitori siano meglio posizionati di altri per comprendere il significato di tali informazioni. Per analogia, un pendolare che prende il treno tutti i giorni probabilmente saprà reagire più velocemente e con maggiore efficienza a ritardi e disservizi rispetto a un turista che visita il paese per la prima volta.

Il nostro team ha una ricca esperienza nell’investire in determinati temi. È anche supportato nella sua analisi e comprensione delle dinamiche tecnologiche e settoriali da un “Advisory Board” (ovvero un Comitato) selezionato tra esperti di settore e accademici.

Aspettative razionali

La teoria economica neoclassica condivide alcune caratteristiche con l’ipotesi del mercato efficiente, almeno per quanto riguarda il presupposto di un comportamento uniforme e razionale. In particolare, assume che le persone abbiano preferenze ben definite basate su prezzo e scarsità, e prendano decisioni ben informate e autoreferenziali basate su queste preferenze.

Il problema è che le persone spesso si comportano in modo irrazionale. Rompono il modello. Sono attratte dai prezzi alti grazie alla percezione implicita di qualità. Compiono acquisti basati sulla nostalgia, sul desiderio di ottenere status o semplicemente per essere diverse.

Una citazione attribuita a David Ogilvy CBE, fondatore di Ogilvy & Mather e spesso descritto come il padre della pubblicità, riassume il problema nel tentativo di razionalizzare il comportamento umano: “I consumatori non pensano come si sentono, non dicono ciò che pensano e non fanno ciò che dicono.”

Se le nostre motivazioni sottostanti per fare qualcosa sono diverse da quelle che diciamo agli altri e forse anche diverse da quelle che diciamo a noi stessi, questo potrebbe spiegare perché tante teorie economiche apparentemente razionali non funzionano nel mondo reale. Se l’economia stessa è una scienza “morbida”, nel senso che è lo studio del comportamento umano, allora forse più parte del compito di analisi fondamentale e selezione dei titoli è arte piuttosto che scienza. In altre parole, e per citare il collega di Ogilvy, Rory Sutherland, “Il problema fatale della logica è che ti porta sempre esattamente nello stesso punto dei tuoi concorrenti.”

Pensiero creativo

In superficie, l’analisi degli investimenti sembra fredda, logica, matematica e precisa, come molti di noi percepiscono l’economia. Ma sotto la superficie, il processo è molto più complesso, sfumato e richiede creatività, immaginazione e una conoscenza approfondita. Questa scienza “morbida” dell’analisi, della previsione e della valutazione è un vero mestiere.

In un mondo dominato dalla logica, dall’analisi quantitativa dei dati e da un numero crescente di strumenti basati su AI per la selezione dei titoli, il lato più morbido e creativo dell’analisi dei titoli potrebbe rivelarsi il fattore differenziante nell’individuazione di valore e nella generazione di rendimenti.

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