Autori
Willem Keogh, Head Passive & ETF Investment Analytics UBS AM Philippe Kybourg, Passive & ETF Investment Analytics, UBS

Il cambiamento climatico è diventato una priorità fondamentale sia per gli investitori, sia per le autorità di regolamentazione. Per rispondere alle esigenze degli investitori che cercano di affrontare i rischi e le opportunità legati al cambiamento climatico, UBS ETF ha lanciato una suite di ETF allineati con l’Accordo di Parigi. Questi fondi non solo soddisfano, ma superano gli standard minimi per gli indici di riferimento UE allineati con l’Accordo di Parigi, sono in linea con le raccomandazioni della Task force sulle comunicazioni di informazioni di carattere finanziario relative al clima e sono classificati come fondi conformi all’articolo 9, paragrafo 3 del Regolamento relativo all’informativa sulla sostenibilità nel settore dei servizi finanziari.

Comprendere il climate change

Quali sono le dimensioni del problema?

Il cambiamento climatico ha conquistato il centro della scena negli ultimi anni, ma può essere sconvolgente rendersi conto della portata delle sfide che ci aspettano e del poco tempo a nostra disposizione per attuare la transizione verso un'economia a zero emissioni nette di carbonio. Secondo il primo volume del Sesto rapporto di valutazione del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change - IPCC), gli scenari di riscaldamento globale di 1,5°C e 2°C saranno entrambi superati nel corso del XXI secolo, a meno che nei prossimi decenni non si riducano sostanzialmente le emissioni di anidride carbonica (CO) e di altri gas serra. Come mostra la Figura 1, la riduzione delle emissioni globali dovrà essere drastica per rimanere in linea con gli scenari di 1,5°C e 2°C. Affinché l'obiettivo di 1,5°C sia realizzabile, il mondo dovrà dimezzare le emissioni nel prossimo decennio per raggiungere emissioni nette zero entro la metà del secolo.

Figura 1: Proiezioni di riscaldamento in diversi scenari

Proiezioni di riscaldamento in diversi scenari entro il 2100, con scenario ottimistico di aumento di +1,8°.
Fonte: Climate Action Tracker

Il grafico mostra i potenziali scenari di riscaldamento globale dal 1990 al 2100 e la necessità di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 affinché si rimanga in linea con gli scenari di 1,5° e 2°C.

Qual è la situazione attuale?

Per valutare l’attuale allineamento delle aziende rispetto a questi diversi scenari si può ricorrere alla valutazione MSCI Implied Temperature Rise, che fornisce un allineamento della temperatura indicativo per le aziende facilmente confrontabile con gli scenari di riscaldamento globale indicati nella Figura 1.Una percentuale sostanziale delle società quotate risulta purtroppo ancora disallineata rispetto a questi obiettivi. Secondo MSCI1 (Figura 2), meno del 10% dei costituenti dell’MSCI ACWI IMI è allineato con l'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura a meno di 1,5°C, mentre sono meno della metà i costituenti allineati con un obiettivo inferiore a 2°C.

Figura 2: Percentuale di costituenti dell’MSCI ACWI IMI allineati con scenari di aumento della temperatura

 Il 43% delle società quotate è in linea con l'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura a meno di 2°C.
Fonte: MSCI, Net-Zero Tracker, ottobre 2021.

Meno della metà (43%) delle società quotate è in linea con l'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura a meno di 2°C.

 Meno del 10% delle società quotate è in linea con l'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura a meno di 1,5°C.
Fonte: MSCI, Net-Zero Tracker, ottobre 2021.

Meno del 10% delle società quotate è in linea con l'obiettivo di limitare l'aumento della temperatura a meno di 1,5°C.

Se scomponiamo l'aumento di temperatura implicito delle società quotate per regione, la Figura 3 indica che nessuna delle regioni è in linea con l'obiettivo dell'Accordo di Parigi, e il divario è piuttosto ampio. Le società dei mercati sviluppati evidenziano livelli di aumento della temperatura più bassi rispetto ai mercati emergenti, ma comunque inferiori agli obiettivi globali.

Figura 3: Aumento di temperatura implicito delle società quotate per regione

Nelle società quotate per regione l'aumento di temperatura implicito maggiore è nei mercati emergenti EMEA (+4,8°), mentre l'aumento minore è in Nord America (+2,8°).
Fonte: MSCI, Net-Zero Tracker, ottobre 2021

Gli indici MSCI Climate Paris Aligned mirano ad allinearsi con uno scenario di 1,5°C entro il 2030, obiettivo che può aiutare gli investitori a rispettare gli impegni di net-zero, e grazie alla loro traiettoria di autodecarbonizzazione del 10% possiamo già osservare come si stanno muovendo in questa direzione. L'aumento di temperatura implicito dell'indice MSCI ACWI Climate Paris-Aligned, per esempio, è pari a 2,12°C, mentre l'indice MSCI ACWI implica un aumento di 2,97°C2.

Come investire con UBS Asset Management?

Potrebbe interessarti anche

Contattaci

Compila il modulo di richiesta e lascia i tuoi dati per essere ricontattato.

Presentazione del nostro team di leadership

Incontra i membri del team responsabile della direzione strategica di UBS Asset Management.

Trova i nostri uffici

Siamo più vicini di quanto pensi, scoprilo qui