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Di Michele Gambera Ryan Primmer Louis Finney

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  • Gli investitori sono abituati a considerare il rischio e il rendimento come le due dimensioni guida dell'asset allocation. I risultati del nostro studio ci portano a ritenere che siano necessari due elementi aggiuntivi, il tempo e la preferenza, per potenziare questo processo in un mondo ESG.
  • L'elemento tempo si riferisce alla durata della transizione ESG in corso, il periodo durante il quale i governi e le aziende introducono regolamenti, nuove tecnologie e investimenti per ridurre l’inquinamento, in linea con i principi dell'Accordo di Parigi, e soddisfare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile relativi alla responsabilità sociale e alla governance.
  • L'elemento preferenza si riferisce al peso che un investitore attribuisce alla priorità della sostenibilità in un portafoglio di investimenti, alla luce di requisiti normativi oppure degli obiettivi dell'investitore stesso o della società e del suo consiglio di amministrazione.
  • I risultati del nostro studio indicano che se le preferenze degli investitori per la sostenibilità sono in linea con i vincoli applicati all’universo investibile, il tracking error e l’eventuale trade-off sui rendimenti saranno minimi; se invece l’investitore ha preferenze molto spiccate e limita notevolmente l’universo investibile, vedremo aumentare il rischio di portafoglio a causa della minore diversificazione e sarà quindi necessario un alpha più elevato per mantenere gli stessi rendimenti corretti per il rischio.

Nella costruzione dei portafogli, gli asset allocator si trovano sempre più spesso ad affrontare una nuova sfida: trovare un equilibrio tra i fattori ambientali, sociali e di governance e i tradizionali obiettivi di performance, per avere successo su entrambi i fronti. In questo articolo presentiamo un quadro di asset allocation per gli investitori che integrano questi fattori nel loro processo di investimento.

Dopo un’attenta disamina della letteratura accademica e delle nostre analisi sui dati originali, non abbiamo riscontrato alcun trade-off rilevante in termini di rischio e rendimento per gli investitori che ricorrono ad approcci ESG meno restrittivi. Oltre a produrre esternalità positive, tali investitori possono infatti sfruttare opportunità di alpha.

Su un orizzonte temporale molto lungo, mentre le società si allineano con l’obiettivo dello “zero netto” e altre iniziative sostenibili, ci aspettiamo – grazie all’efficienza del mercato – una progressiva corrispondenza tra il rischio e i rendimenti delle strategie ESG convenzionali e quelli delle strategie non ESG, in quanto prevediamo che l’ESG diverrà la norma e gli investitori sconteranno adeguatamente i rischi di non compliance.

Gli investitori sono abituati a considerare il rischio e il rendimento come le due dimensioni guida dell'asset allocation. I risultati del nostro studio ci portano a ritenere che siano necessari due elementi aggiuntivi, il tempo e la preferenza, per potenziare questo processo in un mondo ESG. Questi nuovi spunti avranno un impatto trasformativo sui tradizionali pilastri dell'asset allocation.

Tempo

L'elemento tempo si riferisce alla durata della transizione ESG in corso, il periodo durante il quale i governi e le aziende adottano regolamenti, nuove tecnologie e investimenti per ridurre l'inquinamento in linea con i principi dell'Accordo di Parigi e soddisfare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile relativi alla responsabilità sociale e alla governance.1

Durante questo periodo di transizione, le strategie orientate all’ESG dovrebbero essere ben posizionate, rispetto ai benchmark tradizionali, per cogliere i potenziali guadagni derivanti dalle nuove tecnologie. Come vedremo, gli investitori attivi che integrano nel proprio approccio l'analisi ESG possono trarne vantaggi smisurati.

Preferenza

L'elemento preferenza si riferisce al peso che un investitore attribuisce alla priorità della sostenibilità in un portafoglio di investimenti, alla luce di requisiti normativi oppure degli obiettivi dell'investitore stesso o della società e del suo consiglio di amministrazione. Per questi investitori, il problema è come ottimizzare i portafogli per affrontare il rischio e il rendimento in un’ottica ESG. L'impatto dipende essenzialmente dall'entità dei vincoli ESG.

In sintesi, se i vincoli sono molto restrittivi, e riducono sensibilmente l’universo investibile, gli investitori devono accettare portafogli meno diversificati che possono quindi avere rendimenti corretti per il rischio meno favorevoli. Se i vincoli sono invece meno restrittivi e consentono un’esposizione fattoriale in linea con i principali benchmark ESG, crediamo che l’impatto a lungo termine sulla performance sia minimo.

Nello specifico, i principali benchmark ESG sono costruiti con un’esposizione fattoriale corrispondente a quella dei benchmark tradizionali, per avere un tracking error molto basso tra benchmark ESG e benchmark tradizionali.

Come spieghiamo in questo articolo, in aggiunta agli screening positivi e negativi basati sulle caratteristiche ESG, gli investitori possono esprimere le proprie preferenze attraverso l’engagement e gli investimenti a impatto. Anche il quadro normativo, che noi consideriamo come un sottoinsieme di preferenze, contribuisce a ridefinire l’universo investibile.

Il quadro modificato di integrazione dell’ESG si configura pertanto come segue:

Exhibit 2: The transition to a low-carbon economy will create investment opportunities for sustainable investors. Estimates the amount of money that must be invested between 2016 and 2050 in various types of low-carbon industries.
Source: UBS Asset Management.

– Rendimento

– Rischio

– Tempo

– Preferenze

Poche ricerche sono state condotte sull’integrazione tra asset allocation ed ESG. Ci auguriamo che il nostro contributo, frutto di un approfondito esame della letteratura disponibile e dell’analisi empirica originale, possa aiutare i nostri clienti a chiarire se e quando l’inclusione della sostenibilità nella loro asset allocation implichi un trade-off. Il nostro obiettivo è stabilire un quadro di riferimento che sia abbastanza generale da consentire l’inclusione delle principali questioni chiave, mantenendo comunque un approccio puntuale.

 

Le quattro dimensioni dell’asset allocation con l’ESG

Per ottimizzare un'asset allocation, si possono prendere i punteggi ESG di un fornitore per ogni asset class e procedere all’ottimizzazione lungo tre dimensioni: rendimento, rischio e punteggio ESG. In merito al peso assegnato nell’ottimizzazione ai fattori ESG in base al livello di preferenza, se un investitore non è interessato all'ESG il peso sarà pari a zero e l'ottimizzazione sarà la tradizionale media-varianza; se l'investitore ha un grande interesse per l'ESG, il parametro del peso nella funzione obiettivo sarà elevato e sposterà l'allocazione verso asset ad alto rating. Il tempo si riferisce all’attenzione posta dall’investitore sull’alpha che si può guadagnare nel periodo di transizione all’ESG.

L’uso dei punteggi ESG per ridefinire l’universo di investimento determina un problema quadridimensionale dove le variabili sono il rendimento, il rischio, il tempo e il punteggio ESG, anziché la classica frontiera bidimensionale rischio-rendimento.

Seguendo questo approccio, vincoli relativamente leggeri (linea blu) lasciano questa nuova frontiera vicina alla frontiera efficiente unconstrained (linea grigia), mentre vincoli ESG molto rigidi (linea grigia) ridurranno l'universo investibile, portando a portafogli meno efficienti e a una frontiera efficiente più bassa. È comunque possibile che un investitore ESG convenzionale, nei prossimi anni, possa godere di guadagni da early-adopter per il possesso di asset che tutti vogliono, ottenendo una frontiera efficiente più alta (verde) per un periodo di tempo limitato.

Tra gli investitori cresce l’interesse per l’ESG

Recenti ricerche condotte da professionisti nel mondo della pianificazione finanziaria mostrano un sostanziale interesse per l’ESG da parte dei consulenti finanziari, anche perché i clienti più giovani sono spesso più sensibili alle questioni di giustizia ambientale e sociale. Gli investimenti sostenibili possono essere inoltre una chiave per trattenere gli asset dei baby boomer mentre vengono gradualmente trasferiti, attraverso l’eredità, alla generazione successiva.2

Nel complesso, la raccolta globale dei fondi azionari sostenibili ha evidenziato un’accelerazione nel 2019 dopo anni di crescita costante, a indicare un crescente livello di interesse e accettazione. Gli afflussi sono rimasti invariati nel 2020, nonostante il quadro di incertezza dovuto al Covid. Attualmente la maggior parte del patrimonio gestito in asset ESG si trova in Europa, tuttavia è opportuno notare il crescente momentum dei flussi globali, che nel 2020 hanno raggiunto quota USD 40 miliardi (segnando un nuovo record) nonostante la diffusa avversione al rischio dei mercati e i deflussi registrati.

Fonte: ISS Market Intelligence Simfund; UBS Asset Management. Dati a settembre 2021.

Il grafico rappresenta, in dollari USA, l’ammontare investito in fondi comuni di investimento ESG attivi e indicizzati dal 2017 al 2020

L’accelerazione globale verso la sostenibilità porta l’ESG in primo piano

Attualmente è in atto un trend globale verso la decarbonizzazione delle economie e la creazione di un’impronta di carbonio più sostenibile a livello mondiale.

Lo slancio sta crescendo grazie all’impegno di Paesi e aziende a decarbonizzare per rispondere alle preoccupazioni dei consumatori e dei governi sull’aumento delle
temperature globali e per ridurre le emissioni in linea con l’Accordo di Parigi. Per rispettare questi impegni e gli obiettivi di emissioni saranno necessari migliaia di miliardi di dollari di spesa in conto capitale, da investire a livello globale in una serie di settori e tecnologie.3

Ma la sostenibilità non riguarda solo l’ambiente: Associated Press ha condotto un’inchiesta sui produttori di gamberetti che in Asia trattano i lavoratori come moderni schiavi e altri articoli sono apparsi sulla stampa per denunciare i maltrattamenti alle oche da parte delle aziende che riforniscono i produttori di costosi piumini da sci. Nessuna azienda vuole comparire in questi reportage della stampa, perché oltre al danno reputazionale emergono gravi questioni morali e legali. Grazie all’ESG, le catene di approvvigionamento e di fornitura sono oggetto di uno scrutinio molto più attento e si va verso una maggiore tracciabilità dei fattori produttivi nell’agricoltura e nel manifatturiero.

Fonte: IRENA (2019) Global Energ Transformation, A Roadmap to 2050 (edizione 2019), International Renewable Energy Agency, Abu Dhabi

Stima le somme che dovranno essere investite tra il 2016 e il 2050 in varie tipologie di settori a bassa intensità di carbonio.

Allo stesso tempo, i regolatori di alcuni Paesi hanno spinto le aziende a divulgare informazioni su come stanno affrontando i rischi di sostenibilità. I nuovi regolamenti dell’UE richiederanno alle società di servizi finanziari di riferire su come includono i rischi di sostenibilità nei loro processi, fornendo agli investitori maggiori conoscenze per esprimere la propria preferenza in merito agli investimenti sostenibili. Un nuovo sistema di classificazione a livello europeo (la Tassonomia) intende offrire alle imprese e agli investitori un linguaggio comune per identificare le attività economiche che sono considerate sostenibili sotto il profilo ambientale e portare a decisioni di investimento consapevoli.

I Principi per l'Investimento Responsabile (PRI) delle Nazioni Unite, un insieme volontario di principi di investimento per incorporare le questioni ESG nelle prassi di investimento, sono stati sottoscritti da oltre 3.000 grandi investitori, tra i quali UBS. I PRI indicano sei principi per l'investimento responsabile, compreso l'impegno a integrare l’ESG e a promuovere la divulgazione di informazioni sulla sostenibilità aziendale. Alcuni investitori si focalizzano in particolare sulle società che contribuiscono a risolvere le sfide per il mondo intero, definite dai 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell'ONU.

In questo scenario generale, l'importanza dell'ESG negli investimenti continuerà probabilmente ad aumentare in modo sempre più evidente.

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