Transizione energetica e mercati emergenti: scegliere i leader (in 60 secondi)

  • Le energie rinnovabili, lo stoccaggio di energia, comprese le batterie, e i veicoli elettrici trarranno vantaggio dalla progressiva adozione dei diversi Paesi degli obiettivi definiti dall’Accordo di Parigi.
  • Ciò creerà anche nuove opportunità per le aziende del settore minerario che trattano litio, nichel, rame e metalli del gruppo del platino.
  • La tendenza verso processi di produzione più puliti ed efficienti incrementerà la domanda di robot, tecnologie laser e macchinari avanzati per lavorazioni.

I beneficiari della crescente attenzione al cambiamento climatico

Nessun altro settore è così direttamente influenzato dal cambiamento climatico come le industrie di base.

Nell’Accordo di Parigi i governi hanno stabilito di contenere l’aumento medio della temperatura mondiale al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali, quale obiettivo a lungo termine, con ramificazioni significative per le aziende del settore.

Ciò comporterà diverse sfide per le “vecchie” industrie. Molte di esse rischiano di diventare investimenti destinati a perdere di valore (i cosiddetti stranded asset), tra cui miniere di carbone termico e molte risorse dei settori petrolio e gas, poiché le soluzioni a minor impatto ambientale risulteranno vincenti nel lungo periodo.

Tale contesto offre opportunità a lungo termine per le aziende esposte alle energie rinnovabili, ai sistemi di stoccaggio dell’energia e alle catene di valore dell’idrogeno, poiché queste tecnologie non solo godono del necessario sostegno politico, ma stanno anche progredendo e diventando più competitive, e nei prossimi anni dovrebbero raggiungere la parità di costo.

Mix di generazione dell’energia globale, 1970-2040 (est.)

Mix globale di generazione di energia tra il 1970 e il 2040, secondo le stime di Bloomberg nel 2019
Fonte: Bloomberg New Energy Foundation, 2019

Per quanto riguarda i settori Industriali, Beni Strumentali e Materiali, nell’ultimo decennio le aziende cinesi hanno sbaragliato la concorrenza globale nel mercato interno in settori come i macchinari per l’edilizia e le attrezzature ferroviarie, poiché sono state in grado di compiere enormi progressi tecnologici e di replicare rapidamente i prodotti.

In un contesto di maggiore pressione sulle catene di approvvigionamento, a causa delle tensioni geopolitiche e di regole ESG più stringenti riguardo ai processi di produzione, prevediamo un ulteriore aumento della domanda per l’automazione industriale come robot, tecnologie laser e macchinari avanzati per lavorazioni.

La Cina sta anche producendo materiali ceramici di alta qualità a basso costo con promettenti applicazioni possibili a valle, come ad esempio nei settori di elettronica, ingegneria biomedica e salvaguardia ambientale.

Il cambiamento climatico creerà vincitori e vinti nei settori minerario e delle batterie

Infine, per quanto riguarda il settore minerario e quello delle batterie, osserviamo anche una divergenza in termini di vincitori e vinti, sulla scia del dibattito in materia di cambiamento climatico e criteri ESG.

Maggiori costi operativi, sociali e ambientali, stanno rafforzando il rischio che alcune commodity e regioni si trasformino in attivi irrecuperabili (i cosiddetti “stranded asset”, ovvero attivi che nel tempo subiscono perdite di valore impreviste o premature).

D’altra parte, queste tendenze richiederanno grandi investimenti nell’elettrificazione e in nuovi mercati (quali ad esempio: veicoli elettrici, energie rinnovabili, batterie, rete elettrica), che porteranno opportunità per il settore minerario nel suo complesso, grazie all’aumento della domanda per molti dei suoi prodotti, tra cui litio/nichel (batterie), rame (elettrificazione) e metalli del gruppo del platino (marmitte catalitiche, idrogeno), in particolare per le aziende che operano in Paesi con costi bassi e ampie risorse (ad esempio: le aziende che estraggono litio in Cile, rame in Messico, metalli del gruppo del platino in Russia e Sudafrica, etc.).

Ad esempio, ipotizzando una penetrazione del 100% nella produzione di veicoli elettrici, la domanda di litio aumenterebbe del 2.511%, di nichel del 118% e di rame del 21%, secondo le stime di UBS.

In un mondo al 100% EV, la domanda di materie prime cambierebbe di ................ (in % del mercato globale oggi)

Aumento stimato della domanda di materie prime se i veicoli elettrici costituissero il 100% della proprietà di auto, secondo le stime di UBS

Spostandoci in basso lungo la catena di valore, verso le batterie all’interno dello spazio EV, pensiamo che le aziende cinesi e coreane coinvolte nella produzione di componenti per i veicoli elettrici probabilmente trarranno beneficio da questi sviluppi, grazie al vantaggio di essersi mosse per prime, agli investimenti tecnologici, alla leadership in termini di costi, alle competenze operative e al supporto dei rispettivi governi.

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