Le tecnologie rinnovabili salveranno il mondo? Lo abbiamo chiesto a Paul Krugman

La guerra in Ucraina ha provocato uno dei maggiori shock all'economia mondiale degli ultimi anni, mentre l'Europa si trova ad affrontare un aumento dei prezzi del gas che fa salire l'inflazione e una scarsità di energia che rende urgente il problema della sicurezza energetica. Seguire i prezzi del gas naturale in Europa è fondamentale per leggere l’inflazione, nonché per valutare la gravità della situazione generale e avere quindi il polso dei rischi geopolitici. Ma ci sono altri eventi a cui il mondo non sta prestando grande attenzione.

Uno è il Pakistan. Un terzo del Paese è stato sommerso dalle inondazioni senza precedenti dell'estate scorsa, che hanno colpito 33 milioni di persone lasciando alcune città tuttora sommerse. Pur essendo un Paese piccolo, il Pakistan si trova in un'area critica e strategica di grande importanza geopolitica. Dopo un'ondata di caldo estremo durata tutto il mese di maggio, il monsone estivo e lo scioglimento dei ghiacciai hanno causato alluvioni devastanti, facendo del Pakistan uno dei peggiori esempi di modelli meteorologici estremi derivanti dal cambiamento climatico.

L’altro è il Brasile. Le elezioni presidenziali del 2022 e il ballottaggio tra Luiz Inacio Lula da Silva e Jair Bolsonaro potrebbero avere un impatto duraturo sulla politica ambientale del Paese e sulla salvaguardia della foresta pluviale amazzonica e di altri ecosistemi. Dopo aver battuto di misura Bolsonaro, alla COP27 Lula si è schierato a favore di una nuova coalizione di Paesi con foreste tropicali per ampliare gli sforzi di conservazione contro la minaccia della deforestazione.

Lo slancio a proseguire in questa direzione proviene anche dagli Stati Uniti. Approvato nel mese di agosto con un nome improprio o volutamente fuorviante, l'Inflation Reduction Act del 2022 rappresenta il più grande investimento pubblico per affrontare il cambiamento climatico nella storia degli Stati Uniti, con un piano di investimenti da 738 miliardi di dollari di cui 391 miliardi saranno spesi per la produzione interna di energia e per l’energia pulita.

Messo a punto per ridurre le emissioni di gas serra nel 2030 al 40% rispetto ai livelli del 2005, questo provvedimento legislativo non rappresenta propriamente il tipo di politica pubblica invocato dagli economisti. La tariffazione del carbonio, che prevede un prezzo per le emissioni di gas a effetto serra con un metodo "cap and trade", sarebbe un approccio economico ovvio e potrebbe essere facilmente compreso e adattato da altri grandi Paesi. Ma invece di concentrarsi sul proverbiale bastone, questa politica industriale verde è più incentrata sulla carota, con una chiara enfasi sulla promozione dell'occupazione e delle opportunità di investimento nei settori legati alla transizione energetica. È l'unico modo per andare avanti nell'attuale clima politico statunitense, e potrebbe essere l'unica via per evitare uno scenario catastrofico di cambiamento climatico in futuro.

Molto incoraggiante è anche il progresso delle tecnologie per le energie rinnovabili nell'ultimo decennio, a dir poco spettacolare. Esempi come lo stoccaggio a lungo termine dell’energia eolica e solare, gli interventi di retrofit per migliorare il carbonio incorporato da un edificio, il calcestruzzo che intrappola il carbonio invece di emetterlo, sono stati al centro della conferenza di UBS sugli investimenti alternativi. Nel corso del tempo, la struttura dei costi dell'innovazione è cambiata rapidamente.

Prendiamo i pannelli solari. In passato, l’idea di ricavare energia dal sole era considerata una fantasia hippy, ma oggi la produzione di energia solare è diventata conveniente e competitiva, con un costo per kilowattora sceso dell'80-90% dal 2009. La generazione di energia rinnovabile ha fatto passi da gigante, un progresso così incredibile da ricordare la Legge di Moore, che sulla base delle osservazioni descrive il raddoppio del numero di transistor presenti in un circuito integrato ogni due anni circa. Questo ritmo spettacolare e l'innovazione nelle energie rinnovabili creano molte opportunità di business e di investimento, ad esempio in settori alternativi come l'immobiliare e le infrastrutture, senza parlare della possibilità di salvare il mondo.

I progressi nelle energie rinnovabili hanno cambiato tutti i calcoli sul cambiamento climatico e potrebbero essere la chiave per una migliore cooperazione internazionale. La politica climatica deve essere internazionale, ma anche se l'Europa, il Giappone e la Cina investono massicciamente nelle energie rinnovabili, la cooperazione tra i Paesi non è facile. La legge statunitense sul clima rappresenta un importante passo avanti, ma non si presta facilmente alla cooperazione internazionale.

Alcune parti del disegno di legge sono state criticate come un affronto agli accordi commerciali internazionali. Gli sgravi ai consumatori statunitensi per l'acquisto di auto elettriche assemblate in Nord America potrebbero contravvenire agli accordi esistenti e sono considerati una discriminazione nei confronti dei veicoli stranieri costruiti al di fuori degli Stati Uniti. I rappresentanti della Corea del Sud e dell'Unione europea stanno pensando di presentare un reclamo all'Organizzazione Mondiale del Commercio.

Ci saranno scontri di opinioni e, si spera, compromessi nel percorso verso lo zero netto. Bisogna riconoscere il danno di fare un passo indietro nel commercio equo e nella globalizzazione, anche se lo si fa con l’intento di evitare danni ancora peggiori al pianeta. Non dobbiamo cercare di edulcorare questa realtà.

L'erosione della globalizzazione, o un piccolo arretramento dall'iperglobalizzazione, comporterà costi più elevati sia per i Paesi sviluppati che per quelli emergenti, in particolare quando il mondo si dividerà in due blocchi commerciali e si sfrutteranno meno le economie di scala. La produzione di vaccini anti COVID, ad esempio, si basa sull'integrazione economica e sulla produzione e circolazione transfrontaliera di prodotti e tecnologie, caratteristiche che definiscono la globalizzazione. Ma le crepe nel sistema sono evidenti, visti i recenti controlli sulle esportazioni di semiconduttori da parte degli Stati Uniti in base a considerazioni di sicurezza nazionale.

Spero che alla fine riusciremo a uscire dall'"autostrada per l'inferno climatico”, secondo le parole pronunciate dal Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres alla COP27. L'impatto delle tecnologie rinnovabili sulla transizione energetica potrebbe essere il catalizzatore che il mondo sta aspettando per ricalcolare e reindirizzare il nostro percorso verso lo zero netto, anche se ci sono molti ostacoli lungo la strada.