Teresa Gioffreda
Investment Strategist, UBS Asset Management
  • Le terre rare comprendono 17 metalli e l’aggettivo raro viene associato alla difficoltà di estrazione. Secondo Massimo Lombardini, Ricercatore Associato ISPI, Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, queste materie stanno diventando davvero necessarie per la costruzione di molte attrezzature funzionali oggi, come i cellulari, i motori elettrici e le turbine eoliche. Sono definite da alcuni «le vitamine della transizione energetica», quindi indispensabili nel processo di transizione verso un’economia più sostenibile a zero emissioni. In realtà esistono anche altri elementi che non sono inclusi tra le terre rare ma ugualmente importanti, come litio, rame e cobalto.
  • La produzione di queste materie prime è concentrata in alcuni baricentri. Quello delle terre rare è la Cina, che ne produce circa il 70% e controlla la raffinazione del 90%. Quello del litio invece è localizzato nel Triangolo del litio, che comprende Cile, Argentina e Bolivia, con una produzione del 50% del litio complessivo.
  • L’oscillazione dei prezzi che vediamo nel settore delle materie prime, può ricondurre la nostra mente alla crisi petrolifera degli anni ’70, dove gli interventi risolutivi sono stati principalmente tre, ovvero la ricerca del petrolio nei territori non OCSE, la sostituzione della materia prima con altre fonti energetiche, puntando sulla filiera del riciclo e l’accantonamento di scorte strategiche. Seppur in un contesto con dinamiche completamente differenti, queste iniziative potrebbero essere prese in considerazione nel panorama attuale. Negli anni ‘70, le crisi petrolifere sono state un Cigno nero, completamente inaspettate: oggi invece la situazione è diversa per cui sono necessarie delle politiche di pianificazione e intervento.
  • L’economia circolare svolge un ruolo fondamentale nella transizione energetica, ma non tutte le materie prime possono essere riciclate: il titanio, per esempio, è molto difficile da riciclare, al contrario del rame.
  • Dal punto di vista degli investimenti, le terre rare, in quanto materie prime, possono rappresentare un’opportunità di investimento ma una corretta diversificazione rappresenta sempre un fattore cruciale nella costruzione di un portafoglio, direttamente proporzionale alla percezione al rischio del risparmiatore e alle sue esigenze.

Affrontare al meglio i cambi di direzione

Il ritorno della sicurezza energetica dopo la crisi nata con l’inizio della guerra in Ucraina permette di tornare a concentrarsi sui piani Net Zero dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite. In un contesto del genere, essere pronti ad affrontare al meglio i cambi di direzione è essenziale per il successo degli investimenti.

Ne abbiamo parlato nel nostro nuovo Loop, un progetto di UBS Asset Management in collaborazione con Will Media.

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