Teresa Gioffreda
Investment Strategist, UBS Asset Management
  • Un green bond, spiega Patricia Gentile, Presidente A2A Sustainable Finance Committee, è un’emissione obbligazionaria i cui proventi vengono usati per finanziare determinati progetti legati all’ambiente e che seguono linee guida specifiche.
  • Il mercato dei green bond è ancora giovane. La prima obbligazione verde è stata emessa nel 2007 dalla Banca Europea degli Investimenti (BEI), e fino al 2013 quello dei green bond è stato un mercato in cui operavano per lo più organismi sovranazionali come la Banca Mondiale, che hanno progetti specifici, ad esempio, nei Paesi in via di sviluppo. Nel 2013 sono arrivate anche le emissioni corporate dei green bond e nel 2016 le emissioni sovrane, ovvero da parte dei singoli Stati. Con la pandemia c’è stata tuttavia un’esplosione di questo mercato che, pur rappresentando ancora una quota del 3% del mercato globale, ha raggiunto quasi 2.000 miliardi di dollari.
  • I progetti finanziati dai green bond e le loro caratteristiche vengono definite dai principi dettati dall’ICMA, ovvero l’International Capital Market Association, e rappresentano delle best practice nel mercato. L’ICMA dà linee guida precise anche sull’uso dei proventi derivanti dai green bond e sull’importanza della divulgazione delle informazioni riguardanti il progetto, a partire dall’obiettivo ambientale che mira a raggiungere, per poi monitorare costantemente i progressi fatti.
  • Tuttavia al momento non vige una vera e propria regolamentazione dei green bond, ma best practice fatte da associazioni di investitori e del mercato dei capitali. Il primo passo a livello europeo è stato fatto sulla tassonomia del green bond e delle attività sostenibili. Di recente c’è stato un progresso verso la regolamentazione delle emissioni obbligazionarie con la pubblicazione degli standard degli «European green bond» (EuGB) ovvero dei bond i cui proventi devono necessariamente essere destinati a investimenti specifici allineati alla tassonomia europea («use of proceeds»). Strumenti come questi «Eu green bond» sostengono la transizione verso un mondo a zero emissioni, in quanto l’85% dei proventi deve essere destinato a investimenti green, mentre solo il restante 15% può essere destinato a progetti non allineati alla tassonomia europea.

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