Teresa Gioffreda
Investment Strategist, UBS AM
  • Vincenzo Nibali, campione di ciclismo e ora brand ambassador del Q36.5 Pro Cycling, ci racconta insieme alla nostra Investment Strategist, Teresa Gioffreda, le analogie tra finanza e ciclismo, due mondi che sembrano camminare su rette parallele, ma che invece trovano spesso dei punti di convergenza.
  • La gestione del rischio è un primo punto di contatto tra finanza e ciclismo. Tra infortuni, meteo e competizione, il rischio è un elemento a volte prevedibile e a volte inaspettato, come quando nel ciclismo avviene una caduta di gruppo. La caduta può mettere fine alla gara, ma può anche non avere conseguenze, se si è in grado di rialzarsi, avere pazienza e si può contare su un team di esperti pronti a sostenerti e a consigliarti per ripartire meglio di prima. Questo avviene sia nel ciclismo che nella finanza, dove il lavoro di squadra ha una funzione fondamentale nel gestire ciò che succede sui mercati e nel supportare costantemente gli investitori.
  • In finanza si dice «There is no free lunch», non ci sono pasti gratis, intendendo che il rischio è un fattore intrinseco di questo mondo. Nessuno di noi può prevedere il futuro, ma possiamo usare i dati a disposizione per fare analisi di scenario e costruire il portafoglio considerando non solo gli accadimenti più probabili, ma anche quelli più estremi, cercando di capire la cosa migliore e la cosa peggiore che ci può accadere. In tal modo possiamo capire meglio come diversificare e inserire dei titoli differenziati che riducano l’impatto di potenziali eventi estremi negativi.
  • Anche nel ciclismo la diversificazione è spesso necessario. In gare importanti, per un team puntare tutto su un solo corridore piuttosto che scegliere diverse «punte», può voler dire andare incontro a tanti rischi. Tuttavia, dal punto di vista del singolo atleta la situazione può essere diversa. Si possono scegliere svariati obiettivi da perseguire, come vincere una Grande Classica a inizio stagione e poi scegliere di riposare, per poi tornare ad allenarsi per un grande obiettivo come una corsa a tappe. Il Tour d’Italia o il Tour de France sono due esempi di gare che richiedono un investimento più lungo delle proprie risorse (tempo, energie, finanze, etc.), perché si corrono in 21 giorni, non in uno solo come avviene in una Classica.
  • Il ciclismo, come la finanza, si è evoluto notevolmente. Non solo il settore ha raggiunto un pubblico più vasto, ma la risonanza mediatica degli ultimi anni ha fatto anche nascere progetti di «squadre stato», come il Bahrein, l’Astana e tante altre. Il ciclismo è finalmente uscito dai confini europei e sta esplorando nuovi orizzonti, con nuovi team multiculturali e di atleti internazionali.
  • Il talento, la dedizione e la squadra di Vincenzo Nibali gli hanno dato la possibilità di intraprendere una carriera incredibile. Dopo le vittorie del Giro e del Tour l’esposizione mediatica di Nibali, l’ha portato a firmare nuovi contratti e partnership, completando così non solo la sua trasformazione in atleta professionista, ma anche in un investitore che deve compiere delle scelte.

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