Autori
Evan Brown Albert Tsuei Angus Muirhead Ellis Eckland Chris Burton Barry Gill

I temi chiave e i principali trend di mercato del trimestre nelle opinioni di selezionati professionisti degli investimenti.

In questa edizione, Evan Brown, Head of Multi-Asset Strategy e Portfolio Manager, presenta l’outlook macroeconomico e di mercato, seguito da un focus su due competenze d’investimento chiave di Credit Suisse Asset Management (CSAM). Nella prima sessione Albert Tsuei intervista Angus Muirhead, Head of Equities di CSAM, sugli investimenti tematici, mentre nella seconda Ellis Eckland parla di materie prime con Chris Burton, Global Head of Commodities di CSAM.

Prospettive di mercato e situazione macroeconomica

Le previsioni sul PIL sono aumentate a livello mondiale a causa della performance economica molto positiva degli Stati Uniti, che ha ampiamente compensato la significativa revisione al ribasso delle prospettive di crescita della Cina e la perdita di slancio dell'Europa.

I dati economici statunitensi continuano a essere in linea con un soft landing. Con la normalizzazione degli shock causati dalla pandemia l'inflazione sta decelerando, mentre anche il mercato del lavoro evidenzia un lieve raffreddamento.

Le aperture di posti di lavoro sono diminuite senza un forte aumento della disoccupazione, una combinazione storicamente rara che si è verificata in un contesto di aumento del tasso di partecipazione alla forza lavoro e di leggero rallentamento della crescita del reddito da lavoro aggregato fino a livelli prossimi alla normalità pre-COVID.

L'inflazione è stata volatile, tuttavia le misure di media troncata, che mirano a fornire una guida migliore al trend sottostante, mostrano che le pressioni sui prezzi stanno diminuendo bruscamente.

La crescita del reddito delle famiglie sta rallentando, ma l'inflazione diminuisce più velocemente del reddito. È in questo modo che si ottiene un'economia sana, con prospettive solide per la spesa dei consumatori, nonostante le condizioni avverse dovute alla diminuzione dell’eccesso di risparmio e alla ripresa dei pagamenti dei prestiti agli studenti.

Lo scenario di soft landing è esposto a un duplice rischio: da un lato un hard landing, con l’entrata in recessione dell'economia statunitense, e dall'altro uno scenario di “no landing”, in cui il surriscaldamento dell'attività e dell'inflazione è tale da costringere la Federal Reserve a continuare ad aumentare i tassi d’interesse, mettendo sotto pressione le valutazioni.

Un hard landing potrebbe essere determinato da un inasprimento del credito, che ha raggiunto livelli di restrizione in linea con le precedenti recessioni. Molte imprese e famiglie hanno bloccato i tassi bassi, ma nei prossimi trimestri le scadenze aumenteranno e con esse la spesa per interessi. Pensiamo in particolare alle piccole imprese, che sono più sensibili ai tassi di interesse, anche se finora le indagini non hanno rilevato problemi diffusi per il servizio del debito di tali imprese.

Da un paio di mesi lo scenario di “no landing” è quello sempre più scontato dagli operatori di mercato. Negli ultimi tre mesi si è registrata una mini-riaccelerazione della crescita dei redditi da lavoro: se questa tendenza continuerà, la Federal Reserve dovrà impegnarsi ancora di più per frenare l'attività. Noi ravvisiamo ancora un trend di raffreddamento, anche se la crescita dei redditi da lavoro si sta stabilizzando su un ritmo più elevato rispetto all'ultimo ciclo.

Il recente aumento dei prezzi dell'energia, se persistente, potrebbe effettivamente minare l’impatto positivo della crescita del reddito reale. Si tratterebbe di uno shock stagflazionistico, il peggiore dei mondi possibili, negativo sia per le azioni che per le obbligazioni.

L’economia europea è in difficoltà perché il settore manifatturiero, a livello regionale e globale, continua a mostrare segni di debolezza che si traducono in un rallentamento dell'attività del settore servizi, pertanto potremmo assistere a una lieve recessione. Sui mercati del lavoro le condizioni sono ancora tese, quindi siamo ottimisti sulla possibilità che l'Europa raggiunga una crescita positiva del reddito reale grazie al calo dell'inflazione, proprio come gli Stati Uniti. Questo senz’altro aiuterà, tuttavia attendiamo la conferma di un'inflessione positiva nei dati.

In Cina le sfide strutturali sono emerse in primo piano, con i riflettori puntati sui dati demografici sfavorevoli, la bassa domanda dei consumatori, il de-risking delle catene di approvvigionamento e i livelli d’indebitamento (soprattutto nel settore immobiliare).

Sebbene i responsabili politici non vogliano ricorrere a un allentamento della politica fiscale come in passato, riteniamo che i passi più misurati compiuti finora contribuiranno ad attenuare la crescita, come dimostra il recente andamento dell’attività immobiliare. In passato, quando il sentiment sulla Cina era altrettanto negativo, i rendimenti a termine dei titoli azionari cinesi tendevano a essere piuttosto forti, con un hit rate elevato.

I mercati hanno scontato una maggiore probabilità di un soft landing, ma nonostante le valutazioni elevate le azioni tendono a salire quando le stime sugli utili aumentano. Dall'inizio di giugno abbiamo una posizione sovrappesata sui titoli azionari. Escludendo le mega-cap tecnologiche, le azioni statunitensi non sembrano così costose rispetto all’andamento storico. Aree d’investimento come le mid-cap statunitensi e l'indice S&P 500 equal weight (tra le nostre esposizioni preferite nell'ambito delle azioni globali) presentano valutazioni inferiori alla media decennale.

Sui titoli governativi abbiamo un posizionamento neutrale, pur notando che il trade-off rischio-rendimento è sensibilmente migliorato. La Federal Reserve non ha bisogno di assumere toni più hawkish, visto che l'inflazione è in calo e i prezzi di mercato basati sull’outlook dei tassi di rifermento per il 2024 si stanno avvicinando molto di più a quanto previsto dai responsabili della politica monetaria. Anche sul credito siamo neutrali e ci aspettiamo che i rendimenti dipendano più dal carry che dalla compressione degli spread.

Investimenti tematici

Albert Tsuei (AT) intervista Angus Muirhead (AM)

Investire nelle materie prime

Ellis Eckland (EE) intervista Chris Burton (CB)

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