Autori
Evan Brown Luke Kawa

Messaggi chiave

  • Un atterraggio morbido è diventato più probabile, ma anche più scontato dai mercati finanziari.
  • In questa edizione del Macro Monthly analizziamo tre sfide al nostro outlook positivo: le valutazioni più elevate, la debolezza dell'attività economica al di fuori degli Stati Uniti e l’inflazione vischiosa.
  • Le azioni globali sono meno costose di quanto non appaiano a livello di indice: la maggior parte dei titoli presenta ancora valutazioni ragionevoli, e questo vale anche per l'indice equal weight e le mid-cap statunitensi.
  • Ci aspettiamo che sarà l'attività manifatturiera, da tempo stagnante, a raggiungere i servizi, piuttosto che il contrario.
  • L’inflazione potrebbe iniziare a stabilizzarsi a un livello superiore alle attese nel quarto trimestre o nel 2024, ma probabilmente sempre in un contesto di continua resilienza dell'attività economica.

I dati sull’andamento dell’economia e dell'inflazione negli Stati Uniti confermano la nostra opinione che un atterraggio morbido sia sempre più probabile.

La solidità generalizzata dei dati statunitensi, dal mercato del lavoro agli ordini di beni durevoli, ha attenuato i timori che l’inasprimento attuato finora dalla banca centrale possa innescare un'imminente recessione, mentre gli ultimi dati sull'inflazione hanno ridotto le probabilità che le banche centrali debbano adottare una politica monetaria ancora più restrittiva per raffreddare le pressioni sui prezzi.

Ma con il soft landing più probabile, i mercati finanziari hanno iniziato a scontare più diffusamente questa buona notizia. La crescente popolarità delle posizioni associate a esiti economici più favorevoli, la debolezza dell'attività globale al di fuori degli Stati Uniti e la possibilità di una rinnovata vischiosità delle pressioni inflazionistiche rappresentano, a nostro parere, tre delle principali sfide alla tesi dell'atterraggio morbido. Monitoriamo attentamente tali rischi, tuttavia riteniamo che queste minacce all'espansione e al rally del mercato verranno probabilmente superate. Posizionarsi per un atterraggio morbido sembra ancora un'interessante proposition di rischio-rendimento.

Continuiamo a sovrappesare le azioni globali e preferiamo le esposizioni più legate alla forza economica degli Stati Uniti, tra le quali l'indice S&P 500 Equal Weight, le mid-cap statunitensi e i titoli ciclici rispetto ai difensivi.

Popolari, non ancora affollate

Il sentiment degli investitori e alcuni indicatori di posizionamento si sono sostanzialmente normalizzati dopo essere rimasti a lungo depressi. Di conseguenza, gli asset di rischio sono diventati più sensibili alla minima notizia che contraddica la tesi del soft landing.

Non si può negare che le azioni statunitensi, soprattutto a livello aggregato, siano costose sia in termini assoluti che rispetto alle obbligazioni. Questo è uno dei motivi per cui riteniamo che i titoli governativi continuino a meritare un posto nei portafogli d’investimento, grazie alle proprietà di diversificazione in caso di rallentamento dell'economia e ai rendimenti interessanti. Tuttavia, per quanto le azioni siano costose a livello di indice, si nota un'ampia disparità tra un gruppo selezionato di titoli tecnologici mega-cap e la grande maggioranza di large-cap e mid-cap statunitensi – le nostre esposizioni preferite – che presentano prezzi più equi.

Questa combinazione di valutazioni elevate e normalizzazione del posizionamento dev’essere vagliata a fronte dei fondamentali macro e di mercato, che a nostro avviso sono ancora forti. Gli utili stanno decisamente sorprendendo al rialzo quest'anno, dopo una sovraperformance più modesta rispetto alle aspettative per la maggior parte del 2022. Le stime sugli utili per azione a dodici mesi sono in aumento e si stanno avvicinando ai massimi storici raggiunti a metà del 2022. Quando le aspettative di utili sono in crescita su un periodo di tre, sei o dodici mesi, l’hit rate delle azioni globali è fortemente positivo. Il ritorno di una crescita positiva dei redditi reali, che a sua volta sta rafforzando la fiducia dei consumatori, aumenta la nostra convinzione che le prospettive di utili delle società continueranno a migliorare.

I rendimenti forward dell'MSCI World hanno un'inclinazione positiva quando le stime sugli utili sono in aumento

Index

Rendimenti quando la crescita dell'EPS forward a 12 mesi è positiva

Rendimenti quando la crescita dell'EPS forward a 12 mesi è negativa

Rapporto prezzo/utili forward iniziale

3M

6M

3M

6M

>18x

2%

3%

-1%

-4%

16x-18x

2%

5%

-1%

-1%

14x-16x

3%

6%

0%

1%

<14x

4%

8%

-2%

-3%

P/E attuale: 17,6
Fonte: UBS Asset Management, Bloomberg. Dati a luglio 2023.

Figura 1: Posizioni nette lunghe degli investitori istituzionali in future azionari statunitensi, normalizzazione del sentiment degli investitori individuali

Grafico che mostra le posizioni lunghe nette dei gestori patrimoniali nei futures azionari statunitensi rispetto allo spread Bull-Bear AAII

Il grafico a linee mostra che sia le posizioni nette lunghe degli asset manager in future azionari statunitensi, sia il Bull-Bear Ratio dell'American Association of Individual Investors si stanno normalizzando in modo positivo.

Debolezza oltre i confini statunitensi

Rispetto agli Stati Uniti, la performance delle altre principali regioni economiche non è altrettanto in linea con le aspettative.

La produzione industriale globale ha seguito un andamento laterale, in termini di volumi, per oltre un anno, con uno spostamento dei consumi dai beni ai servizi e costi elevati dell'energia che hanno frenato l'attività. L'economia europea è più esposta al settore manifatturiero e anche più sensibile all'aumento dei tassi d'interesse, poiché i prestiti bancari rappresentano una quota maggiore dei finanziamenti alle imprese.

Tradizionalmente, i settori più ciclici fungono da indicatori anticipatori dell'andamento del resto dell’economia: se ciò è ancora valido, la debolezza del settore industriale a livello globale dovrebbe ripercuotersi su altri settori dell'economia fino a incidere anche sugli Stati Uniti.

Ma questo è stato tutt'altro che un normale ciclo economico. Le variazioni nella domanda di beni e servizi dovute alla pandemia hanno vanificato la tipica proprietà del settore manifatturiero di anticipare quello dei servizi. Anziché prevedere che la debolezza del settore dei beni si ripercuota sui servizi, riteniamo che una solida crescita del reddito reale dovrebbe consentire un ciclo di ricostituzione delle scorte e una ripresa della spesa per beni. In effetti, le componenti interne degli indici dei direttori acquisti mostrano timidi segnali di superamento del punto di minimo del settore. Il Citigroup Economic Surprise Index, che misura i dati rispetto alle aspettative degli economisti, segnala una sorpresa al rialzo per gli Stati Uniti, ma non per la Cina o l'Europa.

Figura 2: L'economia statunitense sorprende al rialzo, a differenza di Europa e Cina

Grafico a linee che mostra l'economia statunitense sorprendente al rialzo, a differenza dell'UE e della Cina.

Il grafico mostra una sorpresa al rialzo per l’economia statunitense, ma non per la Cina o l’Europa, secondo il Citigroup Economic Surprise Index, l’indice che misura i dati rispetto alle aspettative degli economisti, a luglio 2023.

Figura 3: Miglioramento delle componenti interne per i dati sugli indici manifatturieri

Grafico a linee che mostra il PMI manifatturiero cinese (nuovi ordini meno scorte), il PMI manifatturiero statunitense ISM (nuovi ordini meno scorte) e il PMI svedese (nuovi ordini meno scorte).

Il grafico a linee mostra il PMI manifatturiero cinese (nuovi ordini meno scorte), il PMI manifatturiero ISM statunitense (nuovi ordini meno scorte) e il PMI svedese (nuovi ordini meno scorte), evidenziando un miglioramento delle componenti interne per i dati manifatturieri secondo UBS-AM, Institute for Supply Management, China Federation of Logistics and Purchasing, Swedbank Markets, Macrobond; a luglio 2023.

Crescita vischiosa, inflazione vischiosa?

Dubitiamo che nel breve termine i dati mensili sull'inflazione statunitense scenderanno ai livelli dell’indice dei prezzi al consumo (CPI) di giugno, dove il calo di alcune categorie volatili ha contribuito a un dato particolarmente sottotono. Inoltre, guardando al quarto trimestre, temiamo che alcuni dei fattori stagionali che attualmente frenano l'inflazione core CPI possano subire un’inversione di tendenza e aumentare le pressioni sui prezzi.

Siamo tuttavia convinti che i prossimi dati saranno abbastanza deboli da confermare che l'inflazione CPI mensile è scesa più vicino allo 0,2% che allo 0,4%, fino a maggio il valore medio per il 2023. Il rallentamento della crescita della spesa nominale e la continua decelerazione della crescita dei prezzi della componente alloggi saranno, a nostro avviso, le forze dominanti che consentiranno un continuo miglioramento degli esiti dell'inflazione almeno fino a fine anno.

Detto questo, il recente rialzo dei prezzi delle materie prime, in particolare del petrolio, e la potenziale ripresa dell'attività industriale globale minacciano di aumentare la vischiosità di un'inflazione superiore all'obiettivo oltre il breve termine. Questo non vale solo per le pressioni sull’inflazione complessiva, che include l'energia, ma anche per alcuni elementi dell'inflazione di fondo come i biglietti aerei, i servizi alimentari e altri segmenti dei beni di base per i quali il prezzo dei carburanti rappresenta un fattore chiave.

A nostro avviso, eventuali difficoltà in quest’”ultimo miglio” per riportare l'inflazione all'obiettivo della Federal Reserve potrebbero limitare il numero di tagli dei tassi che la banca centrale potrà effettuare nel 2024. Ma potremmo anche osservare una resilienza duratura dell'attività, il tipo di contesto in cui è necessario un minimo allentamento della politica monetaria per far proseguire l'espansione in corso e mantenere la crescita degli utili aziendali.

Asset allocation

Pur continuando ad analizzare i rischi che potrebbero ostacolare un atterraggio morbido, siamo comunque convinti che le pressioni inflazionistiche di fondo si attenueranno mentre la crescita rimane resiliente lungo l'orizzonte d'investimento tattico.

Riteniamo che il modo migliore per esprimere questa visione macro sia quello di sovrappesare le posizioni azionarie, anziché le obbligazioni, privilegiando in particolare le aree più cicliche del mercato azionario statunitense. Manteniamo una ponderazione neutrale nei confronti delle obbligazioni governative, che svolgono un ruolo importante nella diversificazione delle nostre posizioni più rischiose e procicliche. Le prospettive di crescita sono tuttavia ancora solide, il che limita il possibile calo dei rendimenti obbligazionari anche in un contesto di inflazione in diminuzione.

Asset Class

Asset Class

Segnale complessivo/relativo

Segnale complessivo/relativo

La view di UBS Asset Management

La view di UBS Asset Management

Asset Class

Azionario globale

Segnale complessivo/relativo

Sovrappeso

La view di UBS Asset Management

Le probabilità di un soft landing sono aumentate a fronte di segnali sempre più evidenti di solidità dell’attività e disinflazione. Preferenza per l’equal weight USA.

Asset Class

Azionario USA

Segnale complessivo/relativo

Sovrappeso

La view di UBS Asset Management

Nonostante i forti guadagni rispetto ai minimi, l'indice equal weight non è particolarmente costoso.

Asset Class

Azionario Europa

Segnale complessivo/relativo

Sottopeso

La view di UBS Asset Management

Esposizione all'azionario USA a scapito dell'Europa, data la debolezza del settore manifatturiero, l'inflazione ostinata e la debolezza della Cina.

Asset Class

Azionario Giappone

Segnale complessivo/relativo

Sovrappeso

La view di UBS Asset Management

Ancora conveniente dopo i recenti guadagni, utili solidi, riforma societaria in corso. Preferenza per posizioni in valuta senza copertura.

Asset Class

Azionario Mercati emergenti

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

La sovraperformance dei ME richiede maggiori stimoli in Cina. Asia escl. Cina sostenuta dal rimbalzo dei beni tecnologici.

Asset Class

Gov. globali

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Disinflazione in parte compensata dalla crescita resiliente. Carry ancora discreto e utile copertura contro il rischio di recessione.

Asset Class

Treasury USA

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Dopo il repricing per rispecchiare la forza economica degli Stati Uniti, i tassi appaiono ora più ragionevoli.

Asset Class

Bund

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Debolezza del settore manifatturiero e tensioni bancarie, ma il mercato del lavoro è forte e l’inflazione più vischiosa.

Asset Class

Gilt

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

I segnali positivi sul fronte dell’inflazione consentono alla BoE di essere meno aggressiva con i rialzi dei tassi.

Asset Class

Credito globale

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Rendimenti complessivi interessanti in un contesto di crescita resiliente e disinflazione. Ma poco margine di compressione degli spread.

Asset Class

Credito investment grade

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Spread ristretti significano rischio-rendimento limitato al carry.

Asset Class

Credito high yield

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Lieve preferenza per l’investment grade rispetto all’high yield. Maggiore qualità nel contesto di un posizionamento risk-on più ampio.

Asset Class

Debito ME in valuta forte

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Debito ME interessante grazie alla minore volatilità dei tassi e all'aumento dei tassi reali. Grande divergenza tra IG ME e HY ME.

Asset Class

Valute

Segnale complessivo/relativo

 

La view di UBS Asset Management

 

Asset Class

USD

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

Forte crescita degli Stati Uniti, ma la disinflazione è controbilanciata da un dollaro sostanzialmente neutrale. Posizione rialzista nei confronti dell'EUR, ribassista verso le valute ME.

Asset Class

EUR

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

L'impulso alla crescita si sta spostando verso gli Stati Uniti; in caso di recessione statunitense, è improbabile un decoupling dell'Europa.

Asset Class

JPY

Segnale complessivo/relativo

Sovrappeso

La view di UBS Asset Management

Il JPY è conveniente rispetto all'USD e la BoJ sta iniziando a inasprire. Il JPY, in quanto “porto sicuro”, rappresenta una buona copertura contro la recessione.

Asset Class

Valute ME

Segnale complessivo/relativo

Sovrappeso

La view di UBS Asset Management

Un’economia non troppo calda né troppo fredda è positiva per il carry. Preferenza per MXN e BRL.

Asset Class

Materie prime

Segnale complessivo/relativo

Neutrale

La view di UBS Asset Management

La domanda resiliente e le sorprese positive dal lato dell'offerta potrebbero aver fatto il loro corso. Per aumentare l’upside serve una Cina più forte.

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