Autori
Evan Brown Luke Kawa

Messaggi chiave

  • Il processo di riapertura della Cina si conferma un fattore trainante fondamentale per l'economia globale nel 2023.
  • Le recenti tensioni geopolitiche e la forza dei dati relativi a livelli di attività, mercato del lavoro e inflazione statunitensi all'inizio del 2023 hanno innescato un rally del dollaro USA e penalizzato gli asset sensibili alla Cina.
  • A nostro avviso, la prossima tappa della mini-riaccelerazione dell'attività globale sarà guidata dalla Cina.
  • Preferiamo le posizioni legate alla ripresa dell'economia cinese, quali le azioni dei mercati emergenti rispetto a quelle dei mercati sviluppati, i settori ciclici come l'energia e i titoli value rispetto a quelli growth.

Il nuovo e più importante fattore trainante per la crescita globale nel 2023, ossia una riapertura economica duratura e completa in Cina, ha risentito a febbraio del riemergere di conflitti geopolitici e di un rally in controtendenza del dollaro USA. Il ripiegamento di molte aree dei mercati finanziari sensibili alla Cina segna, a nostro parere, un consolidamento sulla scia di forti guadagni e rappresenta un'opportunità per posizionarsi in vista di una nuova spinta al rialzo.

Siamo convinti che il presidente Xi Jinping sarà ampiamente in grado di raggiungere gli obiettivi politici che si è prefissato. Negli ultimi anni, ciò ha significato mantenere le politiche zero-COVID e affrontare gli eccessi percepiti nel settore immobiliare e nell’ambito delle piattaforme tecnologiche/internet, mentre ora si tratta di ristabilire una solida base per la crescita cinese.

I nostri portafogli sono posizionati per beneficiare di una forte ripresa dell'attività cinese e della resilienza della crescita dei mercati sviluppati. Preferiamo le azioni dei mercati emergenti, e in particolare la Cina, rispetto a quelle statunitensi, i settori ciclici, specialmente l'energia, ai segmenti di mercato più difensivi o aciclici e i titoli value ai titoli growth.

Ripresa in corso

Il nuovo orientamento alla crescita delle politiche cinesi sta dando i suoi frutti. Probabilmente ci vorrà del tempo, a causa del normale sfasamento, prima che i dati economici ufficiali di alto profilo comincino a testimoniare la solidità della ripresa cinese, ma i dati ad alta frequenza, più tempestivi, indicano già una riapertura economica duratura ben avviata.

Il traffico stradale, misurato in base ai livelli di congestione nelle 15 città più grandi della Cina, sta raggiungendo livelli che non si vedevano dal settembre 2021 e altri indicatori della frequenza di viaggi all'interno delle città cinesi raccontano una storia simile di maggiore mobilità. La forza della domanda è stata sufficiente a fare aumentare i prezzi di vendita dell’Arabia Saudita all'Asia. Inoltre, a marzo le raffinerie cinesi si riforniranno di una quantità quasi doppia di greggio dalla Costa del Golfo degli Stati Uniti rispetto agli anni scorsi e i tassi di utilizzo delle raffinerie, in particolare per le aziende statali, sono aumentati per soddisfare questa maggiore richiesta. È solo questione di tempo prima che questo miglioramento sequenziale della domanda da parte della Cina e dei mercati sviluppati verso la primavera e l'estate produca un ulteriore rialzo dei prezzi del petrolio al termine del periodo di rallentamento stagionale.

In Cina i prezzi delle nuove case sono rimasti stabili a gennaio, ponendo fine a una serie di cali mensili durata 16 mesi. Il pacchetto di misure politiche volto a migliorare l'offerta e, in misura minore, a sostenere la domanda indica che questo importante settore dovrebbe trovare maggiore stabilità nel 2023 rispetto al 2022.

Una lezione appresa dalle economie di mercato sviluppate nel 2021 è che i mercati possono sottovalutare sistematicamente lo slancio generato dal processo di riapertura, e a nostro parere si sta commettendo nuovamente lo stesso errore nei confronti della Cina. Le stime sugli utili forward a 12 mesi per i titoli azionari cinesi sono vicine ai minimi del 2020 e lo stesso vale per i rapporti prezzo/utili forward. Vediamo un ampio margine di manovra per i titoli azionari cinesi, sia per registrare utili sorprendentemente elevati, sia per un aumento delle valutazioni in linea con i titoli dei mercati emergenti più in generale. Inoltre i multipli delle azioni statunitensi, molto costose, dovrebbero ridursi avvicinandosi alle valutazioni delle azioni dei ME, in un quadro di tassi elevati e utili che vanno nella direzione opposta.

Continueremo a monitorare attentamente una serie di indicatori, tra cui la mobilità cinese (utilizzo di auto, metropolitana e aerei), la spesa dei consumatori, i dati sull'occupazione e le importazioni di petrolio, per confermare che la ripresa economica della Cina continua a guadagnare trazione.

Figura 1: Ottimo avvio per la mobilità cinese nel 2023

à Grafico a linee che tiene traccia dell'intensità di viaggio nei focolai delle principali città cinesi nel 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023

Il grafico a linee mostra la frequenza dei viaggi nelle principali città cinesi come indicatore della rapidità con cui le economie locali si sono riprese dopo le ondate di COVID-19 nel 2019, 2020, 2021, 2022 e 2023. Il grafico evidenzia un recupero più rapido della frequenza dei viaggi nel 2023 rispetto agli anni precedenti.

Figura 2: I dati economici cinesi superano le aspettative più di quelli statunitensi e mondiali

à Il grafico a linee confronta gli Economic Surprise Index di Stati Uniti, Cina e Global dal 22 luglio a febbraio 2023

Il grafico a linee mette a confronto gli indici di sorpresa economica relativi a Stati Uniti, Cina e mondo dal 22 luglio a febbraio 2023, mostrando che la Cina è in vantaggio rispetto agli Stati Uniti e al mondo in termini di misure adottate.

Catalizzatori negativi in attenuazione

Secondo la nostra view, i fattori che hanno interrotto la sovraperformance delle azioni cinesi – la ripresa del dollaro USA e le preoccupazioni geopolitiche – non resisteranno ancora per molto.

Abbiamo iniziato l'anno fortemente convinti che i richiami a un'imminente recessione degli Stati Uniti fossero troppo pessimistici e in effetti i dati su attività e inflazione statunitensi hanno aperto il 2023 con una forza sorprendente rispetto alle opinioni di consenso. Di conseguenza, le aspettative del mercato circa il tasso terminale della Federal Reserve hanno oltrepassato il limite superiore del range ristretto entro il quale erano rimaste, per quattro mesi, attorno al 5%. (v. Figura 4). L'aumento del tasso terminale atteso, unitamente alla chiusura delle posizioni short, ha provocato una forte impennata del dollaro USA nelle ultime settimane. La forza del dollaro rappresenta tipicamente una condizione avversa per le posizioni cicliche, e in special modo per le azioni dei mercati emergenti, e questo episodio non ha fatto eccezione.

Tuttavia, persino alcuni funzionari della Federal Reserve più “falchi”, che avrebbero preferito aumentare i tassi di 50 punti base a febbraio, al momento sono restii a rivedere al rialzo le stime sul punto di arrivo finale del tasso ufficiale della banca centrale. Noi (e loro) crediamo che l'economia statunitense non sia così fiacca come i dati di dicembre hanno fatto credere, ma neanche in pieno boom come lascerebbero intendere alcuni dati di gennaio. La verità, probabilmente, sta da qualche parte nel mezzo. I dati economici statunitensi dovrebbero indicare ancora una solida espansione a febbraio, ma con una diminuzione del momentum.

Anche la geopolitica ha giocato un ruolo fondamentale nell'alimentare l'avversione al rischio per le azioni cinesi. L'indice MSCI China ha annullato tutta l'espansione dei suoi multipli da gennaio dopo la notizia dell'ingresso di un pallone spia cinese nello spazio aereo statunitense. Quando l’attenzione sulla questione è un po' calata, è emersa la preoccupazione per il potenziale sostegno militare della Cina alla Russia.

Riteniamo che alcune dichiarazioni dei funzionari statunitensi costituiscano più un rumore di fondo che non un segnale, essendo finalizzate a scoraggiare l’invio di aiuti militari cinesi alla Russia e a sminuire il tentativo della Cina di posizionarsi come arbitro indipendente di un processo di pace per risolvere la guerra provocata dal suo alleato. È importante notare che il dialogo tra Stati Uniti e Cina rimane aperto: secondo il consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, il presidente Joe Biden e Xi si parleranno "in un futuro non troppo lontano". Come già accennato, molti segnali indicano che l’orientamento delle politiche cinesi si è spostato verso la priorità della crescita economica. Non crediamo che il Presidente Xi intenda compromettere questo obiettivo attirandosi le ire degli Stati Uniti e dell'Europa con la fornitura di armi alla Russia. Una condotta di questo tipo porterebbe probabilmente gli Stati Uniti e l'Europa a varare sanzioni paralizzanti che, a nostro avviso, annullerebbero i progressi economici compiuti dalla Cina fino a oggi.

Figura 3: Utili, i multipli delle azioni cinesi hanno spazio per ulteriori rialzi

à Il grafico replica il rapporto prezzo/utili a 12 mesi dell'indice MSCI China e le stime dell'indice MSCI China sull'utile per azione a 12 mesi dal 2006 al 2023

Il grafico mostra il rapporto prezzo/utili a 12 mesi dell'indice MSCI China e le stime dell’EPS forward a 12 mesi dell'indice MSCI China dal 2006 al 2023; si evidenzia come le stime siano ben al di sotto dei rapporti prezzo/utili effettivi.

Figura 4: Le aspettative più elevate sul picco del tasso ufficiale della Fed hanno aiutato il dollaro USA

à Il grafico replica il tasso implicito dei fondi federali terminali statunitensi

Il grafico riporta il tasso terminale implicito sui Fed Funds statunitensi, mostrando come la forte performance degli Stati Uniti abbia portato le aspettative del mercato circa il tasso terminale della Federal Reserve a oltrepassare il limite superiore del range ristretto entro il quale erano rimaste, per quattro mesi, attorno al 5%.

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Approfondimenti

Un mondo di approfondimenti sui mercati tutti da scoprire

Asset allocation

Riteniamo che nel 2023 la Cina tornerà alla guida della crescita economica e non sarà più annoverata tra i Paesi ritardatari. Questa dinamica si rivelerà un catalizzatore più potente per i mercati rispetto alle recenti controversie geopolitiche o al picco finale del tasso ufficiale della Federal Reserve.

Non ci aspettiamo che i dati sull'attività e sull'inflazione statunitensi siano così forti da provocare un ritorno al 2022 sui mercati dei tassi e dei cambi, dove le aspettative per il tasso ufficiale della Fed – e per il dollaro USA rispetto alle altre valute – mostravano una persistente tendenza al rialzo. La prossima tappa della mini-riaccelerazione dell'attività globale sarà guidata dalla Cina, a beneficio degli asset più sensibili al suo rimbalzo economico.

La storia di crescita della Cina, unita alle prove evidenti che le economie dei mercati sviluppati eviteranno la recessione almeno per la prima metà dell'anno, è cruciale per la nostra preferenza per gli asset ciclici, quali azioni dei mercati emergenti rispetto a quelle statunitensi, settori come l'energia e i finanziari e titoli value rispetto a quelli growth.

Attrattività delle asset class (ACA)

Il grafico seguente illustra le view del nostro team di asset allocation sull’attrattività delle asset class al 28 febbraio 2023. I riquadri colorati a sinistra indicano il nostro segnale complessivo per le azioni, i tassi e il credito a livello globale. Gli altri rating si riferiscono all’attrattività relativa di alcune regioni nell’ambito dei segmenti azioni, tassi, credito e valute. Poiché il grafico non comprende tutte le asset class, il segnale complessivo netto può essere parzialmente negativo o positivo.

Il grafico di seguito mostra le view del nostro team di Asset Allocation sull’attrattività delle asset class al 28 febbraio 2023.

Asset Class

Asset Class

Segnale complessivo/
relativo

Segnale complessivo/
relativo

La view di UBS Asset Management

La view di UBS Asset Management

Asset Class

Azionario globale

 

Segnale complessivo/
relativo

Rosso chiaro

La view di UBS Asset Management

  • A nostro avviso, la proposition di rischio-rendimento per le azioni globali a livello di indice non è particolarmente interessante. Sulla base del premio al rischio azionario, le azioni si confermano costose rispetto alle obbligazioni e le stime sugli utili iniziano a evidenziare un orientamento al ribasso.
  • È importante notare che le azioni statunitensi costituiscono ancora quasi il 60% dell'azionario globale e presentano valutazioni molto elevate, pur mostrando revisioni degli utili negative.
  • Rispetto alle stime di consenso siamo più ottimisti sull'attività economica globale nel 2023, ma ci sono modi migliori, rispetto alle azioni a livello di indice, per esprimere questa view. Preferiamo le regioni dove le politiche monetarie e fiscali sono ancora molto accomodanti, come la Cina, e settori quali l’energia e i finanziari.

Asset Class

Azionario USA

Segnale complessivo/
relativo

Rosso chiaro

La view di UBS Asset Management

  • L’azionario statunitense è rimasto a lungo relativamente costoso, ma questo premio di valutazione era giustificato da una crescita degli utili più elevata.
  • Le recenti revisioni degli utili sono peggiori per le azioni statunitensi rispetto a quelle globali. I titoli azionari USA sono particolarmente vulnerabili a un derating rispetto alle azioni globali, in quanto questo catalizzatore di sovraperformance degli utili sta passando alla sottoperformance.
  • Le azioni statunitensi sono inoltre più acicliche e avrebbero probabilmente una performance negativa rispetto ai titoli azionari globali se l'attività economica globale dovesse sorprendere al rialzo, come ci aspettiamo.

Asset Class

Azionario dei mercati sviluppati (escl. USA)

Segnale complessivo/
relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • Le azioni dei mercati sviluppati non statunitensi presentano valutazioni interessanti ma sono anche altamente cicliche. I mercati azionari dei Paesi sviluppati variano molto in base al diverso orientamento delle politiche interne e al grado di vulnerabilità alle condizioni avverse esterne.
  • Siamo fortemente convinti che lo yen si apprezzerà, il che riduce l'attrattiva delle azioni giapponesi in termini di valuta locale. I titoli azionari sono favoriti dal forte sostegno fiscale interno, che potrebbe essere rafforzato da una sorprendente forza dell'attività reale a livello globale se la nostra visione economica ottimistica si realizzerà.
  • Il successo nell'assicurare il gas naturale e un inverno mite hanno ridotto gli esiti di coda sinistra per le azioni europee, ma la BCE si è impegnata a portare i tassi ufficiali in territorio ampiamente restrittivo a fronte di una fase di temporanea debolezza dell’attività, il che dovrebbe limitare il miglioramento delle valutazioni o la forza della ripresa economica europea.

Asset Class

Azionario dei mercati emergenti (ME) (escl. Cina)

Segnale complessivo/
relativo

Verde chiaro

La view di UBS Asset Management

  • Per quanto la riapertura della Cina sia principalmente una storia di ripresa dei consumi interni, riteniamo che ci saranno comunque ricadute positive, sebbene contenute, sui suoi partner commerciali e sulle materie prime.
  • In generale, i titoli azionari dei mercati emergenti hanno subito un derating e una maggiore diminuzione complessiva delle stime di utili in confronto a quelli dei mercati sviluppati e questo, a nostro parere, limita il margine di sottoperformance relativa rispetto ai titoli azionari globali in futuro.

Asset Class

Azionario cinese

Segnale complessivo/
relativo

Verde chiaro

La view di UBS Asset Management

  • Le politiche cinesi si sono mosse in una direzione favorevole alla crescita con l'abbandono delle misure zero-COVID, un maggiore sostegno al settore immobiliare e la fine della campagna di regolamentazione contro le società di piattaforme internet. Questi cambiamenti sostengono la nostra convinzione che l'attività economica e gli utili miglioreranno sensibilmente dal 2022 al 2023.
  • I dati relativi al traffico e agli spostamenti suggeriscono che è ormai in atto un'apertura duratura e completa. I mercati hanno spesso sottovalutato la forza della ripresa economica di un Paese una volta rimosse le restrizioni alla mobilità.
  • Stiamo monitorando attentamente le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina, legate in particolare ai rapporti della Cina con la Russia, che comportano rischi di coda sinistra sia per la performance operativa, sia per le valutazioni.

Asset Class

Duration globale

Segnale complessivo/
relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • I rendimenti obbligazionari a lungo termine dovrebbero rimanere all’interno di un range di oscillazione, poiché i solidi dati del mercato del lavoro e la resilienza delle economie si scontrano con il fatto che i cicli di inasprimento delle banche centrali sono in fase molto avanzata e il rischio di una possibile recessione non è scomparso.
  • L'impegno delle banche centrali verso l’inasprimento, anche se a un ritmo più lento, e la riluttanza a invertire il proprio corso dovrebbero mantenere le curve dei rendimenti relativamente piatte.

Asset Class

Obbligazionario USA

Segnale complessivo/
relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • I Treasury USA si confermano il principale bene rifugio a livello mondiale. La Federal Reserve è vicina a portare i tassi in un territorio sufficientemente restrittivo e prevede di confermare un certo inasprimento fino a quando l'inflazione del settore dei servizi, collegata al mercato del lavoro, non rallenterà in modo significativo.
  • Per i rendimenti, il principale rischio di rialzo incentrato sugli Stati Uniti è rappresentato dalla perdurante solidità del mercato del lavoro interno. La mancata diminuzione di molti indicatori del mercato del lavoro, nonostante l'aggressivo inasprimento, potrebbe indurre la Fed a mantenere i tassi di interesse più alti più a lungo, soprattutto a fronte della recente riaccelerazione dell’attività economica.

Asset Class

Obbligazionario dei mercati sviluppati (escl. USA)

Segnale complessivo/
relativo

Rosso chiaro

La view di UBS Asset Management

  • La Banca Centrale Europea si sta preparando ad avviare la stretta quantitativa a marzo, annunciando al contempo un tasso ufficiale terminale superiore al 3%. I responsabili della politica monetaria hanno segnalato che un altro rialzo di 50 punti base sarà attuato anche a marzo e abbiamo l’impressione che possano essere più cauti nel procedere a ulteriori inasprimenti in seguito.
  • La chiara riluttanza della Bank of England a imporre un ulteriore, eccessivo inasprimento nonostante l'elevata crescita dei salari e dell'inflazione sta aumentando la probabilità che le aspettative di inflazione diventino strutturalmente più elevate. Il governo Sunak ha delineato un piano di spesa che prevede un certo livello di consolidamento fiscale, ma ha rimandato gran parte di questi interventi a fine periodo.
  • La recente estensione dell'intervallo di controllo della curva dei rendimenti da parte della Bank of Japan rappresenta, a nostro avviso, un passo significativo verso una campagna di inasprimento monetario alla luce delle pressioni inflazionistiche più radicate. Riteniamo probabile un ulteriore aggiustamento delle politiche da parte del nuovo governatore.

Asset Class

Debito corporate investment grade (IG) USA

Segnale complessivo/
relativo

Verde chiaro

La view di UBS Asset Management

  • I rendimenti complessivi del debito IG USA sono diventati molto più interessanti dato l’aumento dei tassi risk-free e l’ampliamento degli spread. Riteniamo che il debito IG con scadenze più brevi sia particolarmente interessante, in considerazione della curva piatta dei titoli societari e delle notevoli opportunità di reddito. Questo scenario è coerente con la nostra view di un’economia ancora resiliente nel breve periodo.

Asset Class

Debito corporate high yield USA

Segnale complessivo/
relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • Gli spread high yield si sono ampliati notevolmente rispetto ai minimi di metà 2021, ma sono ancora piuttosto ristretti nel contesto dei rischi di crescita. Pur essendo ottimisti sull'economia, riteniamo che la remunerazione degli investitori per i rischi di ribasso non sia tale da giustificare una posizione sovrappesata.

Asset Class

Debito mercati emergenti
Dollaro USA
Valuta locale

Segnale complessivo/
relativo

Verde chiaro

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • Sulle obbligazioni dei mercati emergenti denominate in dollari abbiamo una view positiva legata all’opportunità di carry, alla minore volatilità dei tassi di interesse e ai bassi tassi di default.
  • Un contesto più positivo del carry per le obbligazioni dei mercati emergenti in valuta locale, a seguito dei rialzi dei tassi realizzati ben prima delle banche centrali dei mercati sviluppati, ha aumentato la resilienza di questa asset class anche mentre si manifesta l’inasprimento aggressivo globale.

Asset Class

Titoli sovrani cinesi

Segnale complessivo/
relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • Se prima le obbligazioni cinesi erano considerate titoli ad alto rendimento nel panorama delle principali economie, adesso figurano tra i titoli a basso rendimento, il che riduce in qualche modo l'attrattiva dei titoli governativi.
  • L’appeal delle obbligazioni governative cinesi è tuttavia sostenuto dalle loro caratteristiche difensive, non condivise da buona parte dell’universo ME, nonché dal basso beta rispetto agli indici obbligazionari globali.

Asset Class

Valuta

Segnale complessivo/
relativo

 

La view di UBS Asset Management

  • Riteniamo che il recente rialzo del dollaro USA sia un rally in controtendenza e non un ritorno al picco del 2022. Siamo passati a un contesto in cui il dollaro USA si trova all’interno di un range di oscillazione orientato verso il basso. I catalizzatori per un sostenuto deprezzamento dell'USD (fine del ciclo di inasprimento della Fed, affievolimento delle pressioni energetiche sull'Europa e fine della politica zero-COVID della Cina) diventano sempre più evidenti, anche se all’inizio del 2023 la forza dei dati su attività e inflazione statunitensi ha messo in forse la fine dell’inasprimento della Fed. Lo yen giapponese è la nostra valuta preferita grazie alle valutazioni convenienti, all’inasprimento della BoJ e alle proprietà di copertura. Alcune valute emergenti, come il peso messicano, sono pronte a sovraperformare determinate valute del G10, come la sterlina britannica e il dollaro neozelandese, grazie a un carry interessante.

Fonte: UBS Asset Management. Al 28 febbraio 2023. Le view, fornite sulla base di un orizzonte di investimento di 3-12 mesi, non riflettono necessariamente l’effettivo posizionamento del portafoglio e sono soggette a variazione.

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