Autori
Evan Brown Luke Kawa

Segnali di riaccelerazione

Messaggi chiave

  • Le attività finanziarie hanno iniziato l’anno con ottime performance, sostenute da investitori meno pessimisti sulla probabilità di una recessione in quanto il rallentamento dell'inflazione indica che i cicli di inasprimento delle banche centrali si stanno esaurendo.
  • L’evidenza di una riaccelerazione economica negli Stati Uniti, in Cina e in Europa rappresenta a nostro avviso un catalizzatore più potente per il futuro andamento dei mercati.
  • Le aree cicliche del mercato azionario hanno un margine di manovra più ampio per riflettere questo contesto di crescita migliore del previsto.
  • La resilienza della crescita aumenta le probabilità che l'inflazione rimanga vischiosa ed elevata rispetto al ciclo pre-pandemia, il che potrebbe mettere in discussione le valutazioni dei segmenti più costosi dell’azionario globale, come gli Stati Uniti.

Sui mercati finanziari l’anno è iniziato con un “rally di tutto”, dopo che i timori di un'imminente recessione – secondo noi fuori luogo – si sono attenuati.

In base alla nostra view, i fattori chiave della price action sono due. Il primo è la decelerazione dell'inflazione, che ha alimentato la fiducia degli investitori nella prospettiva che le campagne di inasprimento delle banche centrali si stiano esaurendo. Questo cambio di view ha favorito in particolare segmenti come i titoli growth, in fase iniziale di crescita e poco redditizi, e i titoli governativi a lungo termine. Il secondo fattore chiave è dato dall’evidenza di una riaccelerazione dell'attività economica, sviluppo che a nostro parere sarà un catalizzatore di mercato più rilevante mentre ci addentriamo nel 2023.

Continuiamo a preferire le azioni dei mercati emergenti rispetto a quelle statunitensi, grazie a una dinamica più favorevole delle revisioni degli utili dopo la riapertura della Cina e alle valutazioni interessanti in termini relativi. Siamo inoltre positivi sulle aree cicliche del mercato azionario, come l’energia e il settore finanziario, e preferiamo le small-cap statunitensi alle large-cap e il fattore value al fattore growth. Riteniamo interessante l'ampio carry disponibile nel debito dei mercati emergenti in valuta forte e crediamo che gli spread abbiano spazio per comprimersi.

L’indebolimento del dollaro si conferma, a nostro avviso, imminente, in quanto la campagna di inasprimento della Federal Reserve si avvia a conclusione, la ripresa economica della Cina sostiene la crescita globale e le tensioni sull'Europa per i prezzi elevati dell’energia si stanno attenuando.

C’è un limite oltre il quale i rendimenti dei titoli governativi statunitensi a lungo termine non possono scendere in questo contesto di crescita resiliente, e noi crediamo che tale livello sia stato raggiunto. Inoltre questa crescita più solida del previsto non rappresenta necessariamente una buona notizia per le azioni a livello di indice. La resilienza della crescita aumenta le probabilità di scosse di assestamento dell'inflazione e, a nostro avviso, può contribuire a un contesto di tassi di interesse più alti più a lungo. La solida crescita nominale e le valutazioni elevate delle azioni globali (guidate sostanzialmente da un numero limitato di società statunitensi) ci inducono a ritenere che le materie prime dovrebbero sovraperformare le azioni globali in futuro.

Figura 1: Le revisioni della crescita globale sono in aumento

Grafico a linee che mostra le revisioni delle previsioni di utili/crescita da settembre 2022 per le regioni Globale, Stati Uniti, Eurozona e Cina. Negli ultimi due mesi le previsioni per tutte le regioni sono migliorate rispetto alle revisioni a fine 2022.

Venti da contrari a favorevoli

Il mercato del lavoro statunitense rimane apparentemente indomito, come conferma l’aumento incredibilmente elevato dei posti di lavoro registrato a gennaio. Le richieste di disoccupazione iniziali e continuative si stanno attestando su livelli pari o inferiori a quelli registrati a fine 2019. Sebbene la crescita dei salari abbia moderato il passo, indicatori come il tasso di abbandono nel settore privato indicano che probabilmente rimarrà al di sopra del ritmo pre-pandemia. L’eccesso di risparmio è stato chiaramente assorbito e non costituisce più una base solida per la spesa degli Stati Uniti, ma per i consumatori statunitensi la crescita positiva del reddito reale aggregato lascia prevedere una continua solidità. Dall'inizio di agosto il potere di spesa degli Stati Uniti, corretto per l'inflazione, è aumentato su base trimestrale annualizzata, poiché la decelerazione delle pressioni sui prezzi supera quella della crescita dei salari e dell'occupazione. Dopo un calo preoccupante a dicembre, anche l'indice ISM dei responsabili degli acquisti del settore servizi ha registrato un'impennata all'inizio dell’anno, a indicare che nella componente più importante dell'economia statunitense, quella dei servizi, lo slancio rimane intatto.

Figura 2: La crescita del reddito reale contribuisce ad alimentare la spesa dei consumatori

Il grafico mostra la crescita del reddito reale aggregato degli Stati Uniti (3 mesi annualizzato). Sebbene sia scesa rispetto al picco del terzo trimestre 2022, la crescita è ancora superiore ai livelli dei primi sei mesi dell'anno.

Figura 3: L'attività europea a una svolta

Il grafico a linee mostra una serie di indicatori economici per l’Eurozona: l’indice di fiducia economica Sentix, i dati sulle partite correnti dell'UE e l'indice dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero. Tutti e tre hanno seguito una traiettoria ascendente nell'ultimo periodo di riferimento.

Anche gli investimenti residenziali, uno dei principali fattori negativi per la crescita del PIL statunitense negli ultimi tre trimestri, considerato inoltre un indicatore anticipatore per l'economia in generale, saranno probabilmente un ostacolo meno rilevante. Il calo di quasi 100 punti base dei tassi ipotecari fissi a 30 anni negli Stati Uniti, rispetto al picco raggiunto, sta rinvigorendo l’edilizia residenziale nazionale, con un aumento delle richieste di mutui dall'inizio dell'anno.

Nel frattempo, la Cina è destinata a rivendicare il suo ruolo di motore della crescita economica globale. Con l'abbandono delle restrizioni alla mobilità la diffusione del COVID-19 è stata rapida, ma adesso i dati relativi ai casi gravi e ai pazienti ricoverati negli ospedali sono entrambi scesi di oltre il 70% rispetto ai picchi. La spesa del settore servizi riceverà probabilmente la maggiore spinta da una riapertura economica duratura e completa, ma riteniamo che questo processo dovrebbe rilanciare anche la crescita in generale. Ci aspettiamo un imminente rimbalzo in territorio positivo degli indici dei responsabili degli acquisti del settore manifatturiero cinese. Se ciò accadrà, la storia insegna che potranno esserci ricadute positive sull'attività industriale globale.

Gli investitori sono inoltre passati dal discutere della gravità di una potenziale recessione europea al chiedersi se ci sarà o meno una flessione. I dati del quarto trimestre, che mostrano un'attività praticamente piatta (al netto delle distorsioni legate alla politica fiscale irlandese), confermano come siano stati evitati gli esiti di coda sinistra durante l'inverno europeo. Gli indicatori previsionali si stanno evolvendo in modo coerente con il superamento di un minimo e l'avvio di una ripresa. È importante notare che lo stress causato dall'aumento dei prezzi dell'energia si sta rivelando molto meno grave di quanto temuto. I prezzi all'ingrosso dell'energia e del gas naturale sono circa la metà di quelli che lo staff della Banca Centrale Europea aveva previsto a dicembre per il 2023. Questo sviluppo è inequivocabilmente positivo per l'industria europea e per i consumatori.

Implicazioni per l'asset allocation

Riteniamo che i mercati stiano entrando in un contesto più sfaccettato, che sarà meno favorevole per il beta ma ancora sorprendentemente positivo per l'attività economica rispetto alle stime di consenso.

Il picco dell'inflazione e i toni da falco delle banche centrali hanno alimentato un significativo rimbalzo di molti dei costosi asset speculativi più danneggiati dalle campagne di inasprimento. A nostro avviso, ci sono dei limiti a questa strategia di "comprare quello che la Fed ha rovinato". La resilienza della crescita significa che sarà difficile per le banche centrali far scendere i tassi di inflazione fino ai rispettivi obiettivi. Ciò suggerisce inoltre che i rendimenti dei titoli governativi non potranno scendere ancora di molto. In queste condizioni, riteniamo possibile la ricomparsa delle pressioni sulle valutazioni che hanno afflitto i titoli aciclici/di crescita più costosi nel 2022.

A nostro avviso, le opportunità di investimento più interessanti continuano a trovarsi nelle aree del mercato azionario sensibili al ciclo, che presentano valutazioni poco costose su base relativa e sono più strettamente legate a questa riaccelerazione dell'attività economica. I differenziali di crescita relativi si sposteranno probabilmente a favore del resto del mondo rispetto agli Stati Uniti, il che dovrebbe continuare a esercitare una pressione al ribasso sul dollaro USA. Lo yen giapponese, il peso messicano e il dollaro australiano sono le nostre valute preferite, in un contesto di sostenuto deprezzamento del dollaro statunitense.

La generale resilienza della crescita nominale, in particolare in Cina, unita alla scarsità dell'offerta, è la ricetta per un aumento dei prezzi delle materie prime. Analogamente, le valutazioni azionarie costose e il rischio limitato di una recessione a breve termine rendono molto interessante, su base relativa, l'opportunità di carry nel debito in valuta forte dei mercati emergenti.

Attrattività delle asset class (ACA)

Il grafico seguente illustra le view del nostro team di asset allocation sull’attrattività delle asset class al 3 febbraio 2023. I riquadri colorati a sinistra indicano il nostro segnale complessivo per le azioni, i tassi e il credito a livello globale. Gli altri rating si riferiscono all’attrattività relativa di alcune regioni nell’ambito dei segmenti azioni, tassi, credito e valute. Poiché il grafico non comprende tutte le asset class, il segnale complessivo netto può essere parzialmente negativo o positivo.

Asset Class

Asset Class

Segnale complessivo/relativo

Segnale complessivo/relativo

La view di UBS Asset Management

La view di UBS Asset Management

Asset Class

Azionario globale

Segnale complessivo/relativo

Rosso chiaro

La view di UBS Asset Management

  • La proposition di rischio-rendimento per le azioni globali a livello di indice non appare particolarmente interessante. Sulla base del premio al rischio azionario, le azioni si confermano costose rispetto alle obbligazioni e le stime sugli utili iniziano a evidenziare un orientamento al ribasso.
  • È importante notare che le azioni statunitensi rappresentano ancora quasi il 60% dell'azionario globale e rimangano su valutazioni molto elevate, pur mostrando revisioni degli utili deludenti.
  • Rispetto alle stime di consenso, siamo più ottimisti sull'attività economica globale nel 2023, ma ci sono modi migliori, rispetto alle azioni a livello di indice, per esprimere questa view. Preferiamo le regioni dove le politiche monetarie e fiscali sono ancora molto accomodanti, come la Cina, e i settori come i finanziari e l'energia.

Asset Class

Azionario USA

Segnale complessivo/relativo

Rosso chiaro

La view di UBS Asset Management

  • L’azionario statunitense è rimasto a lungo relativamente costoso, ma questo premio di valutazione era giustificato da una crescita degli utili più elevata.
  • Le recenti revisioni degli utili sono più negative per le azioni statunitensi che per quelle globali. I titoli azionari USA sono particolarmente vulnerabili a un rerating negativo rispetto alle azioni globali, in quanto questo catalizzatore di sovraperformance degli utili sta passando alla sottoperformance.
  • Le azioni statunitensi sono inoltre più acicliche e avrebbero probabilmente una performance negativa rispetto ai titoli azionari globali se l'attività economica globale dovesse sorprendere al rialzo, come ci aspettiamo.

Asset Class

Azionario dei mercati sviluppati (escl. USA)

Segnale complessivo/relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • Le azioni dei mercati sviluppati non statunitensi presentano valutazioni interessanti ma sono anche altamente cicliche. I mercati azionari dei Paesi sviluppati variano molto in base al diverso orientamento delle politiche interne e al grado di vulnerabilità alle condizioni avverse esterne.
  • Siamo fortemente convinti che lo yen si apprezzerà, il che riduce l'attrattiva delle azioni giapponesi in termini di valuta locale. I titoli azionari sono favoriti dal forte sostegno fiscale interno, che potrebbe essere rafforzato da una sorprendente forza dell'attività reale a livello globale se la nostra visione economica ottimistica si realizzerà.
  • Il successo nell'assicurare il gas naturale e l'inizio più mite dell'inverno hanno ridotto gli esiti di coda sinistra per le azioni europee, ma la BCE si è impegnata a portare i tassi ufficiali in territorio ampiamente restrittivo a fronte di una fase di temporanea debolezza dell’attività, il che dovrebbe limitare il miglioramento delle valutazioni.

Asset Class

Azionario dei mercati emergenti (ME) (escl. Cina)

Segnale complessivo/relativo

Verde chiaro

La view di UBS Asset Management

  • Per quanto la riapertura della Cina sia principalmente una storia di ripresa dei consumi interni, riteniamo che ci saranno comunque ricadute positive, sebbene contenute, sui suoi partner commerciali e sulle materie prime.
  • In generale, i titoli azionari dei Paesi emergenti sono stati rivalutati al ribasso e hanno subito una maggiore diminuzione complessiva delle stime sugli utili rispetto a quelli dei Paesi sviluppati, il che, a nostro avviso, limita il margine di sottoperformance relativa rispetto ai titoli azionari globali in futuro. Su un orizzonte temporale più breve, le revisioni degli utili sono favorevoli anche per le azioni dei mercati emergenti rispetto agli Stati Uniti, in gran parte grazie al previsto rimbalzo della Cina.

Asset Class

Azionario cinese

Segnale complessivo/relativo

Verde chiaro

La view di UBS Asset Management

  • Il rapido abbandono della politica zero-COVID sta aprendo la strada alla ripresa economica cinese e alla sovraperformance degli asset di rischio nazionali. La rimozione delle restrizioni alla mobilità è accompagnata inoltre da un supporto più deciso al settore immobiliare, a sostegno della nostra convinzione che l'attività economica e gli utili miglioreranno sensibilmente dal 2022 al 2023.
  • Gli investitori hanno dimostrato la volontà di guardare oltre un certo rallentamento dell'attività mentre il COVID si diffondeva rapidamente tra la popolazione, e ormai sembra imminente una riapertura duratura e completa dell’attività.
  • Stiamo monitorando attentamente le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina, che comportano rischi di coda sinistra sia per la performance operativa, sia per le valutazioni.

Asset Class

Duration globale

Segnale complessivo/relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • I rendimenti obbligazionari a lungo termine dovrebbero rimanere entro un range di oscillazione, poiché i solidi dati del mercato del lavoro e la resilienza delle economie si scontrano con il fatto che i cicli di inasprimento delle banche centrali sono in fase molto avanzata e il rischio di una possibile recessione non è scomparso.
  • L'impegno delle banche centrali verso l’inasprimento, anche se a un ritmo più lento, e la riluttanza a invertire il proprio corso dovrebbero mantenere le curve dei rendimenti relativamente piatte.

Asset Class

Obbligazionario USA

Segnale complessivo/relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • I Treasury USA si confermano il principale bene rifugio a livello mondiale. La Federal Reserve è vicina a portare i tassi in un territorio sufficientemente restrittivo e prevede di mantenere una politica piuttosto restrittiva fino a quando l'inflazione del settore dei servizi, legata al mercato del lavoro, non rallenterà in modo significativo.
  • Per i Treasury, il principale rischio di ribasso incentrato sugli Stati Uniti è rappresentato dalla perdurante solidità del mercato del lavoro interno. La mancata diminuzione di molti indicatori del mercato del lavoro, nonostante l'aggressivo inasprimento, i prezzi energetici relativamente elevati e la contrazione dell'attività industriale globale, potrebbe indurre la Fed a mantenere i tassi di interesse più alti più a lungo, soprattutto a fronte dell’accelerazione dell’attività economica a breve termine.

Asset Class

Obbligazionario dei mercati sviluppati (escl. USA)

Segnale complessivo/relativo

Rosso chiaro

La view di UBS Asset Management

  • La Banca centrale europea si sta preparando ad avviare la stretta quantitativa nel primo trimestre, annunciando al contempo un tasso ufficiale terminale superiore al 3%. Il nuovo strumento di protezione della trasmissione della politica monetaria (Transmission Protection Instrument) mira a comprimere l’ampliamento ingiustificato degli spread periferici rispetto a quelli dei Paesi core attraverso acquisti di asset, al fine di aumentare il margine per i rialzi dei tassi.
  • La chiara riluttanza della Bank of England a imporre un ulteriore, eccessivo inasprimento nonostante l'elevata crescita dei salari e dell'inflazione sta aumentando la probabilità di un rivalutazione strutturale al rialzo del rischio di inflazione. Il governo Sunak ha delineato un piano di spesa che prevede un certo livello di consolidamento fiscale, ma ha rimandato gran parte di questi interventi a fine periodo.
  • La recente espansione dell'intervallo di controllo della curva dei rendimenti da parte della Bank of Japan rappresenta, a nostro avviso, un passo significativo verso una campagna di inasprimento monetario alla luce delle pressioni inflazionistiche più radicate.

Asset Class

Debito corporate investment grade (IG) USA

Segnale complessivo/relativo

Verde chiaro

La view di UBS Asset Management

  • I rendimenti complessivi del debito IG USA sono diventati molto più interessanti dato l’aumento dei tassi risk-free e l’ampliamento degli spread. Riteniamo che il debito IG con scadenze più brevi sia particolarmente interessante, in considerazione della curva piatta dei titoli societari e delle notevoli opportunità di reddito. Questo scenario è coerente con la nostra view di un’economia ancora resiliente nel breve periodo.

Asset Class

Debito corporate high yield USA

Segnale complessivo/relativo

Verde chiaro

La view di UBS Asset Management

  • Gli spread high yield si sono notevolmente ampliati rispetto ai minimi di metà 2021, ma sono ancora piuttosto ristretti nel contesto dei rischi di crescita. Pur essendo ottimisti sull'economia, non riteniamo che i rischi di ribasso siano adeguatamente remunerati per giustificare un sovrappeso.

Asset Class

Debito mercati emergenti
Dollaro USA
Valuta locale

 

Segnale complessivo/relativo



Verde chiaro
Grigio

La view di UBS Asset Management

  • Sulle obbligazioni dei mercati emergenti denominate in dollari abbiamo una view positiva legata all’opportunità di carry, alla minore volatilità dei tassi di interesse e ai bassi tassi di default.
  • Un contesto più positivo del carry per le obbligazioni dei mercati emergenti in valuta locale, a seguito dei rialzi dei tassi realizzati ben prima delle banche centrali dei mercati sviluppati, ha aumentato la resilienza di questa asset class anche mentre si manifesta l’inasprimento aggressivo globale.

Asset Class

Titoli sovrani cinesi

Segnale complessivo/relativo

Grigio

La view di UBS Asset Management

  • Se prima le obbligazioni cinesi erano considerate titoli ad alto rendimento nel panorama delle principali economie, adesso figurano tra i titoli a basso rendimento, il che riduce in qualche modo l'attrattiva dei titoli governativi.
  • L’appeal delle obbligazioni governative cinesi è tuttavia sostenuto dalle caratteristiche difensive, non condivise da buona parte dell’universo ME, nonché dal loro basso beta rispetto agli indici obbligazionari globali.

Asset Class

Valuta

Segnale complessivo/relativo

-

La view di UBS Asset Management

  • Riteniamo che il dollaro USA abbia raggiunto il picco, entrando in un range di oscillazione orientato verso il basso. I catalizzatori per un sostenuto deprezzamento dell'USD (fine del ciclo di inasprimento della Fed, affievolimento delle pressioni energetiche sull'Europa e fine della politica zero-COVID della Cina) diventano sempre più evidenti. Lo yen giapponese è la nostra valuta preferita grazie alle valutazioni convenienti, all’inasprimento della BoJ e alle proprietà di copertura. Alcune valute emergenti, come il peso messicano, sono pronte a sovraperformare alcune valute del G10, come la sterlina britannica e il dollaro neozelandese, grazie a un carry interessante.

Fonte: UBS Asset Management. Al 3 febbraio 2023. Le view, fornite sulla base di un orizzonte di investimento di 3-12 mesi, non riflettono necessariamente l’effettivo posizionamento del portafoglio e sono soggette a variazione.

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