UBS AM presenta uno studio sulle previsioni di default per il 2024
Prospettive di default e previsioni di rendimento totale nel nostro outlook bottom-up per il 2024
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Prospettive di default e previsioni di rendimento totale nel nostro outlook bottom-up per il 2024
Lo studio approfondisce il nostro outlook bottom-up sui tassi di default e le previsioni di rendimento totale per il 2024 nei segmenti Global High Yield, Asia e Mercati emergenti. Lo studio sulle previsioni di default delle obbligazioni si basa su un’analisi proprietaria, titolo per titolo, svolta dal nostro team dedicato di esperti analisti del credito. Il team utilizza gli indici di riferimento per formulare una stima bottom-up esaustiva dei casi di default e “distressed exchange” (conversioni del debito in altre tipologie di asset) nei diversi settori.
Default atteso | Default atteso | Tasso 2024 | Tasso 2024 |
---|---|---|---|
Default atteso | HY EUR | Tasso 2024 | 3,0% |
Default atteso | HY USA | Tasso 2024 | 3,40% |
Default atteso | Corporate EMD | Tasso 2024 | 1,50% |
Default atteso | HY Corporate EMD | Tasso 2024 | 3,60% |
Default atteso | Asia ex-Japan | Tasso 2024 | 1,80% |
Default atteso | HY Asia ex-Japan | Tasso 2024 | 11,0% |
Queste proiezioni si traducono nelle seguenti previsioni di rendimento totale (tenendo conto anche delle nostre previsioni su tassi e spread):
Studio sulle previsioni di default
Per l’High Yield EUR prevediamo che i default siano inferiori al 2023 e rimangano al di sotto delle medie storiche di lungo periodo, in quanto nel 2023 si sono verificati eventi idiosincratici di grande portata e gli emittenti sono riusciti a rifinanziare le scadenze in sospeso. Ci aspettiamo che i fondamentali rimangano sotto pressione a causa della generale debolezza macroeconomica, e che le metriche del credito continuino a deteriorarsi poiché il rifinanziamento è associato a cedole notevolmente più alte. Tuttavia, molti emittenti societari hanno approfittato dei tassi assai bassi degli ultimi anni per allungare le scadenze, pertanto i default dovrebbero rimanere al di sotto delle medie di lungo periodo. Guardando oltre il prossimo anno, per quanto sia probabile un aumento delle insolvenze, non riteniamo che il muro delle scadenze rappresenti un ostacolo sostanziale data la sua inclinazione verso gli emittenti di qualità superiore. Per maggiore contesto, l'80% delle scadenze del 2025 e il 56% delle scadenze del 2026 hanno rating BB.
Analogamente al 2023, i principali outlier negativi sono i settori retail e immobiliare, entrambi fortemente influenzati da singoli emittenti con strutture di debito ampie e complesse. Tuttavia, l'attuale contesto macroeconomico ha avuto un impatto rilevante sul settore immobiliare e quella del retail è una situazione puramente idiosincratica.
Le nostre aspettative per i tassi di insolvenza negli Stati Uniti rimangono sostanzialmente invariate rispetto allo scorso anno. Come per le previsioni europee, i fondamentali del credito sono sbilanciati verso il basso. Tuttavia, gli emittenti si sono dimostrati ragionevolmente proattivi nell’estendere le scadenze del 2025, mentre si è avuta ampia evidenza del sostegno degli sponsor e degli investimenti nel credito privato.
I principali outlier negativi sono i settori healthcare e telecomunicazioni: il primo è influenzato da un unico grande player, mentre il secondo riflette in generale l'intensificarsi della concorrenza e le significative sfide di crescita nel contesto di strutture di capitale fortemente indebitate.
Nell'ambito dell’High Yield Asia ex-Japan, la nostra previsione è marginalmente superiore a quella dello scorso anno. La differenza principale è la stima più prudente per il settore immobiliare cinese, in quanto vi sono tre grandi emittenti che si trovano al limite del nostro livello di comfort per quanto riguarda il default/scambio. La probabilità che assegniamo a un default/scambio è più bassa, pari al 33%, ma data la continua pressione che il settore sta affrontando abbiamo ritenuto prudente adottare una stance improntata alla cautela e includere questi tre emittenti tra i candidati al default/scambio. Se questi tre emittenti non dovessero andare in default/ristrutturare il debito nel 2024, il tasso di default si ridurrebbe notevolmente, scendendo al di sotto del 6%. Il governo cinese ha annunciato nuove politiche per il settore nelle ultime settimane, ma in ogni caso abbiamo optato per una stima prudente.
Approfondimenti
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Ci aspettiamo un miglioramento del tasso di default rispetto al 2023. Si noti che le nostre previsioni sono inferiori a quelle di diversi strategist sell-side, poiché riteniamo che vari emittenti in difficoltà (con rating CCC+ e inferiore) senza scadenze nel 2024 riusciranno in qualche modo a superare l'anno.
Su base settoriale, il settore immobiliare cinese rimane il principale responsabile di questi numeri, in quanto rappresenta il 28% del valore nominale in essere dei candidati all'insolvenza. Al di fuori del settore immobiliare vediamo un rischio di default nei beni di consumo, dove diversi emittenti ucraini potrebbero trovarsi in condizioni di stress alla luce del protrarsi del conflitto, e nel settore TMT, con alcuni Paesi dell’America Latina in difficoltà.
Considerazioni finali
Il nostro team Fixed Income è sostanzialmente ottimista sull’high yield e sui mercati emergenti nel complesso; per questi settori prevediamo rendimenti totali attesi positivi anche in uno scenario di ribasso per il 2024.
I rendimenti dovrebbero essere trainati dal carry elevato, mentre i rischi di ribasso derivano da un potenziale ampliamento degli spread a fronte del livello che hanno raggiunto alla fine del 2023. Per l'high yield statunitense e l'high yield europeo, il nostro scenario di base prevede rendimenti interessanti, trainati dal carry, rispettivamente del 4,5-8,5% e 5-7%. Per il segmento corporate ME prevediamo un rendimento compreso tra il 6,5 e il 9%. Sulla base delle previsioni di default, l’high yield asiatico appare interessante a un livello compreso tra l'11 e il 20%, anche se con un'elevata volatilità e un potenziale di dispersione a causa della persistente incertezza sull'immobiliare cinese.