Cinque messaggi chiave per gli investimenti dalla COP27

In un anno difficile lungo il percorso verso lo zero netto, la COP27 ha portato una ventata di ottimismo. L'invasione russa dell'Ucraina, e la conseguente crisi energetica in Europa, hanno probabilmente distolto l'attenzione da obiettivi ambiziosi come il raggiungimento delle emissioni zero entro il 2050, spostandola sulla questione più vicina e immediata della guerra e della sicurezza energetica. Quest'anno, sui mercati, lo stile “value” ha battuto il “growth”, di conseguenza i titoli legati al clima sono risultati sotto pressione.

Continuiamo tuttavia a osservare progressi sul fronte delle politiche nell'UE, negli Stati Uniti e a livello mondiale, e mentre la COP27 fa notizia, la domanda di decarbonizzazione sta chiaramente crescendo. Ellis Eckland, esperto di energia e rinnovabili del team Global Equities di UBS Asset Management, delegato al summit in Egitto, condivide in questo articolo i suoi cinque messaggi chiave e i motivi che giustificano l’ottimismo.

1. La COP non è solo per i governi, le ONG e i responsabili politici: Il cambiamento che abbiamo visto a Glasgow durante la COP26 è stato rinsaldato in Egitto, dove il mondo delle imprese era ben rappresentato con la partecipazione di numerosi settori. Le aziende hanno inviato delegazioni di rilievo per cercare opportunità e concludere accordi con partner governativi e ONG.
2. L’attuazione è fondamentale: Comunicazione e raggiungimento degli obiettivi sono due cose diverse. Alla COP27 l’accento è stato posto sulla necessità di tradurre le promesse e gli impegni in azioni e risultati concreti, come testimoniato dall’ampia partecipazione delle imprese e del settore privato con il loro focus specifico sui dettagli più realistici e concreti della decarbonizzazione.
3. La collaborazione tra pubblico e privato è essenziale: Parlando con molti responsabili politici e rappresentanti governativi, è emerso che sono rimasti colpiti dai passi avanti compiuti dalle aziende e dalla finanza, inoltre ritengono che il coinvolgimento del settore privato e le future collaborazioni siano essenziali per il continuo progresso. I responsabili politici hanno persino dato l'impressione che adesso, in molti settori, siano le imprese a guidare gli sforzi di decarbonizzazione.
4. Spirito creativo: La COP27 ha creato un'atmosfera da "Silicon Valley" per le start-up e altri investimenti nel settore climatico. Mentre i giornali hanno parlato in molti casi di cocenti delusioni, citando ad esempio la revisione del linguaggio sui combustibili fossili, per noi ai margini della conferenza, che abbiamo vissuto la frenesia degli incontri quotidiani, è stato incoraggiante vedere un gran numero di start-up innovative nel settore della decarbonizzazione e di imprenditori in cerca di partnership. Il mix di responsabili politici, ONG, imprenditori e mondo della finanza dovrebbe continuare a stimolare nuovi approcci creativi alla risoluzione della crisi climatica.
5. Cresce la consapevolezza che la transizione energetica presenta interessanti opportunità di investimento: È necessario che i governi definiscano politiche che incoraggino e rendano possibile la transizione energetica. Una volta che queste politiche saranno attuate, come già avviene per esempio negli Stati Uniti e nell'Unione Europea, le aziende dovranno muoversi rapidamente per sfruttare le opportunità create dai nuovi quadri politici. Questo consentirà agli investitori di cogliere nuove opportunità individuando le aziende con le prospettive più brillanti. L'impressione è che l'UE abbia avviato questo processo con solide politiche di sostegno, mentre gli Stati Uniti stanno accelerando adesso le cose con potenti politiche di incentivo come l'Inflation Reduction Act (IRA). Il mondo imprenditoriale è sembrato rivitalizzato e le aziende hanno discusso di nuove iniziative rese possibili o autorizzate dall'IRA.