Le azioni cinesi sono ancora in gioco

Azionario cinese: panoramica sul primo semestre 2022 e outlook 2022

Cina 30 giu 2022 9 minuti di lettura

Bin Shi

Head of China Equities

Messaggi chiave

In Cina le condizioni economiche e normative iniziano a migliorare, i nuovi casi di COVID sono diminuiti e l’impatto sull’economia si sta riducendo. Grazie anche allo spirito di resilienza della popolazione e delle aziende cinesi, le esportazioni del Paese sono riuscite a mantenere la rotta nonostante i lockdown e le interruzioni logistiche. Ci aspettiamo un’ulteriore normalizzazione della catena di approvvigionamento e dell’attività di esportazione.
Negli ultimi mesi il contesto normativo sembra avere assunto contorni più chiari, ma continuiamo a monitorare attentamente il rischio legato alle politiche. Poiché la stabilità economica rappresenta un obiettivo chiave a breve e a lungo termine, sono possibili nuovi stimoli a sostegno della crescita.
Il sentiment degli investitori globali, che dopo essersi stabilizzato potrebbe continuare a migliorare, a nostro parere ha raggiunto il punto di inflessione del recupero dal pessimismo con il ritorno dei mercati ai fondamentali.
Abbiamo aumentato il numero di titoli nei nostri portafogli per mitigare i rischi macroeconomici, confermando il focus sulle società di elevata qualità e leader di settore, e siamo alla ricerca di potenziali vincitori a lungo termine tra gli ipervenduti.

L’inizio del 2022 è stato turbolento per le azioni cinesi, che hanno sottoperformato altri mercati emergenti a causa delle condizioni normative avverse ancora incombenti sul mercato. Verso la fine del primo semestre si è diffuso tuttavia un sentiment più favorevole, e a maggio abbiamo visto tornare gli investitori globali. Come spiega il nostro Head of China Equities, Bin Shi, in questo webinar, siamo ben posizionati per il resto dell’anno e per il futuro.

Azionario cinese: panoramica sul primo semestre 2022 e outlook 2022

In Cina le condizioni economiche e normative iniziano a migliorare

Le azioni cinesi sono rimbalzate dai minimi che avevano toccato soprattutto a causa del lockdown a Shanghai.
A nostro parere, le politiche economiche e sul COVID hanno raggiunto il punto di inflessione.
Nel complesso, sembra che la situazione stia tornando alla normalità e ciò ha determinato il recente rimbalzo delle azioni cinesi.
In Cina le valutazioni azionarie sono crollate a livelli talmente bassi da essere insostenibili, e se le condizioni continueranno a migliorare potremmo assistere a una ripresa.

Si attenua l’impatto della politica zero-COVID

Dopo il picco di aprile, il numero dei contagi confermati e delle città in lockdown ha continuato a diminuire.
Sebbene le misure anti-COVID rimangano molto rigide, specialmente rispetto ad altri Paesi, i casi sono in calo, l’economia sta tornando alla normalità e così anche la vita di tutti i giorni.
Anche se Shanghai è rimasta chiusa per quasi due mesi, la popolazione della città conta 25 milioni di abitanti contro 1,4 miliardi dell’intera Cina, e le difficoltà di una città non sono rappresentative delle difficoltà di tutto il Paese.
Shanghai è stata un’eccezione, non la norma: Pechino è rimasta in lockdown solo un paio di settimane, poi la vita è tornata alla normalità.

Nonostante il lockdown e le interruzioni nella logistica a causa del COVID, le esportazioni cinesi hanno tenuto

Gli investitori devono dare credito ai lavoratori, agli imprenditori e alle aziende cinesi per la loro resilienza. Dopo un breve calo in aprile, la situazione è tornata praticamente alla normalità.
Le esportazioni continuano a sorprendere in positivo, con la quota cinese dell’export globale in costante aumento.
Uno o due mesi di interruzione dell’attività non sembrano aver cambiato la posizione competitiva delle società o dei settori cinesi.
In molti settori industriali la domanda è ancora forte, in particolare nelle energie rinnovabili come il solare e i veicoli elettrici.
Gli impianti Tesla di Shanghai sono responsabili del 50% della produzione globale della società, che dovrebbe raggiungere i 20 milioni di unità nel giro di tre anni.
Riteniamo che la Cina continuerà a essere un’importante base manifatturiera.

La massima intensità dell’impatto normativo sembra ormai superata

Sul fronte delle politiche abbiamo osservato un certo allentamento, mentre i media ufficiali cinesi, che rappresentano l’atteggiamento del governo verso diversi settori, hanno iniziato a parlare positivamente dei vantaggi delle società di piattaforme Internet.
Alcune politiche del passato sono state indubbiamente troppo severe, ma adesso assistiamo a un’inversione di tendenza con la conclusione del processo di regolamentazione dei dati di Internet.
Anche se il governo non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali, e sebbene le società di piattaforme non siano ancora autorizzate a registrare nuovi utenti, pensiamo che sarà solo questione di tempo.
Il governo è preoccupato per l’impatto negativo di diverse politiche e regolamenti e sta ammorbidendo i toni nei confronti delle piattaforme Internet e del settore immobiliare.
A causa della stretta normativa, l’anno scorso era difficile contrarre mutui ipotecari con le banche, mentre quest’anno vediamo la situazione opposta: la Cina ha tagliato più volte i tassi sui mutui per incoraggiarne l’assunzione.
Finora, la risposta è stata deludente. Ci vuole tempo perché torni la fiducia nel mercato immobiliare.
Se i tentativi di stabilizzare l’economia non funzioneranno e non ci sarà una forte ripresa delle vendite immobiliari, crediamo che il governo creerà nuove misure per stimolare la domanda.

La Cina mantiene il suo obiettivo di crescita per il 2022

Nonostante il rallentamento causato dai lockdown per il COVID, la Cina non ha modificato il proprio obiettivo di crescita per quest’anno.
Questo significa che nel secondo semestre potremmo assistere a una serie di misure molto differenti da quelle del primo, e sicuramente diverse rispetto all’anno scorso.
I responsabili politici hanno segnalato l’intenzione di attuare misure di stimolo più concentrate in fase iniziale. Possiamo quindi aspettarci azioni di sostegno più incisive in futuro.

Il rallentamento della crescita globale, i tassi in aumento e l’inflazione più elevata potrebbero incidere sulla situazione cinese

La Cina non è immune dal rallentamento globale causato dai tassi di interesse elevati, ma è importante sottolineare che le azioni cinesi non sono andate bene quando la crescita globale era robusta.
Il rallentamento degli Stati Uniti, causato dall’aumento dei tassi e dell’inflazione, avrà probabilmente un impatto sulla Cina, in particolare sulle esportazioni.
Il settore esportazioni ha trainato l’economia cinese negli ultimi due o tre anni e continua a essere un forte driver dell’economia cinese.
Ma a questo punto le politiche interne sono ancora più importanti per il tasso di crescita del PIL e per il mercato cinese nel complesso. I fattori interni continueranno probabilmente a essere i driver dominanti dell’economia e del mercato.
Riteniamo che il rafforzamento delle politiche di sostegno dovrebbe riuscire a compensare la debolezza causata dai fattori esterni.

Non ci aspettiamo una ripresa significativa dei consumi

Sebbene le misure di lockdown siano state allentate, permangono alcuni danni. Molte persone hanno perso il lavoro e i risparmi, e il rallentamento ha causato grande ansia nei consumatori.
La gente è meno disposta a spendere finché non si sentirà sicura del futuro. Si spera che questa situazione migliorerà con il normalizzarsi delle politiche e la stabilizzazione dell’economia.
Nel complesso, i livelli di risparmio continuano a essere elevati in Cina. Anche se i bilanci della classe operaia potrebbero risentire del rallentamento congiunturale e del COVID, molte persone dispongono ancora di una forte capacità di spesa.
Anziché aspettare un rialzo dei consumi, stiamo cercando opportunità strutturali nel settore consumi per individuare opportunità associate a cambiamenti strutturali, invece di scommettere sull’intero settore.

Il sentiment degli investitori verso la Cina si sta stabilizzando

Il sentiment degli investitori tende a coincidere con le politiche di governo. Il livello di pessimismo ha raggiunto un picco in aprile, dopo il lockdown a Shanghai, ma il sentiment non dovrebbe rimanere negativo e sta iniziando a migliorare.
Un mese è la dodicesima parte di un anno, c’è ancora tempo per recuperare quanto è stato perso in termini di investimenti e crescita economica.
Il sentiment degli investitori si è stabilizzato e, a sorpresa, abbiamo registrato afflussi verso le azioni cinesi da inizio anno.
Per gli investitori focalizzati sul lungo periodo, questo potrebbe essere un buon momento per muovere i primi passi nelle azioni cinesi.

Il mercato sta tornando a considerare i fondamentali ed è meno generoso con le società non redditizie

In un mercato rialzista, molte società possono esistere semplicemente perché c’è molta liquidità.
Ma nel contesto attuale le società non redditizie hanno subito ribassi significativi, con correzioni fino al 70%.
La correzione ha eliminato molti eccessi e nel complesso il mercato è ora più sano.
Le valutazioni sono molto più convenienti e le società rimaste sul mercato dovrebbero avere basi più solide.

Le azioni cinesi sono scambiate a valutazioni interessanti

Rispetto al passato, le azioni cinesi sono scambiate ai minimi del loro trading range storico. Riteniamo che il sentiment negativo sia in buona parte già scontato nelle quotazioni azionarie.
I dividend yield delle società quotate a Hong Kong appaiono molto interessanti, specialmente rispetto al reddito fisso.
Alcune società cinesi hanno un dividend yield dell’8%, pur continuando a registrare una certa crescita.

Storicamente, un periodo di debolezza del mercato tende a essere seguito da un forte rally

La Cina sta ancora crescendo e il recente periodo di debolezza ha reso molte società più convenienti.
A causa del rallentamento, molte società sono meglio posizionate per una ripresa.
L’abbiamo visto con Alibaba e Tencent, non perché abbiano riportato utili da capogiro, ma per la forte crescita dei ricavi.
Il rallentamento ha costretto le aziende a tagliare i costi. Quando la crescita non è più spettacolare come prima, è necessario fare più attenzione ai costi.
Pertanto, anche se la crescita dei ricavi non è stata in linea con le aspettative, la crescita degli utili è risultata invece migliore del previsto per molte società.
I prezzi delle azioni hanno segnato un rimbalzo perché la crescita degli utili è stata migliore, a dimostrazione che a volte una cosa negativa può avere in sé qualcosa di positivo.
Dopo una fase di rallentamento, le società possono trovarsi pronte a realizzare migliori performance in futuro ed essere più snelle e più sane. E se l’economia si stabilizzerà, e ci sarà un ritorno della crescita, potrebbero registrare utili molto elevati.
Finché l’economia cinese continuerà a crescere, vedremo ottime performance in futuro.

Perché investire (e rimanere investiti) in Cina

La volatilità del mercato ha reso molte persone titubanti e dubbiose riguardo agli investimenti in Cina. In passato, quando la Cina andava molto bene e incoraggiava le aziende a continuare a crescere, era facile sostenere questa argomentazione, ma negli ultimi 18 mesi i dubbi sono aumentati.
A nostro parere la Cina, in quanto seconda economia mondiale, continuerà a essere un membro importante della comunità globale.
Il Paese continua ad aprirsi a livello internazionale e la produzione manifatturiera sta riducendo progressivamente il divario.
Le società e gli imprenditori cinesi sono estremamente resilienti.
Malgrado le chiusure per il COVID, malgrado il rallentamento, malgrado le politiche, continuano a lavorare duramente per realizzare i prodotti più concorrenziali ai prezzi più interessanti.
Il nostro compito è individuare le società che riteniamo diventeranno più forti, più competitive e più conosciute a livello mondiale, e riteniamo che siano ancora molte le società cinesi che hanno questa possibilità.
Le azioni cinesi potrebbero sovraperformare l’azionario statunitense perché molte società cinesi di elevata qualità attualmente scambiano a valutazioni estremamente interessanti.
Attualmente siamo investiti al 100%. Ovunque si guardi, si vedono società vendute con un fortissimo sconto.
Se la situazione si normalizza, possiamo aspettarci un forte rimbalzo dei prezzi azionari.

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