Zurigo, 28 marzo 2019 – Alla luce della pressione sul sistema dei tre pilastri della previdenza per la vecchiaia svizzera, la qualità della soluzione previdenziale professionale è destinata ad acquistare sempre più importanza in futuro, per l’individuo ma anche per le aziende. Queste ultime, infatti, hanno la possibilità di sfruttare l’offerta di servizi della loro soluzione previdenziale professionale come criterio importante per assicurarsi i migliori collaboratori. Effettivamente, la soluzione previdenziale è da ritenersi un aspetto fondamentale del rapporto di lavoro. Sebbene tale soluzione previdenziale sia strutturata secondo la decisione del Consiglio di fondazione paritetico dell’istituto di previdenza, in realtà anche il datore di lavoro ha un ruolo decisionale di primo piano, in quanto si fa carico alla fin fine di costi e di rischi non indifferenti.

Le domande principali

Nel definire la soluzione previdenziale professionale ideale, le aziende si pongono alcune domande: È opportuno avere una cassa pensione autonoma? Aderire a una fondazione collettiva o a una fondazione comune è la via giusta? Vanno garantite solo le prestazioni obbligatorie o anche quelle sovraobbligatorie? È necessario stipulare una riassicurazione per i rischi invalidità e decesso? Quale soluzione previdenziale 2° pilastro è interessante per i collaboratori? Che rischi corre l’azienda, e in che modo possono essere affrontati? L’ultima pubblicazione dell’UBS Chief Investment Office «2. Säule eine komplexe Entscheidung – Ein Leitfaden für Unternehmen (2° pilastro, decisione complessa. Linee guida per aziende)» offre risposte a queste e altre domande.

Fattori che influenzano la decisione

È cruciale mettere a confronto le prestazioni desiderate, esaminare il modello di previdenza che le include e considerare i costi e i rischi legati a prestazioni e modelli corrispondenti. Se infatti cambia la struttura aziendale o il contesto economico, è possibile che altre prestazioni acquistino maggiore importanza o che si rendano disponibili offerte più convenienti in termini di prezzo. Per tale motivo il modello scelto andrebbe verificato periodicamente. La grande complessità e i tanti conflitti di interessi tra le parti coinvolte nelle soluzioni relative al 2° pilastro come acquirenti, offerenti e broker complicano la decisione. Una decisione sbagliata può causare conseguenze a lungo termine e comportare gravi problemi futuri per l’azienda e per gli assicurati. Ecco perché molti si affidano al supporto di un broker. È essenziale innanzitutto accertarsi che la soluzione non sia inutilmente onerosa per gli assicurati e per l’azienda, e che l’onorario del broker sia comunicato con trasparenza.

Anche la prospettiva futura è importante

Le aziende e gli istituti di previdenza devono tuttavia tenere d'occhio anche il futuro del 2° pilastro. La legge concede ampio spazio di manovra che può essere sfruttato per proporre agli assicurati una soluzione previdenziale duratura e interessante. Tuttavia, è necessario scegliere con consapevolezza poiché l’assicurazione obbligatoria del 2° pilastro si trova in una situazione critica. In fin dei conti, il compito di gestire la situazione non è solo di competenza delle aziende. Occorrono infatti anche modifiche di legge che accordino più flessibilità alle aziende, agli istituti di previdenza e agli assicurati, ad esempio un’età di pensionamento flessibile che consentirebbe di strutturare sostenibilmente la previdenza.

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Per maggiori informazioni e per la pubblicazione in versione integrale visitare la pagina www.ubs.com/ch/it/private/pension/information/studies.html


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Contatti

Jackie Bauer, economista ed esperta di previdenza
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