Famiglia patchwork? Pensate alla previdenza

Iniziando una nuova relazione, alcuni genitori si fanno trasportare dalle emozioni: «I miei figli avranno una nuova mamma/un nuovo papà!». Questi ultimi, però, non si abituano da un giorno all’altro a una nuova figura in famiglia.

Per far funzionare le cosiddette famiglie patchwork, entrambi i partner devono dare prova di grande impegno su più fronti. Ciò non riguarda solo i rapporti personali, ma anche le questioni legate alla previdenza e al diritto successorio.

La legge preferisce le famiglie tradizionali

La legislazione vigente si orienta al modello della famiglia tradizionale, ma, secondo l’Ufficio federale di statistica, in Svizzera le famiglie patchwork rappresentano il 5,5% del totale.

A che cosa bisogna prestare particolare attenzione in ambito previdenziale? Le prestazioni del primo pilastro (AVS/AI) e del secondo pilastro (cassa pensioni) dipendono dal fatto che i partner siano sposati e che la coppia abbia figli.

Prendiamo l'esempio della signora Rossi che, insieme ai suoi due figli, va a vivere con il signor Bianchi, il quale ha, a sua volta, un figlio. Sia il signor Bianchi sia la signora Rossi sono divorziati; ora convivono senza essere sposati. Il signor Bianchi lavora a tempo pieno, la signora Rossi solo al 50%.

Rendita di invalidità e per i figli: solo per i figli naturali

Se diventasse invalido permanentemente a seguito di una grave malattia, il signor Bianchi riceverebbe dal primo e dal secondo pilastro una rendita di invalidità e una rendita per i figli, ma solo per il figlio naturale. Queste rendite, tuttavia, sarebbero inferiori al precedente reddito lavorativo. La nuova famiglia di cinque persone, quindi, si troverebbe in difficoltà economiche. Se fosse sposato, però, il signor Bianchi potrebbe percepire anche le rendite per i figli della signora Rossi.

Poniamo che il signor Bianchi muoia: la perdita per la signora Rossi sarebbe anche finanziaria. L’AVS non prevede rendite vedovili per le coppie conviventi. Le prestazioni delle casse pensioni, invece, dipendono dal rispettivo regolamento. In taluni casi è quindi possibile far registrare il proprio partner convivente.

Successione: pensare per tempo al testamento

In caso di decesso del signor Bianchi, l’eredità diventerebbe una questione molto complicata. Gli eredi principali stabiliti per legge sono il coniuge superstite e i figli legittimi o adottivi, ai quali spetta metà della successione. Pertanto, la signora Rossi, in quanto partner convivente, non riceverebbe nulla e così pure i suoi due figli.

Se le famiglie patchwork desiderano stabilire come ripartire in futuro il patrimonio, dovrebbero palesare per tempo la loro volontà in un testamento o in un contratto successorio. Così facendo, possono decidere persino a quali sostituti toccherà il patrimonio dopo la morte degli eredi istituiti.

Nel tragico caso di invalidità o decesso del coniuge, le prestazioni sono migliori. D’altro canto, i partner conviventi beneficiano di un trattamento più favorevole per le rendite di vecchiaia dell’AVS. La somma delle due rendite individuali dei coniugi, infatti, non può superare il 150% della rendita massima.

Comunque sia, conviene sempre analizzare la propria situazione individuale con un esperto, provvedere alla previdenza con il pilastro 3a e valutare soluzioni assicurative per attutire i danni causati dai tiri mancini del destino, almeno a livello finanziario.

Chi guadagna la pagnotta?

Interrogate a proposito del modello ideale per la ripartizione dell’occupazione, le famiglie svizzere rispondono che entrambi i genitori dovrebbero lavorare a tempo parziale. Tuttavia, la realtà è ben diversa. In quasi tre casi su quattro, il padre lavora a tempo pieno e la madre o non lavora, o lavora a tempo parziale. Quando si parla di genitori con figli sotto i 4 anni, meno di un decimo dei casi vede lavorare a tempo parziale entrambi i partner, come emerge dal "Rapporto sulle famiglie 2017" del Consiglio federale.