Zoe era una matricola del college quando è stata avvicinata da una donna vestita in modo elegante che le ha chiesto se avesse mai pensato di fare la modella. Sembrava un affare serio, con professionisti e uno studio fotografico ben allestito.

Ha posato per alcune foto in abbigliamento sportivo e successivamente le è stato chiesto di compilare dei documenti con il suo numero di previdenza sociale, i nomi dei genitori, l'indirizzo di casa e gli account social, specificando che questi dati sarebbero serviti nel caso in cui fosse stata selezionata.

È stata pagata per le foto con tanto di complimenti come modella. Zoe si è sentita apprezzata.

Durante il servizio fotografico successivo qualcosa però è andato storto. Dopo essere stata preparata per gli scatti, non ha trovato più la donna vestita in modo elegante ma due uomini. È stata abusata sessualmente da uno di loro, il quale ha filmato l'atto per ricattarla e sfruttarla ulteriormente. Ora erano in possesso di foto e video e minacciavano di condividerli con tutti i suoi conoscenti sui social media.

Sentendosi isolata e piena di vergogna e temendo per la sua vita, ha continuato a obbedire agli ordini. Nel corso dei mesi, la situazione è precipitata e Zoe è diventata a tutti gli effetti schiava di un traffico sessuale a scopo commerciale.

Nonostante i suoi tentativi di mantenere una certa normalità nella vita quotidiana, era diventata prigioniera di un mondo nascosto e violento.

Aumentare il livello di allerta

Zoe aveva qualche anno in più della maggior parte delle vittime (l'età media è di 161 anni), ma la sua storia è la dimostrazione di come la tratta possa estendersi, soprattutto nell'era dei social media, in modi inimmaginabili.

Prima si sensibilizzano bambini e genitori sui pericoli, migliore sarà la risposta ai rischi. La maggior parte delle organizzazioni che lotta contro la tratta di esseri umani si concentra sulla risoluzione di problemi immediati come l'azione penale, il salvataggio e la riabilitazione. Ovviamente, con un numero così elevato di vittime (40 milioni in tutto il mondo, di cui 10 milioni sono bambini2), questo lavoro è di vitale importanza.

Ma educando le persone su come si presenta e come si sviluppa la tratta, forse possiamo contribuire in maniera determinante alla sua prevenzione.

San Diego è una delle 13 contee con il maggiore tasso di prostituzione infantile degli Stati Uniti.3 Tuttavia, nel 2016 Chris Marsh, responsabile del mercato UBS, è rimasto scioccato quando è stato avvicinato da una cliente che per la prima volta lo ha messo al corrente del problema. "Non avevo idea di ciò che stava succedendo sotto i nostri occhi o di come i social media avessero cambiato il modo in cui i malintenzionati prendono di mira le vittime e utilizzano varie esche per attirarle", ha spiegato Chris. "Si tratta a tutti gli effetti di una schiavitù moderna".

Non avevo idea di ciò che stava succedendo sotto i nostri occhi o di come i social media avessero cambiato il modo in cui i malintenzionati prendono di mira le vittime e utilizzano varie esche per attirarle.
– Chris Marsh, responsabile del mercato UBS

Prendere l'iniziativa

La cliente era determinata a fare qualcosa per prevenire il problema. E non era l'unica.

Con il supporto di un team, Chris ha iniziato a incontrare altri soggetti interessati: esperti della UBS Optimus Foundation (UBS-OF), filantropi, organizzazioni no profit locali, funzionari governativi e scolastici. In sostanza, in molti volevano fare qualcosa di concreto per aiutare. "È stato incredibile", ha detto Chris, "vedere quante persone sono uscite allo scoperto, desiderose di impegnarsi e fare la differenza".

UBS-OF ha lavorato con esperti del settore e ricercatori universitari per formulare e condividere con la comunità best practice sul tema e analizzare i dati in modo tale da sviluppare un approccio locale. L'ufficio del Procuratore distrettuale della contea di San Diego ci ha aiutato a comprendere le relazioni di domanda e offerta di questa economia sommersa e a creare un programma di prevenzione. Le organizzazioni no profit si sono riunite per condividere le competenze e capire come cooperare per raggiungere risultati concreti.

I filantropi privati hanno offerto risorse, non solo finanziarie, contribuendo a sviluppare un piano strategico per coprire tutte le 753 scuole pubbliche della contea, educando gli studenti a proteggere loro stessi e i propri coetanei", ha spiegato Chris. "Sono stati davvero in tanti a rendere possibile tutto questo".

I risultati

Nel dicembre 2018, dopo numerosi incontri con l'ufficio del Procuratore distrettuale, è stata ufficialmente lanciata una partnership pubblico-privata denominata San Diego Trafficking Prevention Collective con UBS-OF, i clienti UBS e i rappresentanti della comunità.

Il collettivo è composto da tre programmi educativi, PROTECT, kNOw MORE e Project ROOTS, attuati da organizzazioni no profit tra cui 3Strands Global Foundation, Point Loma Nazarene University e Project Concern International (PCI).

Ciascun programma si concentra sull'educazione dei bambini, delle loro famiglie e degli insegnanti sui rischi della tratta di esseri umani. Tramite attività doposcuola, lezioni in classe e laboratori teatrali interattivi, un'iniziativa unica in questo ambito, il collettivo mira a raggiungere 345 000 studenti nell'area di San Diego.

Grazie all'intervento di decine di filantropi, UBS-OF, i collaboratori di UBS e organizzazioni come BlackRock, sono stati raccolti 3 milioni di dollari per finanziare il business plan del collettivo, che si svilupperà nei prossimi tre anni.

UBS-OF co-investe il 20% del contributo di ciascun cliente e gestisce il coinvolgimento con misurazioni e valutazioni dettagliate dei parametri di impatto.

Creare il giusto tipo di collaborazione

In pochi pensavano che una società di gestione patrimoniale potesse essere uno strumento chiave nell'affrontare il problema della tratta di esseri umani. Tuttavia, mettere in contatto i clienti e i rappresentanti della comunità con gli esperti filantropici di UBS offre l'opportunità di instaurare partnership che, oltre ad iniziative mirate, possono contare su risultati misurabili ai quali tutte le parti in causa concorrono.

In pochi inoltre pensavano che il collettivo potesse uscire dai confini di San Diego. Oggi, il San Diego Trafficking Prevention Collective offre un modello per altre comunità, mostrando come istituzioni finanziarie, investitori privati, distretti scolastici, funzionari governativi e organizzazioni locali possano unirsi per fare la differenza e contrastare sul lungo termine il problema della tratta di esseri umani.

Sfatare i miti

Mito n. 1: La tratta di esseri umani non è un problema rilevante negli Stati Uniti.

La National Human Trafficking Hotline riceve in media 150 chiamate al giorno e circa 100 000 - 300 000 bambini sono vulnerabili alla tratta di esseri umani negli Stati Uniti.4 L'FBI considera San Diego come una delle 13 contee con il maggiore tasso di prostituzione infantile degli Stati Uniti.5 A San Diego, si stima che il traffico sessuale generi annualmente 810 milioni di dollari.6

Mito n. 2: La tratta interessa solo le zone più povere.

In uno studio che ha coinvolto 20 scuole superiori della contea di San Diego, situate in diverse zone e aree di reddito, tutte le scuole hanno confermato la presenza di vittime di tratte di esseri umani tra i propri studenti.7 I trafficanti utilizzano i social media, le piattaforme Internet pubbliche e familiari o amici per arrivare alle loro vittime.

Mito n. 3: La maggior parte dei bambini viene prelevata al di fuori degli Stati Uniti e poi portata all'interno dei confini.

A San Diego, l'80% delle vittime del traffico sessuale è nato negli Stati Uniti8 e l'età media di coloro che cadono nella rete del traffico sessuale è di 16 anni.9 I bambini del sistema di affidamento, i giovani LGBTQ, i bambini fuggiti da casa e quelli con un passato di abusi domestici sono i più a rischio.