Zurigo, 15 settembre 2020 – Crescere dei figli è molto costoso. Ciononostante, i genitori non ricevono pensioni più alte. La nostra società ridistribuisce i vantaggi di avere figli più di quanto non lo faccia con i costi legati a questa scelta. L’equità, sia verso i genitori che verso le persone senza figli, di un sistema che si basa su una prossima generazione abbastanza numerosa da finanziare le pensioni pubbliche continua a essere oggetto di dibattito.

Disuguaglianza nella ripartizione degli oneri

A parità di condizioni, durante la vita lavorativa le persone senza figli pagano più imposte e ricevono meno prestazioni sociali rispetto ai loro omologhi con figli. Ma come sottolinea Jackie Bauer, economista UBS, «nel complesso, avere figli limita il potenziale di accumulazione di ricchezza dei genitori e pesa sulla loro sicurezza finanziaria dopo il pensionamento». Una correlazione più stretta tra pensione e finanziamento della prole ridurrebbe l’onere finanziario che grava sui genitori. Un approccio di questo tipo, tuttavia, non garantisce la nascita di un numero di figli abbastanza alto, mentre l’AVS ha essenzialmente bisogno della prossima generazione per sostenersi.

Può un nuovo baby boom salvare l’AVS?

Oggi il numero di pensionati aumenta più velocemente del numero di persone che lavorano, mettendo a rischio le finanze dell’AVS. Le trattative sulle riforme sono in corso da tempo, ma giungere a un compromesso è difficile perché ancora non si conoscono le conseguenze a lungo termine. L’ultimo rapporto di UBS CIO GWM «Kids and Pension: A complex cost-benefit relationship» («Figli e pensione: una relazione di costi-benefici complessa») è un esercizio mentale che valuta quanti bambini sarebbero necessari per mantenere l’AVS nel lungo periodo senza attuare delle riforme.

Secondo gli autori, basarsi soltanto sull’andamento demografico per salvare il sistema è, nella migliore delle ipotesi, una cattiva idea perché un modesto aumento della natalità servirebbe a ben poco. In assenza di riforme, ogni donna dovrebbe avere in media cinque figli per riportare i fondi dell’AVS in pareggio da qui al 2070. Come fa notare James Mazeau, economista UBS, «è chiaro che un tasso di natalità così elevato non è realistico e comunque l’AVS deve funzionare indipendentemente dal numero di figli» (Grafico).

Stessi obiettivi, modello diverso

L’attuale finanziamento dell’AVS non è in sintonia con la società moderna. L’epoca della natalità elevata appartiene ormai al passato e sono quindi necessarie graduali riforme. Età di pensionamento, contributi e versamenti potrebbero venire adeguati in modo dinamico agli sviluppi demografici. È risaputo che i modelli redistributivi si basano su una combinazione di contributi e imposte. La sfida sta nel trovare il giusto equilibrio tra questi due elementi. Il rispetto delle norme sociali, un sentimento di equità largamente condiviso e la fiducia nel futuro finanziario del sistema pensionistico: ecco gli ingredienti indispensabili per soddisfare a lungo termine gli obiettivi dell’AVS.

Proiezioni dei fondi e delle distribuzioni dell’AVS per scenario

in miliardi di CHF (un importo negativo significa che il sistema dell’AVS è indebitato)


UBS Switzerland AG

Contatti

James Mazeau
CFA
CIO Retirement & Public Policy Research
UBS Chief Investment Office Global Wealth Management
Tel. +41 44 239 90 88
james.mazeau@ubs.com

Jackie Bauer
CFA
Head CIO Retirement & Public Policy Research
UBS Chief Investment Office Global Wealth Management
Tel. +41 44 239 90 61
jackie.bauer@ubs.com