Zurigo, 19 giugno 2018 – L’Indice Previdenza UBS Svizzera diagnostica lo stato di salute del sistema di previdenza svizzero, che continua a battere la fiacca. Sebbene negli ultimi due trimestri la situazione, cioè l’insieme dei fattori demografici, economici e finanziari, sia leggermente migliorata, resta comunque in territorio negativo. Rispetto al declino che ha caratterizzato i dodici mesi precedenti, l’ultimo trimestre del 2017 e il primo del 2018 hanno registrato solo un lieve miglioramento. Il dato principale è quello che riguarda la situazione finanziaria del sistema previdenziale, in particolare quella del 1° pilastro. Il bilancio dell’AVS è peggiorato oltre ogni aspettativa. «Anche i recenti sforzi per riformare il 1° pilastro non porteranno a una soluzione sostenibile del problema», ha dichiarato la Dott.ssa. Veronica Weisser, economista presso il Chief Investment Office di UBS Global Wealth Management.

A ciò si aggiunge il blocco delle riforme, che mina la fiducia nella previdenza per la vecchiaia. Gli istituti di previdenza e gli esperti indipendenti sono concordi nell’affermare che la popolazione desidera maggiore libertà di decisione in materia di previdenza per la vecchiaia. «Quella della personalizzazione della previdenza è un’esigenza crescente degli assicurati», spiega il Prof. Dr. Lukas Müller dell’Università di San Gallo.

Nel nuovo studio «Meine Vorsorge – meine Entscheidung» («La mia previdenza – Una mia decisione») il Chief Investment Office (CIO) di UBS Global Wealth Management illustra com’è possibile assumere maggiore responsabilità personale attraverso soluzioni previdenziali individuali. «La previdenza individuale attraverso il risparmio volontario con il pilastro 3a è la soluzione più usuale. Ma anche nell’ambito del 2° pilastro esiste un margine di manovra personale che pochi conoscono», ha affermato Jackie Bauer, economista e co-autrice dello studio.

I piani previdenziali 1e del 2° pilastro consentono agli assicurati di scegliere liberamente la strategia d’investimento e offrono maggiore sicurezza nella misura in cui il capitale viene custodito su un conto separato. In cambio viene chiesto agli assicurati di occuparsi più assiduamente degli investimenti dell’avere previdenziale. Una soluzione 1e ha ricadute anche sul datore di lavoro e sull’istituto di previdenza del 2° pilastro: se da un lato, infatti, l’opzione 1e aumenta l’attrattiva dell’istituto di previdenza e del posto di lavoro, dall’altro aumenta l’onere per l’istituto stesso, la cui stabilità finanziaria può risultare compromessa. In ogni caso, si potrebbe dire che questa forma di previdenza rappresenta il primo passo verso una maggiore individualizzazione.

Lo studio spiega inoltre perché, nella sua forma attuale, il sistema svizzero dei tre pilastri non è più in grado di rispondere alle sfide di una struttura demografica in fase di trasformazione. Già oggi ogni generazione di pensionati riceve dal sistema previdenziale obbligatorio più di quanto non abbia versato. Stando alle previsioni, in futuro la popolazione attiva crescerà di poco, mentre invece il numero di pensionati raddoppierà abbondantemente. Fa dunque bene chi decide di prendere in mano le redini della propria previdenza di vecchiaia. Naturalmente le riforme sono necessarie, così come è necessario che, in futuro, i lavoratori che desiderano assicurare il loro reddito dopo il pensionamento contribuiscano attivamente alla definizione della loro previdenza.

Per maggiori informazioni e per la pubblicazione in versione integrale visitare la pagina www.ubs.com/vorsorgeforum

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Contatti

Jackie Bauer, economista ed esperta di previdenza
UBS Chief Investment Office GWM
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Veronica Weisser, responsabile Analisi macroeconomiche e settoriali Svizzera
UBS Chief Investment Office GWM
Tel. +41 44 234 50 62

Daniel Kalt, capoeconomista Svizzera
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