Marco Bernasconi (61 anni) è rimasto piacevolmente sorpreso. In realtà, con sua moglie Verena (64 anni) desideravano solo discutere della nuova ipoteca per l’abitazione di proprietà. Tuttavia, nel corso del colloquio di consulenza il signor Bernasconi, responsabile di progetto nel campo del facility management, ha inaspettatamente voluto riflettere sul suo prossimo pensionamento. Verena ha terminato l’attività professionale da poco, mentre al pensionamento ordinario del marito manca ancora qualche anno. Il sogno di entrambi è sempre stato quello di girare il mondo, ma Verena non se la sentirebbe mai di affrontare un viaggio da sola. Per Marco, adattare la sua situazione di vita a quella della moglie diventa un’esigenza molto importante. Chissà come sarà la loro vita tra quattro anni? Non potrebbero partire prima? A quali conseguenze dovrebbero far fronte dal punto di vista finanziario?

Attualmente Marco Bernasconi percepisce un salario lordo annuo di 130.000 franchi. È inoltre titolare di due polizze 3a con scadenza nel 2022 per un totale di oltre 100.000 franchi e di un conto 3a del valore di 47.000 franchi. Verena percepisce una rendita AVS e una rendita della cassa pensione. Insieme sono proprietari da poco tempo di un appartamento del valore di 1,1 milione di franchi, gravato da un’ipoteca di 600.000 franchi. I coniugi Bernasconi sono particolarmente soddisfatti di non dover sopportare un elevato onere ipotecario per la vecchiaia. Inoltre riescono a risparmiare circa 20.000 franchi ogni anno.

Diverse motivazioni

«Come nel caso dei coniugi Bernasconi, la differenza di età può costituire un elemento interessante per pensare al pensionamento anticipato», spiega Diana De Luca Ferrari, esperta di pianificazione previdenziale nel Wealth Management di UBS Svizzera. Altre ragioni potrebbero essere la necessità di avere più tempo a disposizione da dedicare ai nipoti, il desiderio di sperimentare nuove sfide professionali oppure un calo motivazionale di fine carriera. «In tempi di turbolenze economiche, per i dipendenti è anche utile riflettere sulla probabilità di un pensionamento forzato per essere preparati adeguatamente alle conseguenze », osserva Diana De Luca Ferrari. Tuttavia, pensionamento anticipato significa anche prestazioni ridotte. In media, la rendita della cassa pensione diminuisce dell’8% per ogni anno di anticipo.

Nel caso di Marco Bernasconi, il pensionamento ordinario a 65 anni gli permetterebbe di ritirare un capitale della cassa pensione di 523.000 franchi oppure una rendita annua di 33.000 franchi. Un pensionamento anticipato a 63 anni comporterebbe una riduzione del capitale a 460.000 franchi, che si tradurrebbe in una rendita annua di 28.000 franchi. «Gli ultimi anni di contribuzione nella cassa pensione sono generalmente i più remunerativi; serve dunque domandarsi se ci si può permettere di farne a meno», afferma Diana De Luca Ferrari. Coloro che valutano un prepensionamento dovrebbero analizzare la loro situazione finanziaria con cura e prediligere un reddito di base più alto possibile, rispetto alla possibilità di concedersi un ritiro anticipato dalla professione. Per questo motivo si opta per lo più per un pensionamento anticipato di uno o due anni prima della data ordinaria. Per i coniugi Bernasconi le previsioni iniziali non erano incoraggianti: nonostante la capacità di risparmio annuo, il patrimonio d’investimento di 130.000 franchi, il patrimonio in liquidità di 250.000 franchi e un budget annuo per la vecchiaia quantificato in 85.000 franchi, il pensionamento anticipato avrebbe creato un grosso vuoto nelle finanze della coppia.

La soluzione ideale: il pensionamento parziale

Qual è la migliore soluzione in questo caso? «La strada per il successo potrebbe essere un pensionamento parziale», riassume Diana De Luca Ferrari. Con questa soluzione la coppia avrebbe le spalle coperte. Il raggiungimento della rendita massima AVS sarebbe ancora possibile e la possibilità di proseguire i versamenti nel pilastro 3a potrebbe ancora rivelarsi vantaggiosa dal punto di vista fiscale. Inoltre, il reddito parziale di Marco e la pensione AVS di Verena coprirebbero le spese correnti di entrambi. Una conseguenza spesso trascurata del pensionamento parziale, è la riduzione del tasso di occupazione, ad esempio al 50%. In base al regolamento dell’istituto di previdenza potrebbe essere possibile mantenere le precedenti prestazioni previdenziali del datore di lavoro.

Marco Bernasconi avrebbe quindi minori perdite finanziarie rispetto al pensionamento anticipato o parziale. Ora desidera discuterne con il suo datore di lavoro per esaminare insieme le possibilità concrete. Tuttavia, Marco è già soddisfatto, perché sa che avrà la possibilità di passare più tempo con Verena prima del previsto e il fatto di non dover limitare troppo le sue disponibilità finanziarie è la ciliegina sulla torta. Oltre a viaggiare, gli piacerebbe anche andare in montagna con la moto più spesso. Dopo questa pianificazione i coniugi Bernasconi non solo si sentono più protetti per la vecchiaia, ma sanno di potersi anche togliere qualche sfizio.

Le domande importanti

Chiunque voglia valutare la possibilità di un pensionamento anticipato, un pensionamento parziale o la riduzione del tasso di occupazione dovrebbe rispondere a queste domande:

  • Cosa ne pensa il coniuge/il partnerdi vita dei progetti e dei desideri futuri?
  • A partire da quale età viene concesso un pensionamento anticipato dall’istituto di previdenza? Le entrate saranno sufficienti?
  • Il datore di lavoro e il regolamento della cassa pensione permettono, come alternativa, il pensionamento parziale o la riduzione del tasso di occupazione e quali sono le relative conseguenze finanziarie?
  • In caso di pensionamento parziale è consigliabile effettuare degli acquisti nella cassa pensione al fine di incrementare il livello della rendita?
  • Percepire la rendita in anticipo può essere un’opzione praticabile oppure sono più indicate altre soluzioni alternative quali il prelievo anticipato dai pilastri 3a?

Pianificazione UBS

Con l’avvicinarsi del pensionamento si pongono numerose domande finanziarie. Nella fase di pianificazione tre elementi sono particolarmente importanti:

  1. Fare trasparenza sulla situazione previdenziale finanziaria e sulle esigenze individuali per il pensionamento.
  2. Elaborare un piano finanziario per ottimizzare gli averi previdenziali, ad esempio tramite riscatto nella cassa pensione, scaglionamento e scelta tra rendita e capitale.
  3. Elaborare una strategia di investimento individuale per gli averi previdenziali versati.

È molto importante anche attenersi al piano a verificarlo regolarmente. In tal modo, è possibile eseguire per tempo gli eventuali adattamenti necessari. UBS vanta una lunga esperienza nella pianificazione previdenziale e offre una consulenza accurata e competente.

Questo articolo è stato scritto da NZZ Content Solutions per conto di UBS.