Poche sono le decisioni della vita da cui non si può tornare indietro. Una di queste va presa prima del pensionamento: quella su come percepire l’avere della cassa pensioni. La questione è: meglio la rendita oppure il capitale? «Sono così tanti i fattori che concorrono a definire la migliore decisione possibile per ciascuno di noi, che nella maggior parte dei casi ha senso avvalersi di una consulenza individuale» spiega Diana De Luca Ferrari. Tra questi fattori l’esperta UBS in materia di previdenza, annovera ad esempio la situazione famigliare. Siete sposati? Avete figli? Ma anche il budget gioca un ruolo determinante: una volta in pensione, a quanto ammonteranno i costi fissi come vitto, alloggio, tasse e cassa malati?

Per molto tempo, la vita dei coniugi Rita e Antonio Rossi (63 e 65 anni)*, era soprattutto volta al presente. Genitori di due figli ormai cresciuti, gestivano in famiglia un piccolo studio di consulenza con molta passione e parecchio successo. In occasione del passaggio di gestione al nipote di Rita, Alberto, avvenuto tre anni prima, nella mente dei due coniugi fece capolino il tema pensionamento e la relativa pianificazione. Anche per loro la questione era: meglio la rendita o il capitale?

A fare la differenza è la giusta combinazione

La situazione finanziaria di partenza dei Rossi era confortevole. Infatti, possedevano un appartamento del valore di 700 000 franchi con un’ipoteca di 300 000 franchi. Inoltre, avevano valori patrimoniali liberamente disponibili per un importo di 700 000 franchi e nelle loro casse pensioni erano depositati ulteriori 700 000 franchi.. Durante la loro attività come imprenditori avevano versato 100 000 franchi su più conti del pilastro 3a.

«La rendita della cassa pensioni viene tassata ogni anno al 100% come reddito, mentre ai prelievi di capitale è applicata un’imposta una tantum a tariffa privilegiata e pertanto questi ultimi risultano fiscalmente più interessanti» fa notare Diana De Luca Ferrari. Inoltre, la rendita non è protetta contro l’inflazione. In altre parole, la cassa pensioni non è tenuta ad adeguarla al crescente costo della vita, per cui scegliendo questa soluzione ci si può permettere sempre di meno. Effettivamente, se ci si vuole concedere qualcosa di più nei primi anni di pensionamento, come un viaggio o un hobby particolare, è sensato pensare al prelevamento di una parte del capitale. D’altro canto, a favore della rendita bisogna riconoscere che è più facile da gestire, poiché il pagamento è mensile, come per il salario, e per di più vita natural durante.

Rendita o capitale: cosa hanno deciso infine i coniugi Rossi? L’esperta di previdenza ha mostrato ad entrambi le diverse varianti. Dal confronto tra rendita mensile senza prelievo di capitale e budget previsto, risultava una chiara eccedenza di reddito che si sarebbe tradotta anche in un maggiore onere fiscale. Per questo motivo, Rita e Antonio hanno finito per scegliere la variante mista “rendita e capitale” prelevando solo la metà del loro avere in cassa pensione”. In pratica l’obiettivo principale è coprire i loro costi fissi di 60 000 franchi all’anno utilizzando le rendite dalla cassa pensioni e dall’AVS.

Il resto del patrimonio, invece, è stato strutturato in base a un collaudato modello di gestione che prevede la ripartizione dei valori patrimoniali dei coniugi in tre vasi, ciascuno con obiettivi diversi (v. grafico). Il primo patrimonio serve per coprire le lacune di reddito nel breve periodo e contiene anche una “riserva di sicurezza”. Nel secondo vaso, i Rossi hanno preferito una strategia d’investimento bilanciata, in modo da poter coprire eventuali spese aggiuntive nel lungo periodo e realizzare i propri obiettivi futuri. Il terzo vaso, infine, è legato ad un orizzonte d’investimento di lungo termine e focalizzato sulla crescita del patrimonio; include anche una parte non indispensabile per la coppia che forse un giorno verrà destinata ai figli.

«Il nostro obiettivo è che ogni cliente si senta a proprio agio con un piano finanziario calibrato su misura per lui. Spesso questo elemento conta molto di più dei meri aspetti contabili» afferma Diana De Luca Ferrari. Inoltre, una volta messo a punto, il piano viene riesaminato a intervalli regolari e, se necessario, modificato. «Tra i vari aspetti della pianificazione finanziaria c’è quello di fornire al cliente un sostegno affidabile prima e dopo il pensionamento» continua l’esperta UBS in materia di previdenza.

Non scordarsi il regolamento della cassa pensioni

Un altro elemento importante confluito nell’elaborazione del piano di gestione patrimoniale dei coniugi Rossi e nella sua attuazione durante gli ultimi tre anni è stato l’esame delle specifiche disposizioni contenute nei regolamenti delle loro casse pensioni. L’esperta di previdenza sottolinea che molti dei futuri pensionati non sono a conoscenza delle disposizioni più importanti concernenti ad esempio i vari termini di preavviso, le condizioni di pagamento e le norme di legge attinenti al prelievo di capitale. In talune circostanze certi termini possono dilatarsi fino a tre anni e risultano davvero molto vincolanti.

Tuttavia, i coniugi Rossi hanno superato anche quest’ostacolo e, nel frattempo, stanno gestendo da buoni imprenditori il loro capitale di vecchiaia. «Hanno pianificato tutto in modo molto preciso, cosa che, indirettamente, manterrà viva la loro verve imprenditoriale. Allo stesso tempo, però, si stanno anche godendo il loro ben preparato e meritato pensionamento» conclude soddisfatta Diana De Luca Ferrari.

La combinazione perfetta

Chiunque debba decidere quale scelta operare tra il versamento della rendita o il prelievo di capitale deve innanzitutto rispondere a queste domande:

  • Quali sono le spese e le entrate sinora affrontate (basi del budget)?
  • Qual è la mia speranza di vita dopo il pensionamento? Saranno necessari più o meno mezzi per finanziarla (estrapolazione dei dati dal budget)?
  • Quali sono i regolamenti delle casse pensioni dei due coniugi, ad esempio per quanto riguarda le prestazioni in caso di decesso o altri dettagli importanti (è necessario avere il regolamento della cassa pensione)?
  • Quanto sono importanti la sicurezza ed il rendimento atteso dei miei investimenti (propensione al rischio personale)?
  • Quali sono i termini di preavviso per il prelievo di capitale dalla cassa pensione (pianificazione della previdenza)?

Pianificazione UBS

Con l’avvicinarsi del pensionamento si pongono numerose domande finanziarie. Nella fase di pianificazione tre elementi sono particolarmente importanti:

  1. Fare trasparenza sulla situazione previdenziale finanziaria e sulle esigenze individuali per il pensionamento.
  2. Elaborare un piano finanziario per ottimizzare gli averi previdenziali, ad esempio tramite riscatto nella cassa pensione, scaglionamento e scelta tra rendita e capitale.
  3. Elaborare una strategia di investimento individuale per gli averi previdenziali versati.

È molto importante anche attenersi al piano a verificarlo regolarmente. In tal modo, è possibile eseguire per tempo gli eventuali adattamenti necessari. UBS vanta una lunga esperienza nella pianificazione previdenziale e offre una consulenza accurata e competente.

Questo articolo è stato scritto da NZZ Content Solutions per conto di UBS.