In genere esistono diverse soluzioni per compiere la successione aziendale. La vendita a esterni, ad esempio a una ditta strategicamente interessata o a un investitore indipendente, può essere una soluzione ottimale per assicurare il futuro della vostra azienda. In Svizzera, a oggi, la metà delle aziende viene venduta a esterni. I seguenti cinque step vi aiuteranno nella ricerca di un acquirente idoneo per la vostra azienda.

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Step 1: create i presupposti giusti

È il momento giusto per vendere l’azienda, quando sussistono questi tre presupposti.

1. Siete pronti a vendere la vostra azienda

Essere pronti, in quanto imprenditori, a vendere la propria azienda sembra un presupposto ovvio, ma proprio per questo non è detto che sussista sempre. Affrontate l’argomento della vendita con la famiglia o con persone fidate del vostro ambiente, pianificatela con attenzione e definite gli obiettivi per la sua realizzazione. Non appena voi e la vostra famiglia sarete in grado di tagliare il cordone ombelicale che vi lega all’azienda, acquisirete la flessibilità necessaria per venderla nel breve periodo e al momento giusto, ad esempio beneficiando di condizioni di mercato favorevoli. Affidatevi già nella prima fase al know-how di consulenti M&A esperti, in grado di fornirvi importanti informazioni sugli step necessari da seguire in fase di preparazione. I consulenti M&A vi potranno consigliare anche in merito al contesto di mercato, alle diverse valutazioni, all’universo degli acquirenti nonché al corretto svolgimento dei processi.

2. La vostra azienda è pronta per essere venduta

Anche l’azienda stessa deve essere pronta per il passaggio del testimone. Mettete in previsione abbastanza tempo: spesso la fase dei preparativi viene sottovalutata. I seguenti quesiti vi aiuteranno in questo momento così delicato:

  • In quanto titolari, prendete ancora tutte le decisioni principali di persona oppure avete ripartito questo onere tra diversi soggetti?
  • L’azienda cela ancora potenziale di sviluppo oppure la sua crescita si trova in una fase di stallo che si protrae ormai da tempo? In che modo aumentate l’attrattiva dell’azienda per i potenziali acquirenti?
  • L’azienda presenta attivi non necessari per l’attività aziendale oppure attivi non aziendali che fareste meglio a scorporare prima di una vendita?
  • La struttura imprenditoriale e proprietaria è chiara? In passato, le azioni sono state sempre trasferite in modo giuridicamente corretto e senza discontinuità?
  • Se l’azienda ha alle spalle cause legali o crisi, queste sono state risolte adeguatamente e i danni alla reputazione sono stati riparati?
  • Avete accesso immediato alle cifre finanziarie indicative attuali relative alla vostra azienda?

3. Il contesto di mercato è propizio per la vendita della vostra azienda

Delle condizioni di mercato favorevoli facilitano la ricerca di un acquirente idoneo e permettono di raggiungere risultati ancora migliori. Vale il principio della domanda e dell’offerta: se la vostra azienda è attiva in un mercato in piena espansione, le probabilità di trovare il giusto acquirente, in caso di vendita, e di contrattare un buon prezzo saranno più elevate. Un aumento delle quotazioni in borsa e dati congiunturali favorevoli sono dei buoni presupposti. Ma può verificarsi ovviamente anche il contrario: la crisi del coronavirus, ad esempio, ha messo il settore del turismo in ginocchio, causando una netta riduzione della domanda di aziende in quel settore.

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Step 2: individuate gruppi di acquirenti

Se deciderete di vendere la vostra azienda a esterni, avrete a che fare sostanzialmente con tre gruppi principali di acquirenti:

  1. Investitori privati: si tratta di privati che spesso investono non solo denaro ma anche know-how e tempo nell’impresa, assumendo un ruolo gestionale di tipo operativo oppure occupando un posto all’interno del consiglio di amministrazione. In caso di rilevamento da parte di investitori privati, l’azienda mantiene la propria posizione di autonomia e spesso il venditore viene ancora coinvolto nel periodo di transizione. In tal modo si assicura la continuità delle attività aziendali e si evita di instaurare un clima di incertezza tra i dipendenti. Rientrano in questo gruppo anche i collaboratori dell’azienda interessati all’acquisto.
  2. Investitori finanziari: fanno parte di questa categoria, tra le altre cose, le ditte di private equity e i Family Office istituzionalizzati che effettuano investimenti diretti e perseguono interessi prima di tutto finanziari. Essi mirano a ricavare continui proventi dai dividendi, oppure cercano di rivendere l’azienda dopo cinque o dieci anni realizzando un profitto. In tal modo l’investitore finanziario partecipa a medio termine all’azienda, ma in questo caso, diversamente da una transazione con un acquirente strategico, l’azienda mantiene in un primo momento la propria autonomia.
  3. Investitori strategici: sono di regola aziende dello stesso settore, le quali cercano sinergie nonché un accesso al mercato, ai clienti e alle tecnologie mediante fusioni. A seconda della strategia perseguita, le aziende così acquisite saranno integrate in modo più o meno forte all’attività preesistente e, laddove opportuno, i reparti saranno unificati oppure verranno elaborate offerte comuni. Spesso, quanto è più alto il match, tanto più elevata sarà la disponibilità degli investitori strategici a pagare un prezzo superiore alla media.

A seconda degli obiettivi di vendita, ogni gruppo di investitori presenta vantaggi e svantaggi. Fate attenzione ad annunciarvi venditori prima del tempo. Si tratta di un approccio davvero molto importante, come dimostra il seguente esempio di ordinaria attività di consulenza: il titolare di un’azienda del settore alimentare in un primo momento si è concentrato su acquirenti strategici. Tuttavia, in seguito a una consulenza, ha iniziato a prendere in considerazione anche altri gruppi di acquirenti. Alla fine, l’opzione migliore si è rivelata quella a cui all’inizio aveva prestato meno attenzione: il venditore ha optato, per la vendita, a un privato sufficientemente facoltoso ed esperto conoscitore del settore. Guardando indietro può dire di aver fatto la scelta giusta, in quanto ha risolto al contempo anche la propria successione a livello operativo.

Step 3: stilate una lista dei potenziali acquirenti

Con una lista chiara dei gruppi di acquirenti, potete mettervi alla ricerca di potenziali acquirenti. Per le vostre ricerche di interessati idonei da inserire nella lista, potete servirvi di varie fonti:

  • Ambiente personale / rete di contatti (ad es. collaboratori dell’azienda stessa)
  • Head hunter
  • Piattaforme di ricerca / Internet
  • Associazioni di categoria
  • Consulenti M&A
  • Rete di contatti della vostra banca

Controllate la vostra lista in base ai criteri definiti e chiedetevi se i soggetti individuati saranno in grado di dirigere la vostra azienda con successo nonché di corrispondere un prezzo di acquisto consono.

Step 4: contattate i potenziali acquirenti

Concentratevi sui candidati più promettenti della lista dei potenziali acquirenti. A questo punto, al più tardi, dovreste valutare l’opzione della consulenza di un esperto M&A, il quale vi potrà fornire ulteriori idee e aiutare a selezionare nonché a contattare i candidati idonei.

Spesso i potenziali acquirenti sono meno interessati alle piccole aziende, poiché qui solitamente il titolare accorpa nella sua persona diverse funzioni centrali, inoltre la clientela è piuttosto ridotta e l’attività complessivamente più circoscritta. Pertanto, i rischi di concentrazione che ne conseguono si ripercuotono negativamente sull’appetito dei potenziali acquirenti. A queste aziende, UBS consiglia di ridurre, ove possibile, eventuali rapporti di dipendenza nonché di definire la successione aziendale.

Anche se in futuro il successore non dovesse essere intenzionato o in grado di acquistare l’azienda, per lo meno è stata ridotta l’influenza del proprietario sull’attività operativa e si è creato il presupposto per rivolgersi ad altri acquirenti. In un primo momento molte piccole aziende sono concentrate a trovare un acquirente interessato, pertanto solitamente nel loro caso un processo di vendita strutturato, come quello descritto qui di seguito, non è opportuno.

È nettamente più forte, invece, l’interesse a rilevare le aziende di medie dimensioni. La solidità delle loro strutture, una ripartizione dei ruoli studiata e una clientela più diversificata sono tutti elementi che riducono il rischio e aumentano l’attrattiva di tali aziende, rispetto a quelle di piccole dimensioni, in seno ai potenziali acquirenti. Se poi l’azienda promette anche trend di crescita positivi, una redditività adeguata e caratteristiche distintive, solitamente raccomandiamo di condurre, con il nostro sostegno, un processo di vendita strutturato (asta controllata):

  1. Redazione di documenti di vendita, un profilo «cieco» e una lista di potenziali acquirenti
  2. Approccio anonimo parallelo di acquirenti idonei attentamente selezionati mediante un profilo cieco
  3. Se sussiste un interesse fondato: sottoscrizione di un accordo di riservatezza
  4. Consegna dei documenti di vendita agli interessati
  5. Richiesta di un’offerta non vincolante, in cui sono definiti le intenzioni, il prezzo di acquisto, il finanziamento e altri aspetti rilevanti
  6. Invito dei candidati interessati più promettenti a un colloquio conoscitivo e a una visita dell’azienda
  7. Rivelazione di ulteriori informazioni nella Due Diligence e richiesta di un’offerta vincolante
  8. Negoziazione del prezzo e delle condizioni contrattuali
  9. Conclusione della transazione mediante sottoscrizione ed esecuzione del contratto di compravendita

Se avviate negoziati paralleli con diverse parti interessate, avrete la certezza, in caso di interruzione dei colloqui da parte di una parte, di non dover rincominciare ogni volta tutto daccapo. In tal modo metterete altresì in atto un meccanismo di concorrenza, dove gli offerenti, nel migliore dei casi, proporranno prezzi sempre maggiori. Ciò vi darà la possibilità di contrattare le condizioni migliori e di concludere la vendita con successo.

Un consiglio extra:
L’esecuzione di un’asta controllata dura dai 6 ai 9 mesi ed è dispendiosa in termini di risorse, inoltre richiede una conoscenza dei processi ed esperienza nell’approcciarsi agli investitori professionali. Il ricorso di un consulente M&A esperto conviene in questo caso.

Step 5: individuate le cause di una ricerca di acquirenti infruttuosa

Se, dopo mesi di ricerche intense, non trovate nessun acquirente idoneo, è necessario ricercare la causa. I seguenti quesiti vi possono aiutare a individuare i motivi di un mancato interesse o addirittura di una disdetta, qualora non vi siano già chiari dai riscontri dei potenziali acquirenti che avevate approcciato:

  • Vi siete preparati a sufficienza? Ripensate all’intero processo e ottimizzate gli step che denotano un potenziale di miglioramento.
  • Avevate aspettative realistiche sul prezzo? Provvedete a implementare miglioramenti operativi che favoriscano dei risultati a lungo termine più soddisfacenti e consolidino la vostra posizione di mercato, al fine di poter legittimare le vostre prospettive di prezzo più elevate. Fate valutare la vostra azienda da un esperto, al fine di misurare le vostre aspettative con qualcuno di esterno e imparziale.
  • Avevate esigenze troppo elevate nei confronti dei potenziali acquirenti? Riflettete su dove siete disposti a scendere a compromessi.
  • La situazione di mercato non era propizia? Attendete che le condizioni di mercato migliorino e si intravedano trend positivi.
  • È emersa una causa legale o una spiacevole circostanza di natura fiscale? Riacquistate la fiducia, nella consapevolezza che ci vorrà del tempo.
  • L’ordinaria attività aziendale vi ha portato via tempo? O, non sapete perché non ci siete riusciti? Rivolgetevi a noi.

Una volta individuati i motivi di un mancato interesse all’acquisto, potrete correre adeguatamente ai ripari per poi riavviare il processo di vendita in un secondo momento. Con un armamentario impeccabile, sarete pronti ad affrontare la seconda tornata con successo e a trovare un acquirente idoneo.

Roland Halter

Roland Halter

Responsabile UBS M&A e consulenza in materia di successione

Roland Halter è a capo del team M&A e consulenza in materia di successione a Zurigo. In questa sua funzione, consiglia le aziende di medie dimensioni nel compimento della successione. La consulenza prevede un’assistenza nella ricerca di un acquirente idoneo, una consulenza individuale durante la transazione e la realizzazione di valutazioni aziendali.

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