Zurigo, 3 marzo 2016 – La ripresa per le imprese industriali si fa attendere. Nell'attuale contesto economico le piccole e medie imprese (PMI) hanno registrato maggiori difficoltà rispetto alle aziende più grandi che contano più di 250 dipendenti. Dall'abbandono del limite minimo di cambio il barometro delle PMI è oscillato attorno al valore di -1 punti e si è abbassato a gennaio a -1,02 punti, dopo i -0,69 punti di ottobre dello scorso anno. Per le grandi imprese a ottobre il barometro è migliorato leggermente, in particolare di 0,22 punti, mentre a gennaio, con -0,58 punti, si è assestato leggermente al di sopra della media di -0,71 punti dall'abbandono del limite minimo di cambio. Anche se a gennaio i valori dell'indice per entrambe le categorie di imprese risultavano al di sotto del valore medio annuale di 0 punti, erano tuttavia superiori rispetto al periodo successivo alla crisi finanziaria del 2009.

Il livello produttivo delle industrie è continuato a decrescere
Nonostante i valori dell'indice più bassi, non in tutti i sotto indicatori del barometro le PMI hanno ottenuto risultati peggiori rispetto alle grandi imprese. A gennaio il livello produttivo si è abbassato per entrambi i gruppi aziendali. Tuttavia, mentre per le PMI il trend al ribasso è rallentato, per le grandi imprese è aumentato ininterrottamente. Anche il portafoglio ordini dall'estero è peggiorato per entrambi i gruppi aziendali, anche se in questo caso le grandi imprese hanno ottenuto risultati migliori rispetto alle PMI. La problematica legata all'abbassamento dei prezzi persiste. Entrambe le categorie di imprese lottano contro l'abbassamento dei prezzi ed entro la fine dell'anno non è previsto che la situazione possa cambiare. Per l'anno corrente UBS stima un'inflazione del -0,4 percento.

Nel settore dell'edilizia le imprese prevedono un ulteriore raffreddamento dell'economia anche per il trimestre in corso. Il portafoglio ordini dovrebbe subire un nuovo arretramento e anche i ricavi dovrebbero continuare ad avere uno sviluppo negativo. Nonostante questa tendenza al ribasso, la maggior parte delle imprese edili continua a giudicare buona la situazione economica. Tuttavia va detto che sin dalla recessione del 2009 le imprese edili non avevano più giudicato la situazione economica in maniera così negativa come nel primo trimestre di quest'anno. Anche per gli studi di architettura e di ingegneria negli ultimi mesi le dinamiche dell'andamento degli affari si sono raffreddate. Il rallentamento ha interessato maggiormente le grandi imprese rispetto alle PMI. Questa stima si è dimostrata valida anche per quanto riguarda il livello previsto per le prestazioni offerte nel primo trimestre, dove il pessimismo è risultato maggiore per le grandi imprese rispetto alle PMI.

Ricavi in calo per i fornitori dei servizi
Anche le aziende di servizi prevedono ricavi in calo nei primi tre mesi dell'anno in corso. Questa stima leggermente più cupa si riflette anche nel giudizio della situazione economica e nell'andamento dei prezzi. Anche se a gennaio sia le grandi imprese che le PMI hanno considerato la situazione economica ancora positiva, la dinamica si è notevolmente ridimensionata anche per le aziende di servizi. Le imprese prevedono un abbassamento dei prezzi anche per il secondo trimestre, il che potrebbe avere ricadute negative sulla situazione reddituale anche in futuro.

Le grandi imprese nel settore del turismo, per la prima volta dall'abbandono del limite minimo di cambio, sono tornate a giudicare positivamente il loro andamento degli affari. La maggioranza dei sotto indicatori per le grandi imprese continua tuttavia a indicare pessimismo. Le grandi imprese hanno stimato in calo per i primi tre mesi sia i ricavi che il fatturato, e in questo non si sono differenziate rispetto alle PMI, le quali prevedono anch'esse un calo di entrambi i suddetti indicatori. Per quanto riguarda il fatturato nei primi tre mesi, le PMI hanno tuttavia previsto un rallentamento della tendenza al ribasso, laddove invece la situazione per le grandi imprese dovrebbe continuare a peggiorare.

Barometro PMI di UBS

Calcolo del barometro PMI di UBS
Il barometro industriale UBS si basa sul sondaggio mensile condotto dal KOF nel settore industriale (senza il ramo edile). Viene calcolato come primo componente principale tra 17 sotto indicatori per l’intero settore industriale, suddividendo in PMI (fino a 200 collaboratori) e grandi aziende (a partire da 200 collaboratori). Viene graduato in modo tale che il suo valore medio è zero e la sua varianza 1.

Industria

Settore dei servizi

Importante
La valutazione avviene attraverso il cosiddetto indice di diffusione: il risultato corrisponde alla media della quota di aziende con trend «positivo» o «negativo». Pertanto, esso non fornisce tassi di variazione percentuali.

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