Zurigo, 12 dicembre 2016 – Le rendite promesse dall’AVS superano gli introiti previsti in futuro per la stessa AVS di circa 1 000 miliardi di franchi. Senza una riforma radicale della previdenza per la vecchiaia non è chiaro come verranno finanziate le rendite future. Il messaggio del Consiglio Federale e le decisioni del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati rappresentano un primo passo verso un miglioramento del finanziamento, ma le differenze tra gli effetti di sgravio sull'AVS nel messaggio del Consiglio federale e le decisioni delle due Camere parlamentari sono significative. UBS e il «Forschungszentrum Generationenverträge» (FZG, Centro di ricerca sui contratti generazionali) dell’università di Friburgo in Brisgovia analizzano gli effetti della decisione del Consiglio nazionale per l’AVS in relazione alla sua sostenibilità ed equità intergenerazionale.

Fig. 1: lacuna di finanziamento dell’AVS
In percentuale del Pil, crescita della produttività = 1%, tasso d'interesse reale = 2%

Fig. 1: lacuna di finanziamento dell’AVS

Fonte: UBS, FZG, DFF, UST, UFAS

Con l’attuazione di tutte le misure previste dalla decisione presa dal Consiglio nazionale sulla riforma Previdenza per la vecchiaia 2020, la lacuna di finanziamento dell’AVS scende da circa 1 000 miliardi di franchi svizzeri ossia dal 173,4 per cento del PIL al 112,3 per cento, una diminuzione pari a 61,1 punti percentuali. In confronto al messaggio del Consiglio federale e alla decisione presa dal Consiglio degli Stati a settembre 2015, la decisione del Consiglio nazionale avrebbe un effetto di sgravio sull’AVS equiparabile a quello della decisione del Consiglio degli Stati (cfr. fig. 1).

Tra le singole misure della riforma presentate dal Consiglio nazionale quella da cui deriva il maggior effetto di sgravio è l’aumento dell’IVA. Tuttavia, poiché l’aumento dell’IVA di 0,6 punti percentuali sarebbe decisamente inferiore a quello contenuto nel messaggio originale del Consiglio federale (1,5 punti percentuali) e nella decisione del Consiglio degli Stati (1,0 punti percentuali), con un 28,4 per cento del Pil l’effetto di sgravio sull’AVS sarebbe ancora minore. L’incremento dell’età pensionabile  per le donne a 65 anni farebbe scendere la lacuna di finanziamento dell’AVS del 15,4 per cento del Pil. La nuova regolamentazione delle rendite per i superstiti comporterebbe una riduzione della lacuna di finanziamento del 10,3 per cento del Pil. La soppressione delle rendite per figli e l’aumento del contributo della Confederazione al finanziamento dell’AVS al 20 per cento si tradurrebbero, con il 5,0 per cento e il 3,2 per cento del Pil, in sgravi dell’AVS di entità simile. Con la flessibilizzazione dell’accesso alla rendita, ladecisione del Consiglio nazionale contiene tuttavia anche una misura che peserebbe a lungo termine sull’AVS per l’1,3 per cento del Pil.

In base alla legislazione vigente tutti i soggetti attualmente in vita percepiranno, per il resto della loro esistenza, più prestazioni dall’AVS di quante ne versino nelle sue casse (pagamenti netti negativi; cfr. fig. 2). Applicando la decisione del Consiglio nazionale coloro che esercitano oggi un’attività lucrativa continuerebbero a percepire, per il resto della loro esistenza, più prestazioni di quante ne versino all’AVS. Sempre secondo la decisione del Consiglio nazionale, durante la vita solo le persone con meno di 25 anni contribuirebbero maggiormente al finanziamento dell’AVS rispetto alle prestazioni che ne ricevono (pagamenti netti positivi).

Fig. 2: bilancio generazionale AVS
Pagamento netto per abitante per la durata di vita residua, in 1 000 CHF, crescita della produttività = 1%, tasso d'interesse reale = 2%

Fig. 2: bilancio generazionale AVS

Fonte: UBS, FZG, DFF, UST, UFAS

Lo sgravio complessivo è simile per entrambe le decisioni del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati, ma rinunciando ad un aumento unico della rendita AVS di 70 franchi, il Consiglio nazionale riesce a distribuire in maniera più equa l'onere di risanamento tra le generazioni (fig. 3). Le generazioni giovani e future, che si trovano a dover sostenere l'onere maggiore in tutte le varianti, saranno meno penalizzate. Rispetto al messaggio, tutte le generazioni sarebbero meno penalizzate. Va però sottolineato che, sebbene la decisione del Consiglio nazionale risulti vantaggiosa non ridurrebbe la lacuna di sostenibilità dell’AVS nella stessa misura del messaggio. Una riforma di minore portata comporterebbe certamente  un onere momentaneamente inferiore, ma sposterebbe l’esigenza di risanamento al futuro.

Fig. 3: onere di risanamento per età con la riforma
Onere supplementare per la durata di vita residua, in 1 000 CHF, crescita della produttività = 1%, tasso d’interesse reale = 2%

Fig. 3: onere di risanamento per età con la riforma

Fonte: UBS, LFLP, DFF, UST, UFAS

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