Zurigo/Basilea, 8 maggio 2015 – Nel primo trimestre del 2015, l'UBS Swiss Real Estate Bubble Index, con 1,31 punti, è rimasto nella zona di rischio. Rispetto al trimestre precedente è leggermente salito di 0,03 punti. L'aumento dell'indice è la diretta conseguenza dell'incremento reale dei prezzi delle abitazioni di proprietà di 3,1% rispetto allo scorso anno e in particolare del nuovo aumento della domanda di abitazioni di proprietà quali oggetti di investimento. D'altro canto l'andamento reddituale (ancora) robusto e la crescita relativamente moderata dei volumi ipotecari hanno attenuato i rischi sul mercato immobiliare.

Fine dell'incremento dei prezzi all'orizzonte

Il continuo aumento dei prezzi di offerta dovrebbe arrestarsi nei prossimi trimestri. L'incremento delle nuove costruzioni sfitte dal 5% del 2012 all'attuale oltre 8% è un segnale lampante dello scarso potenziale di assorbimento del mercato delle abitazioni di proprietà. Inoltre, nel corso dell'anno l'andamento reddituale e salariale dovrebbero risentire delle prospettive di crescita indebolite a causa dell'apprezzamento del franco e della disoccupazione in aumento. Sui dati sui prezzi questo scenario si ripercuoterà solo in un secondo momento, poiché i prezzi di offerta non tengono il passo con l'andamento effettivo. Tuttavia, a oggi anche i prezzi delle transazioni non danno ancora alcun segnale di flessione su ampia scala.

Maggiore attrattività del rimborso delle ipoteche grazie ai tassi

Gli economisti di UBS prevedono inoltre un ulteriore rallentamento della crescita dei volumi ipotecari riconducibile alla sempre minore attrattività del servizio del debito a causa dei tassi negativi sugli investimenti sicuri come i titoli di Stato e dello scarso rendimento degli investimenti a maggiore rischio. Ad esempio per molte famiglie appartenenti alla fascia di reddito più elevata il rimborso delle vecchie ipoteche dovrebbe rappresentare un'alternativa redditizia agli investimenti sui mercati finanziari. Inoltre, per i beni di investimento nelle ubicazioni migliori, in casi estremi, i costi di finanziamento con capitale di terzi nel lungo termine possono essere già superiori ai rendimenti netti effettivi al netto degli ammortamenti, ragion per cui un finanziamento con capitale di terzi provoca persino la riduzione della redditività effettiva del capitale proprio.

Diminuzione delle regioni critiche e da monitorare

Nel 2014 in tre quarti delle regioni economiche svizzere i prezzi sono rimasti bloccati o hanno registrato un calo. Questo andamento si ripercuote anche sulla mappa dei rischi. L'area di Martigny viene declassata da regione critica a regione da monitorare. La pianura della Linth e la regione Gros-de-Vaud non sono più considerate regioni da monitorare, poiché in queste zone la dinamica dei prezzi ha subito una netta frenata.

UBS Swiss Real Estate Bubble Index – 1° trimestre 2015

Selezione delle regioni critiche e delle regioni da monitorare

La nostra selezione delle regioni a rischio è legata al livello dell'UBS Swiss Real Estate Bubble Index e fa capo a una procedura di selezione a più livelli che si basa sui dati regionali della popolazione e dei prezzi immobiliari.

Mappa delle regioni critiche – 1° trimestre 2015


UBS SA


Contatti

Claudio Saputelli, responsabile CIO WM Swiss & Global Real Estate
Tel. +41-79-513 50 45

Dr. Matthias Holzhey, economista CIO WM Swiss & Global Real Estate
Tel. +41-44-234 71 25


Lo studio UBS Swiss Real Estate Bubble Index può essere scaricato da internet al seguente link: www.ubs.com/swissrealestatebubbleindex-en (disponibile in inglese, francese e tedesco).

La prossima data di pubblicazione dell'UBS Swiss Real Estate Bubble Index e il 4 agosto 2015.


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