Zurigo/Basilea, 4 novembre 2014 – L'UBS Swiss Real Estate Bubble Index sale da 1,24 a 1,29, archiviando così il primo significativo incremento da metà 2013. Questo aumento è in contrasto con l'andamento ormai appiattito dei prezzi sul mercato delle abitazioni di proprietà. Bassi incrementi di prezzo implicano una riduzione dei rischi se si inseriscono in un contesto di sensibile aumento dei redditi, dei prezzi al consumo e delle locazioni. Ma nel 3° trimestre 2014 sia i redditi delle famiglie, meno 0,1%, sia i prezzi al consumo, meno 0,3%, si sono contratti rispetto al trimestre precedente. Maggiori percentuali di superfici sfitte a livello regionale e il calo dei prezzi al consumo hanno trascinato in territorio negativo anche l'andamento delle locazioni. Le locazioni offerte sono scese dello 0,5% in termini nominali rispetto al trimestre precedente.

La forbice dei prezzi tra oggetti di acquisto e in locazione si è allargata ulteriormente, ma ciò non disincentiva la domanda di investimento in proprietà per piani, per via dei costi di opportunità in continuo calo ovvero di minori rendimenti su investimenti alternativi sicuri. Il numero delle domande di credito pervenute a UBS per oggetti non utilizzati per uso proprio, con il 18,3% di tutte le domande di credito ipotecario, resta piuttosto consistente. Alla luce di rendimenti da redditi da locazione molto bassi, questi investimenti sono destinati a perdere valore in caso di normalizzazione dei costi di capitale. In caso di svolta dei tassi d'interesse, molti investitori cercherebbero di ricollocare il capitale verso investimenti più redditizi, scatenando un'ondata di vendite.

Nella sua previsione inflazionistica condizionale, la Banca nazionale svizzera (BNS) prevede un'inflazione molto modesta fino al 2017. I proprietari di abitazione svizzeri potrebbero così contare ancora per qualche anno su ipoteche con tassi d'interesse estremamente bassi. I prezzi sul mercato delle abitazioni potrebbero però incontrare sempre più limiti. Nella sua valutazione della situazione trimestrale, la BNS minaccia un ulteriore aumento del cuscinetto anticiclico di capitale se i prezzi non dovessero stabilizzarsi. Bisogna anche fare attenzione all'indebolimento della crescita economica. Uno scivolone della Svizzera in recessione smorzerebbe la domanda di abitazioni di proprietà e incentiverebbe l'eliminazione degli squilibri.

Il debole andamento dei prezzi lascia tracce sulla cartina regionale dei rischi. Le abitazioni di proprietà sono rincarate ancora innanzitutto nella Svizzera occidentale e negli agglomerati periferici nonché in alcuni territori alpini e in Ticino. Abbassiamo quindi Lucerna da regione a rischio a regione da monitorare. Escludiamo poi le regioni dell'Unterland zurighese, Mutschellen e Baden dalle regioni da monitorare, mentre inseriamo in questo gruppo la regione San Gallo e la pianura della Linth.

UBS Swiss Real Estate Bubble Index – 3Q 2014

UBS Swiss Real Estate Bubble Index

Selezione delle regioni critiche e delle regioni da monitorare

La nostra selezione delle regioni a rischio è legata al livello dell'UBS Swiss Real Estate Bubble Index e fa capo a una procedura di selezione a più livelli che si basa sui dati regionali della popolazione e dei prezzi immobiliari.

Mappa delle regioni critiche – 3° trimestre 2014

UBS SA


Contatti

Claudio Saputelli, Responsabile CIO WM Swiss & Global Real Estate
Tel. +41-79-513 50 45

Dr. Matthias Holzhey, Economista CIO WM Swiss & Global Real Estate
Tel. +41-44-234 71 25

Lo studio UBS Swiss Real Estate Bubble Index può essere scaricato da Internet al seguente link: www.ubs.com/swissrealestatebubbleindex-en (disponibile in inglese, francese e tedesco).

La prossima data di pubblicazione dell'UBS Swiss Real Estate Bubble Index e il 4 novembre 2014.

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