People are crossing the road in New York.

Messaggi chiave

  • In uno scenario caratterizzato da drastici movimenti di politica economica, ci conforta vedere che Trump sembra più consapevole dei propri limiti e disponibile a reagire ad essi.
  • I recenti segnali di distensione sul commercio e sulla presidenza della Fed mostrano una certa sensibilità al mercato obbligazionario e alle potenziali conseguenze negative a livello economico e politico.
  • In ogni caso, l’economia ha già subito ingenti danni e i mercati dovranno pesare deterioramenti a breve termine e prospettive politiche più favorevoli.
  • Cerchiamo di mitigare l’ottimismo e il pessimismo estremi sugli asset rischiosi, concentrandoci su azioni e obbligazioni di alta qualità e puntando su un ulteriore indebolimento dell’USD.

Aprile si è rivelato un mese di estremismi, ma sono state proprio queste situazioni estreme a far emergere quali limiti incontra Trump nel suo progetto di ridisegnare gli Stati Uniti, sia internamente che nelle relazioni con il resto del mondo. Riteniamo che questi limiti rassicurino in parte il mercato circa la possibilità che vengano evitati gli scenari di coda peggiori, benché le prospettive economiche siano destinate a deteriorarsi nei prossimi mesi.

‘Il mercato obbligazionario è molto insidioso’

Il mercato obbligazionario ha rappresentato un limite importante per Trump, avendo offerto una valutazione immediata e imparziale delle sue proposte politiche. Quando la curva dei Treasury mostra un bear steepening, innescato dall’aumento dei rendimenti obbligazionari a lungo termine, dal calo delle azioni statunitensi e dall’indebolimento del dollaro, significa che i mercati stanno rifiutando la direzione della politica statunitense.

Un aumento disordinato dei rendimenti obbligazionari a lungo termine destabilizza perché aumenta i costi di rifinanziamento del governo, determina tassi di interesse più elevati per le famiglie e le imprese statunitensi e mina la fiducia degli investitori nelle tradizionali proprietà di copertura dei Treasury USA. Questa fiducia è fondamentale per la salute del mercato, poiché i Treasury USA rappresentano la base del tasso di sconto per gli asset globali e fungono da collaterale di riferimento per il sistema finanziario mondiale.

In due occasioni abbiamo assistito a brusche virate politiche a seguito di forti aumenti dei rendimenti a lungo termine. La prima è stata il 9 aprile, quando Trump ha rinviato di 90 giorni l’introduzione dei dazi reciproci, ammettendo lo stesso giorno che “il mercato obbligazionario è molto insidioso”. La seconda è stata il 22 aprile, quando Trump ha detto chiaramente di non avere alcuna intenzione di licenziare il presidente della Fed, Jerome Powell. Questi episodi hanno ripristinato il funzionamento del mercato dei Treasury e hanno rassicurato sui limiti di Trump, rendendo meno probabili gli scenari peggiori relativi ai dazi e alla presidenza della Fed.

Grafico 1: aumenti dei rendimenti a lungo termine che hanno preceduto le brusche virate politiche

Rendimento titoli USA a 30 anni

Il grafico mostra che l’aumento dei rendimenti obbligazionari a lungo termine ha preceduto le brusche virate politiche.
Fonte: UBS Asset Management, Bloomberg. Dati aggiornati ad aprile 2025.

Il grafico illustra l’aumento dei rendimenti obbligazionari a lungo termine prima dell’annuncio delle brusche virate politiche.

La politica delle misure stagflazionistiche

Un altro limite per Trump è l’economia politica. Sebbene Trump consideri la sua rielezione come un’opportunità per ridefinire il panorama del commercio globale e riportare la produzione negli Stati Uniti, il suo programma non è immune da forti timori economici e politici nel breve termine. Il sostegno di cui Trump gode tra i repubblicani è stato solido finora, ma le prime crepe cominciano ad affiorare, ancor prima che i dazi abbiano iniziato a produrre un impatto significativo sull’economia.

Gli intervistati del sondaggio della NFIB sull’ottimismo delle piccole imprese consideravano Trump un fattore molto positivo per l’economia in entrambe le occasioni in cui è stato eletto, il che implica una tendenza repubblicana tra gli intervistati. Nel 2016, l’ottimismo elettorale è rimasto sostenuto per tutto il primo mandato di Trump fino allo scoppio della pandemia di COVID-19. Questa volta, l’ottimismo è già sceso in risposta alle politiche di Trump, con un calo di undici punti percentuali nel numero di intervistati che valutano positivamente le prospettive economiche dei prossimi tre mesi.

Grafico 2: i piccoli imprenditori stanno diventando pessimisti sull’economia

Indice sull’ottimismo delle piccole imprese della NFIB

Il grafico mostra la tendenza di calo dell’ottimismo delle piccole imprese in risposta alle politiche di Trump.
Fonte: UBS Asset Management, Macrobond. Dati aggiornati ad aprile 2025.

Il grafico mostra il cambio di sentiment dopo la vittoria del presidente Trump alle elezioni del 2016 e del 2024.

Molte piccole imprese sono particolarmente sensibili ai dazi imposti dagli Stati Uniti alla Cina. Migliaia di piccole imprese dipendono dalle importazioni dalla Cina e non hanno la marginalità necessaria per pagare dazi del 145%, né la flessibilità per modificare le supply chain dall’oggi al domani. Con le spedizioni tra Stati Uniti e Cina crollate sotto il peso dei dazi e le scorte in via di esaurimento, migliaia di piccole imprese potrebbero essere costrette a chiudere i battenti e licenziare i lavoratori. Le piccole imprese, o quelle con meno di 500 dipendenti, rappresentano oltre l’80% dell’occupazione privata negli Stati Uniti.

Nei sondaggi pre-elettorali emergeva che i problemi più importanti per gli elettori erano il costo della vita e lo stato generale dell’economia (insieme all’immigrazione). Se i dazi di Trump saranno confermati, gli economisti di UBS prevedono che l’inflazione core mensile inizierà a superare il 7% su base annualizzata verso la fine dell’estate. Quando i CEO di Walmart, Target e Home Depot hanno avvertito il presidente che da lì a poche settimane alcuni scaffali avrebbero potuto essere vuoti, non stupisce che Trump e Scott Bessent abbiano definito i dazi “insostenibili” e adottato toni distensivi. Considerando che la Cina non sembra avere alcuna fretta di negoziare, è probabile che il presidente Trump si troverà ad affrontare una situazione economica e, presumibilmente, politica molto scomoda, a meno che non ridimensioni in modo significativo i dazi. Cosa che pensiamo farà.

Grafico 3: gli elettori si preoccupano dell’inflazione, non dei dazi.

Sondaggio d’opinione negli Stati Uniti: problematiche più importanti

Il grafico mostra che gli elettori danno nettamente più importanza all’inflazione rispetto al commercio internazionale.
Fonte: BCA, Cato Institute 2024 Globalization and Trade National Survey. UBS Asset Management. Dati aggiornati a novembre 2024.

Il grafico mostra i sondaggi pre-elettorali da cui si nota che l’inflazione è la massima priorità per gli elettori rispetto al commercio internazionale.

Far quadrare il cerchio

Anche se il presidente Trump ridimensionasse drasticamente i dazi, l’economia statunitense sembra comunque avviata verso un brusco rallentamento. Il sentiment delle imprese è crollato e lascia prevedere una battuta d’arresto negli investimenti. I redditi reali sono in frenata e peseranno sui consumi. Infine, i tassi dei mutui sono ancora troppo alti per l’immobiliare residenziale.

Per i mercati, com’è possibile far quadrare un previsto allentamento delle tensioni commerciali con un imminente rallentamento dell’economia? Gli asset rischiosi possono “guardare oltre” alcuni trimestri di crescita e utili più deboli se la direzione intrapresa è quella di politiche economiche meno dannose?

Confidiamo che l’atteso cambio di politiche sarà sufficiente per evitare gli scenari peggiori per il mercato. Allo stesso tempo, i mercati non sembrano scontare un forte deterioramento degli utili e dei multipli associati ai rischi di ribasso che incombono sull’economia, soprattutto in un contesto in cui l’elevata inflazione frena la politica monetaria e lo spazio di manovra fiscale è limitato.

Asset allocation

Prevediamo che gli asset rischiosi saranno soggetti a forti oscillazioni e preferiamo posizioni di valore relativo rispetto a scommesse direzionali di ampia portata, soprattutto in un contesto in cui i mercati possono essere ribaltati da un tweet. Cercheremo di mitigare gli eccessi di sentiment in ogni direzione.

Con il rallentamento dell’economia, privilegiamo l’esposizione al fattore qualità, sia all’interno che all’esterno degli Stati Uniti. Apprezziamo anche le obbligazioni di alta qualità, in particolare al di fuori degli Stati Uniti e più vicine al punto quinquennale della curva. Sul fronte valutario, l’USD potrebbe indebolirsi ulteriormente nel corso dell’anno, poiché i portafogli globali cercheranno di ridurre le esposizioni diventate fortemente pesate sugli Stati Uniti. Nonostante i forti rialzi, l’oro rimane un utile strumento di diversificazione in caso di stagflazione e incertezza politica generale.

View sulle asset class

Asset class

Asset class

Indicazione complessiva/relativa

Indicazione complessiva/relativa

View di UBS Asset Management

View di UBS Asset Management

Asset class

Azioni globali

Indicazione complessiva/relativa

Neutrale

View di UBS Asset Management

Siamo neutrali sulle azioni e, dato il contesto di mercato volatile, crediamo vi sia un rapporto rischio/rendimento più interessante nel valore relativo piuttosto che in scommesse direzionali di ampia portata. Riteniamo che la crescita andrà incontro a un rallentamento a causa della maggiore incertezza politica e dei dazi. A livello regionale, siamo sovrappesati sui titoli azionari svizzeri e giapponesi e sottopesati su quelli australiani. A livello settoriale, privilegiamo la qualità.

Asset class

USA

Indicazione complessiva/relativa

Neutrale

View di UBS Asset Management

Il rischio di ribasso per le azioni statunitensi è aumentato per il ridimensionamento del vantaggio di crescita degli Stati Uniti, l’incertezza politica statunitense e la concentrazione nel settore tecnologico. Ciononostante, manteniamo l’esposizione ad azioni statunitensi di alta qualità con utili solidi. La debolezza dell’USD rappresenta un ulteriore fattore di sostegno.

Asset class

Europa

Indicazione complessiva/relativa

Neutrale

View di UBS Asset Management

Le azioni europee potrebbero essere sostenute dai tagli della BCE, dalla crescita dei redditi reali e dalla spesa fiscale tedesca. Manteniamo un sovrappeso sulle banche europee. Il rischio principale deriva dall’eccessiva forza dell’EUR e dall’indebolimento della crescita del commercio mondiale.

Asset class

Giappone

Indicazione complessiva/relativa

Sovrappeso

View di UBS Asset Management

Il Giappone ha registrato miglioramenti in termini di crescita del PIL nominale e corporate governance. Il Giappone è anche uno dei primi Paesi in fila per i negoziati commerciali con gli Stati Uniti. Poiché lo JPY potrebbe continuare a rafforzarsi, rimaniamo sovrappeso sul Giappone senza copertura.

Asset class

Mercati emergenti

Indicazione complessiva/relativa

Neutrale

View di UBS Asset Management

I recenti progressi tecnologici cinesi nel campo dell’IA potrebbero essere eclissati dagli elevati dazi doganali tra Stati Uniti e Cina, mentre l’indebolimento della crescita del commercio globale potrebbe pesare sui mercati emergenti in generale.

Asset class

Titoli di Stato globali

Indicazione complessiva/relativa

Sovrappeso

View di UBS Asset Management

Siamo sovrappeso sulla duration globale, poiché prevediamo un rallentamento dell’inflazione (al di fuori degli Stati Uniti) e un indebolimento della crescita. Le obbligazioni a breve termine offrono protezione contro gli asset rischiosi qualora dovessero concretizzarsi i rischi di rallentamento della crescita, poiché le banche centrali hanno margine per ulteriori tagli.

Asset class

Titoli di Stato USA

Indicazione complessiva/relativa

Neutrale

View di UBS Asset Management

Siamo neutrali sulla duration statunitense poiché i Treasury sono esposti alla volatilità derivante dai cambiamenti politici. I dazi aumentano i rischi di inflazione a breve termine e un’espansione del deficit fiscale potrebbe far salire il premio a termine. Inoltre, in un contesto di cambi politici statunitensi, i Treasury USA hanno talvolta registrato una correlazione positiva con gli asset rischiosi. Di conseguenza, in termini di portafoglio, riteniamo più interessanti altre regioni.

Asset class

Bund

Indicazione complessiva/relativa

Neutrale

View di UBS Asset Management

Riteniamo che la parte iniziale della curva tedesca potrebbe registrare un balzo a causa dei rischi legati alla crescita esterna, ma in ultima analisi, visti gli stimoli fiscali, pensiamo che la curva rimarrà ripida.

Asset class

Gilt

Indicazione complessiva/relativa

Sovrappeso

 

View di UBS Asset Management

Siamo sovrappeso sui Gilt poiché le valutazioni sono migliorate e pensiamo che il governo eviterà un incremento disordinato del deficit.

Asset class

Japanese Government Bond

 

Indicazione complessiva/relativa

Sottopeso

View di UBS Asset Management

I salari e l’inflazione sottostante stanno accelerando, ma ci aspettiamo che la Bank of Japan prosegua la stretta monetaria.

Asset class

Svizzera

Indicazione complessiva/relativa

Sottopeso

View di UBS Asset Management

Le valutazioni sono storicamente elevate e il mercato sconta già che la BNS taglierà i tassi portandoli verso lo zero.

Asset class

Credito globale

Indicazione complessiva/relativa

Neutrale

View di UBS Asset Management

Riteniamo che gli spread creditizi sia IG che HY non compensino pienamente il difficile contesto macroeconomico, malgrado rendimenti complessivi interessanti. A livello regionale, l’HY asiatico offre le migliori opportunità di carry.

Asset class

Credito Investment Grade

Indicazione complessiva/relativa

Neutrale

View di UBS Asset Management

Visto il difficile contesto macroeconomico, riteniamo che le valutazioni attuali non siano particolarmente interessanti. L’impatto diretto dei dazi dovrebbe essere contenuto, ma ripercussioni più significative potrebbero derivare da effetti secondari.

Asset class

Credito High Yield

Indicazione complessiva/relativa

Neutrale

View di UBS Asset Management

Si sono registrati ingenti deflussi e gli spread HY si sono ampliati, ma non riteniamo che abbiano ancora raggiunto i livelli tipicamente associati a un rallentamento dell’economia, rendendo quindi il margine di sicurezza insufficiente. I rendimenti complessivi sono comunque interessanti.

Asset class

Debito dei mercati emergenti in valuta forte

Indicazione complessiva/relativa

Neutrale

View di UBS Asset Management

Riteniamo che l’HY asiatico offra il carry corretto per il rischio più interessante tra i segmenti del credito globale.

Asset class

Valute

Indicazione complessiva/relativa

N/A1

View di UBS Asset Management

N/A1

Asset class

USD

Indicazione complessiva/relativa

Sottopeso

View di UBS Asset Management

Siamo ribassisti sull’USD poiché il vantaggio di crescita degli Stati Uniti diminuisce, la fiducia nel Paese soffre per la sua incertezza politica e le valute di riserva diverse dall’USD si sono rivelate una copertura migliore contro la debolezza azionaria quest’anno.

Asset class

EUR

Indicazione complessiva/relativa

Sovrappeso

View di UBS Asset Management

Siamo rialzisti sull’EUR poiché beneficia del suo ruolo di principale valuta “anti-USD” e dell’aumento della spesa fiscale nell’eurozona.

Asset class

JPY

Indicazione complessiva/relativa

Sovrappeso

View di UBS Asset Management

Lo JPY ha dimostrato le sue proprietà di copertura rispetto alle azioni e riteniamo che possa ancora beneficiare di valutazioni convenienti e aumenti dei tassi da parte della BoJ.

Asset class

CHF

Indicazione complessiva/relativa

Sottopeso

View di UBS Asset Management

Siamo negativi sul CHF rispetto alle altre valute di riserva diverse dall’USD, poiché vediamo un aumento del rischio di ulteriori tagli da parte della BNS o di interventi sul mercato valutario.

Asset class

Valute Mercati Emergenti

Indicazione complessiva/relativa

Neutrale

View di UBS Asset Management

Le valute dei mercati emergenti sono schiacciate tra rallentamento della crescita e debolezza dell’USD. Rimaniamo sottopeso sul CNH per il rischio dazi.

Asset class

Materie prime

Indicazione complessiva/relativa

Neutrale

View di UBS Asset Management

Rimaniamo costruttivi sull’oro, nonostante i nuovi massimi raggiunti, visto il sostegno offerto dagli acquisti delle banche centrali in un contesto di incertezza politica. Siamo neutrali sul petrolio in ragione dell’aumento dell’offerta e delle prospettive contrastate per la crescita globale, controbilanciate dai rischi geopolitici.

Fonte: team UBS Asset Management Investment Solutions Macro Asset Allocation Strategy, dati aggiornati al 28 aprile 2025. Le opinioni sono fornite sulla base di un orizzonte d’investimento di 3-12 mesi, non riflettono necessariamente l’effettivo posizionamento del portafoglio e sono soggette a variazioni.

1. Per quanto riguarda i cambi, la nostra opinione è illustrata in funzione delle rispettive valute (USD, EUR, JPY, CHF e Valute Mercati emergenti).

C-04/2025 M-001205 M-001214

Contenuti correlati

Approfondimenti

Un mondo di approfondimenti sui mercati tutti da scoprire

Potrebbe interessarti anche