Macro Monthly
Come orientarsi tra i dazi
View di febbraio sui fattori macroeconomici e sulle asset class
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View di febbraio sui fattori macroeconomici e sulle asset class
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Confermiamo la nostra view positiva su azioni e obbligazioni. Gli utili si stanno rivelando solidi, la crescita è robusta, l’inflazione rallenta ancora e le banche centrali globali continuano ad allentare le loro politiche monetarie. Ci piace la semplicità e cerchiamo di evitare inutili complicazioni.
Tuttavia, non possiamo nascondere che il livello di rumore è aumentato. I dazi annunciati dal presidente Trump la scorsa settimana sono di quattro volte superiori ai dazi osservati nel suo primo mandato e, se confermati, avrebbero effetti significativi sull’economia sia statunitense che globale. Fortunatamente, i dazi su Canada e Messico sono stati rinviati, mentre quelli applicati alla Cina (10%) sono risultati sostanzialmente in linea con le attese degli investitori (e potrebbero essere revocati dopo un colloquio tra i presidenti Trump e Xi).
Che i dazi sarebbero stati nell’agenda di Trump era ben noto: il presidente li usa infatti come leva privilegiata per raggiungere obiettivi non economici (fentanil e immigrazione illegale, in questo caso), nonché per affrontare presunti squilibri economici (come nella guerra commerciale con la Cina). Il fatto che Canada e Messico siano riusciti a rinviare i dazi con interventi tutto sommato di modesta entità, come aveva fatto la Colombia una settimana prima relativamente a una controversia sull’immigrazione, lascia pensare che gli obiettivi non economici potrebbero essere più facili da affrontare.
La questione della cosiddetta “equità commerciale” sarà più difficile da risolvere in tempi brevi e presenta un rischio maggiore per l’UE e la Cina. Il presidente Trump si è infatti espresso in modo molto accesso sull’Europa negli ultimi tempi e, vista la difficoltà di far negoziare in modo unitario 27 Stati membri, la regione appare particolarmente vulnerabile. L’amministrazione Trump renderà noto un approccio più formale al commercio globale nella revisione della politica commerciale America First prevista per il 1° aprile. Di conseguenza, nonostante la tregua degli ultimi giorni, gli investitori devono rimanere concentrati sul rischio dazi.
Rapporti commerciali USA, in miliardi di USD
I rischi economici dei dazi
Anticipare i dazi è difficile per gli investitori perché, anche quando sono “noti”, la portata delle loro ripercussioni economiche rimane estremamente incerta. Gli impatti su crescita e inflazione dipendono da diversi fattori, tra cui l’elasticità commerciale, la capacità delle imprese di trasferire costi più elevati, l’integrazione delle supply chain e gli effetti valutari. È difficile anche quantificare gli effetti indiretti, come l’incertezza imprenditoriale che potrebbe pesare sulle decisioni di investimento e occupazione.
In termini di crescita, gli Stati Uniti sono meno colpiti rispetto a partner commerciali maggiori, in ragione del loro deficit commerciale. Se il gettito proveniente dai dazi fosse poi accompagnato da una spesa fiscale, gli effetti pregiudizievoli potrebbero essere mitigati. Tuttavia, i rischi di inflazione sono maggiori per gli Stati Uniti a causa dell’aumento dei prezzi delle importazioni e della maggiore ciclicità rispetto al resto del mondo.
Anche la funzione di reazione della Fed è incerta. In teoria, l’inflazione dovuta ai dazi è assimilabile a un aumento regolamentato dei prezzi e dovrebbe attenuarsi nel corso dell’anno successivo. In questo senso, la Fed guarderebbe oltre l’effetto prezzo, soprattutto visti i rischi di ribasso che i dazi pongono sulla crescita. Tuttavia, se le minacce di dazi persistono, le aspettative di inflazione potrebbero diventare instabili e costringere la Fed ad assumere una posizione più aggressiva. I dazi aumentano pertanto il rischio di una maggiore correlazione tra azionario e obbligazionario, con un rialzo dei premi per il rischio di inflazione che va a compromettere tanto le azioni quanto le obbligazioni.
Come orientarsi tra i dazi
Malgrado la nostra predilezione per la semplicità, la realtà è diventata più complessa. Manteniamo la nostra attuale propensione al rischio basata sui fondamentali sottostanti, ma abbiamo posizionato i portafogli più ampi in modo da contribuire a mitigare il rischio dazi. Innanzitutto, malgrado le valutazioni elevate, continuiamo a preferire le azioni statunitensi: prima di avventurarci in modo più aggressivo sui mercati internazionali meno costosi, aspettiamo la primavera per avere maggiore visibilità sulla politica di dazi del presidente Trump.
Nel reddito fisso, abbiamo spostato parte della nostra duration dai mercati obbligazionari statunitensi a quelli non statunitensi. I dazi rischiano infatti di avere un impatto maggiore sull’inflazione negli Stati Uniti e un impatto (negativo) maggiore sulla crescita nei Paesi soggetti a dazi: preferiamo quindi assumere il rischio di duration in questi Paesi commercialmente sensibili. Se Trump colpisse l’Europa con dazi aggressivi, probabilmente i Bund attutirebbero i drawdown del mercato azionario meglio dei Treasury.
La nostra view complessiva sull’USD è sostanzialmente neutrale, ma con l’Europa e la Cina nel mirino rimaniamo sottopeso sull’EUR e sul CNH. Infine, continuiamo a favorire l’esposizione all’oro. Oltre agli acquisti strutturali da parte delle banche centrali emergenti, l’oro dovrebbe seguire un buon andamento in un contesto di maggiore incertezza politica.
View sulle asset class
Il grafico seguente mostra la view del nostro team di Asset Allocation sull’attrattiva complessiva delle asset class al 5 febbraio 2025. Le sezioni in grassetto illustrano le nostre indicazioni complessive su azioni, tassi e credito a livello globale. Le altre sezioni, invece, chiariscono le nostre opinioni su alcune regioni all’interno delle varie asset class: azioni, obbligazioni, credito e valute. Poiché la tabella non include tutte le asset class, l’indicazione complessiva netta potrebbe essere leggermente negativa o positiva.
Asset class | Asset class | Indicazione complessiva/relativa | Indicazione complessiva/relativa | View di UBS Asset Management | View di UBS Asset Management |
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Asset class | Azioni globali | Indicazione complessiva/relativa | Sovrappeso | View di UBS Asset Management | La crescita resiliente e il persistere della disinflazione creano un contesto positivo per le azioni. La crescita degli utili lascia pensare a ulteriori rialzi, nonostante le valutazioni elevate. L’elevata concentrazione di mercato negli USA costituisce un rischio. |
Asset class | USA | Indicazione complessiva/relativa | Sovrappeso | View di UBS Asset Management | Prevediamo che le azioni statunitensi beneficeranno di utili robusti, di una crescita economica resiliente e di potenziali deregolamentazioni/tagli fiscali. I principali ostacoli sono costituiti da un maggior rischio di concentrazione e dalla forza del dollaro. |
Asset class | Europa | Indicazione complessiva/relativa | Neutrale | View di UBS Asset Management | Il rischio di dazi USA, che inciderebbero sulle fragili prospettive di crescita dell’Europa, è aumentato. Sul fronte positivo, le revisioni degli utili sono andate al rialzo rispetto a livelli bassi e la BCE ha continuato a tagliare i tassi. |
Asset class | Giappone | Indicazione complessiva/relativa | Neutrale | View di UBS Asset Management | Siamo neutrali sulle azioni giapponesi poiché la riforma delle imprese in essere, i solidi utili e l’aumento della crescita nominale si contrappongono alla stretta della Bank of Japan. |
Asset class | Mercati emergenti | Indicazione complessiva/relativa | Neutrale | View di UBS Asset Management | La svolta politica cinese e i progressi tecnologici sono positivi, ma le tensioni commerciali con gli Stati Uniti e la forza del dollaro costituiscono un ostacolo. |
Asset class | Titoli di Stato globali | Indicazione complessiva/relativa | Sovrappeso | View di UBS Asset Management | Continuiamo a pensare che l’inflazione rallenterà quest’anno, sostenendo il ciclo di allentamento globale (ad eccezione del Giappone). Le valutazioni sulla maggior parte dei mercati dei tassi dei Paesi sviluppati rimangono interessanti, con tassi ancora ampiamente restrittivi. |
Asset class | Titoli di Stato USA | Indicazione complessiva/relativa | Sovrappeso | View di UBS Asset Management | Continuiamo a prevedere un calo dell’inflazione sottostante. Deficit fiscali importanti e persistenti rappresentano un rischio per i rendimenti a lungo termine, ma la nuova amministrazione finora si è mostrata sensibile alla spesa. |
Asset class | Bund | Indicazione complessiva/relativa | Sovrappeso | View di UBS Asset Management | Il miglioramento delle valutazioni, la debolezza della crescita, il rallentamento dell’inflazione e il rischio di dazi ci rendono più ottimisti sul Bund. |
Asset class | Gilt | Indicazione complessiva/relativa | Neutrale | View di UBS Asset Management | L’ampio deficit di bilancio con maggiori spese fiscali a breve termine compensa le valutazioni a buon mercato. |
Asset class | Japanese Government Bond | Indicazione complessiva/relativa | Sottopeso | View di UBS Asset Management | I salari e l’inflazione sottostante stanno accelerando mentre il mercato sta anticipando una politica troppo accomodante. |
Asset class | Svizzera | Indicazione complessiva/relativa | Sottopeso | View di UBS Asset Management | Le valutazioni sono storicamente elevate; un notevole ulteriore allentamento è già scontato nella politica della BNS. |
Asset class | Credito globale | Indicazione complessiva/relativa | Neutrale | View di UBS Asset Management | Gli spread creditizi rimangono contratti; tuttavia, visto il minor rischio di recessione, prevediamo rendimenti totali positivi nel segmento high yield statunitense. Altrove, riteniamo che EUR e Asia HY offrano le migliori opportunità di carry. |
Asset class | Credito investment grade | Indicazione complessiva/relativa | Neutrale | View di UBS Asset Management | Gli investitori continuano a cercare opportunità di reddito nel credito, soprattutto perché la liquidità diventa gradualmente meno interessante. Detto questo, le valutazioni sono elevate e ci aspettiamo che i rendimenti vengano trainati dal carry e dalla duration. |
Asset class | Credito high yield | Indicazione complessiva/relativa | Sovrappeso | View di UBS Asset Management | La discreta qualità del credito e il contesto macroeconomico favorevole giustificano spread contratti, ma la compensazione dei rischi di ribasso è modesta. Le obbligazioni HY in Europa e Asia offrono valutazioni più interessanti e carry. |
Asset class | Debito dei mercati emergenti in valuta forte | Indicazione complessiva/relativa | Neutrale | View di UBS Asset Management | Molti emittenti dei mercati emergenti in difficoltà hanno gestito una ristrutturazione e importanti riforme nel 2024, aprendo la strada a un minore rischio di insolvenza. Le valutazioni sono relativamente più interessanti di quelle dei mercati sviluppati, ma la forza del dollaro costituisce un rischio. |
Asset class | Valute | Indicazione complessiva/relativa | N/A1 | View di UBS Asset Management | N/A1 |
Asset class | USD | Indicazione complessiva/relativa | Sovrappeso | View di UBS Asset Management | Abbiamo un lieve orientamento rialzista sull’USD, dettato dai differenziali di rendimento positivi e dalla volontà di ottenere protezione contro il potenziale rischio tassi. Riteniamo tuttavia che i rischi siano bivalenti, poiché il posizionamento è USD long e i dazi potrebbero non essere così elevati come si teme. |
Asset class | EUR | Indicazione complessiva/relativa | Sottopeso | View di UBS Asset Management | Benché le valutazioni siano interessanti, siamo ribassisti sull’EUR, visti i differenziali dei tassi e l’aumento del rischio di dazi. |
Asset class | JPY | Indicazione complessiva/relativa | Sovrappeso | View di UBS Asset Management | L’aumento dei tassi della Bank of Japan, le valutazioni convenienti e le proprietà protettive ci portano a privilegiare lo JPY rispetto all’EUR e al CNH. |
Asset class | CHF | Indicazione complessiva/relativa | Sottopeso | View di UBS Asset Management | Siamo negativi sul CHF perché riteniamo che la BNS dovrà tagliare ulteriormente i tassi, mentre le valutazioni sono elevate. |
Asset class | Valute Mercati emergenti | Indicazione complessiva/relativa | Neutrale | View di UBS Asset Management | Sovrappeso sullo ZAR e sul TRY considerato il carry e un quadro politico positivo. Sottopeso sul CNH per il rischio dazi. |
Asset class | Materie prime | Indicazione complessiva/relativa | Neutrale | View di UBS Asset Management | Rimaniamo positivi sull’oro come diversificatore interessante, con dinamiche positive nella domanda da parte delle banche centrali globali. Pensiamo che il Brent si manterrà in un intervallo compreso tra 70 e 80 USD. |
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