La rivoluzione sostenibile è morta sul nascere?
Nel nono episodio di Finance Explained, il podcast di UBS AM in collaborazione con Will Media, parliamo di rivoluzione green e cambiamento climatico. Il trend si è arrestato?
- Secondo Francesco Perrini, Associate Dean for Sustainability di SDA Bocconi, il boom del tema della sostenibilità nelle aziende è nato tra il 2016 e 2019, a seguito nella nuova Agenda delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS). La pandemia ha accelerato questo processo portando il tema dalle aziende alle persone.
- Anche nel mondo finanziario si parla di sostenibilità da molto tempo: ad esempio, la prima soluzione sostenibile di UBS AM è stata lanciata nel 1997. All’inizio la sostenibilità veniva confusa con i valori etici, fondati sul concetto di esclusione di alcuni settori. Con il passare del tempo, invece, i criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) sono diventanti sempre più rilevanti per gli asset manager poiché permettono di analizzare complessivamente le società da inserire nel portafoglio.
- La crisi climatica è la vera emergenza che dobbiamo affrontare: il concetto di «Save the planet» è legato al tema «Save the people». La principale causa del climate change è rappresentata dalle emissioni di gas serra, in particolare di CO2. Questa era infatti a un livello sopportabile prima della rivoluzione industriale, si è mantenuta agli stessi livelli fino al 1950 e per poi crescere esponenzialmente e raggiungere 1,5° oltre la soglia massima indicata per non provocare danni irreversibili. Secondo Francesco Perrini, le due grandi strategie che dovrebbero essere implementate a livello globale da ogni società per ridurre le emissioni di CO2 sono la decarbonizzazione, attraverso investimenti in efficienza energetica, fonti rinnovabili, e l’economia circolare, attraverso la condivisione, il riutilizzo, la riparazione e il riciclo dei materiali e prodotti esistenti.
- La finanza ha una grande responsabilità in questo percorso che concretizza attraverso la creazione di strategie di investimento focalizzate sulla riduzione di emissioni. Non è necessario soltanto investire in aziende che producono pale eoliche, per esempio, ma è importante mitigare i processi di transizione di società che adottano delle politiche di produzione altamente inquinanti verso dei percorsi di riduzione delle emissioni e incremento dell’utilizzo di energia pulita.
- Secondo Francesco Perrini, in un ottica futura, le società dovrebbero integrare al più presto i criteri ESG all’interno del proprio quadro produttivo e normativo con l’obiettivo di trasformare un potenziale costo nel breve periodo in un potenziale investimento nel lungo periodo.
- Come UBS, facciamo parte dell’associazione ClimateAction100+, insieme ad altri 700 investitori, rappresentando complessivamente $68 trilioni di dollari di asset. Ci interfacciamo con 166 aziende che rappresentano l’80% delle emissioni globali totali, per accompagnarle verso un processo di transizione energetica, e raggiungere il maggior valore aggiunto per l’azienda, gli investitori, l’ambiente e la società generale.
Affrontare le sfide davanti a noi
Affrontare le sfide davanti a noi
Il cambiamento climatico, l’insicurezza alimentare, il crescente fabbisogno energetico e la scarsità d'acqua sono tra le maggiori sfide del nostro secolo. Eppure, oggi è possibile contribuire attivamente per costruire un presente migliore, con uno sguardo rivolto al futuro.
Ne abbiamo parlato nel nostro nuovo Loop, un progetto di UBS Asset Management in collaborazione con Will Media.
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