L’intelligenza artificiale può rivoluzionare la sicurezza informatica?
La rapida ascesa della digitalizzazione sta cambiando il modo di operare delle imprese, offrendo enormi opportunità ma anche importanti sfide.
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La rapida ascesa della digitalizzazione sta cambiando il modo di operare delle imprese, offrendo enormi opportunità ma anche importanti sfide.
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La digitalizzazione della nostra società è un megatrend che, a nostro avviso, è destinato ad accelerare nei prossimi anni, rendendo le imprese e gli individui vulnerabili agli attacchi informatici. La cosiddetta “superficie di attacco”1, ovvero il numero di punti possibili in cui un utente non autorizzato può accedere a un sistema ed estrarre dati, a nostro avviso si è ampliata, soprattutto a causa dell’incremento della connettività, del 5G e dell’Internet delle cose (IoT). Inoltre, lavorare da casa o, in realtà, da qualsiasi luogo, sta diventando un aspetto naturale della nostra quotidianità e offre agli hacker maggiori opportunità per sfruttare i punti deboli. I criminali informatici utilizzano metodi sempre più sofisticati, come il social engineering o gli attacchi alla catena di approvvigionamento, per infiltrarsi nelle reti.
Quali sono oggi le principali sfide per la sicurezza informatica?
Con l’espansione della superficie di attacco, sta diventando sempre più difficile per le organizzazioni bloccare rapidamente le potenziali minacce. I gruppi che si occupano della sicurezza IT devono concentrarsi sul rilevamento preciso e tempestivo delle minacce informatiche, migliorando al contempo le loro capacità di reazione. I fattori che mettono a dura prova le organizzazioni IT sono i seguenti2:
Non sorprende che i gruppi che si occupano della sicurezza IT siano a rischio di affaticamento e di carenza di personale, il che aumenta ulteriormente il relativo turnover. Inoltre, il tempo necessario per risolvere gli attacchi informatici sta aumentando: secondo un’inchiesta condotta tra più di 1000 membri di gruppi dei centri operativi di sicurezza in tutto il mondo, il 46% ha dichiarato che il tempo medio necessario per rilevare e rispondere a un incidente di sicurezza è aumentato negli ultimi 2 anni mentre più dell’80% ha affermato che l’accertamento manuale delle minacce rallenta i tempi di reazione complessiva.4
La situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che gli attacchi informatici si sono notevolmente intensificati negli ultimi anni, diventando sempre più frequenti e sofisticati.
Gli attacchi informatici sono in aumento
I crescenti volumi di incidenti informatici continuano a minacciare le imprese.
Qual è il costo di una violazione dei dati?
Secondo IBM, il costo medio globale della violazione dei dati ha raggiunto USD 4,45 milioni nel 2023, con un incremento del 2,3% rispetto al costo medio del 2022 di USD 4,35 milioni. Il costo può includere dal pagamento di riscatti e perdita di ricavi ai tempi di inattività dell’impresa, fino alla bonifica e alle spese legali e di revisione10. Dal 2020 (quando il costo totale medio di una violazione dei dati era di USD 3,86 milioni) il numero è aumentato del 15,3%. Per il 13° anno consecutivo, gli Stati Uniti sono in cima alla classifica delle regioni con i più alti costi di violazione dei dati, che ammontano a USD 9,48 milioni, più del doppio della media globale, seguiti da Medio Oriente e Canada (grafico 1).
Analizzando i diversi settori industriali, il segmento sanitario ha registrato il costo di una violazione dei dati più elevato, seguito dai settori finanziario e farmaceutico. Negli ultimi tre anni, il costo medio di una violazione dei dati nel settore sanitario è cresciuto del 53,3%. Secondo gli autori, i motivi principali sono che la sanità è soggetta a livelli più elevati di regolamentazione del settore ed è considerata un’infrastruttura critica dal governo degli Stati Uniti. Il settore sanitario ha registrato costi medi di violazione dei dati notevolmente più elevati (grafico 2)11, in particolare dall’inizio della pandemia di COVID-19.
IA per alleggerire il carico di lavoro dei gruppi che si occupano della sicurezza informatica
Riteniamo che l’uso dell’IA possa potenzialmente diventare una soluzione cruciale per la sicurezza informatica, aiutando a rilevare le minacce informatiche e ad aumentare i tempi di risposta, fungendo così da “assistente” per gli analisti di sicurezza informatica. Secondo Acumen Research & Consulting, la dimensione di mercato dell’IA nella sicurezza informatica ha rappresentato USD 14,9 miliardi nel 2021 e si stima che raggiungerà un valore di mercato di USD 133,8 miliardi nel 2030, con un tasso composto di crescita annuale del 27,8%. Questa tendenza è alimentata dall’uso crescente dei social media per le operazioni aziendali, dai crescenti investimenti governativi nell’adozione dell’IA e dai progressi tecnologici nei sistemi di sicurezza per contrastare i sempre più sofisticati attacchi informatici.12
L’idea alla base dell’impiego dell’IA nella sicurezza informatica è quella di utilizzare un software abilitato all’IA per aumentare le competenze umane nell’identificare rapidamente nuovi tipi di traffico di malware o tentativi di hacking. Grazie ai progressi compiuti di recente nella potenza di calcolo, l’IA nella sicurezza informatica sta diventando una realtà con insiemi di dati relativamente piccoli. Le soluzioni di intelligenza artificiale possono alleggerire il carico di lavoro dei gruppi che si occupano della sicurezza informatica e rimuovere efficacemente i falsi positivi, ricavando rapidamente correlazioni e approfondimenti da vasti insiemi di dati tra le risorse. Possono inoltre automatizzare le attività a basso rischio e consentire ai gruppi che si occupano della sicurezza informatica di concentrarsi sulle minacce con priorità più elevata.
Secondo una pubblicazione di IBM Institute for Business Value, l’IA sta già riducendo i costi di risposta della sicurezza informatica.13
Da sempre la sicurezza informatica è stata progettata per esaminare un dominio specifico e risolvere le minacce in uno scenario particolare. Tuttavia, la crescente complessità degli attacchi informatici richiede soluzioni unificate. Sebbene l’uso dell’IA non sia una novità per la sicurezza in casi come il rilevamento delle anomalie, riteniamo che l’IA generativa (IAG) rappresenti un ulteriore miglioramento, data la sua capacità di generare raccomandazioni e automatizzare le attività manuali e ad hoc precedentemente svolte dai professionisti della sicurezza informatica. La IAG consente di aggregare e correlare i dati tra i numerosi prodotti isolati che compongono il sistema di sicurezza di un’organizzazione. I gruppi che si occupano della sicurezza IT sono quindi in grado di rafforzare la propria difesa identificando schemi e connessioni che l’uomo ha difficoltà a rilevare tra i vari settori e sedi aziendali.
Un recente rapporto pubblicato da Cloud Security Alliance (CSA) rileva che i modelli IAG migliorano sensibilmente la scansione dei punti deboli: la piattaforma Codex di OpenAI, basata su ChatGPT, è stata in grado di rilevare e scansionare le vulnerabilità in un codice software scritto in vari linguaggi di programmazione. Secondo CSA, questa tecnologia potrebbe diventare una componente integrale delle risposte di sicurezza informatica. È interessante notare che il rapporto osserva che l’IAG è in grado di rilevare e contrassegnare con una filigrana il testo generato dall’IA. Ciò potrebbe migliorare il rilevamento delle e-mail di phishing e diventare parte del software di protezione delle e-mail. Tale tecnologia potrebbe rilevare indirizzi di mittenti insoliti, domini o link a siti web dannosi.14
Accelerazione della corsa agli armamenti della sicurezza informatica
Gli attacchi alla sicurezza informatica stanno diventando sempre più sistematici e gravi. Sebbene l’impatto a breve termine di un attacco informatico su un’impresa possa essere piuttosto grave, quello strutturale a lungo termine può essere ancora più drammatico per un’organizzazione, arrivando persino alla potenziale perdita di un vantaggio competitivo. Anche se l’ampio utilizzo dell’IA nel campo della sicurezza informatica non sia una novità, riteniamo che l’IA generativa possa rappresentare un ulteriore miglioramento, grazie alla sua capacità di generare rapidamente contenuti e raccomandazioni. Ciò offre vantaggi concreti per applicazioni quali l’analisi della sicurezza, la sicurezza delle app, la gestione delle vulnerabilità e la protezione dei dati.
A nostro avviso, il tema della sicurezza informatica sta diventando onnipresente nella nostra vita quotidiana e le implicazioni per l’integrazione dell’IA stanno diventando sempre più importanti. Le aziende leader nel settore della sicurezza informatica stanno facendo passi da gigante nell’integrazione delle soluzioni di intelligenza artificiale nei loro prodotti. Riteniamo che sia gli attori buoni che quelli cattivi utilizzeranno sicuramente l’IA nella corsa agli armamenti della sicurezza informatica, costringendo le aziende e i governi ad aggiornare le proprie infrastrutture di sicurezza IT. Pertanto, in qualità di investitori pazienti e orientati al lungo termine, siamo azionisti di imprese innovative che forniscono soluzioni all’avanguardia, come i programmi di analisi della sicurezza IAG, l’IA per la produzione IT o le piattaforme di rilevamento delle minacce basate sull’IA.
Ove questi materiali contengano affermazioni relative al futuro, queste hanno natura previsionale, sono soggette a rischi e incertezze e non sono garanzia di risultati/performance futuri.
Senior portfolio manager, Thematic Equities
Patrick Kolb (PhD), Managing Director, è stato Senior Portfolio Manager per la strategia Security Equity dal 2007. Nel 2005, è entrato a far parte di Credit Suisse Asset Management, ora parte del gruppo UBS, dove inizialmente si è concentrato sui settori industriali e tecnologici. Patrick si è laureato presso University of Zurich con una specializzazione in Finance e ha poi lavorato come research assistant presso l'Institute of Banking and Finance di University of Zurich prima di conseguire il PhD in Financial Economics.
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