Immagine ritratto per Bin Shi

1. La guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina inciderà sull'obiettivo di lungo periodo della Cina che mira a diventare un’economia basata su servizi e consumi?

Il braccio di ferro tra Stati Uniti e Cina continuerà per anni, se non per decenni, e non possiamo far altro che prenderne atto.

Ma la transizione cinese è iniziata ben prima delle tensioni commerciali e probabilmente subirà un’accelerazione dato che il governo cinese cercherà il modo di riformare l’economia e attuare la svolta verso una crescita basata su consumi e servizi.

2. Le tensioni commerciali incideranno sul miglioramento delle abilità tecnologiche a cui stanno puntando le società cinesi?

Un qualche impatto non si può certamente escludere, ma nel lungo periodo le società cinesi ridurranno la propria dipendenza dalla tecnologia statunitense e potenzieranno le proprie competenze a livello domestico.

In realtà, lo vediamo già in questo momento, con le società cinesi che si stanno impegnando a potenziare le proprie competenze tecnologiche.

Ne è un esempio Huawei, che non utilizza alcun componente di produzione statunitense nelle proprie stazioni radio base; pertanto ritengo che sia solo una questione di tempo prima che accada lo stesso con i cellulari.

3. La recente eliminazione della quota limite per gli Investitori istituzionali stranieri qualificati ("QFII”) è una decisione politica importante?

Si tratta di un cambiamento simbolico.

Con questa decisione, la Cina ha voluto soprattutto comunicare al mondo la propria intenzione di aprire i mercati dei capitali onshore.

Holdings onshore (RMB miliardi di miliardi) degli investitori stranieri, gennaio 2016 – settembre 2019

Foreign investors are increasing their holdings of China A-shares and bonds
Fonte: People's Bank of China, ottobre 2019

4. Qual è l’“ingrediente segreto”, la chiave del vostro successo in questi anni?

Ogni nostro investimento può essere effettuato da chiunque. A fare la differenza sono tre fattori: una filosofia di investimento chiara, la solidità del processo di investimento e un team di qualità. Questo è il nostro “ingrediente segreto”.

5. Avete ancora una predilezione per la società di condimenti ed insaporitori Yihai, perché?

La produzione di hot pot, tipico stufato cinese, è un business molto tradizionale e Yihai fornisce condimenti alla capogruppo HaiDiLao, che è una della più note e diffuse catene di ristoranti di hot pot in Cina.

Yihai è un investimento interessante per diverse ragioni: innanzitutto ha esposizione a un segmento che beneficia della crescente domanda dei consumatori in Cina; in secondo luogo, è associata a una società con un modello di business e un marchio molto solidi; in terzo luogo è un business gestito in maniera assai efficiente e, da ultimo, opera in un mercato estremamente frammentato con ampio margine di crescita mediante l’acquisizione di quote di mercato in futuro.

6. Kweichow Moutai è ancora una partecipazione chiave per voi. Siete preoccupati che sia sopravvalutata?

Sarei preoccupato se i fondamentali della società apparissero deboli; ma non è questo il caso.

Per noi è fondamentale analizzare i fondamentali e la crescita degli utili.

La società conferma un buon tasso di crescita grazie a una domanda robusta, mentre il marchio premium vanta una clientela di nicchia.

Siamo fiduciosi che non ci saranno particolari cambiamenti nei prossimi anni e che Moutai continuerà a staccare di netto la concorrenza. In questa prospettiva, non riteniamo che la società sia sopravvalutata.

7. Jiangsu Hengrui è in portafoglio da diverso tempo, perché continuate a essere ottimisti sulla società?

Le ragioni sono molte, ma vediamo le due più importanti.

Anzitutto, Jiangsu Hengrui investe moltissimo in ricerca e sviluppo e dispone di uno dei team di ricerca più capaci rispetto alla concorrenza.

In secondo luogo, la società dispone di un sistema di distribuzione e vendita gestito in maniera efficiente. La Cina è diversificata, con città e mercati molto diversi tra loro che richiedono un team commerciale particolarmente abile ad adattarsi alle varie peculiarità dei mercati; a nostro avviso Hengrui è una società in condizioni migliori rispetto alla concorrenza estera e domestica in Cina.

8. I recenti disordini hanno inciso sui mercati azionari di Hong Kong? Lo faranno anche in futuro?

Questi disordini hanno avuto un pessimo impatto sull’economia di Hong Kong, come dimostrano i dati economici pubblicati di recente dove si rileva una diminuzione dei turisti e della spesa.

Ad esempio, sotto il nostro ufficio c’è un centro commerciale dove diversi marchi di fama mondiale hanno alcuni dei loro negozi più redditizi al mondo. Ci passo quotidianamente mentre vado al lavoro e stimo a grandi linee che siano stati costretti a tenere chiuso per ben cinque giorni a novembre.

Tuttavia è improbabile che l’impatto sui mercati azionari sia tanto forte. Il 70% delle società quotate sul mercato azionario di Hong Kong è rappresentato da aziende della Cina continentale, con team, asset e attività operative concentrati in Cina; pertanto i recenti disordini non hanno avuto un impatto diretto importante sui mercati azionari di Hong Kong.

9. Continuate a sottolineare l’importanza della qualità nel 2020, perché?

Ci aspettiamo un aumento del divario tra società “buone” e “cattive” in Cina, motivo per cui sarà fondamentale concentrarsi sulle società di maggior qualità presenti sul mercato.

Per farlo, la nostra ricerca adotta un approccio bottom-up, ossia visitiamo le società, incontriamo i fornitori, parliamo con i dipendenti, intervistiamo i clienti e valutiamo le aziende ecc., il tutto sulla base di criteri rigorosi.

Questo approccio continuerà a rappresentare il nostro modo di creare valore per i nostri investitori il prossimo anno.

Molti settori sono ancora frammentati in Cina. Con l’aumento della concorrenza, le società di qualità più elevata potrebbero riuscire ad aumentare la propria quota di mercato.

10. Siete ottimisti sull’andamento del mercato nel 2020? Perché?

Siamo ottimisti sull’andamento dei titoli azionari cinesi nel nuovo anno. Nel nostro universo di investimento sono presenti società solide che riteniamo continueranno a esibire una crescita degli utili resiliente.

Sul mercato pubblico sono inoltre sempre più numerose le società di qualità, un fenomeno forse non ancora ben compreso dagli investitori.

Sul fronte delle politiche, per il prossimo anno non ci aspettiamo che il governo centrale cinese vari un pacchetto di stimoli su larga scala, ma piuttosto misure di sostegno mirate.

La riforma delle imprese pubbliche cinesi (State-Owned Enterprises, SOE) è un potenziale jolly in grado di sbloccare il valore nascosto in molte di queste aziende.

Gli sviluppi nei rapporti tra Stati Uniti e Cina rimangono tuttavia incerti e secondo la nostra view la rivalità durerà ancora a lungo.

I portafogli cinesi sono comunque orientati verso i consumi domestici e hanno una limitata esposizione diretta ai settori colpiti dai dazi.

Nel complesso, confermiamo il nostro focus sui temi a lungo termine, tra i quali il riequilibrio dell’economia cinese a favore di servizi e i consumi, la quota crescente di spesa discrezionale e la premiumizzazione e l’aumento della spesa per R&D e tecnologie che stimola l’innovazione e il consolidamento nei singoli segmenti di mercato.

Potrebbe interessarti anche

Contattaci

Compila il modulo di richiesta e lascia i tuoi dati per essere ricontattato.

Presentazione del nostro team di leadership

Incontra i membri del team responsabile della direzione strategica di UBS Asset Management.

Trova i nostri uffici

Siamo più vicini di quanto pensi, scoprilo qui