Il franco svizzero non è affatto così forte come viene percepito dall'opinione pubblica. A livello internazionale si è indebolito perfino rispetto a delle monete importanti. La forza del franco deriva piuttosto dalla debolezza dell'euro. È quanto sostengono gli economisti di UBS CIO Wealth Management Research nell'ultimo numero di UBS outlook Svizzera.

Zurigo/Basilea, 12 settembre 2012 – Nell'attuale numero di «UBS outlook svizzera», UBS si dedica principalmente al tema franco svizzero. In realtà, l'apprezzamento registrato attualmente dal franco è riconducibile soprattutto alla debolezza dell'euro. Da una prospettiva globale e tenendo conto dell'inflazione notevolmente più bassa in Svizzera rispetto all'estero, al momento il franco si trova quasi perfettamente all'interno di una tendenza di lungo termine. Per chi esporta verso l'Europa si tratta di una magra consolazione. Per contro, chi esporta verso i mercati emergenti e l'America beneficia del fatto che questi mercati di sbocco mostrano monete relativamente forti e una crescita maggiore.

A seconda del settore, i fattori che determinano le esportazioni svizzere si distinguono nettamente. Mentre l'industria dei metalli dipende notevolmente dall'andamento economico all'estero, le esportazioni del settore farmaceutico svizzero hanno un andamento praticamente indipendente. Le esportazioni del settore farmaceutico, invece, reagiscono fortemente alle oscillazioni dei tassi di cambio, mentre per le esportazioni dei prodotti chimici il tasso di cambio è quasi irrilevante. Nel complesso, l'influenza del tasso di cambio sulle esportazioni svizzere è notevolmente minore rispetto all'influenza della congiuntura mondiale, il che relativizza un po' l'importanza del limite minimo di cambio per l'andamento congiunturale.

Nelle loro analisi, gli economisti di UBS sono giunti alla conclusione che le imprese svizzere dovrebbero prendere decisioni sulle ubicazioni produttive non solo in base agli attuali tassi di cambio. Al momento, la Germania è senza dubbio un'ubicazione produttiva molto conveniente per le esportazioni. Le imprese svizzere che delocalizzano la produzione in Germania potrebbero tuttavia, sul lungo termine, cadere dalla padella alla brace. Ogni soluzione sostenibile della crisi dell'euro richiede infatti un forte aumento dei costi di produzione in Germania rispetto alla Svizzera.

Oltre alle analisi sui mercati immobiliari e finanziari trovate in allegato a UBS outlook Svizzera la valutazione dei nostri analisti sui mercati azionari e obbligazionari in Svizzera.

UBS abbassa le previsioni di crescita
Il debole andamento dell'economia mondiale e la crisi del debito europeo esigono il loro tributo anche dall'economia svizzera. Nel secondo trimestre, il prodotto interno lordo è diminuito leggermente. UBS rivede al ribasso le previsioni sulla crescita economica della Svizzera per quest’anno portandole dall'1,3% all'1,1%.

Previsioni UBS tabella

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Caesar Lack, UBS CIO Wealth Management Research
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Sibille Duss, UBS CIO Wealth Management Research
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Stefan R. Meyer, UBS CIO Wealth Management Research
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