L'abbandono del limite minimo di cambio ha causato un forte rallentamento tra le imprese industriali. A febbraio il barometro per le piccole e medie imprese (PMI) dell'industria ha registrato un netto calo a -1.29 punti. Anche il barometro per le grandi imprese industriali è sceso a -0.73 punti, una flessione comunque inferiore rispetto a quella segnata dalle PMI. Gli effetti negativi della decisione della BNS, tuttavia, dovrebbero non limitarsi solo all'industria maggiormente orientata all'esportazione: anche le imprese più orientate al mercato interno dovrebbero risentire dell'apprezzamento del franco.

Zurigo/Basilea, 9 aprile 2015 – A febbraio, il barometro per le piccole e medie imprese industriali ha registrato un netto calo da -0.46 a -1.29 punti. Per le grandi imprese la flessione del barometro è stata inferiore, da -0.34 a -0.73 punti. Rispetto a dicembre, nel mese di gennaio i due barometri sono leggermente migliorati. È importante però tenere presente che quasi tutte le imprese avevano risposto al sondaggio del KOF prima dell'abolizione del limite minimo di cambio; i risultati non riflettono pertanto le prospettive peggiori.

Le grandi imprese dovrebbero risentire meno dell'apprezzamento del franco
Il barometro ha subito un peggioramento generalizzato per quanto riguarda le grandi imprese e le PMI. Per le grandi imprese particolarmente marcata è stata la contrazione degli ordinativi rispetto all'anno precedente. Mentre negli altri ambiti il peggioramento della valutazione rispetto a gennaio è stato moderato per le grandi imprese, la flessione ha interessato le PMI soprattutto in termini di ordinativi, livello di produzione e valutazione generale dell'andamento degli affari. Nel complesso, tenuto conto delle monete e della gamma dei prodotti, le grandi imprese dovrebbero essere più diversificate delle PMI o aver già trasferito una parte della produzione all'estero.

Anche se l'edilizia, maggiormente orientata al mercato interno, sembrerebbe risentire poco dell'abolizione della soglia minima di cambio EUR/CHF, i tassi di disoccupazione più elevati e la crescita salariale più ridotta dovrebbero avere ripercussioni indirette negative sulla dinamica del settore. Mentre nei trimestri scorsi le grandi imprese dell'edilizia fornivano sempre una valutazione dei volumi degli ordinativi migliore rispetto alle PMI, nel primo trimestre di quest'anno la situazione è cambiata. I volumi degli ordinativi delle grandi imprese sono rimasti pressoché invariati rispetto al trimestre precedente, mentre quelli delle PMI sono nettamente migliorati. Anche a livello di andamento degli affari si osserva un'inversione di tendenza: nel primo trimestre le PMI hanno espresso una valutazione migliore dell'andamento generale degli affari rispetto alle grandi imprese.

Ripercussioni indirette negative sulle imprese di servizi
Anche i settori dei servizi orientati al mercato nazionale dovrebbero non potersi sottrarre nel medio periodo agli effetti dell'abolizione del livello minimo di cambio. L'indebolimento della crescita economica, che ha ridotto tra l'altro la fiducia dei consumatori, dovrebbe ripercuotersi anche sulle imprese di servizi. Nel primo trimestre, tuttavia, la domanda di servizi si è mantenuta ancora stabile, con risultati migliori per le grandi imprese del settore rispetto alle PMI. Negli ultimi trimestri la dinamica ha registrato un miglioramento per le grandi imprese, mentre le PMI hanno subito un lieve indebolimento. Nel primo trimestre, la maggior parte delle grandi imprese del settore dei servizi ha fornito una valutazione degli utili migliore rispetto al trimestre precedente. Per le PMI questo indicatore non ha subito variazioni.

Il turismo rientra senza dubbio tra i settori che risentiranno maggiormente dell'apprezzamento del franco, nonostante sia molto orientato all'esportazione. I pernottamenti in albergo di ospiti stranieri sono pari a circa il 55 percento. Il turismo ha già risentito in larga misura dell'apprezzamento del franco nel 2011, senza più riuscire a tornare ai livelli precedenti. Anche se nel 2013 e nel 2014 il numero di pernottamenti in albergo è stato leggermente superiore al 2011, anno in cui il franco si è apprezzato del 22 percento, l'incremento dei pernottamenti in albergo era sostenuto soprattutto da ospiti provenienti dagli Emirati Arabi e dalla Cina (tra il 2011 e il 2014 il numero dei pernottamenti di ospiti provenienti da questi Paesi è aumentato del 70-100 percento). Nella maggior parte dei casi, i pernottamenti in albergo di ospiti stranieri sono effettuati come sempre da ospiti tedeschi, che però anche nel 2014 hanno preferito evitare la Svizzera. Anche nel 2014 il numero di pernottamenti di ospiti tedeschi è risultato inferiore del 16 percento circa rispetto al 2011.

La situazione tesa del settore del turismo non emerge solo dall'andamento dei pernottamenti in albergo, ma anche dai ricavi. Fatta eccezione per qualche schiarita, i ricavi sono in calo da anni sia per le grandi imprese che per le PMI.

Barometro PMI di UBS

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