• Per concludere le indagini connesse al Libor, UBS accetta di versare alle autorità statunitensi, britanniche e svizzere circa CHF 1,4 miliardi per ammende e restituzione dell'indebito guadagno.
  • Nell'ambito del proposto accordo con il Dipartimento di giustizia americano (DoJ), UBS Securities Japan Co. Ltd., (UBSSJ), ha accettato di dichiararsi colpevole in merito all'accusa di frode elettronica connessa alla manipolazione dei tassi d'interesse di riferimento compreso il LIBOR per lo yen.
  • UBS sta facendo progressi nella riduzione degli attivi ponderati in funzione del rischio (risk-weighted asset, RWA) e prevede che il coefficiente patrimoniale Tier 1 common equity calcolato in base ad un'applicazione integrale dei requisiti di Basilea 3 sia sostanzialmente in linea con il 9,3%[1] registrato nel terzo trimestre e che la raccolta netta nelle attività di gestione patrimoniale di UBS sia positiva.
  • UBS ritiene che l'utile netto del quarto trimestre di competenza degli azionisti registrerà una perdita dovuta principalmente agli accantonamenti per contenziosi legali e questioni normative.

Zurigo / New York / Londra / Tokyo, 19 dicembre 2012 – UBS annuncia oggi che il suo Consiglio di amministrazione ha autorizzato accordi con il Dipartimento di giustizia americano (DoJ) e la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) statunitense in relazione alle loro indagini sui tassi d'interesse di riferimento. L'accordo proposto con la CFTC sottostà all'approvazione della Commissione. UBS ha raggiunto un accordo con la Financial Services Authority (FSA) britannica riguardo alle sue indagini. Anche l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) emanerà un'ordinanza che porrà fine al suo procedimento formale nei confronti di UBS.

UBS verserà un totale di circa CHF 1,4 miliardi[1] per ammende e restituzione dell'indebito guadagno. UBS pagherà sanzioni pecuniarie per GBP 160 milioni all'FSA; verserà, inoltre, alla FINMA CHF 59 milioni a titolo di restituzione dell'indebito guadagno stimato. Il Consiglio di amministrazione ha autorizzato un pagamento di ammende per un totale di USD 1,2 miliardi al DoJ e alla CFTC e prevede che queste autorità facciano oggi altri annunci al riguardo. Tali importi saranno corrisposti secondo il piano di pagamento riportato nei documenti dell'accordo.

I comportamenti oggetto degli accordi comprendono quelli di seguito riportati:

  • alcuni collaboratori di UBS si sono adoperati per manipolare i dati utilizzati per la definizione di alcuni tassi d'interesse di riferimento, compresi il LIBOR per lo yen e il TIBOR per l'euroyen, per arrecare vantaggio a posizioni di negoziazione;
  • alcuni collaboratori della banca hanno colluso con dipendenti di altre banche e cash broker per influenzare alcuni tassi di riferimento, compreso il LIBOR per lo yen, al fine di avvantaggiare le proprie posizioni di negoziazione; e
  • alcuni collaboratori hanno fornito indicazioni inappropriate ai rate-submitter di UBS, in parte motivate dal desiderio di evitare percezioni negative e discriminatorie da parte del mercato e dei media durante la crisi finanziaria.

I comportamenti a cui si riferiscono gli accordi riguardano i tassi di riferimento Yen-Libor, GBP-Libor, CHF-Libor, EUR-Libor, USD-Libor, Euribor und Euroyen-Tibor, anche se sono state constatate differenze notevoli per quanto riguarda il tipo di comportamento e la relativa portata.

Il Consiglio di amministrazione di UBS Securities Japan Co. Ltd., (UBSSJ) ha autorizzato UBSSJ di dichiararsi colpevole in merito ad un'accusa di frode elettronica relativa alla manipolazione di alcuni tassi d'interesse di riferimento, tra lui lo Yen Libor. Il Consiglio di amministrazione di UBS SA ha autorizzato a banca di pattuire un Non Prosecution Agreement (NPA) per UBS SA e tutte le sue succursali e società affiliate, tranne per UBS Securities Japan Co, Ltd.

Le risoluzioni di oggi sono il risultato d'indagini approfondite nel settore che riguardano la definizione di alcuni tassi di riferimento per una serie di valute. Tali indagini hanno valutato se vi siano stati tentativi impropri da parte di banche – che hanno agito da sole o con altri soggetti – di manipolare in alcune circostanze il LIBOR e altri tassi di riferimento.

UBS ha collaborato appieno con le autorità nelle indagini e ha notevolmente migliorato i suoi sistemi di controllo per il processo di «rate submission» per il Libor e altri tassi d'interesse di riferimento. Le indagini da parte di altre autorità governative e i litigi a titolo privato citati nella nostra relazione finanziaria relativa al terzo trimestre del 2012 proseguono malgrado gli annunci odierni.

Sergio Ermotti, CEO di UBS, ha dichiarato: «Nel corso di queste indagini, abbiamo evidenziato il comportamento inaccettabile di alcuni collaboratori. Il loro comportamento illecito non rispecchia i valori di UBS né gli elevati standard etici che chiediamo a ciascun collaboratore di rispettare. Abbiamo cooperato appieno con le autorità e intrapreso con determinazione le azioni appropriate per correggere i problemi e rafforzare i nostri processi e le nostre procedure di controllo. Siamo profondamente rammaricati per questo comportamento inappropriato e contrario all'etica. Nessuna cifra di utile è più importante della reputazione di questa banca e riaffermiamo il nostro impegno a svolgere la nostra attività all'insegna dell'integrità».

Axel Weber, presidente di UBS, ha dichiarato: «Il Consiglio di amministrazione ed io personalmente non abbiamo alcuna tolleranza per il comportamento inopportuno e contrario all'etica dei collaboratori coinvolti nella vicenda. Apprezziamo il riconoscimento che le autorità hanno manifestato a UBS per la qualità delle nostre indagini e la nostra eccezionale e preziosa collaborazione. Siamo lieti che le autorità ci abbiano reso merito per i cambiamenti importanti e positivi che abbiamo già messo in atto. La nostra credibilità presso clienti, investitori e collaboratori è fondamentale; dobbiamo, pertanto, continuare a rafforzare le attività dell'azienda, la sua cultura aziendale e la sua consapevolezza del rischio».

Malgrado i pagamenti previsti che abbiamo annunciato oggi, UBS continua a essere una delle banche meglio capitalizzate al mondo.

In base alle attività realizzate fino alla data del presente annuncio, UBS prevede che nel quarto trimestre il risultato netto di competenza degli azionisti sarà una perdita compresa tra CHF 2 miliardi e CHF 2,5 miliardi, dovuta principalmente a: accantonamenti complessivi per contenziosi legali e questioni normative (compresi gli accordi per la manipolazione del Libor, le vertenze collegate alle vendite di titoli garantiti da ipoteche su proprietà residenziali - RMBS - e altre questioni) per circa CHF  2,1 miliardi; oneri di ristrutturazione per circa CHF 0,5 miliardi; e una rettifica negativa di valore da merito creditizio per passività finanziarie valutate al valore di mercato di circa CHF 0,4 miliardi. Su base rettificata, per l'esercizio prevediamo di registrare un utile ante imposte compreso tra CHF 2,5 miliardi e CHF 3 miliardi.[1] Dato che il trimestre non si è ancora concluso, queste stime sono soggette a cambiamenti dovuti alle fluttuazioni di mercato (tra cui quelle relative alle rettifiche di valore da merito creditizio) e ad altri fattori e, nel caso delle stime al netto delle imposte, sono necessari calcoli delle imposte.

Siamo incoraggiati dai progressi realizzati dall'inizio del trimestre ad oggi per quanto riguarda la riduzione sia degli RWA sia del debito di bilancio. Prevediamo una crescita positiva della raccolta netta nel trimestre vista la buona tenuta degli afflussi nelle divisioni Wealth Management e Wealth Management Americas; Global Asset Management ha, invece, registrato qualche deflusso. Il nostro coefficiente Tier 1 common equity secondo Basilea 3 calcolato in base all'applicazione graduale dei requisiti patrimoniali dovrebbe salire a circa il 14% a fine trimestre, mentre quello calcolato in base all'applicazione integrale dei requisiti – che comprende gli effetti dell'adozione precoce dello IAS 19R nel quarto trimestre – non dovrebbe discostarsi sostanzialmente dal 9,3% del terzo trimestre.

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